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Rasssegna stampa Alcol e guida del 18 luglio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

Nota: l’amico Roberto Moser mi prega di estendere a tutti i destinatari di questa rassegna l’invito a partecipare alla Festa Analcolica prevista per domenica prossima all’Altopiano di Pinè (Tn)

Ecco il volantino della manifestazione.

 

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IL GIORNALE

Il ministro gioca al dottore: «Meglio uno spinello del vino»

Di Redazione

Da Palermo

«Uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e il consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato, mentre la legge voluta dal centrodestra non fa distinzione fra sostanze leggere e pesanti, né tra spacciatori e consumatori». Il ministro per le Politiche Sociali, Paolo Ferrero è tornato sul tema della droga ieri a Partinico, nel Palermitano, dove si trovava per inaugurare la coltivazione di un terreno sequestrato alla mafia e sul quale lavoreranno per 15 giorni alcuni ragazzi stranieri.

Ferrero ha anche affermato che la legge sulle droghe del precedente governo «sarà cambiata: occorre essere severi contro lo spaccio». «Bisogna andare verso una legge che permetta una repressione molto forte del narcotraffico, e che sul versante del consumo ci siano politiche di prevenzione soprattutto nel campo dell’informazione e non esclusivamente di repressione sui consumi». A proposito del paragone fra uno spinello e un bicchiere di vino, il neoministro ha fatto retromarcia e ha cercato di precisare: «Non ho detto che lo spinello faccia meno male di un bicchiere di vino. Bisogna comunque distinguere nettamente le droghe leggere da quelle pesanti (*). Un conto è il contrasto all’uso di quelle pesanti, su cui va fatta molta informazione per la loro pericolosità, un’altra cosa sono le droghe leggere: la pericolosità di uno spinello è simile a quella di mezzo litro di vino. In Italia ogni anno muoiono circa 7mila persone per l’alcolismo (**)».
Dura la replica del nutrizionista Antonio Migliaccio: «Il vino è un alimento che non solo è gratificante (***), ma contiene antiossidanti che aiutano l’organismo a mantenersi giovane e a proteggersi dalle malattie cardiovascolari. Questo quando è assunto nelle giuste quantità. Lo spinello invece non contiene alcuna sostanza benefica, anzi può essere l’anticamera dell’assunzione di droghe pesanti»(****). «È evidente che Ferrero non sa di cosa parla - ha commentato Riccardo Pedrizzi, responsabile di An per le politiche della famiglia -. Va fatta chiarezza una volta per tutte: fare uso di hashish e marijuana blocca lo sviluppo del cervello, con gravi effetti negativi su memoria, apprendimento e capacità di coordinare i movimenti (*****)». E nel dibattito sono intervenuti anche gli Alcolisti anonimi: «Mezzo litro di vino - hanno precisato - è sicuramente dannoso per chi non sa gestire l’alcol».

(*) Nota: l’alcol, di cui il vino è molto ricco, sia dal punto di vista della dipendenza psichica, che da quello della pericolosità sociale, che da quello della tossicità generale, è sicuramente una droga “pesante” (http://www.aicat.net/rapporto_del_prof_bernard_roques.htm ).

(**) Nota: il Ministro è decisamente disinformato. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità e della Società Italiana di Alcologia stimano 40.000 persone morte di alcol ogni anno in Italia.

(***) Nota: se questo nutrizionista invece di bevitore di vino fosse consumatore di spinelli, probabilmente ci direbbe che lo spinello è “gratificante”.

(****) Nota: la storia degli effetti miracolosi degli antiossidanti del vino ha meno credibilità scientifica rispetto a quella delle proprietà terapeutiche della cannabis per alcune patologie.

Tra dieci persone che si fanno uno spinello, una passerà a droghe più pesanti, così come tra dieci persone che bevono un bicchiere di vino, una passerà alla damigiana.

Se si considera lo spinello come anticamera dell’assunzione di droghe pesanti (600 morti/anno), allora il bicchiere di vino è l’anticamera dell’alcolismo (40.000 morti/anno).

Questo naturalmente non significa difendere gli spinelli, o sottovalutarne la pericolosità.

Ho visto un sacco di gente distrutta dal vino, ho visto anche molte persone spappolate dagli spinelli.

(*****) Nota: danno cerebrale, effetti negativi su memoria, apprendimento e capacità di coordinare i movimenti…: sembra quasi la descrizione di uno stato di ubriachezza! 


LA STAMPA
Bufera sul ministro
Ferrero: il vino più dannoso dello spinello
Roma
Per il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista), "uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e il consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato". Le sue parole avevano l’intento di fare una distinzione tra sostanze pesanti e leggere, rilanciando la depenalizzazione per quest’ultima, ma non hanno fatto altro che accendere una nuova polemica. Sono insorti gli "Alcolisti Anonimi", associazione che aiuta le persone nell’affrontare il problema dell’alcol: "Francamente non sappiamo quale sia l’effetto medico-sanitario di uno spinello, ma possiamo affermare che mezzo litro di vino è sicuramente dannoso per chi non sa gestire l’alcol".
E anche dall’opposizione sono arrivate condanne alle parole del ministro. Per Maurizio Gasparri di Alleanza nazionale, Ferrero dovrebbe sapere che lo spinello, quindi la cannabis, è composta dal tetra-idro-cannabiolo, una sostanza che, se usata costantemente e regolarmente, tende e creare danni (*); mentre il semplice uso, e non l’abuso di vino, non crea danni fisici". "Quella di Ferrero è una questione demagogica e sballata - ha continuato Gasparri - oltre ad essere la sua un’affermazione del tutto fuori luogo e irresponsabile". ma anche gli esperti condannano le parole del ministro. è secca la presa di posizione del nutrizionista Antonio Migliaccio: "Il vino è un alimento che non solo è gratificante, ma contiene una lunga sere di antiossidanti che aiutano l’organismo a mantenersi giovane e a proteggersi dalle malattie cardiovascolari. Questo, naturalmente, quando il vino viene assunto nelle giuste quantità. Lo spinello invece - ha concluso Migliaccio - non contiene alcuna sostanza benefica, anzi può essere l’anticamera dell’assunzione di droghe pesanti"

(*) Nota: come dire che, secondo Gasparri, un uso occasionale di cannabis è innocuo.

Questa davvero è una notizia.


IL MESSAGGERO

Ferrero: meglio lo spinello del vino. Ed è polemica 

ROMA - «Uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e il consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato, mentre la legge voluta dal centrodestra non fa distinzione sta sostanze leggere e pesanti, nè tra spacciatori e consumatori». L’ha detto il ministro per le Politiche Sociali, Paolo Ferrero scatenando un putiferio di reazioni di esperti e non. «È evidente che Ferrero non sa di cosa parla», ha affermato Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia. Mentre la deputata della Lega Nord Carolina Lussana ha detto che si tratta di «affermazioni deliranti, assolutamente in controtendenza rispetto al rapporto sulla droga presentato dalle Nazioni Unite».

Per il nutrizionista Antonio Migliaccio «Il vino è un alimento che contiene una lunga serie di antiossidanti che aiutano l’organismo a mantenersi giovane. Lo spinello invece non contiene alcuna sostanza benefica». Di diverso avviso gli alcolisti anonimi: «Mezzo litro di vino - dicono - è sicuramente dannoso per chi non sa gestire l’alcool».


IL GAZZETTINO (VICENZA)

LA PROVOCAZIONE

BASSANO. Un personaggio detta legge tra schermi tv e pagine dei gionali: lo spritz. Del tutto indifesi, leggiamo ogni giorno paginate e articoli, vediamo servizi e trasmissioni, con lui al centro dell’attenzione, fotografato in primo piano o mezzo disteso, tra le mani dell’utente di turno che se lo scola. È diventato, grazie anche ai media, un qualcosa di imprescindibile, senza cui non si può vivere. Non si sa se per mancanza di notizie o di idee, spritz e drink tengono desta l’attenzione della cronaca locale e non locale. Dai concorsi a chi beve più birra, ai giocatori di calcio che non sono tanto bravi in campo ma a trangugiare alcolici sì, dal torneo birraiolo alla dolce vita incentrata su uno speciale beverone, dalle ricette per cui ci vuole un po’ di aperol, o magari un goccetto di vodka, è tutto un fiorire di articoli e servizi. Per non parlare del classico alpino dipinto con simpatia perchè si muove con 70 litri di quello buono al seguito. Poche settimane fa, un giovane liceale in stage estivo nella nostra redazione ha condotto una breve inchiestina su come passano il tempo i suoi coetanei nel centro della città: la conclusione, scriveva, è che si ritrovano a bere spritz e a parlare di cose sciocche e inutili. Poi ogni tanto, ma solo ogni tanto, invece del solito scemenzaio ecco apparire sui giornali articoloni che informano sull’escalation dell’alcol tra i giovani, che avvertono di statistiche drammatiche, che parlano dell’abbassamento dell’età dell’approccio con vino, liquori & simili, in particolare nel Veneto (si parla, ormai, di casi in età da scuola elementare). E ogni tanto ritornano altri articoli che si chiedono, ma guarda un po’, come mai ci siano vandalismi notturni, o si trovino, dopo eventi un po’ "alcolici", vetri e bottiglie a go go seminati su strade e piazze. O si scopre, altra novità, che dopo una certa ora sulle strade si verificano botti e maxi scontri anche grazie ai gomiti alzati con dovizia. Il sistema dell’informazione non si rende forse conto che, a forza di dipingere con simpatia e battute il tutto come la normalità, rischia di travolgere i più giovani che ben si adeguano al "così fan tutti". Per cui oggi molti ragazzi, sempre più di giovane età, pare che non si sentano à la page se non scolano birra, e che le feste non siano tali se non iniziano dopo la mezzanotte... Cercasi, pertanto, un barista veramente alternativo che vada controcorrente. Che lanci grandi feste dalle 20 alle 24, condite da buona musica, tartine e pasticcini di classe, bibite, succhi, long drink a base di frutta, gelati come Dio comanda e danze scatenate per tutti. E che dimostri che ci si può divertire anche se non fa ancora buio, e anche se non si "sballa".

Claudio Strati


ASAPS.IT

Alcol/1
Bolzano, stanziati dalla Provincia 70mila euro per una nuova campagna di prevenzione contro la guida in stato di ebbrezza

BOLZANO – 70mila euro non sono uno scherzo, e in una provincia relativamente piccola come quella di Bolzano, possono fare davvero la differenza. Di sicuro non si tratta di soldi buttati, visto che dando il via libera al finanziamento, la Giunta provinciale ha deliberato giusto ieri (17 luglio) un nuovo importante passo nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza. In effetti – come in molte regioni montane – anche in quest’area geografica l’uso ed abuso di sostanze alcoliche (psicoattive, lo ricordiamo) assume in certe condizioni dimensioni davvero preoccupanti. Quando poi l’alcol si correla alla guida ed ai suoi fenomeni infortunistici, la “sbronza passiva” è qualcosa di più di un semplice problema: è una piaga sociale. In questo senso, l’educazione informata gioca un ruolo davvero importante: il governo della provincia autonoma ha deciso di prendere in prestito lo slogan da tempo utilizzato – con successo – in Svizzera, che proprio nei cantoni di lingua tedesca ha raggiunto i risultati migliori. “Sai quanto basta?”, dice lo slogan? In Svizzera, oltre alla domanda, è divenute un tormentone (in senso positivo, secondo noi) anche la risposta, che recita più o meno “…al volante, mai più di un bicchiere”. Ne abbiamo parlato giusto ieri: ormai in Svizzera, a 18 mesi dall’entrata in vigore della restrizione normativa che ha allineato il valore massimo di alcol consentito nel sangue per restare alla guida a quello dei paesi europei, passando da 0.8 a 0.5 g/l, il bicchiere è divenuta l’unità di misura convenzionale. Berne due, significa violare le regole, e le regole in Svizzera non hanno certo il valore dei consigli. Tornando all’iniziativa, lodevole secondo Asaps, della provincia di Bolzano: sono in programma spot, manifesti, redazionali e opuscoli in italiano, tedesco e ladino. Sarà la solita campagna? Crediamo di no: in fondo 70mila euro non sono pochi, e poi è la filosofia di partenza che ci piace. “Con l’iniziativa – leggiamo sul sito internet della provincia bolzanina – si vuole informare la popolazione, e in particolare i giovani, sui rischi derivanti dal consumo di alcol, tanto più per chi si mette al volante”. Finalmente poca ipocrisia: si ammette che bere fa male, anche se non si è alla guida. (ASAPS)


ASAPS.IT

Alcol/2
Quando il “pirata” è anche “ebbro”: cronache di notti di follia e di vittime innocenti di una crescente violenza stradale
Rimini e Sanremo, ragazze travolte da ubriachi in fuga

(ASAPS) – Gente ubriaca, gente drogata. Discoteche, pub e poi la strada. Non c’è più riparo dall’onda nemmeno troppo anomala, purtroppo, dello sballo, che come uno Tsunami travolge tutto e tutti. Nel giro di poche ore due tragedie, innescate da alcol e droga correlate alla guida, sono state evitate per un soffio. A Rimini nella notte tra sabato e domenica, una coppia di giovanotti piuttosto alticci stava scorrazzando in auto per le strade della riviera. Improvvisamente la loro Citroen Saxo ha travolto due ragazze che stavano tornando alla loro macchina, fuggendo subito dopo. Alcuni passanti hanno assistito alla scena ed hanno immediatamente chiamato il 112: pochi minuti dopo una gazzella ha intercettato il pirata ed ha posto fine alla fuga. Il conducente, un nordafricano ubriaco fradicio, è stato immediatamente denunciato per guida in stato di ebbrezza e per omissione di soccorso, ma a suo carico pesa anche il sospetto di essere coinvolto in una rissa con un gruppo di albanesi. Per fortuna le conseguenze dell’incidente si sono ridimensionate con il passare delle ore: le due ragazze coinvolte sono state ricoverate all’ospedale di Rimini, con prognosi di 10 e 20 giorni. Dall’altra parte d’Italia, per la precisione a Sanremo, stessa scena: alle 9 di mattina una ragazza è ferma ad un semaforo in sella al proprio scooter. Improvvisamente vede sopraggiungere verso di lei una Clio con targa francese, che zigzaga vistosamente. Poi devia verso un cordolo e impatta con le ruote, sbanda e la travolge in pieno, a forte velocità. La scooterista riesce con un colpo di reni ad abbandonare il proprio motorino un attimo prima dell’impatto, poi viene travolta. Il movimento le salva probabilmente la vita, perché dopo essere caduta a terra vede lo scooter a una ventina di metri di distanza. L’auto si ferma, scende un uomo, barcollante: si guarda attorno disorientato, raccoglie il paraurti della macchina e torna a bordo. Il motore si rimette in moto e comincia la fuga, verso l’autostrada. Una gazzella dei carabinieri, però, si para davanti e blocca i fuggiaschi, quattro giovani di nazionalità francese ma di etnia nordafricana: a loro carico un lungo elenco di precedenti penali. Si tratta di specialisti del “vol a la portiere”, gli scippi in auto. Tutti sono stati denunciati per omissione di soccorso, mentre al conducente si è aggiunta anche la segnalazione per guida sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. L’auto è stata sequestrata e la patente ritirata. (ASAPS)


ASAPS.IT

Alcol/3
SICUREZZA STRADALE:RIPARTE A MODENA CAMPAGNA ANTI-ALCOL

(ANSA) - MODENA - Riparte “Bevi con misura, misura quanto bevi”, la campagna contro la guida in stato di ebbrezza promossa dalla Provincia di Modena e dalla Prefettura, in collaborazione con Ascom, Cna, Licom Federimpresa, Arci e Consorzio di Modena a Tavola (*). Fino alla fine dell’anno 5.000 alcol-test mono-uso saranno distribuiti a circa 200 esercizi pubblici che servono bevande alcoliche. L’iniziativa è stata lanciata l’anno scorso alla vigilia di Natale e questa è la sua seconda tappa. Da allora sono stati distribuiti 7.000 kit. ’’L’alcol-test è percepito dall’automobilista come uno strumento di controllo e dunque punitivo - dicono i promotori - perché non impiegarlo come mezzo di prevenzione?’’. Nel 2005 a Modena sono state ritirate 1.199 patenti per guida in stato di ebbrezza. Di qui , il 15% è stato inviato in centri alcologici. Nello stesso anno quasi il 4% degli incidenti stradali mortali avvenuti sulle strade modenesi sono stati causati da accertata ebbrezza alcolica. Le statistiche però, se confrontate con quelle di altri paesi, appaiono estremamente riduttive. Bisognerebbe sapere se i vari attori di tutti gli incidenti stradali rilevati dalle forze di polizia sono stati sottoposti alla prova alcolemica. In effetti, c’è da considerare che per tutti quelli nei quali viene utilizzata la constatazione amichevole (CID) nessuno accerta lo stato di sobrietà o di ebrietà delle parti. D’altra parte, è anche vero che non sono molti gli etilometri in giro... Si consideri che se le pattuglie della Polizia Stradale hanno l’obbligo di sottoporre ad alcoltest tutti i coinvolti in sinistri, lo stesso non si può dire delle altre forze di polizia. I Carabinieri dispongono di etilometri, è vero, ma una gran parte di incidenti viene rilevata dalle Polizie Municipali, e fra queste le dotazioni di etilometri non sono purtroppo così frequenti. Ovviamente si tratta, e lo sappiamo, di scelte delle amministrazioni locali.

(*) Nota: si tratta di un messaggio decisamente inadeguato.

L’unica misura di alcol da suggerire a chi deve guidare è zero.


IL GIORNALE

Beve e si tuffa sugli scogli, denunciato il barman

La figlia quindicenne di Eleonora Brigliadori per dieci ore in coma.

Gli investigatori: «Non dovevano servirle bevande alcoliche»

Andrea Acquarone

Da Palermo

Un tuffo nel cuore della notte per trovare un po’ di refrigerio. Al corpo, bagnato dal sudore, e forse anche all’anima. Confusa, ubriacata da qualche bicchiere di troppo (*). Faceva caldo a Panarea sabato notte. Perché no?, un bel bagno con gli amici, al chiar di luna, dopo una serata spesa in una discoteca. C’era tanta gente al «Raja», quasi non si respirava. E in una serata che doveva finire in bellezza, invece, è arrivato il dramma.
Venti amici escono dalla calca, si incamminano allegri lungo la strada che porta fuori dal porticciolo. Non serve il costume per fare un bagno a quest’ora. Ma prima ancora un drink, stavolta in un bar ancora aperto. Il barista glielo serve, anche se non dovrebbe: i ragazzi sembrano già alticci, Maria Teresa poi non ha nemmeno l’età per bere. Maria Teresa di cognome fa Brigliadori, ha quindici anni. Un’adolescente come tante, in vacanza sull’isola dei Vip. Del resto lei, un po’ famosa, almeno di riflesso, lo è.
È bella come lo era sua mamma vent’anni fa, e tuttora lo è, anche se in tv la si vede solo di rado. Eleonora Brigliadori, la «fredda» l’«antipatica», l’«arrivista» come la definivano, maliziosi, i colleghi di un tempo. Lei invece, poco dopo rinunciò a tutto. Alla celebrità, alle copertine, al nome sulle locandine. «Per la famiglia», ripeteva, «per i miei bambini (ne ha tre, ndr)».
Adesso Maria Teresa, la figlia maggiore, è ricoverata in rianimazione all’ospedale «Ascoli» di Palermo. Si è tuffata dal monumento al pescatore, nella zona di Punta Peppe Maria, un costone a tre metri e mezzo dalla superficie del mare. E si è schiantata su uno scoglio. Dieci ore in coma. «Ma ora sta meglio è fuori pericolo - racconta la mamma finalmente sollevata -. Ringrazio tutti per la solidarietà, i medici, il 118 e gli infermieri per la loro professionalità e umanità. Spero che serva da monito alla prudenza».
I medici del poliambulatorio di Panarea avevano riscontrato sulla ragazza un forte trauma cranico e ferite in varie parti del corpo, soprattutto agli arti inferiori.

Si è deciso immediatamente di trasferirla in elicottero nel capoluogo siciliano.
Si salverà Maria Teresa. Ma non per questo la vicenda è chiusa. Tutt’altro. I carabinieri della stazione di Lipari (dai quali dipende Panarea), guidati dal maresciallo Francesco Villori, hanno aperto un’inchiesta. Sembra che la ragazzina, e i suoi compagni, avessero bevuto troppo
(*). E la legge è chiara: è vietato servire alcol ai minori di sedici anni o comunque a chiunque appaia alterato. Una informativa è già stata consegnata dai militari alla Procura della Repubblica di Barcellona.

E con essa una denuncia al proprietario del bar del porto dove la ragazzina aveva bevuto prima di quel tuffo maledetto. T.A., è accusato di aver venduto a Maria Teresa bevande alcoliche. I drammi del sabato sera non si consumano solo in auto.

(*) Nota: a 15 anni, anche un solo bicchiere è di troppo.


L’ADIGE

Alcol a minori, denunciato

Nei guai il gestore di un locale di Trento

Si è avvicinato al bancone del bar e ha chiesto una bevanda alcolica, che subito gli è stata servita. Ma non poteva, perché mancavano pochi mesi al compimento del sedicesimo anno, ossia all’età in cui è possibile ordinare alcolici nei locali ed acquistarli nei supermercati. La scena non è passata inosservata ai funzionari della Provincia e delle forze dell’ordine che stavano facendo controlli mirati ed il gestore del bar è stato stato denunciato in base all’articolo 689 del codice penale, sulla somministrazione di bevande alcoliche a minori, con una pena che prevede l’arresto fino ad un anno e la sospensione dell’esercizio. I controlli che hanno portato alla segnalazione del titolare di un esercizio pubblico cittadino sono scattati lo scorso mese, anche nei locali dei sobborghi. A coordinare l’intervento in collaborazione con carabinieri, questura e polizia municipale sono i funzionari del Servizio commercio della Provincia, nell’ambito della prevenzione sulla diffusione dell’alcol fra i giovanissimi. I controlli, effettuati in borghese, sono partiti alla fine di maggio, protraendosi nelle settimane successive. E nel corso di una di queste serate, i funzionari del Servizio commercio assieme ai agli agenti della polizia municipale hanno scoperto un barista che, alla specifica richiesta, ha servito un drink alcolico ad un ragazzino. Il viso giovane del cliente ha insospettito i «controllori» che si sono avvicinati per chiedergli l’età: aveva 15 anni e mezzo, troppo pochi per ottenere da un barista una bevanda alcolica. Per il gestore del locale, che non si era accorto dell’età del ragazzo, è quindi scattata la segnalazione. Il controllo dei documenti è stato effettuato anche in altre situazioni, ma senza che sia stata necessaria alcuna segnalazione in quanto i giovani clienti del locale avevano davvero più di 16 anni d’età. L’abuso di sostanze alcoliche da parte dei ragazzi è testimoniato anche da alcuni episodi di cronaca. Risale allo scorso febbraio l’intervento dell’ambulanza per un quindicenne che si era sentito male a casa di un amico: aveva ecceduto nel bere ed era stato curato al pronto soccorso per un’intossicazione alcolica. M. Vi.


IL MESSAGGERO (ANCONA)

DOPO LA MAXIRISSA 

«Niente alcolici a chi è ubriaco» 

E Confesercenti sollecita una pattuglia fissa al Lido 

di OSVALDO SCATASSI

FANO - Gli operatori del Lido invocano sicurezza. "Abbiamo bisogno di sorveglianza continua", protesta una commerciante di piazzale Amendola. Nuova rissa dopo le notti mondiali: pretesti per menare le mani se ne trovano sempre. Identica la modalità da violenza suburbana. Sabato notte bottigliate, colpi di sedia e quattro feriti. Coloro che vivono di turismo, ma anche i residenti, guardano con amarezza e preoccupazione alla china imboccata dal Lido: da bomboniera a macelleria all’aperto, con tutti quegli schizzi di sangue da pulire dopo la rissa.

"Prendiamo atto - afferma Michele Altomeni, presidente della I circoscrizione - che la sicurezza pubblica non dipende dalle forze politiche al governo della città, perché il problema è di altra natura. Sembrava che con il centrodestra sarebbero terminati i fenomeni delinquenziali e invece per l’attuale maggioranza fanese è necessario riflettere bene sulle sue polemiche strumentali di anni recenti. Una funzione positiva possono assolverla anche i gestori dei locali, che non dovrebbero servire altre bevande alcoliche a chi ha già bevuto abbastanza (*). È nell’interesse degli stessi commercianti: se si lascia correre tutto, la cattiva fama colpisce prima l’esercizio e poi dilaga al quartiere".

Dopo la stazione dei treni, il Lido è la nuova polveriera in città. I residenti puntano il dito contro il clima a briglia sciolta nelle notti estive del quartiere: parcheggio selvaggio, rumore, nessun rispetto degli orari, gruppi di giovani alticci, i sospetti su un forte spaccio di droga. La zona franca del divertimentificio locale si sarebbe ben presto trasformata in un piccolo Bronx, un inquietante ring in cui si affrontano nordafricani, albanesi e immigrati italiani. "Qui si è riempito di gentaccia - sostiene la commerciante - Sono sempre gli stessi che mangiano, fumano e trincano tutto il giorno, poi fanno a botte. Possibile che nessuno controlli se tutti quei soldi se li guadagnino in modo onesto?".

Confesercenti chiede all’Amministrazione comunale di convocare un incontro con le forze dell’ordine, sul Lido e altre zone calde, per sollecitare interventi coordinati e la "presenza costante di una pattuglia, in particolare durante la sera e la notte". Una mossa in attesa del confronto con autorità e parlamentari, "in calendario subito dopo le ferie", sull’annosa questione dello scarso personale in servizio al commissariato. Il presidente Valter Panaroni e il segretario Ilva Sartini esprimono preoccupazione per la sicurezza di operatori e dei residenti, oltre che per il ritorno negativo all’immagine turistica.

(*) Nota: hanno scoperto l’acqua calda.

O il vin brulè.


IL SECOLO XIX

Picchiato, va al pronto soccorso ubriaco ventiquattrenne in prognosi riservata 

al galliera 

Si è presentato al pronto soccorso del Galliera pesto. E completamente ubriaco. Ma non ricordava assolutamente nulla di quanto fosse accaduto. La vittima del probabile pestaggio è un cittadino di nazionalità marocchina di ventiquattro anni.

Alle 23.45 di domenica l’uomo è giunto all’ospedale del centro barcollando. «Mi hanno picchiato - avrebbe detto agli agenti del posto di guardia - ero in piazza Cavour». Il problema è che oltre a queste due informazioni, il ventiquattrenne non è riuscito a fornire altri particolari: «Non ricordo nulla. Nemmeno chi è stato e perché mi hanno ridotto così». Il marocchino è stato soccorso dai medici del Galliera. E adesso è ricoverato in prognosi riservata: ha riportato diverse fratture in tutto il corpo.

Sulla reale dinamica di questo ferimento però rimangono molti dubbi. L’uomo infatti, al suo arrivo nel pronto soccorso, era completamente in preda all’alcol. E sprovvisto di documenti.

Il caso è nelle mani degli agenti della scientifica che dovranno rilevare le impronte dell’uomo per poter risalire alla sua identità: la vittima infatti continua a fornire generalità diverse a ogni domanda.


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

Movimentato inseguimento l’altra sera a Campo Marzo dopo una rapina al “Bhai bhai”

Lancia una bottiglia contro un esercente e la bici addosso alle pantere. Arrestato

Lancia una birra contro un commerciante, poi una bici addosso alle pantere. In questura, danneggia la sala dei fermati. Inevitabili, per il marocchino clandestino Mourad Ridaoui, 24 anni, con un domicilio a Caldogno, le manette per rapina impropria e furto.

Il movimentato episodio avvenuto domenica sera fra via Roma e Campo Marzo aveva avuto un prologo attorno alle 15. Il marocchino era entrato nel locale “Bhai bhai” di via Roma, gestito dal bengalese Hasan Sarwar, ed aveva preso una birra, uscendo senza pagare. Poco dopo era ritornato, ma per fare una telefonata, che pure aveva fatto gratis. Verso le 20.10 è ritornato, visibilmente ubriaco; ha nascosto due bottiglie di birra nella cinta dei pantaloni e si è presentato alla cassa con una terza. A quel punto l’esercente gli ha fatto presente che doveva pagare anche le due nascoste, oltre alle spese del pomeriggio.

Ridaoui è andato su tutte le furie, ed ha lanciato una delle bottiglie contro Sarwar prima di scappare. Il bengalese non si è intimorito e l’ha inseguito lungo via Roma e quindi a Campo Marzo. Le pantere, le guardie giurate che controllano il giardino per conto del Comune, hanno assistito alla scena ed hanno seguito il marocchino in bicicletta, raggiungendolo nel parco giochi vicino alla stazione. Ridaoui non si è dato per vinto, ed ha lanciato una delle bici contro un vigilante, ferendolo lievemente. Nel frattempo era stato dato l’allarme al 113 e le volanti della questura sono arrivate in pochi minuti, bloccando l’esagitato. I poliziotti si sono fatti raccontare le varie fasi dell’accaduto ed hanno portato in questura Ridaoui, che non ne voleva sapere di darsi una calmata tanto che ha spaccato una panchina ferendosi. Dopo la medicazione al pronto soccorso, è stato accompagnato in cella dove avrà tempo di smaltire la sbornia.

«Le pantere hanno confermato la loro utilità in una zona critica come Campo Marzo», ha commentato il vicesindaco Valerio Sorrentino, primo sponsor delle guardie private.


IL GAZZETTINO (VICENZA)

Ubriaco, disteso in strada vicino alla sua lambretta

Bassano

Forse ha perso il controllo della sua lambretta 50 finendo lungo, disteso sull’asfalto. O magari l’avrà solo adagiata, in preda ai fumi dell’alcol, abbandonandosi al suo torpore. Protagonista, suo malgrado, di questa vicenda è A.B., un 34enne di Marostica. Alcuni passanti lo hanno avvistato all’altezza dei civico 88 di via Pecori Giraldi, l’altro ieri alle 21.30, riverso sul selciato con accanto la sua lambretta. I parametri vitali pare fossero tutti buoni. Sul posto è intervenuta la polizia, che ha accertato le condizioni di salute del ragazzo. Condotto al pronto soccorso è stato sottoposto al test etilico. Qui è stato accertato un tasso alcolico di 2.45.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

Dopo i fatti di violenza che in ...

Dopo i fatti di violenza che in questi ultimi giorni hanno visto alcune zone del Bellunese teatro di abusi e tafferugli ad opera di immigrati di differenti nazionalità, l’assessore regionale alle politiche dei flussi migratori Oscar De Bona ha dichiarato: «Sbaglia il Governo a pensare di proporre semplificazioni al rilascio del permesso di soggiorno, scollegandolo dalla assunzione lavorativa del cittadino non comunitario prima dell’ingresso in territorio italiano. Non possiamo pensare in questo momento, in cui nel resto degli altri Paesi europei l’indirizzo strategico è la concessione del titolo di soggiorno solo a seguito di un regolare contratto di lavoro, di invertire la rotta e tornare indietro». «L’integrazione passa proprio per il lavoro - continua l’assessore - riducendo le sacche di emarginazione in cui si inseriscono personaggi come quelli che in questi giorni hanno turbato profondamente Feltre e Quero, con violenze ad una ragazzina di quindici anni e risse tra immigrati in preda all’alcol. E’ compito anche delle comunità di immigrati residenti in Veneto isolare e segnalare i soggetti più a rischio di criminalità per evitare che il comportamento di alcuni possa offuscare anche l’impegno di quegli immigrati regolari che lavorano e che si sono già integrati e di quelli che sono arrivati più di recente e cercano di integrarsi con la nostra cultura». «Serve maggiore consapevolezza da parte di tutte le istituzioni coinvolte conclude De Bona - per promuovere iniziative concrete per individuare gli irregolari e favorire il loro rientro se non sono in possesso di un posto di lavoro al fine di evitare il rischio di un allargamento delle fasce di disagio, mettendo a rischio l’intero processo di integrazione. Questo sarebbe quanto mai utile anche per far emergere il sommerso ed eventualmente chiedere una modifica per le quote effettivamente richieste dal territorio».


IL GAZZETTINO (VENEZIA)

LIDO Movimentato episodio, alle 23.30 di domenica, in via Isola di Cerigo.

Coinvolto un gruppo di stranieri ubriachi 

Violenza contro gli agenti, 3 arresti

Fermati durante un normale controllo, si sono rivoltati con minacce e spintoni

Ubriachi, prima hanno spintonato i poliziotti che li avevano fermati in Gran Viale per un controllo. Poi, una volta accompagnati a forza al posto di polizia del Lido, tre extracomunitari hanno seminato lo scompiglio all’interno degli uffici, bersagliando gli agenti con calci e pugni, oltre che con frasi ingiuriose e minacce di ogni genere. Nell’aggressione, inoltre, uno dei poliziotti ha riportato la frattura di una mano con prognosi di guarigione valutata in 25 giorni.E’ finita con l’arresto per resistenza e lesioni gravi a pubblico ufficiale, la notte brava al Lido di tre cittadini stranieri, evidentemente sotto i fumi dell’alcol dopo i festeggiamenti per la "notte famosissima" del Redentore. Sono finiti in manette Sy Mamadou, senegalese di 30 anni, pluripregiudicato ma regolarmente in Italia con permesso di soggiorno, Kamal Abdelghani, marocchino di 29 anni, sedicente e clandestino già noto alle forze dell’ordine, e Ba El Hadji Moussa, anche lui senegalese di 23 anni, clandestino e con precedenti alle spalle.L’arresto è stato assai movimentato ed è avvenuto domenica sera verso le 23.30, in pieno centro dell’isola. Inizialmente i tre cittadini extracomunitari sono stati notati dall’auto della polizia, mentre si stavano muovendo, con fare goffo e sospetto proprio per i fumi dell’alcol, di fronte a un distributore automatico di sigarette in via Isola di Cerigo.Avvicinati dagli agenti impegnati in un normale controllo, i tre sono andati in escandescenze e, nel tentativo di un’improbabile fuga, uno di loro ha cercato di spintonare il capopattuglia e di sferrargli un colpo al viso. Gli agenti, però, sono riusciti a bloccarli e a portarli negli uffici di via Dardanelli per identificarli. Qui la situazione anziché tranquillizzarsi si è ulteriormente complicata e i tre hanno fatto degenerare la loro posizione già critica. I poliziotti sono stati nuovamente fatti oggetto di oltraggi e violenza, e uno dei tre fermati, Sy, ha tentato prima di ferirsi, sbattendo violentemente la testa contro muri e pavimento, e poi ha cercato di simulare un malore per far cadere in trappola gli agenti. Tutto inutile. Alle 3.45 di ieri mattina, infine, gli stranieri sono stati arrestati e condotti nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria con il pubblico ministero Stefano Buccini che sta seguendo le indagini.

Lorenzo Mayer


IL GAZZETTINO (VICENZA)

FOZA Patente ritirata per guida in stato di ebbrezza all’automobilista.

Feriti i 2 sulla Yamaha

Fuoristrada contro una moto

Foza

Viaggiava con un tasso alcolico più alto del consentito l´automobilista che domenica pomeriggio, attorno alle 15.30, a Foza, ha provocato un incidente stradale nel quale è rimasta ferita una coppia di coniugi veronesi, che viaggiava in moto. Le loro condizioni non destano preoccupazioni e, salvo complicazioni, dovrebbero guarire in una trentina di giorni.

Il fatto è avvenuto in via Roma, nei pressi della chiesa parrocchiale. Per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, la Yamaha condotta dal F.R., 42 anni, di Caprino Veronese, che portava nel sellino posteriore la moglie, E.I., 34 anni, si è scontrata con un fuoristrada condotto da F.A., 42 anni, residente ad Enego, che in quel momento pare fosse in procinto di entrare in una via laterale.

L´impatto per fortuna non è stato violento in quanto la vettura era praticamente ferma mentre anche la moto stava procedendo a velocità moderata: nell´urto, tuttavia, i due turisti sono stati sbalzati, andando a finire per terra, lungo il selciato. Successivamente, sono stati condotti in ambulanza all´ospedale di Asiago, dove sono stati medicati. Per il conducente problemi ad una spalla. Gli esami effettuati al nosocomio hanno evidenziato una sublussazione alla clavicola e diverse contusioni, mentre la donna ha riportato un forte trauma distorsivo al collo: le prognosi sono rispettivamente di 30 e 25 giorni.

È rimasto invece illeso il conducente della vettura, il quale però a sua volta è stato accompagnato all´ospedale di Asiago, per essere sottoposto al test alcolimetrico che, come anticipato, ha evidenziato valori al di sopra della norma. Nei suoi confronti è scattata quindi una denuncia per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente.

L.P


IL GAZZETTINO (PADOVA)

ESTE 

Marocchino ubriaco si esibisce al Castello

(F.G.) Ha dato spettacolo per buona parte del pomeriggio di sabato un extracomunitario che, dopo aver bevuto un bicchiere di troppo, ha passato un paio d’ore ai giardini del Castello importunando i visitatori: sputi, insulti, minacce a sfondo razzista rappresentano solo una parte del vasto repertorio sciorinato dal cittadino marocchino, che in un caso si è pure abbassato i pantaloni di fronte a una coppietta. Dopo un po’ qualcuno ha pensato bene di avvertire i carabinieri, che sono giunti in breve tempo al Castello carrarese per prelevare l’uomo, del quale non sono state rese note le generalità. Portato al Comando per i controlli di rito, poco dopo è stato subito rilasciato.


IL GAZZETTINO (PORDENONE)

DANNI IN QUESTURA, 4 MESI

Erano stati arrestati dagli agenti della polizia nella mattinata di sabato dopo essere stati trasferiti dal bar Primavera alla Questura in stato di ebbrezza. I due cittadini romeni, M.A., 29 anni e B.C., 26, dovranno scontare la pena (che è stata sospesa e quindi usciranno dal carcere) di quattro mesi e venti giorni. I due amici sono stati processati per direttissima nella mattinata di ieri nel tribunale di Pordenone. Dovevano rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e mancata esibizione di documenti. I due erano stati bloccati al bar Primavera in stato di ebbrezza e in atteggiamento aggressivo. I poliziotti li avevano trasferiti negli uffici della Questura per identificarli, ma lì i due hanno cominciato a dare in escandescenze e a distruggere gli arredi. Inevitabile a quel punto l’arresto.


IL GAZZETTINO (PADOVA)

IL COMITATO "BAR PER IL CENTRO" PRONTO AL TRAS

Mercoledì, 19 Luglio 2006
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