(ASAPS) 8 novembre 2007 – L’ultimo rapporto dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) sui giovani e la sicurezza stradale, sul quale
stiamo lavorando per redigere un ampia inchiesta aggiornata sulla
fenomenologia, è a dir poco allarmante: la strada è nel mondo (!) la prima causa
di morte per i giovani dai 15 ai 19 anni, la seconda per quelli di età compresa
tra i 20 ed i 24 e per la fascia 10/14, dopo la sindrome da immunodeficienza
acquisita, l’AIDS, la terza per i bambini dai 5 ai 9 anni. Dati agghiaccianti:
ogni giorno, nel mondo, 1.000 persone di età inferiore ai 25 anni, restano
uccisi dalla trasgressione, soprattutto in materia di velocità – che quando non
è causa diretta d’incidente ne aggrava le conseguenze, aumentando la portata
delle cause di lesione e morte, e di alcol. Qualche anno fa, la piaga più
diffusa era la fame. Prima ancora c’erano state la peste ed il vaiolo. Oggi è
il motore a scoppio. Per cercare di porre un freno a questa ecatombe, a questa
emorragia di vite che incide pesantemente sul PIL mondiale, oltre che sulla
sfera esistenziale di chi sopravvive o dei familiari delle vittime, l’OMS e le
Nazioni Unite (ONU), stanno cercando di vincere indifferenza e lassismo. Ma non
è affatto facile. (ASAPS) |
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