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Notizie brevi 13/03/2007

Rassegna stampa Alcol e guida del 12 marzo 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

Se qualcuno tra i lettori di questa rassegna vuole scrivere al TG1 il suo parere in merito alle stragi del sabato sera, può inoltrare la mail per conoscenza a a.sbarbada1@tin.it e robargen@libero.it, e noi la pubblicheremo in rassegna.

Come fermare le stragi del sabato sera? Scrivete a: tg1.societa@rai.it

In fondo alla rassegna potete trovare la mia risposta


CORRIERE DELLA SERA

In coda per l’etilometro davanti alla discoteca

Fuori dai locali del Garda con la Polstrada: ventitré patenti ritirate

DESENZANO (Brescia) 12 marzo 2007— Alla fine tutti vogliono soffiare, e si formano le squadre. I verdi, che possono guidare. Gli arancioni, che devono aspettare. I rossi, che hanno bevuto troppo e cedono le chiavi dell’auto. Sullo strumento — giallo, grande come una torcia elettrica — sta scritto Alcol-Blow. La Stradale lo definisce «precursore», perché viene prima dell’etilometro; i ragazzi lo chiamano «la banana». Chissà che, soffiandoci dentro, non abbiano capito. Ci vuol poco per non ammazzarsi sulle strade di notte: buoni strumenti, buoni poliziotti, buon senso, buona volontà. In Italia queste cose le abbiamo: guai a rassegnarci. L’appuntamento è a mezzanotte al casello di Desenzano, sulla A4 Milano- Venezia. Una notte fresca a nove gradi, col vento che viene dal lago, le luci nette contro le prime montagne. Il comandante Mario Nigro — calabrese calmo, cinquant’anni, diciotto in Polstrada — arriva col lampeggiante acceso, e suggerisce di parcheggiare la nostra Alfa 159 (nuova) e salire sulla sua Alfa 155 (vecchia). Con questa, l’ispettore capo Michelangelo Rambaldini — uno che parla poco e guarda la strada — non riuscirà mai ad acchiappare gli albanesi che giorni fa hanno rubato una Porsche, e se ne vanno in giro per il bresciano credendo d’essere in un film. Questa vecchia Pantera serve per altre cose, e le faremo. «Servizio Stragi», lo chiamano: nome inquietante, ma l’importante è intendersi. È un’iniziativa della Polizia Stradale nazionale, che a Brescia prendono sul serio. Cinque pattuglie, nei fine-settimana, controllano le rotte del divertimento tra la Lombardia e il Veneto, dove non mancano soldi, auto veloci e locali. Dopo quella di Milano, la Polstrada di Brescia ha il maggior numero di uomini, in Lombardia. Si presentano all’appuntamento in ghingheri: divise in ordine, pettorine fluorescenti, ricetrasmittenti che gracchiano. Si va incontro al popolo della notte. Prima tappa, Rezzato, sulla vecchia statale n.11. Nel 2006, in provincia, le contestazioni per guida in stato di ebbrezza sono state 2011. Vediamo come va stasera. Ci fermiamo nel piazzale di un distributore chiuso: quattro pattuglie. I poliziotti escono sulla strada e cominciano a spinger dentro le auto di passaggio, come pescatori pazienti. Il guidatore deve soffiare, per prima cosa, nel «precursore». Se la luce diventa arancione o rossa, si passa al test con l’etilometro, piazzato nel baule di ogni volante. È alimentato dal motore dell’auto: appare rudimentale, ma funziona. È la una. «Movimento fiacco», dice il comandante. «I ragazzi stanno andando nei locali notturni: hanno bevuto solo a cena, o al pub. Fra due ore, sarà un’altra cosa». Molte ragazze al volante, truccate e pronte per la battaglia del sabato sera.
Quando vengono fermate, alcune appaiono spaventate, altre divertite, molte curiose. Se la percentuale in Italia è un controllo con l’etilometro ogni 175 anni, per questa vita dovrebbero essere a posto. Nigro spiega: nel caso venga riscontrato un tasso alcolemico alto (oltre 0.5), il conducente non passa la notte in cella, come accade in altri Paesi. In Italia, dopo il ritiro della patente, ha tre possibilità. Uno, far guidare l’auto a un amico che non ha bevuto. Due, chiedere di essere riaccompagnato a casa, se l’abitazione è vicina. Tre, chiamare il Soccorso Aci, e mandare qualcuno a riprendere l’auto l’indomani. Perché il veicolo, in sé, non è sottoposto a nessun tipo di provvedimento. Anche se la confisca è tra le nuove proposte del governo. Ma non adesso, non ancora. Intanto, il gregge dei soffiatori soffia. C’è la quarantenne che, dopo dieci tentativi, s’arrabbia («Signora, ho detto "soffiare", non "alitare"»). C’è Enrica con la Mini, che spiega d’essere stata fermata spesso «ma niente palloncino, finora» (non un chewing gum, ma l’etilometro: che le darà verde, via libera). C’è il ragazzo che giura d’aver «bevuto solo un bicchiere di vino» (per tutta la notte incontreremo gente che «ha bevuto solo un bicchiere di vino»). Risulta positivo, e lo ammette: i bicchieri erano più d’uno. Alle due ci spostiamo a Desenzano: altra stazione di servizio, stessa formazione, stessa tecnica. Qualcuno torna dai locali, serata finita; qualcuno ci va, serata interrotta. Due cremonesi, Stefano e Bruno, passano il test: Stefano (0.25 tasso alcolemico) non ci vuol credere. Elenca le vodke che ha bevuto («Fragola e panna, mela verde, menta, mirtilli»). Nigro lo guarda perplesso. Lui insiste: ipotizza una truffa del barista. «Forse — dice — ha annacquato i drink. Quasi quasi torno, e protesto». Personaggi curiosi escono da auto strepitose. Una Ferrari nera, con brasiliana regolamentare a bordo, passa il test; una Porsche Cayman lo fallisce ripetutamente. Bevuti tutti e due, conducente e passeggera, e sono nervosi: dovranno lasciare qui l’auto. A poca distanza, un agente rimprovera un tipo euforico: «Prima hai detto che hai bevuto un aperitivo; poi un aperitivo e due bicchieri di vino; adesso vengono fuori l’amaro e la grappa. E poi?» (controllo: 0,62, sopra il limite). Un trentenne esce seminudo da una Bmw taroccata, con gli occhi scintillanti, dondolando orecchini e piercing: passa il test, e quasi piange dalla commozione. Se invece dell’alcol il «precursore» rivelasse altre sostanze — si ha l’impressione — le troverebbe quasi tutte. Le tre del mattino: ci spostiamo alla discoteca «Sesto Senso». Trentenni bellocci e danarosi, dolci facce venete, sventole straniere in bilico sui tacchi. I proprietari sembrano nervosi quando vedono quattro poliziotti e due giornalisti all’ingresso. Chiediamo di poter condurre un esperimento: proporre a chi esce di soffiare nel «precursore». Un poliziotto ci spiega: «Appena arriviamo davanti a un locale, parte il giro degli sms: "Occhio ai puffi". Siamo noi». All’interno, un annuncio: «La polizia ha trovato che qui al "Sesto Senso" siamo tutti completamente in regola!». Applausi e ola per la polizia. All’esterno, nessuno si tira indietro. Molti esiti sono verdi, alcuni arancioni, qualche rosso.
A costoro gli agenti consigliano di far guidare qualcun altro: nessuno fa storie. Altri ragazzi escono, vogliono provare, si mettono in coda: la «banana» è popolarissima. Ci sono tre amici di Verona, una direttrice di banca di Vicenza con amiche, una giudice onoraria, una compagnia di Mantova, un gruppo da Iseo. Un poliziotto racconta di un automobilista di Crema — sì, Crema — risultato positivo al test: voleva dimostrare che era sobrio, e faceva le flessioni su una gamba sola. Arriva Ivan, si presenta come «imprenditore bresciano». Dice che lui ha già in testa il business. «Una "banana" per locale, all’uscita. Cinquanta centesimi a soffiata. C’è da fare i soldi». Nigro, flemmatico, racconta: «Una notte c’era questa ragazza, e aveva fallito il test: implorava di lasciarla andare, s’era messa in ginocchio. Imbarazzante». E poi: «Mi è capitato di accompagnare a casa ragazzi ubriachi, ma vivi. Padri che li accogliessero con uno schiaffo, però, non ne ho ancora visti». Poi il comandante parla dei suoi uomini: «Vorrebbero andare a fare la scorta al Giro d’Italia, ma mica posso mandarceli tutti!». Chiediamo se le polizie locali hanno gli etilometri, o preferiscano l’autovelox, visto che gli incassi delle multe per eccesso di velocità vanno ai comuni; e le ammende per guida in stato di ebbrezza, allo Stato. In risposta, un sorriso diplomatico. L’ispettore-capo Paolo Bondaschi, lì vicino, racconta: «C’è quello che mentre aspetta il risultato dell’etilometro c’insulta, quello che urla di cercare i delinquenti veri, quello che prende a calci la portiera. L’altra sera un ragazzo abbassa il finestrino e ci grida: «Hanno fatto bene, con Raciti!». E voi? «Ci scambiamo un’occhiata e incassiamo. Partiamo sempre dal presupposto che abbiamo a che fare con degli ubriachi», risponde Rambaldini. Sempre meglio di un pugno — lasciano intendere tutti — e sono arrivati anche quelli; o di suonare a una porta di notte, e dire: «Vostro figlio purtroppo non tornerà più». Sono passate le quattro, la discoteca inizia a svuotarsi, si torna verso casa. Domenica ci danno le cifre: veicoli controllati 238, persone controllate 287, guida in stato di ebbrezza 23, patenti ritirate 23, altre infrazioni 12, carte circolazione ritirate 5. Solo un incidente, nel capoluogo, feriti lievi. Nessun morto. Forse qualche ragazzo ha imparato qualcosa. È stata una buona notte, in provincia di Brescia.

Giusi Fasano, Beppe Servegnini



LA STAMPA
12/3/2007 - REPORTAGE: UN WEEKEND SULLE STRADE CON LE PATTUGLIE

"Pensate ai ragazzi che ammazzano"
Nella notte dei controlli è l’etilometro lo strumento più usato dalle forze dell’ordine. Uno strumento che a volte concede una prova d’appello L’ira degli adulti fermati nella notte dei grandi controlli

MARCO NEIROTTI

TORINO
Ha bevuto?». No. «Ha assunto sostanze stupefacenti pesanti o leggere? Ne ha con sè?». No. «Dovrebbe soffiare qui. Non è prova giudiziaria, è un test indicativo, se va tutto bene, può andare». Ok. «Il risultato è alto, si deve procedere all’etilometro. Se rifiuta ci sono sanzioni». Allora il ragazzo soffia e, mentre si compila il verbale, i cani antidroga setacciano l’auto. Più che una cantilena sono un ritornello le notti di controlli del week end, sperando in un incidente in meno. E sono patenti che passano da un portafogli a una mano e da quella a un archivio. Sono le ore clou, fra l’una e le sei del mattino. Polizia stradale, carabinieri, vigili urbani, Finanza con i pastori tedeschi: «Abbia pazienza, controlliamo anche l’auto». Rassegnazione, ira, anche sdegno: «A me? Pensate ai ragazzi che si ammazzano e ammazzano».

L’esame
E’ ancora forte l’emozione insanguinata per l’altro week end di sangue. Le notti dei controlli, delle palette rosse che fermano le auto a pochi metri da un fungo azzurro che ruota, sono le notti di una sfida che potrà sempre tradurre in cifre i mezzi fermati e i documenti sospesi, mai conterà i disastri evitati. Due notti di statali, tangenziali, centro di città, poi blocchi delle pattuglie e delle uniformi mostrano una ragnatela fitta che non può fare distinzioni: il fiato nelle apparecchiature e le conseguenze di legge sono uguali, che venga dai polmoni di un ragazzo che va a velocità folle o da quelli di una padre di famiglia che torna dalla trattoria senza correre.

C’è chi se la prende con vigili e polizia, chi maledice i giovani del sabato sera, chi cerca di ripartire senza rendersi conto che «guida senza patente» - ormai sospesa - è molto peggio che «guida in stato di ebbrezza». E i controllori non possono far altro che allargare le braccia: «Le regole non le facciamo noi, le applichiamo». Però, dietro la cortesia e l’educazione cogli benissimo il filo di tensione di chi sopporta le proteste perché sono comunque meno drammatiche di una portiera strappata via con i Vigili del Fuoco per togliere dalle fiamme un corpo rischiandoci il proprio. Torino città, una discoteca a destra e una a sinistra, passano quasi tutti di qui, in un senso o nell’altro. Stradale, Vigili e Finanza. In perfetta sintonia. «Tu che dici?. «Farei fare un giro al cane». Il pastore tedesco scende, ruota intorno all’auto, va a colpo sicuro e riceve il suo bambolotto premio. Il cane non lo freghi. C’è chi pensa che il calore del motore lo inganni, invece lo aiuta moltiplicando odori.
Fuoristrada scuro, persona educata, che però spiega di avere soltanto mangiato con gli amici. Il tasso è elevato, non tantissimo. Patente arrivederci: «Vuole chiamare qualcuno per portare via il mezzo?». Arriva il figlio e allora la pazienza dell’uomo lascia posto a un rigagnolo di arroganza: «Occupatevi di cose serie, non di una cena. Vergognatevi». Impassibili: «Dovrebbe vergognarsi lei e non per un bicchiere in più, ma per l’esempio che dà in questo momento al suo ragazzo, a quello che penserà della prevenzione». Se ne va scocciato a piedi verso la macchina del giovane posteggiata - probabilmente apposta - più lontano. Lo raggiunge una pattuglia. Rinuncia. Tornerà a prenderla fra poco. C’è il giovanotto con la prostituta appena caricata, che sta lì timida e in silenzio. C’è la coppia che torna da cena e guarda stupita. C’è l’uomo che risulta positivo per 0,51 (il limite del tasso è 0,50). Lo rassicurano: «Riproviamo fra 5 o 10 minuti». Riprovano: è sceso a 0,49. Si riprende la patente e parte. Questo non è più seccato. Scherza.
Torino periferia, discesa della strada del traforo del Pino, anche qui ai piedi di una discoteca. Notte fredda. I controlli all’una di notte sono quelli prima dell’ingresso. Si aspetta chi verrà - positivo al test - a recuperare l’auto. Altrimenti è carro attrezzi. Le 5 del mattino: quelli che escono. Non è vero che l’età è soltanto di giovanissimi, ci sono trenta a quarant’anni. I più rassegnati. Protesta un marocchino ubriaco perso, intercettato da una Volante mentre viaggiava a zig zag per il viale. Lo portano qui per un soffio d’aria acida. Li accusa di razzismo, barcolla e giura di essere sobrio, insiste sulla discriminazione, rifiuta di provare il test. Se lo porta via la Volante. Nel corso tra le due discoteche, viene spiegato bene a una ragazza che se ha una piccola dose è meglio dichiararla: questione amministrativa, segnalazione alla Prefettura e niente più, ma se salta fuori qualcosa c’è l’occultamento. E’ sicura, nega tranquilla. Dopo questa sera amerà i pastori tedeschi.
Cesare Capocasa, dirigente della Sezione di Polizia Stradale della Provincia di Torino: «Nel 2005 la percentuale dei soggetti sanzionati era di tre su dieci. Ora di uno su dieci. E’ ancora molto, ma qualcosa forse cambia. Grazie alla prevenzione, ai servizi coordinati». Però, dottore, sta di fatto che per le discoteche togliete la patente a chi torna da un matrimonio: «Ci vado anch’io ai matrimoni e mi rendo conto del problema. Ma mi creda, chissà quanti non sanno di andare in giro con le loro gambe grazie alla prevenzione». L’ideale, dicono (e non hanno torto) i fermati caduti nella ragnatela perché è sabato di discoteche, sarebbe la discrezionalità del personale: uno sguardo, il naso vicino alla bocca, guardare due passi e poi via, fermiamo un altro. Pericolosità a colpo d’occhio da parte di gente esperta. Anche perché per un test da 0,51 almeno due agenti sono bloccati a scrivere per più di mezz’ora. Chissà quanti ne passano intanto.
Il mondo della discoteca si arrangia come può. Divertirsi. E’ l’ordine. Einaudi pubblicò un bel libro con i racconti del sabato sera di ragazzi che risposero al Premio Grinzane Cavour. Era il «dovere dell’eccesso», però narrato agli adulti, perciò con i colori grigi di chi spiega vento.
Ma su queste strade oggi non ci si avventura, ci si avverte con i cellulari, si inventano percorsi alternativi. Ed è doloroso respirare che una forma di prevenzione la fa in modo indiretto tutto quel sangue sciagurato: in queste due notti c’erano anche parcheggi semivuoti, strade e tangenziali deserte, velocità contenute. Purtroppo non per paura della morte, ma per paura di una fungo azzurro e un beccuccio in cui soffiare. La patente mi serve.


HELP CONSUMATORI
SICUREZZA STRADALE.

Quattroruote: "Intervengano anche le Polizie municipali"

12/03/2007 
Carenza di controlli che permette anche a chi è ubriaco di guidare. Se ne fa un gran parlare soprattutto dopo un altro week end di tragedia sulle strade italiane. I numeri ci dimostrano che la Polizia stradale e i Carabinieri sono insufficienti a garantire un controllo capillare. Perché non si muovono le Polizie municipali? Purtroppo, scrive Quattroruote.it, sito online del mensile, l’esperienza di questi anni dimostra che per i Comuni, da cui i vigili dipendono, il business degli Autovelox e dei controlli di velocità in genere (a cui si aggiungono adesso gli strumenti elettronici di presidio dei semafori) è infinitamente più redditizio e in grado di supportare le disastrate finanze pubbliche.
Ecco perché gli alcol-test effettuati da pattuglie della Municipale sono un’eccezione invece che la regola: i controlli sono lunghi e laboriosi e richiedono turni notturni con la costosa incidenza di straordinari. Insomma: molti costi e pochi ricavi, per di più incassati non dai Comuni ma dallo Stato.
Tutto il contrario dell’utilizzo di un Autovelox, che ha anche il grande vantaggio di non costare nulla per l’installazione, essendo fornito chiavi in mano dalle ditte specializzate, in cambio di una percentuale sugli introiti delle multe. Ma se davvero hanno a cuore la sicurezza degli automobilisti, i Comuni devono cambiare atteggiamento, senza che la croce di un controllo così impegnativo gravi quasi per intero sulle spalle della Polstrada e dei Carabinieri.
Attualmente la guida in stato di ebbrezza comporta la perdita di dieci punti e la sospensione della patente da un minimo di 15 giorni a tre mesi, sospensione che viene raddoppiata in caso di recidiva. Sono previste anche sanzioni penali che raramente vengono applicate, oltre a un’ammenda di almeno 258 euro incassata dallo Stato.


L’ARENA

L’iniziativa

Convegni e dibattiti sulla prevenzione

Da oggi e fino al 28 marzo l’assessorato alla Sicurezza e la polizia municipale promuovono il «Mese della sicurezza stradale». Sono previsti incontri nelle scuole, proiezioni di filmati, incontri nelle circoscrizioni cittadine, nei centri per anziani, con studenti e genitori. (*)
Momento culminante sarà la festa di chiusura che si terrà la mattina del 28 marzo in piazza Brà. I temi maggiormente trattati saranno quelli della guida in stato di ebbrezza, dell’alta velocità, delle misure di sicurezza da adottare alla guida come l’uso delle cinture e del casco, del rispetto delle regole, la tutela degli utenti deboli quali pedoni e ciclisti. Massima attenzione sarà prestata ai motociclisti, purtroppo in cima alle statistiche quali vittime di incidenti stradali con le conseguenze peggiori.
Importante appuntamento sarà la seconda edizione del convegno in materia di sicurezza stradale che si terrà venerdì 23 marzo presso l’Auditorium della Gran Guardia dove si tratterà delle strategie da effettuare per ottenere una diminuzione degli incidenti.

(*) Nota: non sappiamo se questa polizia municipale sia dotata di etilometro. La maggior parte delle Polizie municipali non lo è. A volte si ha l’impressione che qualcuno pensi che convegni e dibattiti possano sostituire le misure di controllo. Meglio non enfatizzare troppo le capacità educative delle iniziative di prevenzione. Ad esempio per l’uso del casco nessun genitore, scuola o esperto avrebbe potuto essere convincente come la norma del Codice della strada che lo rende obbligatorio e la relativa sanzione. Lo stesso è per gli alcolici. Un etilometro è più efficace che 100 educatori.



CORRIERE ADRIATICO

Parla la comandante della Polstrada Non si potranno mantenere misure straordinarie ma i controlli saranno in ogni caso capillari: allo studio altre iniziative Patenti ritirate, 200 giovani sottoposti al test dell’alcol. E ci si prepara alla Festa dei cento giorni

Più autovelox contro le follie al volante
Pesaro - Weekend serrato sulle strade del divertimento. Pattuglie, autovelox, posti di controlli e alcool test disseminati lungo tutta la rete stradale che si irradia dalla nostra città. Era, in sostanza, il seguito del rafforzamento dei controlli contro le “stragi del sabato sera” già attuato con larghezza di mezzi una settimana fa. Gli agenti hanno mantenuto alto il livello di controlli e di allarme sulle strade delle discoteche per evitare il ripetersi di incidenti che negli ultimi tempi, purtroppo, hanno assunto dimensioni catastrofiche.

La replica non ha avuto, in ogni caso, lo spiegamento di quel week end. C’erano comunque due posti di blocco che hanno sorvegliato sabato notte il traffico nella zona di Pesaro e del casello autostradale di Fano. Nonostante il traffico intenso, il fine settimana è trascorso in tranquillità. Nessun incidente di rilievo sulle strade ad eccezione di qualche piccolo tamponamento. Uno più serio si è verificato al mattino, in autostrada, tra due Tir, ma i feriti sono risultati lievi.

I due posti di blocco che hanno sorvegliato sabato notte le strade della città erano piazzati uno all’altezza dell’ingresso in autostrada e l’altro lungo la Statale. Sono stati inoltre effettuati pattugliamenti con lampeggianti lungo le zone più affollate per scoraggiare qualsiasi scorrettezza alla guida.
Il bilancio del fine settimana conta ben otto patenti ritirate di cui quattro fra le quattro e le sei di domenica mattina e una carta di circolazione sospesa. Una patente su due - circa quattro di quelle ritirate - è stata sospesa per guida in stato di ebbrezza. Centoventicinque veicoli fermati dagli agenti. A circa duecento persone - guidatore e passeggero compreso in maggioranza over- diciotto - è stato effettuato l’alcool test, la prova che misura l’eventuale tasso alcolico in corpo.
Il weekend è andato bene sulle strade, non ci sono stati particolari problemi - commenta soddisfatta Cinzia Ricciardi, comandante della Sezione Polizia Stradale di Pesaro e Urbino - Abbiamo mantenuto alti i controlli anche se per ovvi motivi non possiamo garantire le stesse misure straordinarie del weekend successivo la strage dei quattro ragazzi. Rispetto il fine settimana scorso quella appena passato è stato molto più trafficata ma nonostante ciò non ci sono stati incidenti.
La vera prova generale si avrà solo domani quando più di 1300 ragazzi delle scuole superiori si sposteranno in massa verso la Romagna , Rimini per esattezza dove si festeggerà la tradizionale festa studentesca dei 100 giorni prima degli esami di maturità . Ci stiamo preparando all’evento con tutte le misure adeguate che servono - continua il comandante illustrando il piano di sicurezza - innanzitutto martedì sera saranno aumentati i controlli nei punti strategici dove si concentra la circolazione grazie anche alla collaborazione con Vigili urbani e Carabinieri. Ci saranno anche autovelox e alcool test. Non è per cattiveria ma una festa non può trasformarsi in una tragedia come di recente è successo.
Oggi e domani giornate decisive per giovani e istituzioni. L’annosa polemica in corso questi ultimi giorni sul come e dove divertirsi a Pesaro e su quali misure di sicurezza adottare per evitare le stragi del sabato sera potrebbe finalmente arrivare ad un conclusione. Nella tarda mattinata infatti le associazioni di categoria e gestori di locali si incontreranno con il sindaco e l’assessore Luca Pieri per concertare una proposta che tenga conto degli interessi di tutte le parti. Dunque un accordo che unisca il divertimento alle regole necessarie per far funzionare i locali.



VALENTINA GALLI

IL MATTINO

LOTTA ALL’ALCOLISMO

Un libro di Perna

Sarà presentato oggi, alle 10, presso l’aula magna dell’ Asl 2 di Avellino, in via degli Imbimbo, il libro «L’altra metà del cielo», scritto dal dottor Luigi Perna, responsabile dell’Unità operativa di Alcologia dell’Asl 2. Oltre all’autore, saranno presenti il dottor Roberto Landolfi, direttore generale dell’Asl 2, la dottoressa Anna Gabriella Pugliese, direttrice del Sert di Avellino, il dottor Sabato Antonio Manzi, dirigente del Dipartimento di salute mentale di Solofra, e Salvatore De Stefano, presidente dell’associazione provinciale dei club Alcolisti in trattamento di Avellino. «Con questo lavoro - spiega il dottore Perna - desidero integrare il materiale bibliografico, che sono riuscito a raccogliere, con il materiale clinico che mi deriva dall’esperienza quotidiana con le famiglie alcoliste». (…)


 

IL TRENTINO

Manifesti in una stazione di servizio dopo la richiesta di un genitore

Foto choc in autogrill contro le stragi

TORINO. Tre fotografie scioccanti di lamiere contorte e morti sullo sfondo campeggiano su un pannello all’ingresso della stazione di servizio «Pstop» di Priero (Cuneo), lungo l’autostrada Torino-Savona. E’ impossibile non vederle. Se vuoi entrare nell’autogrill sei costretto a riflettere sul loro significato, sul messaggio che inviano: «Guidate con giudizio, andate piano, la vita è bella» c’è scritto su ognuna delle tre immagini choc. «E tutti - ha commentato oggi il gestore Gianfranco Pintacuda che le ha mostrate dalle 22,30 di sabato alle 6 di ieri mattina a tutti i suoi avventori - si sono fermate a guardarle apprezzando l’iniziativa. Sarebbe una bella cosa se tutte le stazioni di servizio d’Italia, le discoteche o tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della strada facessero azioni analoghe». Qualcuno ha anche pianto: lo hanno fatto una ragazza e due ragazzi. «Avevano gli occhi umidi e hanno commentato tra loro a voce bassa, sembravano molto addolorati» ha detto il gestore. Pintacuda ha deciso di appendere le fotografie, che ritraggono incidenti avvenuti vicini su sollecitazione di un anonimo papà: «Metta nel suo autogrill la foto di un incidente con scritto ‘guidate con giudizio, andate piano, la vita e’ bella’. E sicuramente salverà qualche giovane vita».


 

L’ARENA

Proposta di Milena Tisato (Gruppo misto)

«Contro la guida pericolosa sagome nere sulle strade»

Sagome nere lungo le strade nei punti dove sono morti giovani in incidenti stradali. Magari anche con l’età delle vittime. Una proposta per riflettere, che arriva dalla consigliere comunale del gruppo misto Milena Tisato, sull’esempio di ciò che avviene all’estero.
«Dopo le stragi di questi giorni sulle nostre strade molte sono le proposte: chiusura anticipata delle discoteche, visione di video choc e visite a coetanei paralizzati. Purtroppo le cause sono diverse: velocità, sonno, alcool, droga. I giovani muoiono troppo presto senza aver potuto sperimentare la bellezza della vita. Avevo proposto di posizionare sagome nere a misura d’uomo sui luoghi degli incidenti: l’impatto visivo sarebbe forte e farebbe riflettere. Ma la mia proposta semplice e poco costosa non ha avuto nessun seguito da parte della Giunta».


 
IL TRENTINO

Alcol, controllate più di mille persone

Operazione dei carabinieri di Cles: in un mese 14 arresti e 9 denunciati

TRENTO. Oltre mille persone controllate (1050 per l’esattezza), 14 arrestate, 9 denunciate e 78 multate. Sono i numeri di un mese di controlli, concentrati in particolar modo nel fine settimana, da parte del comando carabinieri di Cles. Un’operazione che aveva l’intento soprattutto di contrastare l’abuso di sostanze alcoliche e quindi di cercare di evitare, nei limiti del possibile, le risse o gli episodi violenti del «dopo pub». Trenta le pattuglie che sono state impegnate, 25 i locali pubblici ispezionati, 40 i posti di controlli. Un’operazione che ha portato all’arresto di 14 persone (i 9 coinvolti della rissa dello Shuttle di Andalo, il marocchino fermato per lesioni personali allo Chalet di Coredo e i 4 albanesi della rissa a Malè) e alla denuncia di 9 di cui gli ultimi tre nella notte fra sabato e domenica per ubriachezza molesta. 348 sono stati i veicoli controllati e 8 le persone segnalate per contravvenzioni penali. In particolare 3 per guida in stato di ebbrezza, una perché si era rifiutata di fornire le loro generalità e 4 per ubriachezza molesta. 78 sono state invece le multe per infrazioni del codice della strada, tre le patenti ritirate e 40 i punti che, complessivamente, sono stati tolti. In tutto questo, sono stati anche rilevati 14 illeciti amministrativi (dal ballo non autorizzato alla mancata esposizione della licenza o dei prezzi) da parte dei gestori dei locali pubblici. I controlli mirati - come spiega il comandante della compagnia di Cles, il capitano Carmine Ria - continueranno anche in futuro specialmente del fine settimana ma non solo. Una presenza più importante di carabinieri che avrà un fine soprattutto preventivo e per cercare di dissuadere il dilagare di episodi violenti e di incidenti stradali che spesso sono la conseguenza dell’abuso di alcol.


 

ASAPS

Sicurezza Stradale, la storia/2 L’intelligenza che salva la vita…

“Mi perdoni maresciallo, mi farebbe soffiare nell’etilometro?”

Tre giovani chiedono il test ai Carabinieri prima di tornare a casa dalla discoteca: è positivo e si fanno venire a prendere dai genitori

TORINO, 12 marzo 2007 – Beppe Severgnini, alcuni giorni fa, è intervenuto sul tema della sicurezza stradale in una trasmissione del mattino sui canali Rai, per commentare l’iniziativa di cui è protagonista insieme al suo giornale, il Corriere della Sera, ed altre due testate – la Repubblica, con Michele Serra e la Stampa, Massimo Granellini, tre grandi firme del giornalismo italiano, gestori ognuno di proprie rubriche di attualità sui rispettivi quotidiani. Parlando dei giovani italiani, Severgnini ha detto più o meno “...tutto possiamo dire su di loro, ma certamente non sono stupidi…”. Lo hanno dimostrato tre ragazzi di Torino, appena usciti dalla discoteca “La Favola” di Avigliana. Sono usciti dopo aver ballato e dopo aver bevuto un po’ troppo. Hanno visto nei paraggi una pattuglia di Carabinieri, impegnata in un servizio di repressione “Stragi del Sabato Sera”. Si sono avvicinati, e dopo essersi educatamente presentati al maresciallo che comandava il servizio, gli hanno chiesto di potersi sottoporre al test dell’etilometro. Le chiavi dell’auto, parcheggiata poco lontano, in tasca. Il sottufficiale predispone i boccagli ed aiuta i ragazzi a togliersi la curiosità: probabilmente loro a chiedere e lui ad essere lì, sono fattori che hanno salvato tre giovani vite. Il test è positivo “ed allora – hanno detto i tre amici – meglio tornare a casa a piedi”. Dal telefonino sono partite tre chiamate alle rispettive famiglie. Uno squillo che impressiona, ma che per una volta ha portato una bella notizia. “Tutto bene papà, ma mi vieni a prendere? Ho bevuto un po’ e non mi sento di tornare a casa guidando…”
Che orgoglio quei genitori. Possono andare fieri di aver educato così (perché è senz’altro anche merito loro) i loro figli. E grazie anche a quel carabiniere che era lì… 


 

L’ARENA

STRAGI DEL SABATO.

Travolto da una ragazza ubriaca un giovane uscito illeso da una carambola sull’Autostrada dei Laghi

Week-end di sangue sulle strade

Tre delle quattro vittime avevano meno di 20 anni. Numerosi i feriti

Milano. Un morto, undici feriti, sette vetture coinvolte in una carambola di tamponamenti, ribaltamenti e scontri che hanno cosparso in pochi minuti di vetri e rottami per oltre un chilometro l’autostrada. La vittima, un ragazzo di 19 anni, era uscito quasi indenne dalla sua vettura ma poi è stato travolto da un’altra auto guidata da una giovane donna che aveva in corpo un tasso alcolico tre volte superiore al previsto.
È accaduto all’alba di ieri alle porte di Milano, nei pressi della barriera dell’Autolaghi. Tra i feriti anche la ragazza, le cui condizioni non sono gravi. Un altro automobilista ferito, pure lui poco più che ventenne, aveva appena fatto uso di pasticche, forse antidepressivi.
Anche in questo fine settimana sono stati numerosi i giovani coinvolti in incidenti stradali mentre andavano o tornavano da feste e serate in discoteche e locali notturni. Quattro i morti, tre dei quali non avevano ancora compiuto i 20 anni. E non si conta il numero dei feriti.
L’incidente più grave è avvenuto alle 4.50 di ieri mattina sull’autostrada dei Laghi, nel tratto tra l’uscita per la nuova Fiera e la barriera di Milano Nord. La dinamica esatta è ancora al vaglio della polizia stradale di Busto Arsizio.
Pare, comunque, che a dare il via alla carambola sia stata una vettura che è sfuggita al controllo del conducente, forse per un colpo di sonno, è sbandata e si è ribaltata dopo alcune centinaia di metri. Le auto che seguivano, per evitarla, hanno a loro volta sbandato e la maggioranza si sono ribaltate o sono finite contro il guardrail. Una dietro l’altra in un’esplosione di frenate, vetri infranti, schianti.
In una delle ultime vetture coinvolte viaggiava il giovane di 19 anni che tornava a casa, a Legnano, con gli amici dopo aver trascorso la serata e buona parte della notte a Milano. Anche la vettura su cui si trovava si è ribaltata. Ma il ragazzo era uscito pare quasi indenne.

Sul gruppo pero è arrivata sbandando e frenando l’ultima vettura, quella condotta dalla giovane che non avrebbe dovuto essere alla guida dopo quello che aveva bevuto, e sul conto della quale indaga la magistratura. Il ragazzo è stato travolto ed è morto. Molti degli altri giovani, tutti di età compresa tra i 22 e i 23 anni (ad eccezione di un quarantenne), se la caveranno in pochi giorni. Uno è in prognosi riservata, due sono già stati dimessi.
In provincia di Pordenone all’1.30 è invece morto un ventiseienne che stava raggiungendo gli amici ad Aviano per festeggiare il suo compleanno. Il giovane, Roberto Fagnini, ha perso il controllo della sua Fiat Punto che si è letteralmente incastrata in un antico porticato di pietra. Gli amici, non vedendolo arrivare, a un certo punto lo hanno cercato sul cellulare. Hanno risposto i carabinieri che hanno dovuto dare la terribile notizia, e la festa si è trasformata in un momento di lutto e dolore.
In uno scontro nel Veronese è morto il passeggero di una delle vetture coinvolte, un diciottenne. Mentre un diciannovenne in sella ad uno scooter ha perso la vita, andando a sbattere contro un albero, a San Giuliano Terme in provincia di Pisa. L’amico che era con lui è stato ricoverato in condizioni gravissime. Intanto sulle strade la polizia stradale potenzia i controlli. Nel bergamasco ha ritirato 13 patenti per guida in stato di ebbrezza. A Catanzaro tre giovani sono stati fermati da una pattuglia e quando è stato accertato che il tasso alcolico era superiore al previsto, è stata immediatamente ritirata loro la patente. Il Codacons tuttavia sollecita ulteriori provvedimenti. Primo fra tutti l’installazione del Tutor, il sistema di controllo telematico della velocità, che è già stato sperimentato per sei mesi con successo in alcune tratte in collaborazione con il gruppo Autostrade.


BRESCIA OGGI

Il colpevole è ungherese

Lite tra camionisti finisce in tragedia Omicida ammette

Ventimiglia. Ha ammesso i propri addebiti, collaborando con la giustizia, ma ha anche detto di aver agito per difendersi da un’aggressione Attila Cjriak, l’autotrasportatore ungherese di 43 anni, accusato di omicidio volontario, tentato omicidio e rissa aggravata per aver ucciso, l’altra notte, un proprio connazionale ed averne feriti altri due, al culmine di una rissa tra camionisti scoppiata, verso l’una, all’autoporto di Ventimiglia.
La vittima, Szanyel Laszlomiklos, 34 anni, di Budapest, è morto sul colpo per un fendente al petto che gli ha trafitto il cuore, mentre gli altri due, ora ricoverati a Bordighera e Sanremo, hanno riportato la perforazione di un polmone e altre lesioni.
Nel corso dell’interrogatorio durato oltre due ore, davanti al pubblico ministero Barbara Bresci di Sanremo, l’assassino, assistito dall’avvocato Chiara Bergonzi, ha ricostruito la vicenda. Rimangono, tuttavia, da accertare i motivi dell’aggressione che potrebbero essere riconducibili tanto a un abuso di alcol da parte dei contendenti quanto a motivi di lavoro o, comunque, legati all’attività di autotrasportatori.
Attila Cjriak ha raccontato di essere stato aggredito da un gruppo di 4-5 persone e di aver sfoderato un grosso coltello (oltre 20 centimetri di lama), cominciando a sferrare fendenti ovunque per difendersi.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Castelfranco

Nuova strage di ...

Nuova strage di patenti nel corso dei controlli eseguiti nella notte tra venerdì e sabato dagli agenti della Polizia stradale di Castelfranco. Le pattuglie della polstrada hanno operato nel tratto di strada provinciale compreso tra Castelfranco e Montebelluna.
Complessivamente sono state ritirate sedici patenti di guida: nove a seguito del rilevamento di eccesso di velocità attraverso l’utilizzo dell’autovelox e sei a seguito degli accertamenti positivi eseguiti attraverso l’etilometro, quindi per guida in stato di ebbrezza. Per un’autovettura è stato disposto il fermo amministrativo, poiché il guidatore, un giovane extracomunitario, non era in possesso della patente di guida.
Controlli che si vanno a sommare a quelli eseguiti sempre tra venerdì e sabato dalle pattuglie della polstrada di Vittorio Veneto lungo la Pontebbana. Complessivamente sono state impegnate due pattuglie che hanno elevato complessivamente 23 contravvenzioni. 17 per eccesso di velocità. Quattro le patenti ritirate in quanto i conducenti avevano oltrepassato il limite di velocità per più di 40 chilometri orari.



IL GAZZETTINO (Pordenone)

Alcol e velocità 7 automobilisti senza patente 

(S.S.) Sono state 7 le patenti di guida che la Polizia stradale di Spilimbergo ha ritirato l’altra notte. Sei sono state tolte ad altrettanti automobilisti sorpresi alla guida dell’auto completamente ubriachi, mentre una è stata ritirata per la troppa velocità. Tra tutti i casi segnalati dalla Polstrada spicca comunque quello del giovane automobilista che aveva preso la patente solo 6 mesi fa e in una sola notte si è giocato tutti i punti a disposizione - ovvero 22 - e la possibilità di guidare per un lungo periodo. Aveva bevuto troppo. È ormai divenuto un copione ripetitivo anche in provincia di Pordenone quello degli automobilisti che si mettono alla guida sbronzi e spesso diventano anche protagonisti di incidenti stradali. La Polstrada continua nel suo programma di educazione stradale nelle scuole superiori per insegnare ai ragazzi i rischi dell’alcol, ma come dimostrano i fatti e sostiene la stessa Polizia, saranno necessarie altre iniziative per arginare il problema.


L’ARENA

Denunciato dai vigili

Provoca uno scontro e si dà alla fuga a piedi

Incidente tra via Centro e via Fiume ieri pomeriggio, e l’automobilista che ha provocato il sinistro è poi scappato via a piedi lasciando l’auto incidentata in mezzo alla strada. Ma la polizia municipale attraverso il numero di targa della Citroen C3 è arrivata all’intestataria che è una signora anziana di Bergantino. L’auto, come ha testimoniato la donna ce l’aveva in uso il figlio che ha precedenti per droga e per guida in stato d’ebbrezza.
Forse è proprio per questo che dopo l’incidente s’è dato alla fuga, ma non è riuscito comunque ad evitare dev’essere rintracciato e denunciato. Nello scontro sono rimaste ferite altre due persone, seppur in maniera lieve, erano al volante di una Fiat Punto e di una Panda. (a.v.)


LA GAZZETTA DI PARMA

Schianto con fuga di gas Paura alla Baiardina

DRAMMA SFIORATO PROTAGONISTA UN 24ENNE SALSESE RIMASTO ILLESO: ERA UBRIACO

Schianto con fuga di gas Paura alla Baiardina Auto vola fuori strada e centra i contatori del metano II Attimi di paura poco prima dell’alba in località Baiardina: un’auto si schianta contro una colonna del metano e provoca una fuga di gas. L’incidente è avvenuto ieri mattina intorno alle 4,30 sulla provinciale Salso- Pellegrino.



IL GIORNALE DI VICENZA

È stata arrestata in strada Pasubio
Aggredisce i poliziotti Donna in cella

La notte brava di una donna italiana di origine brasiliane si è conclusa in cella. Ha fatto il diavolo a quattro ed ha aggredito gli agenti che la invitavano a calmarsi. Gliene ha dette loro di tutti i colori, scardinando anche una panca al corpo di guardia mentre i poliziotti cercavano, inutilmente, di rabbonirla perchè continuando così non avrebbe fatto altro che peggiorare la sua situazione.
Non c’è stato verso di calmare la scatenata ragazza alla quale i fumi dell’alcol, e non solo, avevano fatto perdere la trebisonda.
Leila Reale, 33 anni, formalmente residente a Catanzaro, ma da qualche tempo in città, al termine di un movimentatissimo episodio è stata arrestata dagli agenti delle volanti del commissario Loris Cecchetto per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
Quando, intorno all’1.40, sono arrivati i sanitari del Suem si sono subito resi conto che quella persona segnalata al 118 come “immobile in mezzo alla strada” aveva seri problemi di equilibrio. Non aveva subito lesioni o ferite, ed aveva deciso lei di sdraiarsi sulla strada regionale 11, all’altezza del ristorante cinese Hong Kong, per una sua precisa scelta.
Vista la situazione di obiettivo pericolo, il personale del Suem ha chiesto l’intervento di una pattuglia del 113.
Non appena gli agenti sono giunti e hanno invitato la donna a rialzarsi, sono stati investiti da una sequela di insulti.
I poliziotti con le buone, comprendendo di essere al cospetto di una persona visibilmente alterata, hanno cercato di convincerla ad alzarsi. Per tutta risposta la reazione contro gli agenti è stata violenta.
La donna davanti a numerose persone ha proseguito imperterrita: «Vi farò visitare dai miei amici calabresi», «se avete dei figli, rimarranno orfani». Quindi ha insistito nelle contumelie che hanno indotto i poliziotti ad agire in ossequio al codice. Non avevano alternative visto la sua sconsideratezza.
Accompagnata in questura, lo show è proseguito prendendosela con gli oggetti e tutto quello che le capitava a caso. Pertanto, gli agenti si sono messi in contatto con il sostituto procuratore Vartan Giacomelli che dopo avere valutata la pesante situazione, non essendoci vie di uscita, visto il perpetuarsi del comportamento aggressivo e insensato della Reale, ha ordinato la cattura.
La donna è stata trasferita in carcere a Montorio Veronese in attesa di essere processata per direttissima.


ASAPS

Forte dei Marmi, come perdere 54 punti in un colpo solo…

20enne di Roma non si ferma all’alt della Polizia Stradale, tenta di investire gli agenti e poi viene fermato. Era ubriaco

Forte dei Marmi (Lucca), 12 marzo – La Versilia richiama sempre un gran numero di giovani. Merito delle sue discoteche e dei numerosi locali tra Torre del Lago, passando per Viareggio fino a Marina di Massa. Le forze di polizia, qui, vivono ogni fine settimana tenendo sempre alta la guardia, visto il crescente uso di sostanze stupefacenti e la consueta, purtroppo dilagante, consumazione di bevande alcoliche. Lo sanno bene, fra gli altri, gli agenti della Polizia Stradale di Viareggio – in questo caso quelli del distaccamento cittadino – alle prese la notte tra sabato e domenica scorsi (11 marzo) con un inseguimen

Martedì, 13 Marzo 2007
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