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Notizie brevi 04/04/2007

Napoli - Depressi e stressati in moto senza casco
Il Giudice di Pace dà ragione (ma va?) ai motociclisti indisciplinati
Dieci sentenze fotocopia nella città partenopea
Forse alcuni giudici non conoscono bene i dati dei morti fra i dueruotisti

 


Jude Law, nel film “Alfie”

(ASAPS) – Pizzicato in moto senza casco? Basta affermare che si è depressi, presentare un certificato medico che lo testimoni e il gioco è fatto. Il giudice di pace annullerà il verbale elevato nei vostri confronti. L’efficacia del meccanismo, a dir poco assurdo, è comprovata a Napoli dove i giudici di pace hanno annullato dieci verbali effettuati dalla Polizia Municipale per guida senza casco, con la medesima motivazione: “il conducente, al momento della contravvenzione era depresso o in forte stato di stress”. A seguito di questi episodi ripetuti, il comandante della Polizia Municipale partenopea, Carlo Schettini, ha espresso la propria preoccupazione e il proprio timore che si presentino casi di sentenze fotocopia. Secondo il comandante, infatti, “a chi si trova in un determinato stato psicologico dovrebbe essere vietato andare in moto finché questo tipo di problemi siano risolti”. E’ anche vero che a Napoli l’uso del casco in motorino rappresenta l’eccezione e non la regola. E proprio per contrastare questo atteggiamento particolarmente pericoloso, nel capoluogo campano sono stati intensificati notevolmente i controlli. Una serrata che ha portato al sequestro di 4.500 motoveicoli in soli sette mesi. Sulla fantomatica depressione dei soggetti che hanno presentato i ricorsi si possono avere numerosi dubbi; una cosa è certa, però: questi signori hanno una fervida immaginazione, che forse ha tratto in inganno i medici che hanno firmato i certificati.
Quei giudici di pace non sanno bene che:
secondo l’Istat nel 2005 sono stati rilevati 93.320 incidenti stradali (il 41% del totale dei sinistri) in cui è presente almeno un veicolo a due ruote, intendendo nello studio i velocipedi, i ciclomotori e i motocicli, che hanno causato il decesso di 1.852 persone, mentre altre 107.670 hanno subito lesioni di diversa gravità.
Ne deriva quindi che nel 2005 i morti e i feriti per incidente stradale in cui risulta presente almeno un veicolo a due ruote costituiscono il 34% dei 5.426 morti e dei 313.727 feriti complessivi.  
Andando a verificare quanti sono stati i morti e i feriti nel segmento a due ruote dei velocipedi, abbiamo accertato che nel 2005 si sono contati 317 decessi e 12.476 feriti per incidenti con coinvolte le biciclette.

Se ne ricava che nel complesso degli incidenti con coinvolti veicoli a due ruote a motore (ciclomotori e moto) sono morte 1.535 persone (1.852 – 317 ciclisti) fra conducenti, trasportati e terzi coinvolti come ad esempio i pedoni, mentre 95.194 sono le persone che hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso (107.670 – 12.476 ciclisti).
In questi casi i depressi ora sono i loro familiari e amici. (ASAPS)


© asaps.it
Mercoledì, 04 Aprile 2007
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