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Notizie brevi 14/09/2006

Mobilità insostenibile nel “Bel Paese” - Aosta la città più organizzata, Foggia la peggiore


Foto Coraggio


(ASAPS) – Bocciata la qualità della mobilità italiana. Ad affermarlo è il rapporto Aci-Eurispes. Nello studio sono state coinvolte tutte le 103 province italiane, nessuna esclusa, e nessuna si è salvata dall’impietosa sentenza. In cima alla classifica, di cui non c’è da essere fieri, si è posizionata Aosta mentre all’ultimo posto troviamo Foggia. Il capoluogo valdostano è risultato quello più attento nel rispondere alle esigenze dei cittadini in materia di traffico e trasporto pubblico. Lo seguono Siena, Parma, Pisa e Terni. Nel dettaglio, l’analisi ha sentenziato che: tra i primi venti posti si sono classificate dieci province dell’Italia Centrale (Siena, Pisa, Terni, Lucca, Arezzo, Perugia, Massa, Firenze, Pesaro e Ascoli Piceno), sei del Nord-Ovest (Aosta, Mantova, Trento, Biella, Cuneo, Brescia) e quattro del Nord-Est (Parma, Ravenna, Udine e Bologna). Fanalino di coda le città meridionali dove troviamo gravi mancanze nel settore viabilità, soprattutto nelle isole. La Sicilia, infatti, ha cinque province in fondo all’elenco stilato da Aci-Eurispes (Ragusa al 93esimo, Trapani al 98esimo, Siracusa al 99esimo, Agrigento al 101esimo e Caltanisetta al 102esimo). La Sardegna, invece, deve gestire tre province in zona critica (Nuoro 96esima, Oristano 84esima e Sassari 80esima) e Cagliari a circa metà classifica (58esima). La Puglia, oltre ad ospitare la provincia che si è classificata 103esima, si trova con Bari 100esima, Taranto 90esima e Brindisi 83esima. Buona, invece, le realtà viarie in Toscana (sei province tra le prime venti); Umbria ed Emilia-Romagna (tre province nella zona alta della classifica). Abbastanza critico spostarsi in Lazio. Roma è al 33esimo posto (la capitale si è aggiudicata il record nazionale con 3,3 milioni di veicoli) e Rieti 50esima, Viterbo 67esima, Frosinone 73esima e Latina è 81esima. A rendere così drammatica la mobilità del “Bel Paese” è l’uso massiccio dei mezzi privati in confronto a quelli pubblici. Le cifre parlano del 58,3% che prediligono l’auto perché consente di raggiungere “rapidamente” le mete prescelte, soprattutto luoghi di lavori. Per il 72% degli intervistati l’uso del mezzo privato li fa arrivare a destinazione in mezz’ora, mentre per chi usa il servizio pubblico si scende al 40,5%. L’uso “selvaggio” influisce negativamente anche sui parcheggi, vere e proprie “perle rare” in alcune città italiane. Il 46% impiega, mediamente, più di 10 minuti per trovare un posto libero in centro. E nelle grandi città la percentuale arriva sino al 58%, dove è maggiore anche il rischio di essere coinvolti in incidenti (22,4%). Perché i mezzi pubblici sono così bistrattati? L’insufficienza e l’inadeguatezza del servizio sono i problemi più sentiti (30%). E sono proprio gli abitanti delle grandi città (40%) e delle isole (43%), quelle con la situazione più critica, a sentire l’urgenza di trovare una soluzione veloce ed efficace. "La crisi cronica del mezzo pubblico, non l’automobile - rileva Franco Lucchesi, presidente dell’Aci - è la causa primaria della congestione e dell’inquinamento. Gli incidenti rappresentano una vera emergenza soprattutto per le grandi città, inoltre la pianificazione territoriale, adottata dagli enti locali, è inadeguata”. (ASAPS).


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Giovedì, 14 Settembre 2006
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