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Notizie brevi 10/04/2007

Mondovì - L’autista morì al volante perché aveva lavorato troppo
Condannato il titolare che l’obbligò a guidare per 12 ore continuative

 


Un Incidente ad un mezzo pesante: spesso è la stanchezza la vera causa (foto archivio Asaps)

(ASAPS) TORINO, 10 aprile 2007 – Ci siamo, qualcosa si muove: dopo anni di denunce e di frustrazioni, gli autisti dipendenti potrebbero avere un’arma in più per tutelare la propria condizione di lavoratori. La Corte d’Appello di Torino ha infatti condannato il dirigente del personale di un’azienda di trasporti di Volpiano (Torino), perché considerato responsabile della morte di Ignazio Pala, 24 anni. Il giovane camionista, nel novembre 1999, morì in un tragico incidente stradale proprio mentre guidava – da oltre 12 ore – la cisterna affidatagli dal condannato. La consegna era quella di rientrare solo a giro ultimato, senza effettuare le soste che invece sono previste dal codice della strada. Il processo di primo grado si era tenuto a Mondovì (Cuneo), dove l’incidente si era verificato: il pubblico ministero Riccardo Baudinelli aveva già sostenuto la stessa accusa, dalla quale però l’indagato era stato assolto. Il ricorso alla Corte d’Appello di Torino, ha invece ribaltato la precedente sentenza, condannando per omicidio colposo il committente del trasporto e datore di lavoro di Ignazio Pala, disponendo un risarcimento provvisionale di 250mila euro alla vedova dello sfortunato camionista, che all’epoca del tragico evento nel quale perse il marito, aveva appena 20 anni. L’autopsia non poté essere precisa: non esiste infatti un “etilometro” per il sonno o la stanchezza. L’unica arma, oggi disponibile, per contrastare il fenomeno delle eccessive ore di guida, è il disco cronotachigrafo, recentemente rivoluzionato con un software digitale che non comprende però (lacuna clamorosa) la possibilità per gli operatori di controllare la velocità istantanea. L’assenza di controlli diffusi ha finito con l’aumentare questo tipo di trasgressione, spesso incoraggiata (per non dire imposta) dai datori di lavoro o dalla necessità di abbattere la concorrenza (sleale) dei paesi dell’est europeo. Tuttavia, tornando all’incidente in cui morì Ignazio Pala, la ricostruzione della dinamica ed il recupero del foglio di registrazione delle ultime ore di vita del conducente, resero piuttosto chiaro che la vittima stava soltanto ubbidendo agli ordini. Ordini che se violati possono costare il licenziamento. (ASAPS)


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Martedì, 10 Aprile 2007
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