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Niente più alcolici in autostrada: la finanziaria istituirà il divieto assoluto della loro vendita e somministrazione

Livia Turco: “un provvedimento che ci allinea all’Europa”


“alcolismo”: foto “ilpalo.com”

 

(ASAPS) ROMA – Non è la parte politica della finanziaria, che possiamo o vogliamo commentare: c’è però un punto, sul quale ci troviamo in perfetto accordo, e ci riferiamo all’introduzione del divieto di vendita di sostanze alcoliche ai minori, e di quello previsto invece per tutti in autostrada, a qualunque ora. Un passo importante, che avevamo auspicato in occasione della nostra corposa inchiesta uscita qualche mese fa sulle pagine de Il Centauro e su quelle del nostro sito istituzionale. Del resto, è chiaro per tutti che quel divieto di “somministrazione” di alcolici al banco delle aree di servizio, tra le 22 e le 6, è solo un palliativo, troppe volte disatteso e comunque facilmente aggirabile. Al “mi dispiace, ma a quest’ora non posso” da parte del barista, segue puntualmente l’acquisto di intere bottiglie sugli scaffali. Se voleva essere una contromisura per limitare i danni da sbronza passiva, vi assicuriamo che non ha funzionato. La nuova norma, invece, introduce due concetti importanti: il primo, che nessun minorenne possa procurarsi l’alcol, che è una sostanza psicoattiva (ricordiamolo!) semplicemente acquistandolo; il secondo, che finalmente ci si è ricordati che la guida in stato di ebbrezza è un reato “di pericolo”. Quando qualcuno lo commette, cioè, è sempre troppo tardi e non basta fare qualche sporadico controllo etilometrico. Serve, e lo diciamo da tempo, limitare il consumo almeno dove è possibile. Altro che birre a bassa gradazione alcolica, dunque, spacciate per bevande in regola con il codice della strada e quello penale. Se la legge passa, gli scaffali dovranno essere riempiti con altri prodotti, lasciando alle realtà commerciali esterne all’autostrada la possibilità di vendere bevande alcoliche. Il provvedimento, sembra chiaro, parla infatti di somministrazione e vendita, e anche “correggere” un caffè non sarà più consentito. Secondo il Tg1, che per primo il 1° ottobre ha dato la notizia, l’alcol è in qualche modo la causa di 3mila morti in incidenti stradali ogni anno (la metà delle vittime), e di un terzo dei 20mila incidenti con lesioni. A farne uso, soprattutto i giovani e i conducenti maschi. La serie di interviste fatte dalla giornalista Karina Laterza non ha fatto altro che confermare quanta ignoranza, sul fenomeno, ci sia oggi in Italia: un uomo sostiene che in Germania si tollera fino ad un litro di birra (il limite è lo stesso dell’Italia, 0,5%). Gli scienziati ricordano però che anche piccole quantità di alcol condizionano negativamente le capacità di un individuo (già a partire da 0,2 g/l si tratta di effetti pericolosi), e dunque se il provvedimento servirà ad “influire sugli stili di vita che sono dannosi”, come dice il Tg1, allora ben venga. Non dimentichiamo, infatti, che in molti stati europei il divieto è già in vigore da tempo. Lo ha ricordato il ministro Livia Turco: “si tratta di un provvedimento che ci allinea all’Europa”.

Ora però ci attendiamo la rabbiosa reazione delle potenti lobby dei venditori dia alcol e l’approvazione nei due rami del Parlamento non sarà per niente scontata. Sarebbe il caso che si formasse un gruppo di pressione anche dei favorevoli all’abolizione della vendita e somministrazione. Così tanto per equilibrare.(ASAPS)


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Giovedì, 05 Ottobre 2006
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