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(ASAPS) – Andava a 260 chilometri all’ora in autostrada, ma è stato assolto dal
tribunale provinciale di Burgos, nel nord della Spagna, perché la sua
"condotta temeraria" non ha provocato un "pericolo
concreto" per nessuno. Così recitava la sentenza di assoluzione del quarantaduenne asturiano che in primo grado
era stato condannano a sei mesi di reclusione e al ritiro della patente di
guida. Ma cosa significa “ non ha provocato un pericolo concreto”? Una cosa
molto semplice. In quel momento il caso non ha voluto che nessuno si trovasse
sulla via dello spericolato. E sì, si è trattato solo di fortuna. Perché a 260
km/h il pericolo esiste, e su questo non c’è nessun dubbio. Inoltre, nella
sentenza si poteva leggere che “se viaggiare a 260 chilometri all’ora
costituisce una condotta manifestamente temeraria, che infrange gravemente le
norme di circolazione, non può essere considerato come un crimine perché, nel
caso specifico non ci fu nessuna circostanza di pericolo concreto”,
quest’ultima necessaria per applicare l’articolo 381 del codice penale.
La sentenza, però, non esclude che all’automobilista possano essere
applicate norme sanzionatorie in base al codice stradale. L’episodio
giudiziario potrebbe influire anche su un caso analogo avvenuto però a
Barcellona, dove il direttore generale del traffico ha chiesto una punizione
esemplare per un 23enne arrestato perché guidava ai 200 km/h dopo che gli era
stata ritirata la patente per tre volte. (ASAPS)
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