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TRASPORTO MERCI 07/11/2005

da Uomini e Trasporti - Novembre 2005 - Pattuglie miste, a fine anno partono i corsi di formazione

da Uomini e Trasporti - Novembre 2005

Pattuglie miste, a fine anno partono i corsi di formazione
a cura della redazione

 

E per ispezioni più diffuse e approfondite le associazioni di categoria chiedono che ogni provincia ne abbia una Con la nuova entrata in vigore della riforma dell’autotrasporto si è ormai fatta irrinunciabile la necessità di aumentare il numero dei controlli sui veicoli pesanti circolanti sulle strade italiane. Colpire i trasgressori significa infatti assicurare più competitività alle imprese regolari e in definitiva togliere di mezzo quelle situazioni che creano costi aggiuntivi a chi non fa il furbo.
Nel 2004 e nel 2005 il bilancio dei controlli dei ‘centri mobili di revisione’ sui veicoli da trasporto è stato piuttosto soddisfacente, soprattutto rispetto a quella situazione di “controllo zero” che era la norma negli anni precedenti. Oggi le associazioni chiedono tuttavia un salto di qualità piuttosto ambizioso: avere a disposizione una “pattuglia mista” (con esperti della Motorizzazione civile e del Ministero) per singola provincia, in modo da creare una rete più capillare e legata al territorio, come peraltro prevedevano gli accordi del novembre 2004.
“Le pattuglie provinciali - spiega Giuseppina Mussetola, amministratore delegato dell’istituto Mario Rimondini, scuola  di formazione per l’autotrasporto, e componente del Comitato centrale dell’Albo - potrebbero essere maggiormente coordinate e seguite dalle associazioni di categoria locali, mentre oggi occorre passare attraverso la commissione interministeriale della sicurezza presso il Ministero degli Interni. Intendiamoci, la commissione fa il suo dovere, esaminando con cura i dati rilevati e fornendo indicazioni di massima sui punti più caldi e le zone da controllare, ma con strutture più di area il colloquio sarebbe immediato e i contatti più stretti, con la possibilità di debellare l’abusivismo e le infrazioni a vantaggio di chi rispetta le regole”.
Il problema più spinoso rimane comunque quello del personale disponibile e di quante risorse finanziarie saranno messe a disposizione, visto che la coperta appare corta e che la polizia stradale si lamenta della scarsità di addetti. La novità positiva è che entro l’anno dovrebbero partire i corsi di formazione finalizzati proprio a fornire una ‘cultura del trasporto’ a chi svolgerà funzioni di controllore.
“Il Comitato centrale - conferma la Mussetola - ha stipulato una convenzione con la Direzione generale del Dipartimento Trasporti Terrestri che prevede tra l’altro l’effettuazione di 24 corsi in 24 diversi uffici di formazione dell’autotrasporto su tutto il territorio nazionale. I corsi sono rivolti agli operatori del Dipartimento stesso che poi verranno impiegati specificatamente nelle pattuglie miste. Le materie riguarderanno tutto ciò che c’è da sapere sulla regolarità del veicolo, del conducente e delle merci, e sulla normativa nazionale ed internazionale necessaria per effettuare i controlli. Oggi infatti una delle lacune più gravi è quella dell’identificazione dei documenti di trasporto che i conducenti stranieri di camion forniscono una volta fermati, per tacere dei problemi di lingua. Ciò comporta che i trasportatori stranieri possano viaggiare da noi praticamente indisturbati, quando viceversa in Francia o in Germania gli italiani sono sottoposti a controlli frequentissimi”.
Sarà proprio l’Istituto Rimondini a dare il via ai corsi ad inizio dicembre, poi a ruota seguiranno tutti gli altri. Restano tuttavia ancora incerte le modalità di gestione, la composizione materiale ed il numero effettivo di addetti delle pattuglie.
 
L’attività dei centri mobili di revisione
Su 8.389 controlli ben 8.432 infrazioni: il 45% dei veicoli non è in regola
Nel primo semestre 2005 i centri mobili di revisione hanno effettuato ispezioni in Italia mediante l’attivazione di 602 posti di controllo, di cui 204 sulla viabilità ordinaria, 117 in autostrada, 87 ai valichi di frontiera, 80 nei porti e 12 negli autoporti.
I controlli sono stati 8.389, di cui ben 8.043 su veicoli merci. Circa il 55% dei veicoli esaminati sono risultati in regola (4.689). Nella maggior parte dei casi (6.541) i mezzi erano di nazionalità italiana; per il resto 1.266 comunitari e solo 582 extracomunitari, il che indubbiamente costituisce uno sbilanciamento nelle rilevazioni.
Elevatissimo anche il numero delle infrazioni contestate (8.432, in media ben più di una a Tir), anche se le patenti ritirate sono state solo 23 e le carte di circolazione 109. Le violazioni più numerose riguardano l’efficienza del veicolo (art. 79), con 4.798 sanzioni.
Ovviamente i controlli dei CMR non sono che una piccola parte di quelli che vengono effettuati annualmente dalla polizia stradale. Tanto per dare un idea del dimensionamento, nel 2004 i controlli della Polstrada sui conducenti di veicoli per trasporto di merci e di persone hanno ampiamente superato quota 300.000.


Lunedì, 07 Novembre 2005
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