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Omicidio ad Andria: ucciso a 28 anni davanti a moglie e figlio per una precedenza

Giovanni Di Vito, di Trani, è stato ucciso a coltellate. Catturato il killer

ANDRIA — Una lite tra automobilisti per una precedenza stradale. Poi le coltellate, le urla, le invocazioni di aiuto e la disperata corsa in ospedale. È accaduto ad Andria, dove un uomo di 28 anni, Giovanni Di Vito, di Trani, è stato ucciso sotto gli occhi della moglie e del figlio. La donna ha cercato di soccorrerlo, è arrivata l’ambulanza, ma ogni tentativo si è rivelato inutile: i medici non hanno potuto far nulla per salvargli la vita. Sul posto è intervenuta la polizia, che nel giro di poche ore ha concluso le ricerche: gli agenti hanno bloccato un 50enne, che è stato condotto in commissariato.

Gli investigatori hanno in parte ricostruito la serata di follia e morte che si è consumata dinanzi a decine di persone in via Puccini, non molto distante dal centro della città. È accaduto poco prima delle 19. Secondo quanto accertato fino a questo momento, la vittima era alla guida di un’auto insieme a moglie e figlio; in prossimità di una rotatoria è sorto un litigio con un altro automobilista per la precedenza e la situazione è rapidamente degenerata.

Sono volate parole grosse, poi i conducenti delle macchine sono scesi, il 28enne è stato colpito più volte con un coltello e si è accasciato al suolo. La moglie e le altre persone tutt’attorno hanno tentato di prestare soccorso, mentre l’assassino approfittando della confusione è riuscito a fuggire. In quell’angolo di via Puccini è giunta subito l’ambulanza, il ferito è stato trasportato all’ospedale Bonomo dove è stato ricoverato d’urgenza. I medici si sono subito resi conto della gravità delle condizioni: presentava una lesione all’aorta, è morto un’ora dopo.

Nello stesso tempo sono scattate le indagini, coordinate dal procuratore di Trani Antonino Di Maio. Gli investigatori hanno raccolto ulteriori dettagli sull’omicidio, da alcune indiscrezioni sono affiorati particolari importanti sulla fuga del killer, che sarebbe riuscito ad allontanarsi con una Mercedes. È cominciata così una serrata caccia all’uomo, sono stati istituiti posti di blocco, gli agenti hanno perlustrato i quartieri del centro, ma anche le periferie e le strade che conducono nei paesi vicini.

Poi, poco prima di mezzanotte, c’è stata la svolta: gli investigatori hanno bloccato un uomo di 50 anni, è stato fermato mentre era alla guida della sua auto. La città è sotto choc, la gente è sprofondata di nuovo nella paura a poca distanza dagli agguati che hanno macchiato di sangue l’estate di Andria. Il 24 giugno e il 16 luglio due persone sono state uccise a colpi di pistola nel corso di agguati riconducibili allo scontro tra clan. Questa volta invece la criminalità organizzata non c’entra. Ma una lite per una precedenza stradale è stata sufficiente a innescare un’altra serata di morte.

 

di Bepi Castellaneta

da corriere.it


Nel corso del 2018 l’Osservatorio ASAPS ha registrato 181 aggressioni gravi per liti stradali fra automobilisti a seguito delle quali sono morte 5 persone e 223 sono rimaste ferite, 40 delle quali hanno riportato lesioni molto gravi. In 29 casi (16%) uno dei protagonisti era straniero. In 33 casi (18,2%) gli aggressori hanno utilizzato armi proprie (pistole, coltelli ecc.),  in 28  episodi (15,5%) gli aggressori hanno utilizzato armi improprie (mazze, ombrelli, cacciaviti, o la stessa vettura, ecc.).
Nel 2019 nei primi otto mesi  l’Osservatorio ASAPS ha registrato 103 aggressioni gravi per liti stradali fra automobilisti a seguito delle quali sono morte 5 persone e 110 sono rimaste ferite. Si deve aggiungere una vittima nel mese di settembre. (ASAPS)

Venerdì, 13 Settembre 2019
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