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Autisti inesperti, ingaggiati per pochi euro all’ultimo momento - La tragedia di Grenoble: dalla Polonia accuse al sistema interno del trasporto turistico su strada

Ma il problema è dell’intero Est Europeo e tocca a tutti, anche all’Italia, tentare di porvi rimedio

 

Nella foto, la prima pagina del quotidiano polacco “Rzeczpospolita”

(ASAPS) GRENOBLE (FRANCIA), 24 luglio 2007 – L’inchiesta sulla sciagura di Grenoble, nella quale hanno perso la vita 26 pellegrini polacchi, sembra già a buon punto. La Gendarmeria Nazionale ha infatti messo al lavoro i propri migliori esperti di polizia giudiziaria applicata all’infortunistica: la scena del crimine è stata accuratamente ispezionata ed anche i dettagli più piccoli sono stati inseriti nel sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Grenoble. Intanto, però, è proprio dalla Polonia che arrivano i primi segnali di una situazione fuori controllo. Uno dei principali quotidiani di Varsavia, infatti, il Rzeczpospolita, ha escluso categoricamente che possa trattarsi di semplice fatalità. Ci sarebbero, secondo il prestigioso giornale polacco, problemi ben più profondi e generali: per esempio, le società di trasporto polacche sarebbero solite assumere conducenti inesperti, privi di un’assoluta formazione professionale. Possibile? Secondo alcuni proprietari di piccole compagnie, il problema sta nella penuria di conducenti professionali e, per far fronte alle esigenze commerciali, molti autisti si presentano presso le autostazioni e si mettono in fila per un ingaggio, ottenuto spesso per cifre irrisorie, comprese tra i 130 ed i 150 Zlotys, più o meno – secondo il cambio corrente – dai 45 ai 55 euro. Irrisorie per noi, ma in Polonia si tratta di cifre considerevoli. Secondo gli stessi titolari delle aziende turistiche, molti conducenti sono così irresponsabili da ricattare i datori di lavoro durante le trasferte estere: chiamano, dall’altro capo dell’Europa, e minacciano di lasciare l’intera comitiva ed il bus, a meno di non vedersi triplicato il compenso. Tuttavia, il quotidiano appare molto critico e, tra le righe, si comprende che c’è bisogno di serrare i controlli e responsabilizzare maggiormente l’intero indotto.

 

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L’inizio della "descente di Laffrey", che vieta il transito ai veicoli con massa superiore alle 8 tonnellate ed ai bus

Ma attenzione: non è un problema solo polacco in terra francese. Le strade di tutta Europa, sono infatti percorse in lungo ed in largo da pulmini ed autobus provenienti dai paesi dell’Est, molti dei quali entrati a far parte dell’UE. Dalla Romania, in particolare, i convogli sono migliaia, ogni giorno: per uno che arriva ce n’è un altro che riparte. Ci sono bus moderni, certo, ma anche molti altri in condizioni pietose, fumanti, rugginosi, con al traino carrelli sovraccarichi stracolmi di masserizie. È forse il momento di intensificare i controlli, studiare con le autorità dei partner europei protocolli addestrativi da far sostenere alle polizie stradali, munire gli agenti di adeguati sistemi di controllo, per poter verificare (ad esempio) se un veicolo sia stato o meno sottoposto alla revisione periodica. Serve, insomma, studiare a fondo la tragedia avvenuta in Francia, per fare in modo che certi attentati alla sicurezza stradale non debbano più verificarsi. Dunque, urge aumentare i controlli e la capacità di poterli far bene. (ASAPS)

© asaps.it
Martedì, 24 Luglio 2007
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