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Incidenti con animali: 16 morti nel 2022. La mappa delle regioni e gli errori da evitare

L'osservatorio Asaps e la geolocalizzazione dei sinistri più gravi. Cosa serve e quali precauzioni devono adottare gli automobilisti

Roma, 21 febbraio 2023 - Incidenti stradali con animali, selvatici ma anche domestici, dai cinghiali ai cani. L'Asaps di Giordano Biserni ha realizzato una mappa e ha geolocalizzato i casi più gravi.

Osservatorio Asaps incidenti con animali 2022

"L’Osservatorio ovviamente registra i soli dati riferiti a quei sinistri nei quali sono le persone a subire lesioni e in alcuni casi a riportare lesioni mortali - chiarisce il sito dell'associazione -. In realtà gli incidenti con impatto contro animali nei quali si registrano solo danni ai veicoli sono migliaia e per l’associazione è impossibile raccogliere questi dati".

Dopo questa premessa, ecco i numeri choc del 2022: 179 incidenti significativi (il report considera solo ed esclusivamente quelli con persone ferite o decedute) col coinvolgimento di animali. I morti sono stati 16, i feriti 227. Le segnalazioni, chiarisce Asaps, "pervengono dai 600 referenti sul territorio e cronache della stampa".

Incidenti con animali: le specie più frequenti

In 163 casi l’incidente è avvenuto con un animale selvatico (91,1% ); in 16 con un animale domestico (8,9%). Ancora: 160 incidenti sono avvenuti sulla rete ordinaria e 19 nelle autostrade e extraurbane principali. 

Le Regioni più coinvolte

Al primo posto negli incidenti gravi con investimenti di animali la Toscana con 20 sinistri, seguono il Piemonte con 16, Lombardia, Lazio e Marche con 15, l’Emilia-Romagna e la Campania con con 14, Liguria, Abruzzo e Sardegna con 9, Calabria 8, Molise e Puglia 6, Veneto, Friuli V.G. Trentino A.A., Sicilia 5, Valle D’Aosta e Umbria e Basilicata 1. E sempre in Toscana - come in Sicilia - si è verificato il numero più alto di mortali (3).

La mappa dell'Asaps

"Ecco gli errori da evitare"

Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e collaboratore dell'Asaps, parte da una lacuna: "Nei paesi nordici, in sede di progettazione, le strade prevedono 'corridoi' per animali, che invece in Italia mancano".

L'associazione raccomanda poi la segnalazione del pericolo, da parte di automobilisti e organi di polizia stradale, "una vera mappatura dei luoghi più a rischio". Necessarie non solo "reti ad alto impatto lungo le principali arterie" ma occorre "curarne la manutenzione periodica, in modo da evitare pericolosi buchi a ridosso della carreggiata in cui potrebbero infilarsi gli animali; importante curare anche la presenza di catarifrangenti che funzionano da dissuasori per il passaggio della fauna come sperimentato in alcune province italiane o come in Lussemburgo. I riflettori colpiti dalla luce dei fari producono una barriera di delimitazione ottica. In questo modo gli animali selvatici sono abbagliati e bloccati momentaneamente fuori dalla strada e non la attraversano quando sta passando un autoveicolo".

Non sterzare bruscamente e non usare abbaglianti

Quindi alcune raccomandazioni agli automobilisti: memorizzare i luoghi frequentati dagli animali, disinserire gli abbaglianti ma anche evitare di sterzare bruscamente. E ricordarsi sempre - vale soprattutto per i motociclisti, i più a rischio - che gli orari più pericolosi sono la tarda serata e il primo mattino.

 

da quotidiano.net


 

Il QN rilancia i dati dell'Osservatorio ASAPS sugli incidenti con animali

Mercoledì, 22 Febbraio 2023
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