CI PIACE DARE I NUMERI...
Parte un supplemento de il Centauro con una raccolta periodica dei dati in tempo reale dell’Osservatorio ASAPS sulla Sicurezza stradale
In questo numero:
• Osservatorio ASAPS Pirateria stradale anno 2021
• Osservatorio contromano anno 2021
• Osservatorio pedoni: il bilancio parziale anno 2021
• Osservatorio Ciclisti Anno 2021
• Monopattini - I dati 2021
• Incidenti sulla rete autostradale nel 2021
• Incidenti mortali con veicoli finiti in acqua 2021
• Osservatorio ASAPS Incidenti con animali anno 2021
Noi siamo l’ASAPS e ci piace dare i numeri. Lo abbiamo sempre fatto, ma stavolta lo facciamo in grande. O meglio: lo facciamo dando il nostro massimo, condensando in un’unica pubblicazione supplemento della nostra rivista il Centauro, tutte le evidenze dei nostri osservatori, divenuti col trascorrere degli anni (e sono ormai più di trenta) il vero termometro della (in)sicurezza stradale italiana, terrificante spia della violenza che si consuma quotidianamente sulle nostre strade. Prima di farlo, però, vogliamo fare una premessa lessicale e chiarire che nei nostri numeri, in quelli che affiorano dal conto che facciamo ogni giorno, c’è semplicemente la nostra missione, che consta di “fornire numeri, cifre, statistiche riguardo a un determinato fenomeno” – usiamo la definizione che della locuzione (dare i numeri, appunto) dà il Grande Dizionario Italiano dell’Uso.
Siamo stati bravi, in questi trent’anni: abbiamo individuato le tematiche, scelto le fattispecie di violenza stradale su cui investigare (lavorando contemporaneamente sulla valutazione empirica della nostra quotidiana esperienza operativa integrando però in tempo reale i dati della statistica ufficiale), selezionato le voci e, infine, isolato le fonti.
Agli inizi hanno provato perfino ad impallinarci con l’arma del discredito, accusandoci nemmeno troppo velatamente di fornire dati incompleti, ma su una cosa non potevano certo attaccarci: i nostri eventi non saranno nemmeno tutti quelli effettivamente accaduti, ma di essi sappiamo davvero tutto. Nome, cognome, età delle vittime, scenari evolutivi, provvedimenti assunti, primi esiti. Ed è ciò che è sufficiente per misurare la febbre, individuare l’infezione e proporre addirittura la cura.
Alla fine, se ogni giorno sui giornali del Paese (a volte anche sulle testate estere), potete avere contezza di quanti contromano in autostrada, di quante piraterie stradali, di quante vittime negli incidenti con animali, nei cantieri stradali, di quanti bambini sono morti, e perfino di quanti contadini sono vittima del ribaltamento dei trattori, oppure di quanti operatori di polizia dello Stato e polizie locali sono aggrediti (sbirri pikkiati), di quanti muoiono in servizio e perché, beh… è solo perché l’ASAPS tiene i conti e poi dà i numeri. E li interpreta, perché per ogni evento infortunistico di quelli osservati abbiamo età, genere, condizioni psicofisiche dei coinvolti, orari e stato dell’infrastruttura.
Ma sì, dai, come dovrebbero fare le agenzie governative dei Paesi moderni, di quelle interministeriali sul modello francese, spagnolo, portoghese, svizzero, austriaco, tedesco, inglese: di tutti fuorché del nostro. E sapete perché questo è possibile? Per una somma di fattori molto semplici: per l’aiuto che ci date sostenendoci con l’iscrizione, per la dedizione di un manipolo di ormai anziani ex poliziotti e di alcuni loro colleghi un po’ più giovani (ma di poco eh…) ancora in servizio, per l’apporto di splendide persone che abbiamo incontrato per strada e, lo diciamo con amarezza, per il know-how che la gloriosa Polizia Stradale, quella di un tempo purtroppo molto diversa da quella decisamente più ridimensionata di oggi, ci ha dato, in termini di formazione e di esperienza. E se qualcuno ci dice che non è vero, occhio: possiamo sempre dare i numeri e smentirlo.
*Presidente ASAPS
**Responsabile comunicazione ASAPS