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Incidenti plurimortali: il mondo piegato dalla violenza stradale - Nei paesi più poveri le tragedie della strada hanno bilanci da stragi dell’aria
Ma nemmeno il nord del mondo si salva

 


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Un incidente ad un bus cittadino (foto in alto),
mentre la seconda immagine ci mostra gli effetti di una vera e propria sciagura, dopo lo scontro frontale tra due pullman.


(ASAPS) febbraio 2007 – Il 2007 si è aperto nella maniera più terribile in Bangladesh, dove un autobus stracarico di pendolari si è scontrato – secondo il rapporto della polizia locale – con un’autovettura alimentata a gas. L’esplosione è stata violentissima e quando le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco i cadaveri recuperati erano almeno 50. La sciagura, che ha un bilancio da strage dell’aria, è avvenuta nei pressi della capitale Dhaka. Anche l’Europa non è indenne da questa particolare forma di sinistrosità: è il caso di Londra (Gran Bretagna), risalente al 5 gennaio scorso, dove un autobus a due piani che stava percorrendo il raccordo anulare della capitale e che aveva a bordo 63 persone, si è ribaltato. Nell’incidente 2 persone sono uccise, mentre i feriti sono stati 60, la gran parte dei quali rimasti feriti in maniera gravissima, con amputazioni a gambe e braccia, dovute al trascinamento ed all’espulsione dall’interno del veicolo, e lesioni vertebrali. I soccorritori, al loro arrivo, si sono trovati davanti scene raccapriccianti, come se il veicolo fosse saltato in aria su una mina anticarro. Per far fronte all’emergenza ed organizzare un rapido triage, vigili del fuoco e paramedici hanno dovuto allestire un Punto medico avanzato ed un ospedale da campo, mentre la Polizia Stradale – acquisiti i primi elementi d’indagine – hanno immediatamente arrestato il conducente del bus, con l’accusa di guida pericolosa. Lo scorso 13 gennaio, in Arabia Saudita, 23 pellegrini sono rimasti uccisi in un terribile scontro avvenuto al confine con gli Emirati Arabi Uniti, caratterizzato da un violento tamponamento tra pullman. Le vittime stavano viaggiando su un pullman che ha prima tamponato un bus vuoto, ed è poi stato urtato da un terzo veicolo, anch’esso colmo di passeggeri. La comitiva di fedeli stava raggiungendo La Mecca, luogo nel quale quest’anno si sono ritrovati due milioni e mezzo di persone. Le vittime erano tutte provenienti dal Kirghizistan, ad eccezione di un accompagnatore siriano. 25 i feriti, alcuni dei quali gravi. Dall’Africa al Nord America, in Oklahoma, il 14 gennaio: un minibus che trasportava 12 messicani sbanda per il fondo ghiacciato e si scontra con un altro veicolo, provocando 7 vittime. La ricostruzione dell’incidente è stata eseguita dalla Polizia Stradale dello stato, giunta sul luogo dell’impatto pochi minuti dopo l’accaduto, alle 4 del mattino, mentre i vigili del fuoco hanno estratto 5 superstiti dalle lamiere, immediatamente ricoverati presso gli ospedali vicini. Nel rapporto stilato dagli agenti, è risultato evidente che nessuno del occupanti del minibus indossava le cinture di sicurezza, obbligatorie per legge per tale tipologia di veicoli. Dall’africa al centro amercica, in Colombia, dove il 16 gennaio scorso il guasto meccanico allo sterzo di un camion ha provocato lo scontro frontale con una corriera stracolma di pendolari. L’incidente, costato la vita a 20 persone, è avvenuto nelle immediate vicinanze di Bosconia, 570 km a nord di Bogotà, nella provincia settentrionale di Antioquia: solo 4 i superstiti, tutti feriti. La Colombia è uno degli stati americano col peggior bilancio sulle strade, e le autorità governative sono impegnate da anni in serrate campagne di sensibilizzazione. Gravissimo anche il bilancio di un’altra sciagura negli USA, avvenuta il 22 gennaio nei pressi di Phoenix (Arizona), nella quale hanno perso la vita 7 persone, 5 delle quali bambini di età compresa tra gli 8 ed i 13 anni, mentre altri 3 piccoli sono stati ricoverati in condizioni critiche. Si tratta di un impatto frontale, avvenuto sull’autostrada 101, a velocità così sostenuta che – hanno raccontato i soccorritori – alcune delle giovani vittime erano state sbalzate nel veicolo opposto, segno questo che non indossavano cinture di sicurezza e seggiolini. È invece di 29 vittime il bilancio dell’incidente avvenuto ad Oaxaca (Messico) il 25 gennaio, che ha visto una corriere finire in un burrone di oltre 200 metri. Un ufficiale della polizia federale, contattato dalle agenzie di stampa, ha riferito che il veicolo precipitato faceva parte di un convoglio composto da quattro torpedoni diretti a Città del Messico per una manifestazione politica. Nessun superstite è stato ritrovato in vita. (ASAPS)

© asaps.it
Mercoledì, 07 Febbraio 2007
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