L’Asaps ha partecipato, venerdì
scorso 15 dicembre, alla riunione plenaria della Consulta Nazionale per la
Sicurezza Stradale che come noto si svolge presso il Cnel di Roma e di cui la
nostra associazione fa parte sin dalla sua prima costituzione. Suddivisa in due sessioni, nella
prima sono stati illustrati alcune politiche di sicurezza stradale dei
principali paesi europei, con l’obiettivo di avviare una riflessione su di una
strategia italiana a medio termine, che consenta di migliorare il sistema di
governo della sicurezza del nostro Paese. L’obiettivo, naturalmente, è stato
orientato all’aggiornamento del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e di
quello che riguarda il terzo programma di attuazione, senza dimenticare di dare
un input alle amministrazioni locali, chiamate ad organizzare strutture di
collegamento per il monitoraggio del fenomeno infortunistico nelle rispettive
realtà territoriali. Nella seconda sessione, invece,
sono stati presentati i progetti italiani che hanno partecipato alla
competizione europea promossa dalla Conferenza di Verona (svoltasi poche
settimane fa) e che ha visto realizzare da diversi comuni europei azioni pilota
a favore di una maggiore mobilità urbana con particolare riguardo alle
categorie cosiddette deboli. In questo modo, la Consulta ha inteso sensibilizzare
le amministrazioni locali al fine di creare zone urbane sicure soprattutto per
la mobilità dei bambini, tema questo di rilevanza strategica per avviare un più
approfondito processo di riorganizzazione e riqualificazione della mobilità
cittadina. Durante la seduta ha fatto la
comparsa anche il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, chiamato ad
occuparsi delle strategie nazionali di sicurezza stradale, Nel suo intervento
il ministro ha rammentato come intende rafforzare le politiche a tutela della
mobilità urbana e quelle che riguardano i conducenti di veicoli motore a due
ruote, segmento in continuo incremento infortunistico. Fra le altre cose, Bianchi ha
ricordato come gli interventi finanziari di questo settore prevedano nel
prossimo triennio un investimento di almeno 15 milioni di euro l’anno, a fronte
di una richiesta da parte della segreteria tecnica della Consulta che ne
chiedeva circa il doppio. Possibile, sempre secondo il
responsabile del dicastero dei Trasporti, anche la costituzione di una agenzia
nazionale per la sicurezza stradale, mentre sul piano operativo occorrerà
utilizzare le risorse umane di tutti gli enti che si occupano del fenomeno
della circolazione per incrementare la vigilanza stradale. Una proposta,
questa, che ha sollevato alcune perplessità fra i presenti, soprattutto alla
luce di un mancato incremento degli organici delle forze di polizia ed in
particolare della Polizia Stradale.
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