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Rassegna stampa Alcol e guida del 19 luglio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 

GENIUS

 

Spot contro lo sballo Studenti premiati

 

CASTEL SAN PIETRO TERME - Alcol e stupefacenti quanto basta, una bella shakerata in disco, poi lasciare a riposo un’ora prima di rimettere in moto. Et voilà, dice il cuoco: "la morte è servita". E’ la ricetta di un triste incidente del sabato sera secondo i ragazzi della quarta classe del liceo castellano Visitandine, che hanno trasformato la loro idea in uno spot efficace da inviare al concorso "On the road movie" indetto dal Ministero dei trasporti e delle infrastrutture per sensibilizzare i giovani sui rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicotrope. Lo storyboard, i disegni e le immagini per la pellicola hanno convinto la giuria, che ha così deciso di premiare l’opera castellana con uno dei tre premi messi in palio a livello nazionale nell’ambito del Giffoni film festival. Il premio consta di un riconoscimento ufficiale e della realizzazione, a cura di registi e attori di professione, dello spot vero e proprio, che sarà poi trasmesso dalle emittenti nazionali nei mesi prossimi.Una delegazione composta da quattro ragazzi sarà a Giffoni, in provincia di Salerno, venerdì prossimo 21 luglio, insieme alla prof.ssa Elisabetta Marsigli e all’imolese Annalisa Cattani che ha condotto il laboratorio sullo spot insieme alle professoresse Gianpaola Tinarelli e Daniela Claudi. In terra campana, oltre alla proiezione della prima assoluta dello spot tratto dal loro storyboard, i castellani assisteranno anche alla premiazione del concorso, scoprendo così quale delle tre piazze del podio ha meritato il loro già riconosciuto lavoro."E’ stata una bellissima sorpresa per noi - racconta la professoressa Cattani -, era la nostra prima in questo concorso".Com’è nata l’idea? "L’idea dello spot è nata da un brain storming in classe, cui è seguito un lavoro di laboratorio. Abbiamo iniziato a lavorare sull’idea di uno studente, poi l’abbiamo modificata insieme, quindi c’è chi si è occupato di scrivere la sceneggiatura, chi di fare le foto, chi i disegni".Come affronta il tema in oggetto il vostro lavoro? "Abbiamo voluto realizzare uno spot duro, che calcasse la mano senza però cadere nel troppo esplicito. Sebbene si parli di morte non si vede il sangue: c’è una voce che recita, per così dire, gli ingredienti di un incidente stradale dovuto all’uso di alcol e sostanze stupefacenti in discoteca. Il tema è affrontato con ironia fino a quella che dovrebbe essere la scena finale, quando al rumore del forno in cui il cuoco mette il suo piatto si sovrappone il rumore, più lungo ed esplicito, di un forno crematorio".Tutti e tre gli spot vincitori, realizzati dalle idee dei ragazzi in concorso, verranno proiettati alla sala Alberto Sordi di Giffoni. Dalle 21.30 di venerdì interverranno ospiti di riguardo, fra cui Andrea Annunziata, sottosegretario di Stato al Ministero dei trasporti.
Fabrizio Dondi


IL GAZZETTINO (TREVISO)

 

L’Associazione Italiana familiari e vittime della strada chiede collaborazione agli organizzatori di feste estive 

Alcol e volante, campagna sicurezza 

Un’occasione di informazione riguardo le norme del codice e le alterazioni alla guida dopo aver bevuto

 

Castelfranco - Alcool e volante: l’Associazione Italiana Famigliari e Vittime della Strada chiede collaborazione agli organizzatori di feste durante l’estate.L’associazione propone che le feste estive possano diventare anche un’occasione di informazione riguardo le norme del codice della strada e soprattutto sulle modifiche dello stato psico - fisico del guidatore dovute a stanchezza, assunzione di alcool, droghe, psicofarmaci, antistaminici, e sulle conseguenze sulla guida.L’AIFVS parla di una collaborazione in nome della sicurezza e della vita, che potrebbe concretizzarsi anche in una campagna atta ad incentivare gli autisti, giovani e meno giovani, a mantenersi sobri per portare a casa se stessi e gli amici sani e salvi.Una collaborazione di questo tipo, l’Associazione Vittime della Strada l’ha già portata avanti in più occasioni, ad esempio con le amministrazioni comunali di Fonte e Vedelago, o con alcuni comitati frazionali (Fanzolo e Carpendo).A Fanzolo di Vedelago, il supporto dell’associazione agli organizzatori della festa della birra di qualche tempo fa (molto chiacchierata perché nei manifesti si parlava di "10 euro, musica e birra a volontà"), era arrivato a seguito di una polemica di alcuni genitori del paese che avevano manifestato il loro dissenso riguardo allo slogan. Il relativo clamore suscitato attorno alla vicenda aveva comportato il coinvolgimento dell’AIFVS, dapprima indignata e con l’intenzione di bloccare i festeggiamenti, ma poi, visti i buoni propositi (nonostante lo slogan) degli organizzatori, propositiva per cercare di farne un’occasione per sensibilizzare i giovani alla sicurezza. "Siamo preoccupati per il netto aumento della percentuale di giovani che assumono bevande alcoliche - recita una nota dell’AIFVS -. Sono tante le occasioni, quali, ad esempio, Ombralonga, spritz party, feste della birra, che non possono che incentivare l’assunzione di alcool."

"In Europa, un giovane su quattro, nella fascia di età che va dai 15 ai 19 anni, muore a causa dell’alcool - prosegue la nota -. Nella nostra Provincia, il 50\% degli incidenti stradali hanno come causa, o concausa, l’alcool."Dunque, gli organizzatori di feste che lo volessero possono contattare la sede provinciale dell’Associazione Famigliari e Vittime della Strada all’indirizzo via P. Piazza 6 - Castelfranco Veneto, oppure al numero 0423/493012.

Matteo Ceron


IL GAZZETTINO

 

ASSOCIAZIONE AIFVS

Il Governo s’impegni a prevenire le stragi sulle strade causate da chi guida ubriaco

 

Ancora una vittima della strada per colpa di qualcuno che guida ubriaco, altri piccoli angeli che si aggiungono ai troppi che affollano il cielo! L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada denuncia la grave responsabilità delle istituzioni che sottovalutano questa strage applicando pene risibili che offendono la memoria delle vittime lasciando libero chi commette il reato. Ultimo caso a Roma per la morte di 3 innocenti falciati da un giovane ubriaco.

Ritieniamo che la guida in stato di ebbrezza sia una gravissima aggravante del reato di omicidio colposo e chiediamo, oltre ad efficaci controlli e forti sanzioni per chi guida ubriaco e provoca la morte di innocenti, il ritiro definitivo della patente di guida e la piena applicazione delle pene previste dall’articolo 589 del codice penale, riferite al limite massimo (dodici anni) e non al minimo (un anno ridotto di un terzo e sempre con sospensione condizionale) come finora è stato arbitrariamente fatto nei tribunali italiani. Così si contribuisce alla reiterazione del reato. Sulla proposta chiediamo l’appoggio dell’Osservatorio veneto per la Sicurezza stradale (di cui fanno parte il procuratore Fojadelli e l’assessore regionale Chisso): l’ultima assoluzione è venuta per Stefano Masci che guidava ubriaco e contromano. Ha ucciso tre persone sulla Pontina il 17 aprile scorso, ma è già tornato tranquillamente a guidare grazie alla giustizia gestita al ribasso. Il Tribunale di Latina, pm De Pasquale e gip Morgigni, applicarono con rigore la legge arrestando Masci per omicidio plurimo volontario. Ma ecco arrivare il ribaltone del Tribunale del Riesame di Roma che riduce la responsabilità dell’investitore perchè ubriaco. Indigno di un paese civile.

Al nuovo governo chiediamo di contrastare la guerra non solo in Iraq ma anche sulle strade italiane, assumendo pubblicamente l’impegno di "prevenire le stragi sulle strade". Lo stillicidio di vite innocenti continua, le nostri legge permissive mettono in mano a potenziali Killer la licenza di uccidere e i magistrati con le loro sentenze, mettono il coperchio sulle bare dei nostri figli.

Pierina Guerra

Resp.Venezia Aifvs


LA PROVINCIA DI CREMONA

Ass. Bussola, unità mobile per ‘Non farti imbottigliare’

 

L’Associazione ‘BUSsola’ (presidente Patrizia Bini) organizza per venerdì alle 10.30 una conferenza stampa presso Piazza Stradivari – Cremona. La conferenza stampa è motivata dall’inaugurazione ufficiale dell’Unità Mobile ‘Non farti imbottigliare’, recentemente ristrutturata in occasione del decennale di attività dell’Associazione. E’ anche un’occasione per l’associazione di comunicare le prossime iniziative provinciali di promozione della salute in tema di alcol e per presentare un bilancio di questo decennio.


CORRIERE ROMAGNA

 

Pugno di ferro contro l’alcol ai minori

 

VERUCCHIO - Niente alcol prima dei 16 anni è un progetto di iniziativa scaturito dal Tavolo delle Famiglie, con tema le dipendenze, svoltosi lunedì sera nel Centro Civico del Comune di Verucchio.A seguito dei fatti di cronaca che hanno investito di recente il Comune di Verucchio, l’idea è ora quella di far applicare la legge già esistente secondo cui non si potrebbero vendere alcolici ai ragazzi sotto i 16 anni: “La proposta - spiega l’Assessore ai Servizi Sociali Giuseppina Dolci - è di richiamare gli esercenti dei comuni facenti parte della Comunità montana quindi: Verucchio, Torriana, Poggio Berni e Santarcangelo, perché i giovani facciano un uso più corretto degli alcolici. Queste sono proposte di cui ancora dobbiamo valutare l’applicazione sia con le categorie che con le forze dell’ordine”.La legge c’è, però di fatto non viene applicata“Infatti - continua la Dolci - vorremmo trovare una soluzione attuabile ed essere operativi da settembre”.Quali altri aspetti sono emersi?“Abbiamo preso atto che le droghe sono ormai penetrate nella nostra società e che l’aspetto culturale è determinante. La nostra società propone immagini di giovani sempre al top e vincenti. E così, chi non ce la fa, usa le sostanze per raggiungere questi ideali”.Come pensate di muovervi per ridurre il fenomeno? “Vogliamo combattere i rischi e non le persone. Come adulti non dobbiamo avere diffidenza nei confronti dei giovani e aprire un dialogo con loro”.Questo come si traduce nel concreto?“In più azioni di informazione delle quali se ne farà carico il Comune: in settembre sarà distribuito un opuscolo alle famiglie. Poi si procederà migliorando gli spazi dedicati ai giovani e alle famiglie: per esempio il Centro Giovani e le strutture sportive. Inoltre si continuerà a portare avanti le iniziative per la formazione dei genitori, gli incontri con gli esperti e il potenziamento di tutti i servizi attualmente già esistenti. Ovviamente si manterrà il coordinamento col Tavolo delle Famiglie e i rapporti con le scuole e il mondo dello sport”.

Fabiola Fenili


CORRIERE ROMAGNA

 

Alcol in strada, preoccupano gli over 40

 

Ravenna - Meno patenti ritirate rispetto al 2005, ma preoccupano le nuove fasce a rischio, tra cui gli over 40. Questo il sintetico bilancio del primo weekend di “Guido con Prudenza” che ha visto un totale di 430 punti decurtati, di cui appena 35 per guida in stato di ebbrezza. Un bilancio sul quale il comandante della stradale Angelo Tancredi spende parole di cauto ottimismo: “Se questa fosse la media stagionale, potremmo registrare un calo rispetto all’anno scorso delle patenti ritirate e delle persone ubriache alla guida, ma purtroppo l’estate deve ancora entrare nel vivo”. L’iniziativa è ripartita nella provincia di Ravenna per il terzo anno consecutivo, con l’eloquente sottotitolo di “Non ti bere la vita”. La campagna di prevenzione, che quest’anno si concentra in tutti i weekend estivi fino alla fine di agosto, prevede il supporto della Fondazione Ania e del Silb, l’associazione degli imprenditori dei locali da ballo.Tra i dati rilevati nella prima notte di controlli spicca, ma non è una novità, la maggiore propensione all’alcol da parte del sesso maschile. Solo una donna, infatti, è stata trovata positiva alla prova del palloncino. Anche l’età media delle persone fermate è in genere inferiore ai 32 anni. Anche se su quest’ultimo aspetto pesa sempre di più l’apporto negativo degli over 40. Sempre di più quelli che, in evidente stato di alterazione psicofisica, vengono sorpresi a folle velocità. “E’ vero - spiega Tancredi - non sono solo ragazzi quelli che compiono certe imprudenze. Una certa sindrome da Peter Pan purtroppo ha effetti negativi su persone di 40 anni che si comportano con una immaturità tipica dei più giovani”.I controlli della stradale hanno usufruito, come anticipato nei giorni scorsi, anche dell’aiuto delle ambulanze della Croce Rossa. Diciotto persone sono state sottoposte a prelievi di liquidi biologici per la rilevazione di sostanze stupefacenti. I risultati arriveranno a giorni. Mentre in un caso una persona non si è fermata all’alt della polizia in via Trieste. Si tratta di un ventenne bloccato dopo un breve inseguimento sul ponte mobile. Per lui si aggiungerà anche una sanzione amministrativa al ritiro della patente. Come l’anno scorso verrà premiato chi si mantiene astemio alla guida al ritorno dai locali. I ragazzi verranno invitati a nominare il proprio “Bob”, cioè colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa i propri amici. All’uscita del locale potranno ritirare, insieme ad un gadget, un kit per il test dell’alcol, con cui verificare liberamente il proprio eventuale stato di ebbrezza. Se i giovani verranno poi fermati dalla Polizia Stradale e risulteranno negativi alla prova dell’etilometro, le pattuglie regaleranno loro un ingresso gratuito in discoteca per il fine settimana successivo. Per garantire al meglio i controlli a Ravenna sono già arrivate pattuglie di rinforzo per la Stradale.


WINENEWS.IT

 

NUTRIZIONISTA GIORGIO CALABRESE AL MINISTRO PAOLO FERRERO: "IL VINO FA BENE; LO SPINELLO NO"

 

"L’abuso di alcol non può essere quello che deriva dall’introduzione giornaliera ai pasti di 1-2 bicchieri di vino". E’ questa la replica del nutrizionista dell’Università Cattolica di Piacenza Giorgio Calabrese alle dichiarazioni del Ministro Paolo Ferrero, secondo il quale "il vino fa più male di uno spinello".
Sugli eccessi di assunzione di alcol il medico ritiene che il ministro Ferrero probabilmente abbia fatto riferimento ai "superalcolici, di cui i nostri giovani abusano, specie in discoteca (*) Ed è su questo raffronto - quello cioé tra l’effetto dello spinello con l’uso e l’abuso di alcol da superalcolici - che il ministro potrà trovare al suo fianco anche i nutrizionisti".
"Come nutrizionista - continua Calabrese - confermo che l’uso di un bicchiere di vino ai pasti in soggetti sani, non solo non fa male ma, anzi, mette in moto meccanismi biochimici che sono di protezione sia del sistema cardiovascolare che di quello nervoso, come migliaia di lavori scientifici dimostrano, nell’ambito di un regime alimentare equilibrato e uno stile di vita efficiente".
D’altro canto il medico ricorda che "lo spinello, a causa dei cannabinoidi, interferisce con il normale funzionamento dei neuroni, tant’é che molti studi, basati su test a lungo tempo, hanno evidenziato gli effetti deleteri dell’uso minimo di uno spinello al giorno".

(*) Nota: la valutazione della pericolosità di una sostanza va fatta principalmente i base al suo impatto sociale e sanitario. Se confrontiamo i 40.000 morti all’anno, tutti i guasti sociali ed economici dell’alcol con i danni causati dal pur diffuso uso di cannabinoidi, non ci sono dubbi: l’alcol è enormemente più dannoso dello spinello. Non considerare il bere moderato come premessa necessaria e a volte sufficiente per avere problemi significa disconoscere l’alcol come droga. Tra le persone che devono moderatamente inevitabilmente una parte di essi avrà dei problemi. Incoraggiare il bere moderato significa accettare anche la sofferenza che ne seguirà. Come si possono spiegare diversamente i milioni di persone che hanno problemi con l’alcol? Solo una minima parte ha iniziato bevendo troppo.

In merito poi alla distinzione tra vino e superalcolici, basta ricordare che quasi il 70% delle persone che hanno problemi con l’alcol devono prevalentemente e il 50% esclusivamente vino.


IL GAZZETTINO(ROVIGO)

 

PIOVE DI SACCO

L’incidente l’altra notte in centro. Alla guida della Peugeot 206 un ragazzo di 21 anni che è scappato ma poi è tornato sul posto

Ubriaco in auto investe e uccide un ciclista 

Adelino Goffo, 59 anni, stava tornando a casa dopo aver tolto le transenne dell’isola pedonale. Donati organi e tessuti

Un uomo di 59 anni, in sella alla sua bici, è stato travolto e ucciso da un’auto, l’altra notte, mentre tornava a casa dopo aver tolto le transenne che delimitano l’isola pedonale del centro storico. L’investitore, un giovane di 21 anni, era ubriaco. Erano le due di notte quando Adelino Goffo, è partito dalla sua casa in via Aldo Moro 6/2 in sella alla sua vecchia bici da donna. La meta erano le transenne che deviano il traffico all’inizio di via Roma. Eseguito il lavoro stava percorrendo via Michiel diretto a casa. Ma di fronte al civico 4 di via Michiel in corrispondenza dell’incrocio con via XXIV Maggio è stato violentemente tamponato dalla Peugeot 206 alla cui guida c’era R.M., 21 anni, di Piove. Adelino Goffo, che indossava lo speciale giubbotto riflettente, è stato sbalzato a terra, ha sbattuto violentemente il capo sull’asfalto ed è morto sul colpo. Il giovane è sceso dall’auto, si è avvicinato al corpo e quando ha constatato che era privo di vita è risalito in auto e si è allontanato. Passato lo stato di choc è ritornato sul luogo dell’incidente dove ha trovato l’ambulanza del Suem piovese e gli uomini del nucleo operativo dei carabinieri che effettuavano i rilievi. Il giovane si è qualificato ed ha ammesso di aver investito il ciclista dicendo di non averlo visto e che, colto dalla paura, si era allontanato. Sul punto dell’incidente non ci sono segni di frenate. L’auto ha preso in pieno la bici che viaggiava sul lato destro della carreggiata. La ruota posteriore della bici è semi accartocciata. Il conducente della Peugeot è stato denunciato per omissione di soccorso e deferito all’autorità giudiziaria in attesa che il magistrato si pronunci sulla responsabilità dell’incidente. La bicicletta è stata posta sotto sequestro e così pure l’auto che è stata posta in custodia del padre del giovane investitore, visto che è ritornato sul posto a piedi lasciando l’auto in garage. Il 21enne piovese è stato poi sottoposto al test dell’etilometro ed è risultato positivo. Adelino Goffo faceva l’imbianchino, poi ha perso il lavoro. Si era iscritto alla cooperativa sociale piovese "Il Contrasto" che gli aveva assegnato il compito di nonno vigile nel quartiere di Sant’Anna. Tanti piccoli lavori per raggranellare un po’di soldi e cercare di arrivare alla pensione. Lascia la moglie Raffaella Bergo, casalinga, 57 anni, e i figli Andrea 37 anni, Massimiliano di 34, Cristian di 33 e Omar di 29. La famiglia ha deciso la donazione di organi e tessuti.

Gianni Patella


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

A Venezia

Militare americano picchia vigili e Cc

Venezia. Alla festa del Redentore ha decisamente esagerato. In preda ai fumi dell’alcol se l’è presa prima con i vigili urbani e poi con i carabinieri. Dopo aver smaltito la sbornia in cella, ieri il giudice ha convalidato il suo arresto e lo ha rimesso in libertà. Sono stati gli uomini della Militar police della Ederle ad andare a Venezia a recuperare il connazionale Richard Nowelod, 21 anni, e a riportarlo a Vicenza.

L’episodio risale ad un paio di notti fa. Il militare americano di stanza alla Ederle era andato a Venezia a festeggiare ed aveva alzato un po’ troppo il gomito. Vicino a palazzo Ducale ha iniziato ad infastidire i passanti, correndo e buttandosi contro a chi passava. Per questo erano stati chiamati i vigili urbani che gli avevano chiesto i documenti, ma non erano riusciti a calmarlo, anzi, visto che lo statunitense ha reagito. Per questo gli agenti avevano chiesto aiuto ai carabinieri, ma per tutta risposta il giovane li ha aggrediti prima con toni intimidatori, e poi sferrando calci a destra e a manca. Inevitabili le manette; per lui si sono aperte le porte della galera. Ieri mattina l’udienza di convalida e la scarcerazione.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (CAPITANATA)

 

Stornarella

Due cittadini rumeni senza permesso di soggiorno e senza fissa di dimora, sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Stornarella per rissa aggravata e concorso in ricettazione. I militari erano intervenuti in seguito ad una telefonata al 112 che segnalava che era in corso una rissa tra alcuni extracomunitari alticci davanti ad un bar del centro cittadino. Quando i militari sono giunti sul posto due clandestini sono fuggiti a piedi, facendo perdere le proprie tracce, mentre altri due sono fuggiti a bordo di una Golf, priva di targhe e con telaio contraffatto, ma sono stati inseguiti ed arrestati. Quello dei due rumeni non è certo il primo caso di stranieri che girano per le campagne con automobili che andrebbero solo demolite e ciclomotori rubati privi di copertura assicurativa. Il che, in caso di sinistri, provoca grossi problemi anche ad altre persone che ne fossero coinvolte.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BRINDISI)

Mesagne
Ubriaco bloccato in piazza 

Picchia la moglie e due vigili, preso

MESAGNE Tra moglie e marito non metterci il dito. Un’antica massima che i due vigili urbani - in servizio in piazza Porta Grande per lo spettacolo di Fausto Leali che ieri sera ha chiuso la tre giorni di festività per la Madonna del Carmine - non potevano rispettare. E così quando, poco dopo mezzanotte, C. I., 39 anni, siciliano di nascita ma mesagnese di adozione, cuoco presso un noto locale per ricevimenti del territorio, ha aggredito la moglie, A. R. E., mesagnese di 37 anni, sono immediatamente intervenuti. I vigili, Giorgio Bellacosa e Cosimo Rosato, non sono riusciti a fermare l’impeto dell’uomo che, probabilmente, era in preda ai fumi dell’alcol. Alla base dell’arrabbiatura dell’uomo sembra sia stata un ritardo della moglie nel raggiungerlo al ristorante. Il cuoco, infatti, poco prima era stato visto seduto con una coppia di amici al tavolo di un ristorante, in piazza, dove avrebbe anche bevuto qualche bottiglia di birra di troppo. All’arrivo della donna, l’uomo l’ha aggredita e, nella furia, si è ferito ad una mano con i cocci di un bicchiere rotto e battendo un pugno contro un cassonetto della raccolta rifiuti. La scena si è svolta dinanzi ad una piazza gremita dai circa 4mila spettatori che erano accorsi per ascoltare Fausto Leali. Il concerto era giunto alla fase finale quando l’energumeno ha preso per il collo il vigile Bellacosa che era accorso in aiuto della donna: il vigile Rosato, intervenuto in aiuto del collega, è stato scaraventato a terra. A quel punto sono intervenute alcune persone che erano nei paraggi, tra cui un poliziotto in borghese, che hanno immobilizzato il marito manesco anche con l’aiuto degli agenti del locale Commissariato che prestavano servizio in piazza. C.I. è stato condotto presso il Comando della polizia municipale, dove è stato tratto in arresto per resistenza a Pubblico ufficiale e lesioni. Successivamente, poiché la moglie non ha voluto sporgere denuncia contro il marito, il magistrato di turno ha disposto di lasciarlo libero di rientrare a casa. I due vigili sono stati accompagnati in ospedale per le cure del caso. I sanitari del Pronto soccorso li hanno medicati e mandati a casa. Ieri mattina, però, sono tornati in ospedale per gli accertamenti del caso. Giorgio Bellacosa ha avuto 7 giorni di prognosi per trauma contusivo al collo e alle ginocchia; Cosimo Rosato dovrà stare a riposo per 10 giorni per trauma contusivo alla tibia tarsica sinistra. Giuseppe Messe


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

 

Sono oltre duemila i marocchini ...

 

Sono oltre duemila i marocchini presenti sul territorio bellunese, la più popolosa comunità di stranieri della provincia, concentrati soprattutto nella zona di Feltre e del Basso Feltrino. Secondo gli ultimi fatti di cronaca, ci riferiamo alla violenza nei confronti di una quindicenne, avvenuta durante la sagra dei S’cios a Quero, e alla mega rissa scoppiata sabato sera in centro a Feltre mentre era in corso la manifestazione Equimana. Ma gli episodi legati alle intemperanze di alcuni soggetti si accumulano nelle cronache, dal bullismo alle molestie di vario tipo. Gli operatori del territorio spiegano il fenomeno con un aumento del consumo di alcool fra i giovani marocchini, una tendenza che provoca la degenerazione del comportamento, che tende a diventare sempre più violento e aggressivo. «Al momento siamo ancora nella fase in cui è possibile prevenire - ha dichiarato dopo la megarissa di sabato l’assessore feltrino alla sicurezza pubblica Narciso Masocco - ma è opportuno fare una attenta riflessione sul fenomeno e unirci per affrontarlo prima che possa diventare incontrollabile».

In realtà, non appena lo straniero si rende responsabile di un reato e viene considerato un individuo pericoloso, in Questura scatta immediatamente la procedura amministrativa di revoca del permesso di soggiorno che sfocia nell’espulsione dell’immigrato dal territorio italiano.La mappa della presenza degli stranieri in provincia, secondo i più recenti dati dell’Ufficio immigrazione della Questura, indica Belluno come il comune con la maggiore presenza. Su 1642 immigrati regolari, 883 sono albanesi, 225 ucraini, 200 della ex Jugoslavia, 130 cinesi e solo 62 i marocchini. Segue Feltre, con 1473 stranieri fra cui 351 macedoni, 316 marocchini, 232 albanesi e 98 ucraini. Ad Alano di Piave, su 602 immigrati, 316 sono marocchini e 128 cinesi. A Quero 421 stranieri di cui 234 marocchini e 61 cinesi. Nella statistica provinciale al quinto e sesto posto per presenza di immigrati compaiono Sedico (410 con 132 albanesi, 56 marocchini, 46 rumeni e 30 ucraini) e Ponte nelle Alpi (407 di cui 90 albanesi, 89 ex jugoslavi, 40 marocchini e 33 rumeni). Ma nel Basso Feltrino figurano anche i casi di Vas che, con i suoi 164 stranieri, conta 79 marocchini e 33 cinesi, e di Arsiè, con 124 immigrati di cui 37 marocchini, 22 albanesi, 12 indiani e 11 ucraini. Molti comuni più in basso troviamo anche Lozzo, località del Cadore dove è presente una nutrita comunità cinese (140 su 306) attualmente in calo perché gli asiatici sembra che comincino a prediligere la zona del Feltrino. La mappa delle presenze stranieri coincide in qualche modo anche con una distribuzione delle attività criminali che, pur evitando inutili generalizzazioni, contraddistinguono una comunità piuttosto che l’altra.

A Lozzo i cinesi, dove rappresentano una tipologia di lavoratori molto apprezzati dalle piccole industrie, sono impiegati soprattutto nelle occhialerie della zona.A livello provinciale la presenza degli immigrati è così suddivisa: i marocchini sono 2.083, 1625 gli albanesi, 1042 i cinesi (presenti in modo consistente soprattutto dal 2003), 826 i macedoni, 820 gli ucraini, 725 i croati, 628 i rumeni e 531 dalle nazioni della ex Jugoslavia.Simona Pacini


IL GAZZETTINO (PADOVA)

 

Anselmo Antiquario, pensionato sessantottenne, finito in carcere il 14 aprile ha concordato una pena ad 1 anno e 2 mesi 

Importunò una bimba, patteggia

Aveva bloccato all’Arcella una ragazzina di 10 anni che si recava alla messa

Lei è una bambina di soli dieci anni e stava andando alla messa del giovedì Santo quando si è ritrovata in balia di un uomo che dopo averla bloccata ha iniziato a toccarla in ogni parte del corpo. era la mattina del 13 aprile scorso. E la scena che non era sfuggita a una passante che era intervenuta in soccorso della ragazzina e contemporaneamente ha chiamato il 113. Un attimo dopo erano arrivati i poliziotti di quartiere che avevano catturato il molestatore. Dietro le sbarre, con l’accusa di violenza sessuale aggravata, era finito Anselmo Antiquario, un pensionato vedovo sessantottenne residente in via Grazioso. Ieri mattina l’individuo è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare, Nicoletta De Nardus, e ha patteggiato la pena. Un anno e due mesi di reclusione sono stati concordati dal suo difensore, l’avvocato Dennis Zanolo, con il prappresentante dell’accusa in udienza.

La bambina, una straniera figlia di due professionisti, si stava recando in chiesa a Sant’Antonino, all’Arcella. La piccola stava camminando sul marciapiedi quando, improvvisamente, era stata bloccata dal pensionato. La ragazzina si ritrovò in balia del pensionato, con le spalle a una ringhiera. L’anziano cominciò poi a toccarla nelle parti intime mentre lei si mise a urlare disperata.

Il guaio è che alcuni passanti avevano visti distintamente la scena, ma avevano tirato dritto. Per fortuna altre persone decise di chiedere l’intervento della polizia. Vista la mal parta il pensionato aveva tentato di fuggire. Ma era stato bloccato da un diciottenne.

All’arrivo degli agenti, Antiquario sembrava essere in stato di ebbrezza, almeno a giudicare dall’alito. Erano scattate le manette. Portato in questura, il pensionato non aveva detto nulla per giustificare il gesto. Era incensurato e non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Forse conosceva la bambina.

Preoccupante il fatto che alcuni passanti non abbiano ritenuto di doversi fermare per soccorrere la bambina. A differenza di quel che hanno fatto i due giovani che invece hanno contribuito a far catturare l’aggressore.


IL GAZZETTINO (NORDEST)

 

VICENZA 

Coppia di fidanzati per un’ora in balia di un ubriaco armato di pugnale

Minacciati di morte, sequestrati, rapinati e scaricati in mezzo alla strada. Un’ora di terrore quella vissuta l’altra sera in città da una coppia di fidanzati vicentini. Lei, Claudia V., 19 anni, sotto shock, è stata accompagnata al Pronto Soccorso, dove è tenuta sotto sedativi. Lui, Gianni T., 29 anni, in stato di forte agitazione, a stento è riuscito a chiamare il 113 e dare l’allarme.

Sono le 21.30. In piazza dei Signori c’è il concerto di Cocciante. I due decidono di fare una passeggiata e per raggiungere il centro storico salgono a bordo del furgone telonato, un Ducato preso in affitto, utilizzato da Gianni per lavoro: è titolare di una ditta di traslochi. L’auto di proprietà è guasta e quindi non c’è altra alternativa per spostarsi. A un certo punto il ragazzo si ferma davanti al distributore automatico delle sigarette: «Mi compro un pacchetto, aspettami qui», dice a Claudia. È solo il preludio dell’incubo. Quando torna trova la compagna terrorizzata: davanti alla portiera del conducente c’è un uomo sui 40 anni, probabilmente slavo, dall’aspetto inquietante, con i capelli lunghi e trascurati. Si esprime in una lingua incomprensibile ed emana un forte odore di alcol. A parlare per lui è la lama che stringe in pugno. Fa salire a forza Gianni nel furgone accanto a Claudia e lui si piazza al volante. Per circa un’ora gira a vuoto per Vicenza, imbocca il sottopasso di viale della Pace verso corso Padova senza però calcolare l’altezza, lasciando mezzo telone del cassone. Beve da una lattina di birra, fa e riceve alcune telefonate, urla come un pazzo.

A un certo punto inchioda e scaraventa fuori i due fidanzati, non prima però di averli costretti a svuotare tasche e borsa: il bottino è di 200 euro in contanti, un cellulare e vari documenti d’identità. Il telefonino di Gianni non l’ha visto: è con quello che il giovane dà l’allarme alla Polizia. Del furgone e del sequestratore nessuna traccia: la caccia è aperta.

Monica Andolfatto


IL GAZZETTINO (VICENZA)

 

RAPINA IMPROPRIA

Condannato a un anno e 4 mesi di reclusione

Un anno e quattro mesi di reclusione con la condizionale e un decreto di espulsione. Questa la pena comminata ieri al termine del processo per direttissima a Mourad Ridaoui, 24 anni, marocchino domiciliato a Caldogno ma di fatto senza fissa dimora e clandestino sul territorio nazionale. Accusato di rapina impropria e denunciato a piede libero per furto, l’uomo era stato arrestato dalle volanti la sera precedente al termine di una furibonda colluttazione con le "pantere" in campo Marzio. Complice l’alcol ingerito e una buona dose di sfrontatezza aveva spadroneggiato all’interno del bazar Bhai Bhai di via Roma, entrando e uscendo a suo piacimento servendosi di birra e vino e perfino telefonando. Il tutto ovviamente senza pagare il conto. All’intimazione del titolare di saldare il debito, è andato in escandescenze, lanciando contro l’uomo una bottiglia di birra, e fuggendo verso la stazione, inseguito anche dai "vigilantes in bici" assoldati dal Comune.


IL MESSAGGERO (UMBRIA)

 

IN TRIBUNALE 

Non trova il vino e per rabbia ribalta il bar 

di UMBERTO MAIORCA

Entra in un bar completamente ubriaco e chiede da bere, ma al rifiuto del barista si mette ad urlare e a lanciare oggetti per tutto il locale. Passata la sbronza è finito sotto processo, difeso dall’avvocato Franco Bizzarri, per lesioni, per uno schiaffo ad un cliente, e danneggiamento.

I fatti si sono svolti una sera alla periferia di Perugia, in una bar di una stazione di servizio. Mancavano pochi minuti alla chiusura del locale, quando un signore, piuttosto alticcio, si presenta al bancone e chiede da bere.

Il barista, conoscendo il cliente e vedendo lo stato “alcolico” dell’uomo, si rifiuta di dargli ancora un bicchierino.

Il rifiuto scatena la violenza dell’avventore che si avvicina al frigobar, ma non trovando nessuna bevanda alcolica rovescia per terra l’intero contenuto. Decine di bottiglie volano in pezzi. Non contento si mette a scagliare le sedie per aria. Il barista e alcuni clienti cercano di calmarlo, ma ricevono minacce e schiaffi.

Ad un certo punto l’uomo esce dal locale e tutto sembra finito. Ma non è così, perché l’imputato, secondo le testimonianze, è rientrato nel bar con un estintore e lo ha lanciato contro la specchiera del bancone, mandandola in frantumi. Poi è uscito, è salito in macchina e se n’è andato.

Al termine della notte brava è stato denunciato per lesioni da un cliente del bar che aveva ricevuto uno schiaffo durante la lite e dal barista per i danni al locale.


IL MESSAGGERO (LATINA)

 

Ennesimo litigio, ferisce il marito col coltello 

 

Scoppia l’ennesimo litigio in casa tra due coniugi a Rio Fresco, il quartiere periferico di Formia. Una donna, stanca delle offese e delle molestie del marito ubriaco, afferra, per difendersi, un coltello da cucina e vibra un colpo al volto dell’uomo. I vicini di casa, attirati dalle grida della coppia, telefonano al 113 sollecitando l’arrivo di una pattuglia di agenti del commissariato di polizia. Un blitz tempestivo. Entrati nell’appartamento, i poliziotti bloccano appena in tempo i due coniugi, entrambi formiani. La donna, stravolta, con il coltello da cucina in mano e il marito sanguinante allo zigomo destro per una ferita da taglio. Gli agenti bloccano la donna, F.R., 45 anni, e prestano soccorso al marito, D.D.R., 48 anni, che viene medicato in ospedale per ferite guaribili in una decina di giorni. Il coltello è stato sequestrato e la donna denunciata all’autorità giudiziaria per lesioni aggravate. In un’altra operazione gli uomini del vicequestore Nicolino Pepe hanno inoltre sventato durante la notte un colpo ad una concessionaria di auto a Penitro.


BRESCIA OGGI

 

ERBUSCO.

Giovedì, 20 Luglio 2006
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