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Notizie brevi 16/11/2006

Patenti facili, indagate 225 persone

Nell’inchiesta figurano titolari di autoscuole, funzionari e professionisti

Patenti riciclate e vendute senza sostenere gli esami di guida. A distanza di un anno, ieri il pubblico ministero Vittorio Santoro ha chiuso le indagini preliminari dell’inchiesta «Patenti Market», condotta dalla Polizia Stradale di Avellino indagando ben 225 persone tra titolari di autoscuola, funzionari, automobilisti. Era il dicembre 2005 quando la Procura di Avellino chiese ed ottenne quattro ordinanze di custodia cautelare che raggiunsero il funzionario della Motorizzazione Civile di Avellino, Federico Bianco, Pellegrico Guancia di Atripalda, e due salernitani, Antonio La Cortiglia e Alberto Giannattasio. Il meccanismo era in realtà abbastanza semplice: attraverso l’accesso con il badge all’archivio centrale informatico si provvedeva alla sostituzione del nominativo su una patente destinata al macero per morte o per trasferimento all’estero del titolare. In questo modo la «nuova» patente, che aveva conservato il vecchio numero di rilascio, si trovava intestata a un’altra persona in cambio di denaro. Senza sostenere, in moltissimi casi, nemmeno l’esame. Costo medio dell’operazione: 2mila euro. Il pm Santoro contesta ai 225 indagati (funzionari, titolari di agenzie, automobilisti che avevano fatto ricorso al sistema di conversione) il falso in atto pubblico, falso in denuncia e la corruzione in concorso. La conclusione dell’indagine preliminare, con i nominativi dei 225 indagati, i capi d’imputazione e le circostanze è contenuta in ben 113 pagine. La Procura di Avellino si appresta a firmare le informazioni di garanzia. L’inchiesta condotta dalla Polstrada avellinese, guidata dal comandante Alessandro Salzano, prese l’avvio nel 2004. Nel corso degli accertamenti furono scoperti casi-limite. L’input partì l’11 novembre del 2002, quando una donna di Calitri, emigrata in Spagna, chiese la conversione della sua patente. Inseriti i dati nel sistema informatico, risultò che quella patente era stata già assegnata a un giovane che aveva seguito il duplicato per smarrimento. Pochi giorni dopo quella patente fu sequestrata: il giovane non aveva sostenuto alcun esame di guida. Gli inquirenti capirono di avere imboccato il filone giusto.
GIANNI CIANCIULLI


© asaps.it


Da “Il Mattino”
AVELLINO
VENIVANO RICICLATI I DOCUMENTI DI MORTI O RESIDENTI ALL’ESTERO
Giovedì, 16 Novembre 2006
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