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Rassegna stampa alcool e guida del 21 marzo 2006

 

IL GAZZETTINO (VENEZIA)

LA MORTE DI ANTONELLA ZANNINI

Luca Secco si difende. Il legale chiederà la perizia psichiatrica 

Picchiata per le bugie sull’alcol 

L’avrebbe colpita con schiaffi e sculacciate quattro giorni prima. Ma non ricorda bene

 Venezia

L’ha picchiata perché si erano promessi di essere sinceri, di aiutarsi a vicenda. Invece lei avrebbe continuato a raccontargli bugie, soprattutto in merito all’alcool, di cui a suo dire continuava ad abusare. Luca Secco ha giustificato così i suoi atti di violenza nei confronti di Antonella Zannini, la restauratrice quarantottenne deceduta il 15 marzo, a seguito delle botte ricevute.

Secco, ha ammesso davanti al giudice Carla Majolino di aver percosso la donna, ma ha spiegato di averlo fatto per l’ultima volta sabato 11 marzo, dunque quattro giorni prima del decesso. E comunque di averlo fatto con schiaffi e sculacciate, non con calci e pugni come ha accertato l’autopsia effettuata dal dottor Silvano Zancaner. L’uomo, assistito dall’avvocato Annamaria Marin, ha però dichiarato anche di non ricordare con perfezione l’accaduto.


 
L’ADIGE

RONZO CHIENIS

Incontro all’oratorio con Franco Baldo, presidente Acat Mori

I giovani bevono per sentirsi grandi  

VALLE DI GRESTA - «Alcool e giovani», questo il titolo della serata organizzata dal Gruppo Giovani. Un’idea nata negli incontri settimanali con tema l’abuso di alcool da parte dei giovani. Si decideva allora di approfondire l’argomento invitando un esperto, individuato nella persona di Franco Baldo, presidente dell’Acat MontAlbano che è intervenuto presso l’oratorio di Ronzo Chienis, alla presenza di una quarantina di persone, tra giovani e genitori. Subito Baldo ha focalizzato il problema definendolo «sostanza tossica che crea dipendenza». Ha proseguito spiegando ai ragazzi che una «sbronza» sacrifica ogni volta centomila cellule celebrali e riportando i dati dei morti per alcool in Italia, 70 mila ogni anno (*). Con i ragazzi ha poi analizzato cause e motivi per i quali i giovani iniziano a bere e le risposte sono state: per imitare i grandi, per sentirsi grandi a loro volta e per non farsi escludere dal gruppo di amici. Ha spiegato anche quanto breve sia il passo per passare da bevitori moderati a bevitori «problematici». Questi ultimi possono cercare aiuto nei Club (32 in Vallagarina) che, oltre ad aiutare il bevitore stesso, aiutano e seguono anche la sua famiglia. Al termine della serata i presenti si sono lasciati con la promessa di ritrovarsi tra un paio di mesi impegnandosi ognuno a farsi accompagnare da un amico per poter ripetere sempre in numero maggiore l’educativa esperienza. (a.g.)

 

(*) Nota: ci sono diverse stime sui morti per alcol in Italia.

L’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Alcologia parlano di quarantamila per ogni anno.


 

REPUBBLICA.IT

Il progetto è patrocinato direttamente dal Comune di Firenze e dalle associazioni dei familiari delle vittime della strada

Nuova proposta in Toscana

carcere se superi i limiti

di ALESSANDRO BACCANI

Arresto in caso di flagranza, processo con pene detentive pesanti e altrettante pene accessorie : per chi mette a repentaglio la vita altrui sulle strade si prospettano scenari assai foschi. La proposta parte da Firenze ed è patrocinata dal Comune toscano e dalle associazioni dei familiari delle vittime della strada. In effetti è stata sfruttata una delle possibilità di proposta di legge prevista dal nostro ordinamento: l’iniziativa popolare. Sabato 18 marzo è stata così presentata, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, la proposta, redatta tecnicamente dagli avvocati Pasquale De Luca e Fabrizio De Sanctis e sostenuta dall’assessore alla sicurezza Graziano Cioni.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. L’iniziativa prevede che siano considerati reati cinque comportamenti finora puniti solo con contravvenzioni. Velocità eccessiva, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, lancio di pietre dai cavalcavia e, comunque, qualsiasi azione che possa causare grave pericolo consentirà alle forze dell’ordine l’arresto.

Finora questa misura era presa in caso di incidenti, ora scatterà in tutti i casi di flagranza di reato e quindi anche nei confronti di chi fosse fermato per controllo.

Nodo centrale della proposta è la velocità, su cui si auspica una funzione deterrente. Chi supererà i limiti di 50 chilometri orari e quindi trovato a più di 106 km/h in città avrà una denuncia penale. In caso di flagranza ci sarà il carcere. Procedura uguale per le strade extraurbane dove, se si calcolano 50 km/h in più ed un margine di errore strumenti del 5 per cento si arriva a 145. Con lo stesso metodo di calcolo, sulle autostrade, arresto e processo scattano a 190.

Per quanto riguarda chi guida in stato di grave ebbrezza ( tasso alcolemico superiore ad 1 gr/l ) o sotto l’effetto di stupefacenti la punibilità è prevista indipendentemente dal fatto che si verifichino incidenti o danni, che costituiscono comunque un’aggravante.

L’artricolo 432 del codice penale ( attentati alla sicurezza dei trasporti) viene inasprito nelle pene: si parte infatti da 1 anno se non ci sono incidenti gravi , sino a 10 anni in caso di morti.

Tutto ciò non evita comunque le sanzioni amministrative che procedono parallele ai rimedi penali. Chi supera i limiti di oltre 50 km/h rischierà fino a 2753 euro di multa e fino a sei mesi di ritiro patente.

Le conclusioni le tira lo stesso assessore Cioni: "Dobbiamo inculcare nell’automobilista il concetto che, ponendosi in determinate situazioni o superando certi limiti di velocità rischia concretamente il carcere".


 

IL GRECALE

Lucera: giovani sempre più attratti da alcol e droga

I risultati in uno studio della locale sezione Avis

di Riccardo Zingaro

Lucera - Uno studio condotto su 69 studenti lucerini e promosso dalla Sezione trasfusionale dell’ospedale Lastaria, in collaborazione con l’Avis di Lucera, ha evidenziato un diffusissimo abuso tra i giovani di alcool ed uso di sostanze stupefacenti. Nelle rispettive comitive di appartenenza queste esperienze cominciano da giovanissimi e il ricorso a queste sostanze avviene occasionalmente o settimanalmente, quindi ormai tanto comune da modificare il linguaggio corrente. Quasi tutti infatti conoscono il significato del termine gergale “sfracanamento”, inteso come “ubriacarsi, divertirsi, bere molto e fumare”. In 56 hanno conoscenti occasionali che fanno abuso di bevande alcoliche, ma ben 49 su 69 riferiscono che tra i loro amici abituali c’è chi abusa di alcool (oltre il 60%). 51 su 69 conoscono il significato del termine gergale “collasso da alcool” e 53 ragazzi hanno assistito almeno una volta al malore da alcool di amici o conoscenti. Al quesito sulle droghe 42 studenti (su 69) hanno tra i conoscenti occasionali qualcuno che fa uso di stupefacenti. Prevalenza d’uso di canapa, ma anche eroina, cocaina ed ecstasi. Anche nell’ambito delle amicizie abituali la percentuale di chi conosce ragazzi che fanno uso di stupefacenti è significativamente elevata: 31 su 69. Questi sono solo alcuni dei risultati che saranno presentanti giovedì nel corso del Convegno Scuola e Avis che è stato promosso dall’Avis Regionale, dalla Regione Puglia e del MIUR Puglia, per favorire l’educazione alla convivenza civile e sociale e la sensibilizzazione alla donazione del sangue. Le risultanze, ottenute mediante questionario anonimo proposto, evidenziano in modo chiaro la gravità di un fenomeno sempre più radicato nelle giovani generazioni.


 

IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

NERETO 

Presa a pugni da un albanese  

ERETO - E’ stata presa a pugni da un giovane albanese, insieme al fidanzato, per non avergli servito subito da bere. A Nereto i residenti non ne possono più. «Qui, ormai, comandano loro, gli albanesi», dicono, ma nessuno ha il coraggio di denunciare gli episodi di violenze che, in paese, diventano sempre più frequenti. L’ultimo venerdì sera, fuori da un bar, in pieno centro. La barista, quando capisce che il giovane è ubriaco, si rifiuta di servirgli da bene. Lui, però, insiste e la ragazza gli chiede, visto che è ora di chiusura, di portare il bicchiere fuori. Dopo le pulizie, la ragazza esce. Fuori, però, ad attenderla, sono in due: il fidanzato, che si trova in auto, e, nascosto, l’albanese. L’extracomunitario inizia a prendere a pugni il fidanzato della barista e, quando questa tenta di fermarlo, ne dà uno sul viso anche a lei, facendola finire a terra con una distorsione al ginocchio. Nei giorni seguenti, però, la storia prosegue ed iniziano le vendette tra il gruppo di amici dei due ragazzi vibratiani e quello dell’albanese. Tutto questo mentre in paese l’allarme cresce e la paura lo segue di pari passo.

T.Poe.


 

IL MESSAGGERO (UMBRIA)

Rapporto dell’Usl 2 sullo ”stato della salute”.

Emergono i problemi da risolvere: fumo, alcol e vita sedentaria 

Prevenzione, più sani e meno spese 

Primi risultati degli interventi per ridurre i rischi cardiovascolari e oncologici 

 di GIANNI AGOSTINELLI

Che la regola del “prevenire è meglio che curare” fosse aurea lo sapevamo. Adesso proviamo a vedere come agire e dove. I dati sono stati ricavati dallo studio Passi, ovvero sui progressi delle aziende sanitarie per la salute, a cui ha partecipato la Usl numero 2 e sottolineano quali sono le cattive abitudini e le regole che invece andrebbero seguite.

Lo studio effettuato su un campione di 200 cittadini tra i 18 e i 69 anni, che ha coinvolto sul suolo nazionale altre 122 Usl, affronta i principali temi di salute oggetto di attività di prevenzione come la qualità di vita percepita, l’attività fisica, le abitudini al fumo, quelle alimentari, il consumo di alcol, i fattori di rischio cardiovascolare e la sicurezza stradale. A fronte della mappatura completa di dati e problemi arrivano anche gli obiettivi sui quali intervenire con programmi di prevenzione: vedi gli screening oncologici, la carta di rischio cardiovascolare, le vaccinazioni e le terapie dei medici. Il fumo è uno dei maggiori rischi per la salute riscontrato nel perimetro della Usl 2. Infatti il 34,5% (contro il 26,5% a livello nazionale) afferma di essere un fumatore. La sigaretta è routine per 4 intervistati su 10 con una età compresa tra i 25 e i 44 anni. Tra gli ex fumatori invece tutti o quasi, la percentuale è del 94%, hanno seguito il fai da te con la regola dello “smetto quando voglio”, e hanno dichiarato di aver riposto il pacchetto senza l’aiuto di nessuno.

Altro punto poco confortante è quello sull’attività fisica degli intervistati. Sono in pochi ad avere la costanza di mettersi in tuta e scarpe da ginnastica, visto che addirittura il 71% non ne pratica a sufficienza. Anche a tavola, seppur la maggior parte consumi frutta e verdura, solo una persona su 8 mangia le cinque porzioni raccomandate. Presi di mira nell’indagine anche i vaccini, antinfluenzale ed antirosolia, da cui viene fuori che solo una persona su cinque con meno di 65 anni e affetta da patologie risulta vaccinata. Percentuali valide per poter agire sull’informazione e sulla prevenzione anche per quel che riguarda i rischi cardio vascolari. Gli ipertesi sono il 24%, prevalentemente maschi, e stessa percentuale anche per quel che riguarda gli ipercolesterolemici, ma stavolta sono in maggioranza le donne. Ad accumunare i due dati la netta predominanza di persone meno istruite nella zona “a rischio”. Numeri confortanti sugli stili di guida: il 97% dei piloti a due ruote usa sempre il casco, mentre 75% di quelli in auto usa le cinture.


 

IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

Distrutta un’auto della Municipale Carico e scarico: multe a chi sgarra 

 «Siamo disponibili a continuare a svolgere il turno di notte ma solo se saremo affiancati da polizia e carabinieri pronti ad intervenire in caso di incidenti o aggressioni». E’ la proposta mediata e conciliante che è emersa ieri dall’ennesima riunione sindacale nella Polizia municipale. Ad illustrare questa posizione è stato Alberto Cicconetti, del Diccap-Sulpm, sindacalista che insieme ad Angelo Volpe della Csa ha premuto finora per l’abolizione ovvero per la sospensione del turno di notte finché gli agenti non avranno le armi in dotazione. «Siamo stanchi di rischiare la pelle per strada, anche solo a rilevare incidenti di notte ci si imbatte in soggetti pericolosi e ubriachi pronti ad alzare la voce e anche le mani» ha ribadito Cicconetti, il quale racconta: «L’ultimo grave episodio ci è capitato domenica sera: a una nostra pattuglia intervenuta in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, a Zanni, hanno distrutto l’auto a colpi di mazza e i nostri colleghi hanno fatto appena in tempo a scappare fuori». Situazioni drammatiche che confermano la soglia di allarme in periferia ma che possono avvenire anche nella centralissima Pescara vecchia. Un problema in più da affrontare per il futuro comandante della Polizia municipale, come pure è un problema quello della presenza dei vigili urbani sulle strade. La sosta selvaggia imperversa nel quadrilatero centrale e non si contano i camion e i furgoni in doppia fila ad effettuare consegne a tutte le ore. Una situazione intollerabile per il sindaco D’Alfonso che ieri ha convocato l’assessore Armando Mancini e i tecnici dell’ufficio strade per sollecitare un piano di carico e scarico merci nella Ztl che include via Firenze e via Battisti, via Muzii, via Fabrizi, corso Umberto, via Venezia e corso Vittorio. «Non se ne può più di regole violate dai fornitori» avrebbe detto il sindaco che entro la prossima settimana vuole una proposta di regolamento sulla propria scrivania. E con le regole, D’Alfonso pretende anche tolleranza zero con multe salate per chi sgarra. Spiega l’assessore Mancini: «Nella Ztl del centro città il piano del carico e scarico, cioè le aree dedicate con tanto di segnaletica, era stato rimandato ad una seconda fase: il sindaco ci ha adesso sollecitato a provvedere e lo faremo entro pochissimi giorni. Fuori dell’orario del carico e scarico, le aree riservate diventano normali parcheggi».


 

L’ADIGE

Rissa e patente ritirata 

Un venerdì sera col tasso alcolico

Altri due episodi, durante l’ultimo fine settimana, hanno interessato l’attività delle volanti del Commissariato. Venerdì sera, nella strettoia di corso Bettini, quattro giovani sono stati fermati da due equipaggi della polizia (e da una pattuglia dei carabinieri giunta in appoggio) perché protagonisti di un parapiglia originatosi, come spesso accade, per futili motivi. Pare che tre dei quattro uscendo dal locale in non proprio ottime condizioni di lucidità, abbiano fatto cadere una bici parcheggiata proprio lì di fronte. Il proprietario è uscito a lamentarsene e la situazione è degenerata fino a qualche schiaffone. Visto che le persone interessate sono più di tre il Commissariato ha individuato nell’episodio gli estremi per il reato di rissa, denunciando tutti e quattro alla Procura. Sempre l’equipaggio della volante, la stessa sera ma un paio d’ore più tardi, quindi attorno alle 23, ha fermato un automobilista che a bordo della sua vettura stava viaggiando in viale Vittoria. A bordo c’era anche un amico del conducente. L’auto andava a zig-zag e l’etilometro ha confermato un tasso alcolico al di sopra del consentito. Denuncia per guida in stato di ebbrezza e auto consegnata all’amico, che per contro è risultato sobrio. Il denunciato è L.M., 31 anni, di Rovereto.


 

L’ADIGE

La polizia non riapre l’inchiesta ma vuole sentire l’informatore che parla di omicidio

Nuovi accertamenti in Austria

Per la morte del marocchino ai Murazzi

Per ora l’inchiesta resta chiusa. Ma da parte della squadra mobile di Trento, che si sta preoccupando dell’indagine, c’è la volontà di verificare la segnalazione giunta dall’Austria che ridisegnerebbe in toni assai più cupi la morte di un giovane marocchino trovato morto sotto la paramassi dei Murazzi la notte tra il 18 e il 19 gennaio. Marocchino e non algerino, come era stato detto in un primo momento, vittima di una morte tragica i cui contorni tornano ad essere poco chiari. La Procura di Trento, titolare dell’inchiesta, ha chiuso l’indagine considerandola una morte accidentale. Nel corpo del magrebino è stato trovato un tasso alcolico notevolmente superiore alla norma. Il trentacinquenne non aveva precedenti penali né era stato segnalato in Italia come clandestino. Per la giustizia trentina, quindi, la sua morte - in assenza di segnali contrari - è da giudicarsi accidentale. Forse è stato travolto dal treno mentre cercava riparo sotto il tunnel ferroviario (come ipotizzato in quei giorni) forse dal treno è caduto, come si dice oggi. Dall’Austria un suo connazionale ha invece parlato di omicidio, di traffico di droga, di un regolamento di conti forse anche perché la vittima collaborava con la polizia austriaca. Non si tratta di una segnalazione anonima, ma non ci sono ancora riscontri ufficiali. La squadra mobile vuole verificare l’attendibilità del nuovo testimone, affidandone l’interrogatorio ai colleghi della gendarmeria austriaca. Se sarà possibile.


 

L’ADIGE

I carabinieri li hanno pizzicati intenti a compiere atti di vandalismo nelle vicinanze del Palacongressi

I carabinieri li hanno pizzicati intenti a compiere atti di vandalismo nelle vicinanze del Palacongressi. Per cinque ragazzi di Riva del Garda e di Arco è scattata così una denuncia penale per danneggiamento aggravato. Disagio sociale? Rabbia da emarginazione? No, semplice quanto pericolosa «noia» perché i denunciati (P.D. 21 anni di Riva, G.D. ed M.P. entrambi diciannovenni di Arco e due minorenni di 17 anni) non hanno certo problemi economici, visto che sono quasi tutti figli di imprenditori, liberi professionisti, esercenti e commercianti. Gente bene, insomma. Forse una birra di troppo, le dinamiche spavalde che si possono creare all’interno di un gruppo e il «brutto gioco» è fatto. Controlli intensificati L’allarmante episodio si è verificato nella notte fra sabato e domenica, alle 1.30, in via Liberazione, quando due militari in borghese del Nucleo operativo del Comando Compagnia di Riva, hanno notato un gruppetto di una decina di giovani che, divelto dal suo supporto un cestino verde, lo prendevano a calci, usandolo come un «pallone» e seminando rifiuti per la strada. Erano una decina alcuni sono fuggiti I militari ne hanno subito fermati cinque, identificati e segnalati all’autorità giudiziaria. Altrettanti invece, sono riusciti a svignarsela, lasciando i loro compagni nei guai. «Da Natale - fanno notare al Comando di Riva - abbiamo intensificato i controlli anti-vandalismo sul territorio, soprattutto nel fine settimana. Solo un mese fa a Dro sono stati identificati e denunciati altri due ragazzi che avevano dato fuoco ad un cassonetto». Bravate che costano care, perché portano davanti al giudice penale. A volte l’alcol, spesso solo la voglia di fare «colpo» sul gruppo possono avere spiacevolissime conseguenze sul futuro di chi si affaccia sul mondo del lavoro. Elementi che gli ufficiali dell’Arma del Comando di Riva del Garda ricordano sempre quando vanno a tenere conferenze informative nelle scuole del territorio posto sotto la loro responsabilità. Informazione nelle scuole Prevenzione, controllo, ma anche informazione, dunque, per combattere un fenomeno estremamente molesto, che produce ogni anno notevoli danni all’ente pubblico e alla comunità. E questa volta - pur essendo il danno contenuto - c’è pure l’allarme sociale di un vandalismo più che mai gratuito nella sua capacità di mettere radici anche nella cosiddetta «società bene» della Busa. B. B.


 

IL GIORNALE DI VICENZA

Lo scorso anno, ubriachi, fecero il diavolo a quattro in una sala giochi e poi in Commissariato

Condannati i due peruviani “festaioli”

(d. m.) Fecero il diavolo a quattro in una sala giochi dopo essere passati a trovare la sorella, residente a Bassano. Ieri mattina, in tribunale, sono stati processati due fratelli peruviani residenti nel Trevigiano. Sono William Arevalo Acuna, 45 anni, di Mogliano, e Jorge Rogerio Arevalo Acuna, 49 anni, di Montebelluna. Per entrambi l’accusa era di resistenza a pubblico ufficiale, ma il più anziano doveva rispondere anche della mancata esibizione dei documenti alle forze dell’ordine.

I fatti risalgono al 3 aprile 2005. Dopo aver trascorso la giornata a casa della sorella, i due imputati si avviarono verso la stazione ferroviaria per rincasare. In attesa del convoglio si recarono nella sala giochi Karambola, situata a due passi dalla stazione, e lì si ubriacarono, tanto da arrivare a seccare il gestore. Quest’ultimo chiamò la polizia, che notando lo stato di alterazione dei fratelli decise di caricarli in macchina, portarli in Commissariato per gli accertamenti e poi all’ospedale per smaltire la sbornia. Negli uffici di viale Pecori Giraldi, però, successe il putiferio e i due finirono nei guai.

Davanti al giudice Gastone Andreazza, pm Andrea Ostellari, William Acuna è stato condannato a 4 mesi di reclusione, pena sospesa; il fratello, invece, è stato assolto dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per la prima fattispecie, mentre per il rifiuto di fornire le proprie generalità è stato condannato a 15 giorni di arresto e 150 euro di multa.


 

LA PROVINCIA DI CREMONA

Fuori strada a Crotta Ferito indiano di Sesto

 CROTTA D’ADDA — Un 38enne indiano residente a Sesto ed Uniti è rimasto ferito domenica sera in un incidente a Crotta d’Adda. Viaggiava sulla sua Alfa 33 quando ha perso il controllo ed è finito fuori strada. Soccorso dal personale del 118 e poi trasportato in ospedale, le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione. Potrebbero invece non mancare le conseguenze di tipo penale: il test alcolimetrico, eseguito dagli agenti della polizia stradale di Pizzighettone, che indagano su cause e dinamica dello schianto, ha infatti evidenziato la presenza elevata di alcol nelle vene dello straniero. Che potrebbe essere denunciato per guida in stata di ebbrezza già nelle prossime ore.


 

BRESCIAOGGI

Vestone, le «dipendenze» sullo schermo

Da stasera le proiezioni di film su alcolismo e droga con dibattito finale

 Cineforum a Vestone sul tema delle «In-Dipendenze». L’appuntamento è all’Auditorium comunale vestonese, a cura dell’assessorato alle Politiche Giovanili e dell’«Educativa di strada», con la proiezione della seconda pellicola sul tema «Le In-Dipendenze». Si proietterà il film drammatico «Via da Las Vegas», per la regia di Mike Figgis, e con protagonisti Elisabeth Shue e Nicholas Cage.

Al termine della proiezione è previsto l’intervento del dottor Massimo Di Stefano, psicologo e psicoterapeuta.

L’appuntamento di martedì 28 sarà col film drammatico italo-svizzero «Fame Chimica», per la regia di Paolo Vari. Al termine interverà Emanuele Tonoli, operatore della Comunità Terapeutica «Ai Rucc e dintorni» di Vobarno. L’ingresso costa 5 euro, con sconto di 2 euro per i minorenni. m.pas.


 

L’ARENA (GIORNALE DI VERONA)

COLOGNOLA. Sentenza del tribunale

Serata effervescente Il giudice lo condanna

Colognola. La serata troppo effervescente è costata cara a un uomo di Colognola, che è stato condannato in tribunale a Soave a 25 giorni di arresto e 400 euro di multa. L’uomo era stato trovato il 6 febbraio 2004 dai carabinieri davanti a un bar del paese. Chi aveva allertato la centrale di San Bonifacio lo aveva fatto chiedendo assistenza per un malore. In realtà, invece, al loro arrivo i militari si sono trovati davanti una persona visibilmente ubriaca.

L’uomo aveva lasciato la sua auto sulla strada - accesa, aperta e con all’interno una bottiglia di vino consumata a metà - e stava sul marciapiede in uno stato di evidente instabilità. All’offerta di aiuto dei carabinieri ha risposto con un diniego, prima di salire in macchina per partire.

A quel punto è però stato bloccato e poi, visto che si era rifiutato anche di recarsi all’ospedale di San Bonifacio per sottoporsi agli esami per verificare il livello di alcool che aveva nel sangue, è stato portato in caserma. Dove poi è andato a prenderlo il figlio.

La serata si è quindi conclusa con una denuncia per guida in stato di ebbrezza. Reato per il quale il giudice lo ha ritenuto colpevole, così come aveva proposto il pubblico ministero Nicoletta Zanardi e a fronte della richiesta di assoluzione venuta dal difensore Carlotta Malerba. (l.f.)


 

L’ARENA (GIORNALE DI VERONA)

OPPEANO. Incidente

Guidava carico di alcol e droga Esce di strada

Oppeano. Droga e alcool in corpo. Un mix micidiale per chi guida ed infatti è così che un uomo di 31 anni ha provocato all’alba di domenica un incidente in superstrada in cui è rimasto ferito. Inizialmente, tra l’altro, la prognosi per le fratture riportate era di 30 giorni, ma ieri mattina si è aggravato.

L’incidente è successo sulla 434 all’altezza di Vallese poco dopo le 5 di domenica. In quel punto il trentunenne, S.E.A. di Arcole, ha sorpassato una Renault Clio. Nella manovra, però, ha toccato la fiancata della Renault, guidata da F.P., 35 anni, di Isola Rizza, ed è finito fuori strada. Nella carambola l’uomo è rimasto ferito, è stato portato all’ospedale di Legnago dove si trova ricoverato nel reparto di Ortopedia.

Per i rilievi sulla dinamica dell’incidente sono intervenuti i carabinieri del nucleo Radiomobile di Legna-

go. (d.a.)


 

CORRIERE ADRIATICO

Avances alla fidanzata, due marocchini si sfidano a duello

CAMERANO - Un vero e proprio duello, una sfida a suon di bastoni e coltelli. E’ quanto accaduto l’altra notte nelle campagne di Camerano tra due cittadini marocchini. Tutto a causa di una donna, la fidanzata di uno dei due corteggiata anche dall’altro. Il tutto era iniziato all’interno di una nota discoteca. Uno dei due marocchini era andato a ballare insieme alla fidanzata e all’amico.

Amico che dopo un po’, forse a causa dell’alcol, ha iniziato a fare apprezzamenti pesanti alla fidanzata del connazionale. L’altro a questo punto è andato su tutte le furie e ha lanciato la sfida al connazionale che si sarebbe dovuta svolgere in un vicino campo con bastone e coltello fissati come armi.

I due si sono quindi ritrovati nel posto prestabilito per poi iniziare a darsele di santa ragione. Colpi su colpi e qualche coltellata data di striscio fino a che qualcuno non si è accorto di quanto stava accadendo chiamando così sia i carabinieri che la centrale operativa di “Ancona Soccorso”. Sul luogo sono prontamente intervenuti i militari dell’arma del nucleo operativo Radiomobile insieme ad un’ambulanza della Croce Rossa inviata sul luogo dagli infermieri professionali del 118. I due magrebini sono stati quindi individuati e successivamente disarmati. Il personale sanitario li ha quindi trattati sul posto per poi trasferirli d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, dove sono stati sottoposti ad ulteriori accertamenti ed esami medici. I due alla fine sono stati dimessi ognuno rispettivamente con dieci giorni di prognosi.

al. big.


 

CORRIERE ROMAGNA (EDIZIONE DI CESENA)

Sos alcolismo: incontro d’ educazione a una vita sana

 SAN PIERO - La salute di molti, anche giovani, è seriamente messa a repentaglio dall’abuso di alcolici. Se ne parlerà questa sera, al centro sociale di iniziative culturali, nell’ambito del ciclo di incontri dedicati ad “Educarsi ad una vita sana”. Alle 20.30 Marco Matassoni, gastroenterologo e dirigente responsabile del Polo ospedaliero di alcologia clinica e riabilitativa dell’ospedale “Angioloni”, relazionerà su “Problematiche correlate all’abuso e alla dipendenza da sostanze alcoliche (*)”. Gli incontri, che si svolgeranno ogni martedì sera fino al 16 maggio, sono organizzati in collaborazione col Comune di Bagno di Romagna, la Comunità montana, Auser volontariato di Cesena, Assiprov e Ausl di Cesena.

 

(*) Nota: perché un intervento di prevenzione possa considerarsi utile è necessario che porti un qualche cambiamento nelle persone cui è destinato.

Quando si parla di alcol, ciascuno pensa che l’alcolismo, l’abuso e la dipendenza riguardino il bere degli altri, mai il proprio. Questa terminologia non facilita la messa in discussione dei propri comportamenti.

Così come non aiuta che gli adulti mettano in discussione il bere dei giovani, e non mai il proprio.

Nessuno parla per sé, nessuno si mette in discussione, e nessuno cambia.

Bisogna sempre stare attenti a non correre il rischio di fare iniziative inutili, che alla fine servono solo agli organizzatori e al relatore, nel loro cuore contenti per “avere fatto la prevenzione” dei problemi dell’alcol.

Naturalmente il mio è un discorso in generale, non riferito in specifico agli incontri di cui parla questo articolo, che ho utilizzato semplicemente come spunto per il mio piccolo ragionamento.


 

IL GAZZETTINO (ROVIGO)

Pino Roveredo, lo scrittore e l’esperienza degli "ultimi"

(E.T.) «Gli ultimi in classifica sono importanti, altrimenti non ci sarebbero i primi». Parla Pino Roveredo, lo scrittore triestino vincitore del Campiello 2005, durante il primo degli incontri socio-culturali del Progetto Family Care che si è svolto nella scuola di Baruchella.

Nel corso della serata Roveredo ha raccontato la sua vita. «Sono figlio di genitori sordomuti e ho imparato da loro a prestare attenzione alle persone per capirle», sostiene lo scrittore, che ha descritto anche la sua «dura esperienza nell’Istituto dei poveri» dopo la perdita dei genitori. Roveredo ha parlato anche dell’alcol «come mezzo comodo ma crudele per mettersi alla pari con gli altri», della vita in manicomio e in carcere, mete in anni passati degli alcolizzati. Ora Roveredo, ex operaio in una fabbrica che produceva tappi per bottiglie, oltre ad essere scrittore, è giornalista, fa parte di varie organizzazioni umanitarie ed è operatore di strada. Su quest’ultima professione l’autore afferma: «non scommetto sui ragazzi che incontro per portarli a determinati traguardi, ma li osservo, li ascolto con affetto e li invito a scommettere su se stessi».

Lo scrittore ha descritto anche la sua collaborazione con Maurizio Costanzo, «che mi ha spinto a scrivere, ma con cui ho avuto anche notevoli divergenze», afferma Roveredo. L’importanza di scrivere si avverte nelle parole dell’autore, che, dice, «ho cambiato scrittura e ho cominciato a vivere». Roveredo ha concluso l’intervento spiegando il valore che ha nella sua vita la famiglia, l’amore della moglie, che lo ha sostenuto ed aiutato nel suo percorso, e dei figli. Lo scrittore nella sua testimonianza, intrisa di un filo d’ironia, ha parlato non solo di sé ma soprattutto delle persone incontrate nella vita, di cui scrive nel libro premiato "Mandami a dire", che è andato a ruba tra i presenti.

Roveredo è un uomo ed uno scrittore di estrema umanità e modestia che ritiene «di non considerare straordinario che una persona esca dal disagio, perché ciò dovrebbe essere possibile per tutti».

L’iniziativa è stata finanziata dai Comuni di Bagnolo di Po, Giacciano con Baruchella e Trecenta, in collaborazione con la Provincia di Rovigo, la Fondazione Aida e l’Istituto comprensivo di Trecenta.


 

ASAPS.IT

EDMUNDO, “’O ANIMAO”, BECCATO ANCORA IN STATO DI EBBREZZA AL VOLANTE.

(ASAPS) SAN PAOLO (BRASILE) – Non si era fatto amare troppo nemmeno dai tifosi viola, quando si trasferì in Italia dal Brasile per giocare nella Fiorentina di Batistuta. A differenza di Gabriel, però, il brasiliano non si distinse per disciplina ed attaccamento alla squadra, diventando praticamente un pendolare tra Firenze e la sua San Paolo. Dal Brasile giungono ancora notizie del centravanti: a dicembre è stato arrestato dalla “Policia Rodoviaria” per guida pericolosa ed oltraggio a pubblico ufficiale. Solo una cospicua cauzione gli ha permesso di uscire di cella e tornare ai suoi allenamenti col Palmeiras, dove ha dovuto frequentare – questa è la notizia diffusa nei giorni scorsi – un corso di guida sicura. È stato fortunato, visti i precedenti: nel 1995 Edmundo era stato condannato a 4 anni e mezzo di prigione per aver ucciso tre persone in un incidente d’auto, beneficiando poi dell’assoluzione in appello. (ASAPS)


 

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Il fenomeno dell’ormesi e l’omeopatia: Seminario a Firenze

Il fenomeno dell’ormesi fu enunciato nel secolo scorso da due ricercatori Arndt e Shulz (legge di Arndt-Shulz). L’ormesi (etimologicamente: stimolazione) consiste nel fatto che molte sostanze, nell’interagire con gli organismi viventi, possono esercitare effetti opposti: un’azione stimolante a basse dosi e inibente ad alte dosi. Il fenomeno dell’ormesi, che avrebbe potuto cambiare totalmente lo sviluppo della farmacologia del secolo scorso, fu contrastato aspramente dalla scienza convenzionale specialmente perché uno dei suoi enunciatori, Arndt, era un medico psichiatra esperto anche in omeopatia. Del resto le affinità tra questo fenomeno e l’omeopatia apparivano significative. Infatti il principio di similitudine, cioè il principio portante della medicina omeopatica, afferma che una sostanza che ad alte dosi può determinare una malattia, a dosi infinitesimali può curarla. Tracce del principio di similitudine (e anche del fenomeno dell’ormesi) si ritrovano nella storia della medicina. Un solo esempio fra tutti: la ben nota osservazione di Ippocrate che l’Elleborus niger, pianta capace di determinare una diarrea simile al colera, poteva in piccolissime dosi curare proprio il colera.

Il Prof. Edward J Calabrese, docente di tossicologia all’Università del Massachusetts, studia il fenomeno dell’ormesi da più di 13 anni ed egli ha potuto dimostrare la validità di questo fenomeno per circa 5000 sostanze. La diossina che distrugge l’erba, tanto per fare un esempio, a dosi infinitesimali fa crescere i prati. Ma anche piccole dosi di radiazioni ionizzanti si rivelano protettive verso i danni provocati dall’esposizione a dosi massicce di Rx. Così ancora, l’assunzione di moderate dosi di alcool riduce il rischio di malattie vascolari, mentre alte dosi aumentano tale rischio. Calabrese è impegnato in una personale battaglia affinché la comunità dei farmacologi e dei tossicologi riconsideri tale fenomeno anche perché l’ormesi potrebbe determinare uno sviluppo della farmacologia verso la ricerca degli effetti farmacologici e terapeutici non solo delle massime concentrazioni dei farmaci (ad azione inibente) ma anche del potere terapeutico delle minime concentrazioni (ad azione stimolante). Le piccole dosi, oltretutto, essendo per loro natura del tutto prive di effetti tossici, limiterebbero l’insorgenza dei molteplici effetti collaterali dei farmaci comunemente usati al giorno d’oggi e che rappresentano il peggiore inconveniente della farmacologia convenzionale.

Calabrese terrà la sua prima Conferenza in Europa a Firenze, in occasione del Seminario organizzato dalla SIOMI dal titolo "Challenging the dose-response dogma" che si terrà nell’Aula Magna del Polo Didattico dell

Mercoledì, 22 Marzo 2006
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