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Notizie brevi 20/01/2007

Quando la Buona Novella ti segue in autostrada…

Il Vaticano ha deciso: chiese mobili per camionisti e per tutti coloro che passano la vita in viaggio (o che non hanno una casa)


Deserto del Sinai, anni ’30: l’esercito britannico schiera anche una chiesa mobile. Il capitano Harold Davis Pointon, reverendo, ci posa vicino. (foto Stuart Brown)


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Chiesa mobile più moderna, sulle strade della California


(ASAPS) ROMA
– Gli autotrasportatori, lo vediamo ogni giorno sulle strade ed autostrade italiane, sono una categoria davvero molto religiosa… Sulle fiancate dei bisonti della strada campeggiano infatti gigantografie di Padre Pio, i parabrezza sono spesso tempestati di luci colorate attorno alle icone sacre e perfino i santini di San Gennaro sono un articolo in voga. Tante, tantissime volte, mentre noi della Stradale siamo accanto ad una vittima, li vediamo sfilare piano e farsi il segno della croce. Sarà per questo, non lo sappiamo, che il Vaticano ha deciso di stare più vicini ai camionisti, approntando una sorta di uffici mobili del Signore e spedendoli in giro per le strade del nostro paese. Una missione in terra d’Italia, come ce ne sono tante in tutto il mondo, tornando un po’ allo spirito evangelico tanto caro a Giovanni Paolo ed oggi proseguito con rinnovato vigore da papa Ratzinger, che come ormai sappiamo era un provetto autista e che oggi richiama spesso alla prudenza sulle strade dalla finestra di piazza San Pietro. Le chiese con le ruote saranno negli autogrill e nei luoghi di maggior frequentazione dei fratelli al volante di un tir, lontani per settimane dalle loro case e costretti ad una vita di enormi sacrifici: poche ore di riposo in cuccetta, docce a pezzi nei bagni (quando ci sono) delle aree di servizio, interi fine settimana fermi vicino ad un casello, in attesa della fine dei divieti di circolazione. Badate che non si tratta di un’iniziativa estemporanea, ma dietro l’iniziativa c’è un intenso lavoro di preparazione negli uffici del Vaticano, tutto confluito in un documento che porta il titolo di un recente convegno tenutosi proprio nello stato pontificio circa un mese fa: “sulla strada della mobilità sostenibile”. Attorno al tavolo di lavoro c’erano i rappresentanti ecclesiastici di ben 21 paesi, che hanno discusso a lungo sul tema dei nuovi pellegrini e di coloro che, in un modo o nell’altro, hanno la propria casa sulla strada, clochard, prostitute e ragazzi compresi. Il piano, non è dunque una trovata di parrocchia, circoscritta cioè ad un limitato spazio geografico. È un’iniziativa globale, che ha ricevuto analoghi stimoli dal Brasile come dalla Germania: e proprio dalla terra natale di Benedetto XVI, è giunta la richiesta di assistenza maggiore per i camionisti. “Difficoltà di rinsaldare rapporti sociali – ha detto un vescovo germanico – anche all’interno della propria famiglia, dure condizioni di lavoro, al limite dello sfruttamento, per cui possono essere davvero considerati poveri, per i quali la Chiesa deve fare una scelta preferenziale. (ASAPS)

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Sabato, 20 Gennaio 2007
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