(ASAPS) PARIGI, 11 giugno 2007 – Il ministero dell’Interno
del neonato governo di François Fillon, ha appena pubblicato il bilancio
relativo al 2006 delle infrazioni al codice della strada. Nel rapporto,
sottoscritto dal ministro in persona Michele Alliot-Marie, ha messo in luce un
andamento crescente del numero delle sanzioni, risultate essere in tutto 19
milioni e mezzo (+11,4% rispetto al 2005). Un dato sconfortante? Potrebbe anche
essere, ma rimettendo insieme le varie notizie che ci giungono osservando la Francia, le conclusioni
che ne desumiamo sono altre: purtroppo, quando si vuole essere incisivi
nell’azione di contrasto alla sinistrosità stradale, bisogna anche saper reprimere
con decisione, oltre che prevenire e basta. Dal 2002, infatti, il numero di processi verbali elevati
dalle forze di polizia francesi, sono aumentati del 44%: a partire da
quell’anno, le strade dei nostri cugini sono state riempite di postazioni
radar, il codice è divenuto molto più severo, sono stati effettuati qualcosa
come 30 milioni di test alcolemici nello stesso periodo e 11 milioni nel solo
2006 (un numero impensabile in Italia, dove nello stesso periodo non superiamo
il milione), e la patente a punti – approvata con regolamenti assolutamente
restrittivi rispetto alla nostra – ha fatto il resto. Osservatori internazionali (ETSC in testa) ed i più
autorevoli esperti mondiali in materia, concordano che la violenza stradale è
in larga parte attribuibile, oltre che alle norme di comportamento, alla
velocità eccessiva ed alla guida in stato di ebbrezza. Ebbene, lo sviluppo del
controllo automatizzato in Francia, sta contribuendo in maniera determinante
alla riduzione della mortalità, con le tasche dei contribuenti sempre più
colpite dalla consegna della Tolleranza Zero. Tra il 2005 ed il 2006, le
violazioni relative al superamento dei limiti di velocità sono aumentate del
41%. L’accertamento dei delitti stradali (violazioni per le quali il carattere
della sanzione è penale) è cresciuto dell’11%: nel 35% dei casi si tratta di
guida in stato di ebbrezza. Le grandi campagne cominciano a dare i propri frutti: le
contravvenzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza sono in diminuzione
del 13%, mentre crescono le contestazioni per chi non indossa il casco (+10%).
Chi ha commesso violazioni più gravi, in compenso, è maggiormente perseguito:
169.500 patentati hanno perso il diritto di guidare (sospensione o revoca della
patente), il 4,7% in più rispetto al 2005. Per migliorare la capacità repressiva dei comportamenti
più gravi, la signora Michele Alliot-Marie ha dato il via alla fornitura
di test salivari per l’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti: una
volta terminata una fase sperimentale già in corso da settimane in molti
dipartimenti, gendarmi e poliziotti riceveranno in dotazione personale kit di
accertamento rapido, particolare questo riportato sul mensile Auto Plus e
confermato dal delegato interministeriale alla sicurezza stradale, la signora
Cucile Petit, la quale ha anticipato che l’accertamento dell’uso di droghe da
parte della polizia comincerà in grande stile a partire dal mese di gennaio
2008. Il test, del quale in Italia abbiamo visto solo alcuni
campioni in perenne sperimentazione, consiste nel prelievo di saliva con una
palettina in plastica, che, inserita in un apparecchio (con modalità simili al
test glicemico), rileverà all’istante la presenza dei principi attivi delle
droghe. Il tutto, senza dover ricorrere ad analisi di sangue o urine, oggi
unico sistema possibile – anche in Francia – per poter eseguire tale
accertamento. Ad oggi, 21mila conducenti hanno già lasciato un campione di
saliva nel droga-scan, ma il 2008, nelle stime preventive del ministero, il
dispositivo verificherà puntualmente ogni conducente controllato. Secondo le
rilevazioni, 230 persone muoiono ogni anno in Francia in incidenti stradali
legati al consumo di droghe: la metà di essi ha meno di 25 anni. La decisione del nuovo presidente della repubblica,
Nicolas Sarkozy, e del nuovo esecutivo, ha ridato immediato vigore all’azione
di contrasto: dopo i primi 4 mesi chiusi all’insegna della recrudescenza di
morti e feriti sulle strade, con la sola eccezione del mese di marzo (-2,2%),
maggio è tornato a far ben sperare, grazie al -9,4% di vittime fatte registrare
rispetto allo stesso mese del 2005. In tutto, nel quinto mese del 2006, sono morte 346
persone, contro le 382 dell’anno precedente. È stata una boccata
d’ossigeno, che ha risollevato gli animi dopo il +13,9% di gennaio ed il +8,1%
di aprile, ma che lasciano comunque il paese col fiato sospeso, visto che il
dato relativo ai feriti continua a crescere, con 3.521 ospedalizzati contro i
3.384 del 2006 (+4%).
Dall’inizio dell’anno, inoltre, la mortalità è
ancora in crescita ed a causa dei picchi registrati nel 2006 il trend è al
+2,8%. (ASAPS) |