di Giordano Biserni*
Incidenti stradali
Il bicchiere mezzo pieno e per tre quarti vuoto…
Facciamo una prima riflessione sull’andamento della sinistrosità in Italia.
L’Istat calcola che nel 2021 sono stati 2.875 i morti in incidenti stradali in Italia (+20% rispetto all’anno precedente), 204.728 i feriti (+28,6%) e 151.875 gli incidenti stradali (+28,4%), valori tutti in crescita rispetto al 2020 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 (-9,4% vittime, -15,2% feriti e -11,8% incidenti). Le vittime entro le 24 ore sono state 2.397 mentre si contano 478 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’incidente. E solo nel 2021 gli incidenti stradali sono costati 1,4 miliardi di euro pari allo 0,9% del Prodotto interno lordo. Una somma ancora calcolata per difetto.
Quindi si direbbe bicchiere mezzo vuoto (anche più) rispetto ai dati del 2020 che era però l’anno dell’esplosione del covid e quindi viziato da lunghi periodi di lockdown. E mezzo pieno rispetto al 2019 ultimo anno a mobilità “integrale”.
Perché allora dico che il bicchiere è invece per tre quarti vuoto? Per una serie di motivi evidenti che emergono chiari con i dati degli osservatori ASAPS dei primi 8 mesi del 2022.
Nel 2021 abbiamo toccato una media di 8 morti al giorno. Nei fine settimana da aprile ad agosto 2022 il nostro Osservatorio ha registrato nei tre giorni una media di 35 morti, cioè circa 12 al giorno e in due fine settimana di luglio sono state toccate punte tragiche di 42 morti (15-17 luglio) e 45 morti (29-31 luglio). Come dire 15 morti al giorno. Nei due mesi di giugno e luglio l’Osservatorio ha registrato 290 incidenti mortali nei fine settimana con 317 vittime. Fra queste 117 motociclisti (37%), una percentuale molto alta sulla quale bisognerebbe aprire una particolare attenzione . Ma a questi numeri, già tragici, si devono poi aggiungere i decessi che avvengono a distanza di giorni dal sinistro e che non riusciamo ad intercettare.
Le cause? Le solite che conosciamo bene e che spesso dimentichiamo, ma vale la pena ripeterle: distrazione da cellulare alla guida, stanchezza, mancata distanza di sicurezza (specie in autostrada), mancata precedenza, alcol e droga.
Spesso sentiamo evidenziare che la colpa dell’incidente è degli ”altri”. Ma c’è un dato dell’Osservatorio ASAPS che dice cose diverse. Nel 47% dei sinistri dei fine settimana di luglio l’incidente è avvenuto senza il coinvolgimento di altri mezzi. E’ evidente che emergono allora precise responsabilità personali spesso legate alle condizioni psicofisiche dei conducenti.
Ma perché parlo poi di bicchiere per tre quarti vuoto? Per due motivi. Il primo è che di fronte alla preoccupante impennata di mortalità nel 2022 (contiamo al 31 agosto già 26 bambini morti sulle strade, quando in tutto il 2021 furono 29), non vediamo numeri adeguati di pattuglie in particolare della Polizia Stradale, soprattutto sulle strade statali e provinciali, quelle col tasso di mortalità più alto in assoluto, ormai desertificate di divise dopo la chiusura di molti Distaccamenti della Specialità. Poi per la scarsa attenzione dei media su questo tragico versante della mobilità. Ovviamente il covid, la guerra in Ucraina, la siccità e poi la campagna elettorale hanno narcotizzato proprio la comunicazione sul tema. Per bucare la comunicazione ci sono voluti incidenti gravissimi come quello della morte alla vigilia di Ferragosto, dei quattro giovani di età compresa tra i 18 e i 19 anni nel Trevigiano dopo la fuoriuscita di strada dell’auto sulla quale viaggiavano.
Ah dicevamo della campagna elettorale e quindi della politica. Forse mi sarò distratto ma non ho sentito nessun partito parlare della sicurezza stradale e non ho letto qualcosa di specifico sui programmi. Quindi ne devo ricavare che 45 morti in un fine settimana di cui circa 20 ragazzi sotto i 35 anni non richiamano più nessuna attenzione. Ecco perché il bicchiere è per tre quarti vuoto. Anzi a fine anno quando rifaremo i calcoli esatti scopriremo che praticamente il bicchiere purtroppo sarà del tutto vuoto. E ci saranno precise responsabilità a carico di chi non ha fatto praticamente niente per riempirlo almeno per tre quarti.
Forse perché le misure necessarie per fronteggiare questa situazione sono impopolari e non portano voti?
A Ferragosto abbiamo poi osservato, con sconcerto, una ulteriore sorpresa. Nel Dossier Viminale, la sicurezza stradale non è contemplata.
*Presidente ASAPS
da il Centauro n. 250
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