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Notizie brevi 29/08/2007

Genova - Pregiudicato sequestra autotrasportatore minacciandolo con una siringa sporca di sangue

Liberato dopo sei ore dal poliziotto che il giorno prima aveva fermato il malvivente per furto

foto Coraggio - archivio Asaps

(ASAPS) – Sotto la minaccia di una siringa insanguinata un pregiudicato ha tenuto in ostaggio per una notte intera un camionista. E’ successo a Genova ad un autotrasportatore tenuto prigioniero dall’una di notte alle sette del mattino da un tossicodipendente con precedenti penali. Un incubo durato sei ore e finito grazie all’intervento della polizia. A finire in manette è stato M.A., queste le sue iniziali, un 33enne residente a Sant’Olcese, un paese sulle colline alle spalle del capoluogo ligure, arrestato dallo stesso poliziotto che lo aveva fermato il giorno prima per un furto. L’auto della polizia ha incrociato quella con a bordo l’ostaggio e il “sequestratore” e l’attenzione di uno dei due agenti viene attirata dalle facce strane fatte da uno dei due occupanti. Immediatamente, però, l’agente riconosce il tossicodipendente e decide di fermare l’autovettura mettendo così fine alla prigionia dell’autotrasportatore. Tutto ha inizio all’una di notte a Sampierdarena dove l’autista stava attendendo un collega seduto nella propria autovettura. E invece all’improvviso si afaccia al finestrino M.A. “armato” di siringa sporga di sangue e gli intima di farlo salire a bordo, dopo di che gli ruba portafogli, chiavi di casa e 50 euro in contanti. Sempre puntandogli l’ago in faccia lo obbliga a recarsi a un bancomat e a prelevare il massimo consentito. Poi gli impone di fare lo stesso in altri sportelli, ma tutti i tentativi falliscono in quanto era già stata prelevata la cifra massima. A quel punto il pregiudicato decide di aspettare con la sua vittima l’apertura degli sportelli postali per fare un prelievo più consistente. Nelle sei ore passate il malvivente ha minacciato continuamente l’autotrasportatore che avrebbe fatto del male alla sua famiglia, conosceva l’indirizzo perché aveva sia le chiavi di casa sia i documenti con l’indirizzo, nel caso non avesse acconsentito a prelevare il denaro il mattino seguente. E alle sette, finalmente, tutto è finito nel migliore dei modi grazie all’intervento degli agenti della polizia dell’ufficio prevenzione generale di Genova. (ASAPS) 


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Mercoledì, 29 Agosto 2007
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