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Belluno, morto in moto perché una cerva gli tagliò la strada: la Regione risarcirà i familiari con 350 mila euro

L'incidente a maggio 2020 sulla strada dalla Valbelluna ad Agordo: la vittima, il veronese Alessandro Bighignoli, aveva 50 anni. I giudice ha considerato la mancanza di protezioni contro il passaggio dell'animale una negligenza

La Regione Veneto dovrà pagare 350.000 euro di risarcimento ai famigliari di Alessandro Bighignoli, morto a 50 anni in sella alla sua moto sulle strade del Bellunese dopo lo scontro con una cerva. La tragedia risale al 21 maggio 2020 ed è avvenuta sulla strada che dalla Valbelluna porta ad Agordo. Lo ha deciso il tribunale civile di Belluno alla conclusione del processo avviato con la causa proposta dal figlio, all’epoca della tragedia dodicenne e rappresentato in giudizio dalla madre separata dalla vittima nel 2014 e dei tre fratelli del veronese. Il conto da pagare sarebbe stato ancora più salato per la Regione se il giudice non avesse riscontrato un concorso di colpa del centauro veronese pari al 30 per cento. Il riferimento è al casco ritrovato quel giorno di più di tre anni fa con la fibbia aperta a pochi metri dal corpo senza vita di Bighignoli. Ciò ha indotto il tribunale a ritenere che dispositivo di protezione non fosse stato correttamente agganciato dalla vittima prima dello scontro.

Non c'erano protezioni

L’amministrazione di Palazzo Balbi «non ha adottato le misure di cautela idonee», si legge nella sentenza del giudice Chiara Sandini, «ad ostacolare l’attraversamento della strada da parte degli animali selvatici». A parere del tribunale, in sintesi, in quel giorno di più di tre anni fa, mancavano sull’Agordina recinzioni, sensori, guardrail o catarifrangenti utili ad evitare il passaggio dei cervi. È stato lo stesso consulente del tribunale a ricostruire la dinamica dell’incidente, partendo dalla considerazione che il tratto interessato dallo scontro tra l’animale selvatico e la moto è un rettilineo lungo 670 metri. Il tempo era sereno, l’asfalto asciutto e la visibilità ottimale.

L'incidente e i periti

Bighignoli in sella alla sua Honda aveva percorso i primi duecento metri in direzione Agordo quando si è scontrato con la parte frontale della moto contro il fianco destro del selvatico. L’impatto tra la Honda e la cerva ha provocato un volo lungo trentasei metri sia del centauro che dell’animale, trovati senza vita dai soccorritori a poca distanza l’uno dall’altro. La moto, invece, ha proseguito il suo viaggio per 91 metri dopodiché si è adagiata sul ciglio della strada. Il consulente del giudice ha stimato il tempo di passaggio della strada da parte del cervo in otto decimi di secondo, praticamente un battere di ciglio mentre la velocità sostenuta dalla moto, guidata da Bighignoli, era prossima ai 90 km orari, limite imposto in quel tratto della Regionale 302. A conclusione dell’analisi di questi dati, il Consulente tecnico d’ufficio ha escluso, si legge nella sentenza, «che il motociclista avesse la possibilità di mettere in atto una manovra di arresto tale da evitare lo scontro con l’animale».

da corrieredelveneto.corriere.it


 

 

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Lunedì, 05 Febbraio 2024
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