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Notizie brevi 10/03/2007

Il Consiglio dei ministri approva un documento del ministro Bianchi
Inasprimento delle sanzioni, "punti anche per i motorini e le minicar"
Rivoluzione sicurezza stradale
Arresto per ubriachi alla guida



Il ministro Bianchi

 


ROMA - Rivoluzione nel mondo dell’auto: il Consiglio dei ministro ha approvato le indicazioni del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che saranno definite in decreti legge, per migliorare la sicurezza stradale. Previsti consistenti rafforzamenti delle sanzioni: fra queste, l’arresto fino a sei mesi, e un’ammenda fino a 12 mila euro, per la guida "in stato di ebbrezza alcolica o assunzione di sostanze stupefacenti".
Il ministro ha riferito di aver "presentato una serie di misure e un rapporto che parte dall’esame della situazione della sicurezza stradale in Italia con dei dati che dimostrano come ci sia un sostanziale rallentamento nella diminuzione degli incidenti e delle vittime". Rapporto, ha aggiunto Bianchi, che "testimonia un certo ritardo rispetto al resto d’Europa e che l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti e delle vittime entro il 2010 sembra ormai molto lontano". "Siamo di fronte ad una vera e propria ecatombe con oltre 5.000 morti un costo di oltre 30 miliardi di costo stimato, il 2,5% del Pil. E tutto questo ci ha fatto pensare che bisogna impostare una serie di misure di carattere strutturale".
Ma cosa conterrà questo pacchetto di novità? Innanzitutto lo stravolgimento della patente a punti con l’obiettivo di ridarle nuova efficacia. Per questo, la perdita dei punti si focalizzerà sui comportamenti di guida ad elevato rischio, sia al fine di ridefinire complessivamente il processo di perdita e riacquisizione dei punti, con una procedura di riassegnazione più rigorosa (basata su esami e valutazioni) e controlli più severi per la riassegnazione dei punti.
Misure rapide anche in materia di formazione. L’atto di indirizzo parla di progetti pilota per l’educazione alla sicurezza stradale in organica e stretta collaborazione con le amministrazioni locali e con i principali soggetti che contribuiscono attivamente a migliorare la sicurezza stradale a livello locale. Inoltre si punta anche al miglioramento dell’accesso alle patenti di guida sia attraverso il miglioramento dell’addestramento e degli standard di preparazione necessari per superare l’esame di abilitazione alla guida, sia attraverso la formazione di una maggiore consapevolezza del rischio stradale sotto i diversi aspetti (condizioni di traffico, condizioni climatiche, salute e livello di stanchezza del conducente, etc.).
In questo ambito verrà data piena applicazione al principio di gradualità indicato nella direttiva comunitaria sulle patenti di guida in modo da consentire l’uso dei mezzi di trasporto più potenti e impegnativi attraverso patenti di guida alle quali si può accedere solo attraverso esami progressivamente più impegnativi e dopo un prefissato periodo di esperienza nel livello precedente. Inoltre, sono previsti progetti pilota per la formazione di tecnici e decisori mentre verranno messe in sicurezza delle dodici strade più pericolose. Questa "non solo potrà determinare un consistente risparmio di vite e di feriti, ma potrà anche consolidare e rendere disponibili metodologie, tecniche ed esperienze concrete per la individuazione degli specifici fattori di rischio e, soprattutto, per la individuazione delle forme di intervento più efficaci per la loro rimozione".
"La mia opinione - spiega lo stesso Ministro - è che serva una patente di guida per macchinette e motorini e che debbano essere soggetti anche loro alla patente a punti, con un innalzamento dell’età per la guida delle microcar da 14 a 16 anni”. Ma non mancheranno sanzioni più pesanti - sia dal punto di vista economico che da quello della sottrazione dei punti - contro la guida in stato di ubriachezza o sotto l’uso di psicofarmaci e anche "violazioni gravi" come la guida contro mano e l’uso del telefonino mentre si è al volante.
Sul fronte della programmazione, il pacchetto di misure rapide prevede la concertazione con Regioni e Province delle linee guida per la costruzione di una rete di centri di monitoraggio provinciali e regionali, con la eventuale partecipazione delle città maggiori, raccordati con il centro di monitoraggio nazionale. Questo da un lato, avrà il compito di coordinare e fornire supporti alla rete dei centri di monitoraggio provinciali e regionali e, dall’altro, dovrà fornire al Governo nazionale e agli operatori pubblici e privati che possono contribuire al miglioramento della sicurezza stradale un quadro certo delle problematiche, delle azioni intraprese e delle misure che hanno conseguito i risultati più soddisfacenti.
E sul versante della regolamentazione, si procederà a rafforzare l’azione di contrasto dei comportamenti di guida ad alto rischio attraverso la riorganizzazione delle sanzioni con l’obiettivo di distinguere le violazioni del codice della strada in relazione alla pericolosità e graduare di conseguenza le sanzioni. Si tratta di una misura che anticipa la riforma del codice della strada e punta ad aumentare la durata del periodo di sospensione della patente di guida in proporzione al rischio determinato dalla trasgressione, oltre a prevedere, per i comportamenti ad alto rischio, la confisca del veicolo e forme di pena alternative come l’obbligo a svolgere servizi di utilità sociale, come fornire assistenza a vittime di incidenti stradali che siano rimaste inabili.
Altre misure riguardano l’informazione e sensibilizzazione con la costituzione della banca della comunicazione per la sicurezza stradale e l’istituzione di un premio annuale per le amministrazioni locali che hanno ottenuto i migliori risultati di sicurezza stradale.
Misure ad hoc anche per la mobilità su due ruote. Il Governo, per migliorare la sicurezza dei conducenti dei veicoli a due ruote a motore, con il contributo dei principali soggetti interessati a questo comparto di mobilità, predisporrà un piano di azione dedicato in modo specifico a questo comparto di incidentalità. E partirà anche un progetto "città sicure". La maggior parte delle vittime (45% dei morti e il 75% dei feriti) è determinata da incidenti in area urbana e le città italiane sono quelle con la più alta quota di vittime e con i più alti tassi di mortalità e ferimento.
Tra le misure strutturali, spicca la riforma del codice della strada "secondo principi di semplificazione, delegificazione, rafforzamento degli aspetti relativi alla sicurezza, diversificazione del sistema sanzionatorio, con particolare attenzione ai comportamenti di guida ad alto rischio". Inoltre, è previsto un aggiornamento del piano nazionale della sicurezza stradale, approvato dal Cipe il 29 novembre del 2002, "con l’obiettivo di ridefinire quegli aspetti che possono favorire un incremento dell’efficacia degli interventi e una più ampia partecipazione degli enti locali e del sistema delle imprese al processo di miglioramento della sicurezza stradale".
Altro obiettivo è il rafforzamento della Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale volto a svilupparne ulteriormente le funzioni di promozione della concertazione interistituzionale e del partenariato pubblico privato, di analisi delle misure poste in essere e verifica della loro efficacia, di valutazione generale dello stato e dell’evoluzione della incidentalità rispetto agli obiettivi di sicurezza comunitari e nazionali.
Un ’pacchetto’ di interventi interesserà la formazione a cominciare dall’educazione stradale nelle scuole. Il ministero della Pubblica Istruzione ha già individuato alcune linee di indirizzo per l’attuazione di iniziative di educazione alla sicurezza stradale mirate ad assicurare una formazione di base sulla mobilità sicura e sostenibile per la popolazione in età scolare. Inoltre, è prevista la promozione di master universitari e di altre iniziative formative in materia di sicurezza stradale dedicate a tecnici e decisori delle amministrazioni nazionali, regionali e locali per migliorare la capacità complessiva di governo della sicurezza stradale.

Da Corriere.it


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Sabato, 10 Marzo 2007
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