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News 10/09/2007

La strana critica di una associazione di camperisti alla lettera sfogo di un commissario della Polizia Municipale per le sentenze dei GdP Un modo originale... di difendere la sicurezza stradale.

La replica dell’Asaps



La lettera comunicato del signor Ciolli, presidente dell’Associazione Camperisti, che fa riferimento allo sfogo di un commissario della Polizia Municipale a proposito dei ricorsi ai Giudici di Pace, ci stupisce molto. Innanzi tutto poteva rivolgersi a chi ha pubblicato questa lettera del commissario della PM cioè all’Asaps, invece si sono volute fare le cose alla grande con un Comunicato stampa che ci sembra sia stato poco ripreso dalle agenzie, ma (giustamente) rilanciato dai curatori della rassegna stampa sull’alcol.

Il signor Ciolli elenca una serie di motivazioni che "vessano il cittadino e lo riducono al rango di suddito", motivazioni che sono contenute nella normativa vigente, discutibile finché si vuole, ma che nulla hanno a che vedere con i concreti argomenti elencati dal funzionario e riferiti esclusivamente ad un modo assolutamente originale di interpretare e applicare la norma da parte di alcuni Giudici di Pace. Infatti il commissario fa riferimento a precisi comportamenti:

"Pensi che una volta un Giudice, interpellato sul perché si adottasse una linea così permissiva, ha risposto che le decisioni venivano prese seguendo il cuore e non il diritto. Ricorsi inammissibili perché il verbale è stato pagato che vengono comunque esaminati e accolti. Riammissione in termini scaduti da anni. Udienze celebrate prima che ne venga data comunicazione all’organo di polizia o in orari diversi da quelli comunicati perché più comodi agli avvocati, tanto la polizia non si presenta mai. Improvvisi bisogni fisiologici giudicati “stato di necessità”.

Cosa c’entra tutto questo con gran parte degli elementi indicati dai punti 1 a 9 del comunicato?

E come fa il presidente dei camperisti ad insinuare che tante situazioni critiche non siano state segnalate del commissario della PM e dai suoi colleghi?

Cosa c’entra tutto questo col fatto che in molte sedi oltre il 60% dei ricorsi viene accolto con motivazioni spesso assurde? Per carità tutti possono sbagliare, ma gli operatori di polizia sono diventati tutti degli incapaci?

Il vero problema è che tutti vorremmo norme efficaci e severe, ma per gli altri. Poi ci si ammanta del ruolo - ormai inflazionato - di tutori della sicurezza stradale. Strano!
Giordano Biserni

Presidente Asaps

Lunedì, 10 Settembre 2007
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