di Giordano Biserni*
Chiude un difficile 2021, anno secondo dell’epoca pandemia
Torna a crescere il numero di incidenti e vittime sulle strade
Speriamo in un 2022 che archivi il Covid e ci dia più sicurezza
Difficile. E’ stato un anno molto difficile anche questo 2021, anno secondo dell’epoca pandemia.
Fortunatamente molte attività sono riprese anche con rinnovato vigore, lo dice l’incremento del Pil oltre il 6% (dopo che però avevamo perso oltre il 9% nel 2020). Ma non possiamo ancora cantare vittoria, meglio essere prudenti.
Insieme all’attività economica è ripresa anche la mobilità sostenuta con un forte recupero dei transiti autostradali sia per le autovetture con la ripresa del turismo, sia dei veicoli pesanti per le esigenze del mercato e dell’industria. Ora però il rincaro furioso dei costi del gas, della corrente elettrica e dei carburanti rischia di trasformarsi in una minacciosa palla al piede. Non ci rimane che sperare che si tratti solo di un breve periodo.
Insieme alla mobilità è ripresa purtroppo anche una sinistrosità stradale che ha già bruciato il bonus della diminuzione degli incidenti e delle vittime che ci aveva offerto il 2020 così come risulta dai dati Aci - Istat.
Per il 2021 temiamo proprio che torneremo a dati col segno più e forse ci riposizioneremo sui livelli del 2019 e per alcuni segmenti prevediamo anche un peggioramento.
Lo preannunciano gli Osservatori dell’ASAPS relativi ai primi 6 – 8 mesi del 2021 e soprattutto alcuni dati degli incidenti stradali della scorsa estate.
Per esempio i 59 morti fra i ciclisti e i 64 pedoni nei soli tre mesi estivi, tenendo conto che gli Osservatori ASAPS considerano solo i decessi immediati nel sinistro. O ancora i 16 bambini morti sulle strade o i 196 motociclisti morti nei soli fine settimana da giugno a settembre. Di nuovo in crescita anche le così dette Stragi del sabato sera.
Un altro dato ci sembra poi preoccupante. E’ quello degli incidenti plurimortali, quegli schianti che hanno provocato 2 o più vittime. Nei primi 9 mesi 2021 abbiamo registrati 82 sinistri plurimortali con 179 vittime e 136 feriti. Nello stesso periodo del 2020 erano stati 69 episodi e 159 vittime.
E cosa si è fatto per ostacolare il ruggito di questa sinistrosità? Praticamente niente. Anzi si sono gettate le basi per un peggioramento della situazione come la chiusura di decine di Distaccamenti della Polizia Stradale collocati proprio sulle strade statali quelle a più alto tasso di mortalità, si è persa poi ancora una grande occasione col Decreto Infrastrutture che nell’auspicio di tutti doveva prevedere nuove più severe sanzioni per chi utilizza il cellulare alla guida con la sospensione della patente alla prima violazione e ancora nuove regole per l’indisciplina manifesta di chi usa i monopattini con la previsione di dotarli di un targhino, per non vanificare l’azione della Polizia Locale in città, di una assicurazione obbligatoria per tutelare anche gli altri utenti della strada. Risultato? Niente di tutto questo, si è solo abbassata la velocità da 25 a 20 km/h che nessuno in pratica potrà accertare, si è disciplinata la sosta e, nel totale silenzio si sono addirittura dimezzati gli importi delle sanzioni per numerose violazioni alle norme di comportamento dei monopattinisti. Ma vi spieghiamo tutto alle pagine 4 e 5 di questo numero.
E per l’educazione stradale e le campagne per la sicurezza stradale continua una certa vaghezza e distrazione.
Facciamo però uno sforzo tutti insieme per alzare la vela dell’ottimismo speriamo che ci sia vento sufficiente.
Auguri di cuore di Buone Feste e Buon Anno a tutti i soci ASAPS e a tutti gli abbonati a il Centauro.
*Presidente ASAPS
>L'editoriale da il Centauro n. 243