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Stati Uniti - Ecatombe di motociclisti

Il Dipartimento di Stato non riesce ad arginare l’emorragia di vite in sella alle due-ruote
Ma negli USA si può ancora sfrecciare coi capelli al vento…

Mary Peters nominata Segretario di Stato ai Trasporti da Gorge Bush

(ASAPS) WASHINGTON (USA), 10 gennaio 2008 – Il numero di bikers uccisi sulle strade americane continua ad aumentare. Eppure negli Stati Uniti l’azione di contrasto alla sinistrosità stradale è una realtà consolidata fin dagli anni ’50, quando ci si accorse per caso, imponendo limiti di velocità molto bassi per contribuire alla risoluzione della crisi energetica, che il rispetto di quella semplice norma faceva risparmiare ogni anno migliaia di vite. Studi e contromisure si succedono senza soluzione di continuità, ma le due-ruote rappresentano un problema al quale si fatica a trovare una soluzione: è un aspetto dell’incidentalità che tocca da vicino anche l’Europa e, in particolare, il mondo intero. Le altissime punte di mortalità a carico di conducenti e passeggeri dei motoveicoli, siano essi ciclomotori o motocicli, sarebbero addirittura trascurate, come sottolineato in questi giorni su alcuni organi di stampa d’oltremare. Mary Peters, nominata Segretario di Stato ai trasporti – in sostanza il ministro federale – da George W. Bush il 30 settembre 2006, nonostante si sia più volte detta “fervente motociclista”, non è riuscita a dare concretezza alla strategia operativa ideata per arginare l’emorragia di vite sulle strade simbolo dei centauri. Negli USA, nel corso del 2006, il numero di motociclisti uccisi è cresciuto per il nono anno consecutivo, facendo toccare nell’occasione un aumento del 5%. Le critiche più aspre le giungono da coloro che sollecitano l’introduzione di un obbligo “federale” per l’uso del casco, rimasto ancora un optional in molti dei 50 stati dell’Unione, che conta complessivamente quasi 303 milioni di abitanti. Il dato 2007 non è ancora disponibile, ma il fatto che l’argomento sia tornato in auge indica che c’è una precisa volontà di mettere alle strette la collaboratrice di Bush, nativa di Phoenix (Arizona), dove il casco resta un ammennicolo che pochi usano. Complessivamente, le vittime sulle moto nel 2006 sono state 4.810, numero che ha superato quello dei pedoni uccisi in tutti gli Stati Uniti. Il tasso di mortalità è elevatissimo, 73 ogni 100mila moto, mentre per le auto il livello è decisamente più basso: 14. il Dipartimento di Stato ha comunque puntato tutto sulla formazione del biker, sulle campagne di sensibilizzazione, sulla tolleranza zero in ordine alla repressione e lotta ai caschi non omologati (dove il divieto vige), oltre ad un controllo accurato sul miglioramento delle infrastrutture. Mary Peters ha dichiarato di essere sopravvissuta ad un terribile incidente stradale, occorsole nel 2005 alla guida della sua custom, solo grazie alle protezioni indossate ed al casco. (ASAPS)


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Giovedì, 10 Gennaio 2008
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