Venerdì 19 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa alcol e guida del 17 gennaio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


da "L’ADIGE"
Mauro Perli, l’uomo che investì e uccise a Capodanno i due giovani, ha chiesto perdono ai genitori
"La lettera non l’abbiamo neanche letta"
Le famiglie di Carotta e Orazi per ora non accettano le scuse

La lettera di Mauro Perli, l´uomo che ha ucciso i loro figli la mattina di Capodanno, i genitori di Marco Orazi e Roberto Carotta l´hanno ricevuta già nei giorni scorsi. Ma non l´hanno neanche voluto leggerla. Sono troppo scossi dalla tragedia. Troppo ravvicinati i tempi. E appena hanno visto da chi arrivava lo scritto che è stato loro recapitato in mezzo alle tantissime manifestazioni di affetto e di solidarietà, l´hanno rimesso dov´era.
«Non l´ho neanche letta la lettera. Appena ho visto da chi arrivava, l´ho rimessa via», commenta ancora straziato nel suo dolore Luciano Carotta, papà di Roberto. Chi invece ha iniziato a leggere la lettera di Perli, in cui chiedeva perdona, è la madre di Marco Orazi. «La lettera è arrivata in mezzo a tanti altri messaggi di condoglianze e biglietti di affetto che ci sono giunti in questi giorni», spiega Luisella Orazi. «Ho iniziato a scorrere lo scritto. Ma appena mi sono accorta di chi era la lettera e cosa chiedeva, l´ho subito richiusa e messa via. Fin dove ho letto io non c´era alcuna giustificazione per quello che ha fatto. Ma per ora non voglio leggere nulla».
Mauro Perli, che la mattina di Capodanno si trovava sotto l´effetto di sostanze alcoliche, è tornato in questi giorni a casa, dopo essere stato trattenuto in ospedale, ricoverato nel reparto di psichiatria per rischio di suicidio. Appena tornato a casa, ha voluto mandare una lettera alle famiglie per chiedere perdono e spiegare in quale stato d´animo si trova». Qualche giorno fa l´ex moglie e socia in affari di Mauro Perli ha trovato le mura e le vetrine del pub imbrattate con scritte ingiuriose. La mattina del 1° gennaio, inebriato dall´alcol, Perli ha visto i due giovani solo all´ultimo minuto e non è riuscito ad evitare l´impatto fatale, centrandoli.

da "IL MESSAGGERO (Latina)"
Ubriaco al volante della spider: tre feriti
Strada Piccarello, la Rover Mg sbanda e vola nella notte: grave una ragazza di Sezze

di ALDO CEPPARULO
Gli agenti della Polstrada di Aprilia gli hanno subito sequestrato la patente. Guidava con troppo alcool nel sangue Mario Visentin, 24 anni, di Sezze, proprietario della scattante vettura britannica una Mg Rover omologata per solo due persone. «Invece sul sedile del passeggero fanno notare dagli uffici della Polstrada c’erano due ragazze». E proprio una di loro Luciana Sarno, 19 anni, di Sezze è ricoverata al Goretti di Latina c on due mesi di prognosi. Luciana è in cura nel reparto di Ortopedia: ha diverse fratture. Nello stesso ospedale c’è anche Alessia Moriconi, 22 anni, anche lei setina: prognosi trenta giorni.
Tutto accade poco prima delle 2 di ieri notte sulla strada provinciale Piccarello nel tratto che da Tor Tre Ponti conduce a Sermoneta. La potente vettura sportiva, color verde bottiglia, corre veloce, troppo. Improvvisamente, nell’affrontare una curva pericolosa segnalata dall’apposita segnaletica e con il consiglio di viaggiare a cinquanta chilometri orari la Mg esce leggermente con le ruote dalla sede stradale: gli pneumatici sfiorano l’erba umida e la spider diventa ingovernabile. La Mg slitta, non è più controllabile ed esce dalla carreggiata, centra un terrapieno e decolla per poi ricadere in una cunetta. Si fermano alcune auto, gli occupanti scendono per prestare i primi soccorsi, accorrono le ambulanze del ”118” e i feriti vengono trasportati al pronto soccorso del Goretti . E’ lo stesso medico dell’ambulanza, annusando l’alito di Mario Visentin, a segnalare che il ragazzo deve aver bevuto: al pronto soccorso dapprima viene curato e poi viene sottoposto all’ alcooltest che sentenzia: tasso alcolemico oltre il consentito.
Il resto sono gli accertamenti e le indagini sul grave incidente svolti dagli agenti della Polstrada di Aprilia. Ancora una volta, all’origine del crash , c’è l’euforia del sabato sera. Un’euforia alcolica che solo per un caso non si è rivelata fatale per i tre ragazzi di Sezze che tornavano a casa.

da "ALTRENOTIZIE.IT"
Confermata condanna in appello per Zysk Andrey

Aveva investito due diciassettenni sulla via Del Lido. Ai domiciliari dai frati francescani
Latina – Si era concluso, con una condanna a due anni e sei mesi il processo a carico di Zysk Andrei, per omicidio colposo e resistenza. L’uomo di nazionalità polacca era accusato di aver investito ed ucciso Maurizio Tarnold e Daniele Marsella, due ragazzi latinensi, rispettivamente di 16 e 17 anni, nel mentre erano fermi accanto al motorino lungo la via del Lido. Zysk era alla guida dell’auto ed al suo fianco Nasti Marcin Mohamed. Entrambi in evidente stato di e ebbrezza alcolica, non si erano fermati a prestare soccorso e avevano tentato di sottrarsi alla cattura. Per le manifestazioni di protesta, alcune anche veementi, i legali avevano chiesto di celebrare il processo in altra sede, ma la Cassazione aveva respinto l’istanza. In udienza preliminare davanti al Gup Lucia Aielli, l’avvocato Dino Lucchetti e Claudio Cardarello chiedevano di celebrare il processo con  il rito abbreviato. Il Gup Lucia Aielli dopo la discussione del pubblico ministero Gregorio Capasso – richiesta di condanna a tre anni e due mesi- e dopo le costituite parti, riteneva equo condannare l’accusato a 2 anni e 6 mesi. In corte d’Appello di Roma la sentenza è stata confermata e per Zysk Andrey la pena è rimasta inalterata. I difensori sono però riusciti nel frattempo ad ottenere per il loro assistito la detenzione domiciliare presso dei frati francescani. Coloro che con spirito caritatevole si sono mostrati disposti ad ospitare un inquilino tanto scomodo. Tutto nell’ottica del credo religioso. I legali non hanno voluto rilasciare dichiarazioni se non quella di un sicuro ricorso per cassazione, confidando anche in un cavillo processuale che potrebbe estromettere le costituite parti civili.
 da "ASAPS.IT"
Firenze, "La vita é tua, non perderla per strada": riparte l’iniziativa del capoluogo Toscano, attraverso incontri, immagini choc, tolleranza zero sulle strade e tanta, tanta educazione per i giovani
di Lorenzo Borselli
(ASAPS) FIRENZE – L’assessore alla sicurezza urbana del comune di Firenze, Graziano Cioni, non ha mancato alla sua parola. Appena due settimane fa – in occasione di una tavola rotonda a Campi Bisenzio, cui aveva partecipato anche l’Asaps – aveva annunciato infatti che l’amministrazione aveva intenzione di riprendere la lunga serie di iniziative, e la parola data è stata mantenuta.
Cioni, proprio ieri, ha presentato infatti il programma della serie di iniziative, che coinvolgono davvero tutta la città. Vediamo nel dettaglio, come: l’assessore, che ha perso una figlia in un terribile incidente, ha messo insieme un vero e proprio staff, a nostro giudizio "politicamente corretto", che attinge dal mondo istituzionale e dell’associazionismo, dalle associazioni di categoria ai vari indotti commerciali.
Sulle strade fiorentine torneranno innanzitutto le immagini choc, accompagnate da slogan forti, uno dei quali ha dato ormai il nome all’impegno voluto dall’esecutivo di Leonardo Domenici,  "La vita è tua, non perderla per strada": questo folder di manifesti, che proporranno immagini di auto distrutte e i volti di decine di giovani rimasti sul selciato, ha suscitato molto interesse nei fiorentini nel corso della passata edizione ed ha fornito un ottimo stimolo sul senso di responsabilità.
L’obiettivo dello staff di Cioni resta dunque quello di informare, anche con crudezza, che la strada potrebbe far arrivare un conto così tragico anche nella propria casa. A spiegare queste cose, con lui, c’erano anche l’assessore alla pubblica istruzione e politiche giovanili Daniela Lastri, il Comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini, il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Firenze Luigi Marroni, Fausto Rapisarda della Fondiaria-Sai che ha sponsorizzato l’intera campagna, Alessandra Maggi presidente dell’Istituto degli Innocenti, ed il nostro amico  Sergio Cianti, dell’Associazione Europea familiari e vittime della strada. "Anche questa volta vogliamo colpire la sensibilità dei cittadini – ha detto Cioni – e cercheremo di far capire a tutti che le conseguenze del mancato rispetto delle regole del codice della strada, da cui si originano gli incidenti stradali, possono avere gravi conseguenze".
L’illustrazione della campagna è iniziata però con la descrizione del fenomeno sinistrosità sulle strade del comune, che ha contato 5.700 incidenti complessivi, che hanno fatto registrare 28 morti. "Questa campagna è di grande valore culturale – ha spiegato l’assessore alla Pubblica Istruzione Daniela Lastri – ed avrà modo di sensibilizzare, attraverso i bambini e i ragazzi, anche le loro famiglie.
Sarà un grande impegno per noi seguire tutto il percorso formativo attraverso il concorso sulla creatività giovanile, perché l’obiettivo è quello di formare ad una forte coscienza civile per il rispetto delle regole e a comportamenti corretti verso gli altri". La campagna sarà articolata in tre diverse fasi, ognuna caratterizzata da un messaggio specifico e rivolta a target differenti.
La prima, che partirà lunedì 17 gennaio e proseguirà fino alla fine di febbraio, sarà dedicata al problema della sicurezza dei bambini all’interno dei veicoli, molti dei quali pagano un prezzo altissimo per la noncuranza dei grandi. A tal proposito sono stati preliminarmente illustrati i risultati delle ricerche effettuate dalla ASL di Firenze, proprio sull’utilizzo delle cinture di sicurezza. "Il dipartimento della prevenzione – ha spiegato il direttore Luigi Marroni – ha condotto due indagini sul territorio di sua competenza a distanza di sei mesi sull’uso delle cinture di sicurezza e una sull’utilizzo dei sistemi di ritenzione per bambini.
E nonostante sia emerso un miglioramento nei dati, ancora la situazione è lontana dall’essere ottimale". Secondo le stime locali, la percentuale di utilizzo è infatti passata dal 57,6% rilevata nel dicembre 2003 al 70,6% del giugno 2004, ma rimane ancora troppo basso nei passeggeri posteriori. Se infatti la percentuale d’uso è del 72,9% nei guidatori e del 72% del passeggero anteriore, questa scende ad appena il 21,3% tra le persone che siedono dietro. Agghiacciante, invece, la negligenza rilevata sull’uso dei dispositivi di sicurezza per bambini, secondo la ricerca effettuata per i piccoli che frequentano l’asilo nido, le scuole materne ed elementari.
Nella primavera 2004, sono state prese in esame tutte le auto con bambini a bordo che si fermavano in prossimità di una scuola: l’indagine ha accertato che il seggiolino è presente nel 48,5% dei casi esaminati con notevoli differenze nelle diverse tipologie di scuole: asili nido 87%, scuole materne 77%, scuole elementari 10%. Nel 38% dei casi in cui il seggiolino era assente il bambino era seduto sul sedile anteriore e nel 5% dei casi i bambini erano posizionati davanti e dietro.
Negli altri casi i bambini erano seduti sul sedile posteriore. Proprio lo scorso anno, tra le altre cose, una piccola di 7 anni è rimasta uccisa a seguito di un tamponamento: si trovava in auto con la madre, ferma all’incrocio tra la scuola e la propria casa: una distanza di poche centinaia di metri. La bambina non aveva la cintura e quando il veicolo venne tamponato, finì con violenza contro il cruscotto e morì durante l’operazione in attesa di un cuore nuovo.
Secondo le rilevazioni dell’ASL,  l’uso dei seggiolini e delle cinture di sicurezza riduce di ben sette volte il pericolo di morte. Ai dati degli incidenti a Firenze (nei primi dieci mesi dell’anno si sono registrati 21 feriti di minori fino a 14 anni e 258 nella fascia di età 14-18), si aggiungono quelli illustrati dalla presidente dell’Istituto degli Innocenti, Alessandra Maggi:
"Nel 2003, in Toscana, sono morti per incidenti stradali 387 minori di cui 237 conducevano un veicolo (motorini e biciclette), 82 erano trasportati e 68 erano pedoni.
Se allarghiamo lo sguardo a livello nazionale i numeri sono ancora più gravi: in totale i minori deceduti sono stati 6.015 di cui 3.925 conducevano un veicolo, 1.328 erano trasportati e 762 erano pedoni. Si tratta di dati drammatici e per questo abbiamo aderito alla campagna del Comune e ci impegneremo perché abbia un’eco anche a livello nazionale e internazionale". Proprio per aumentare la conoscenza, saranno distribuiti opuscoli informativi e descrittivi sull’utilizzo delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini, ed anche i pediatri saranno coinvolti nella massiccia operazione, mentre la Polizia Municipale dedicherà alla campagna 30 agenti al giorno, prima ad educare i genitori direttamente fuori dalle scuole materne ed elementari, e poi a reprimere con controlli mirati.
Per completare la prima fase, visto che spesso sono i più giovani a dire ai grandi come comportarsi civilmente, è stato bandito un concorso di creatività giovanile rivolto agli studenti del terzo anno delle scuole medie inferiori e a tutti i ragazzi di età compresa tra 15 e 21 anni. Il concorso prevede tre forme di partecipazione: una per la realizzazione di uno spot sulle tematiche relative alla sicurezza stradale rivolto a tutti i giovani residenti nel comune di Firenze di età compresa tra 15 ai 21 anni; una seconda per la creazione grafica di un logo da utilizzare per la futura campagna di sicurezza stradale rivolto agli studenti degli istituti scolastici superiori ad indirizzo artistico del Comune di Firenze; infine la realizzazione di elaborati scritti incentrati sui rischi derivanti dallo scorretto o mancato utilizzo delle cinture e dei seggiolini rivolto agli studenti delle terze classi delle scuole medie inferiori del Comune di Firenze.
La  seconda fase della campagna, invece, si svolgerà in primavera e toccherà la guida in stato di ebbrezza e il superamento dei limiti di velocità, mentre la terza fase – direttamente collegata alla seconda – prenderà in esame le conseguenze delle trasgressioni delle regole di sicurezza stradale. (ASAPS).
da "LA PROVINCIA DI CREMONA"
In via Brescia. Parla l’agente della polizia stradale aggredito
«A tu per tu con l’ubriaco».
Raccolto alla centrale operativa, l’allarme è rimbalzato nelle mani di una pattuglia della polizia stradale: «C’è un problema in via Brescia con un automobilista». Quando alle 22.30 di sabato due agenti della stradale si sono recati sul posto, se la sono dovuta vedere con un automobilista ubriaco, un cinquantacinquenne di Verolanuova che dava in escandescenza e fastidio ad altri due automobilisti, colpevoli, si fa per dire, di averlo fermato perché alla guida della sua Fiat Uno zigzagava. Un pericolo pubblico. Il bresciano ha sferrato un pugno sul naso di uno dei poliziotti. Risultato: otto giorni di prognosi, una imminente denuncia-querela e patente di guida sequestrata al bresciano irrequieto. Agente, com’è andata? «Il nostro intervento era stato chiesto per un litigio. Il mio collega si è occupato delle persone che avevano lanciato l’allarme, io dell’automobilista irrequieto». Era ubriaco? «Il test alcolemico ha denunciato un tasso pari a 3.08 contro il limite di 0.50. Sei volte superiore al limite. La patente gli è stata ritirata». Ritorniamo al pugno. «Quel signore era molto, molto agitato. Voleva buttarsi nella roggia, poi in mezzo alla strada. Io lo tenevo fermo, ma non era semplice». Le diceva qualcosa? «Diceva in dialetto bresciano di lasciarlo stare, che lui era una brava persona. Ma non potevo certo mollarlo, viste le sue condizioni». Poi? «Poi lui è riuscito a divincolarsi e mi ha sferrato un pugno sul naso. Prognosi di 8 giorni, almeno per ora». In via Brescia è arrivato il 118. L’uomo è stato portato in ospedale. Il resto della storia è nel verbale della polizia stradale, con allegata la patente di guida sequestrata. (f.mo.).
da "LA REPUBBLICA AFFARI E FINANZA"
Sirchia ora all’attacco sugli alcolici.
Non si è ancora placata la tempesta sul fumo che il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, passa all’attacco su un altro fronte: vuole imporre nuove regole alla pubblicità degli alcolici, che nel mercato italiano fa girare 122 milioni di euro, di cui l’87% in televisione, secondo Nielsen. «Valutiamo in ambito europeo restrizioni per la pubblicità degli alcolici», annuncia Sirchia. «I contenuti non dovrebbero mai promuovere il successo sociale e sessuale. Chiederemo inoltre alle aziende di porre su bottiglie e lattine un warning come quello delle sigarette». Valentino Rossi che beve la birra e sfreccia in moto, sparirà dalla pubblicità? Non è detto: dipende dall’idea creativa. Un esempio: lo spot della modella che versa il Bitter Campari addosso al ragazzo per poi leccargli la camicia, è stato assolto dal Giurì poiché il gesto non è in contrasto con l’articolo 22 del codice di autodisciplina, e lo spot fa parte di una formula narrativa adottata dal marketing Campari da diversi anni.
Invece la campagna di un rum che "accende la notte" ravvivando una sonnolenta festa in spiaggia, è stato condannata dal Giuri, che di recente ha anche imposto ad un produttore di bevande alcoliche a base di succo di frutta, di specificare che il mix "contiene alcol" visto che molto ragazzi lo devono senza esserne informati. «Sirchia farebbe bene a leggersi le regole già applicate dal Codice di autodisciplina», attacca in Assocomunicazione il direttore Fidelio Perchinelli. «Se poi ritiene di dover introdurre aggiornamenti, dovrebbe raccordarsi con tutte le forze in campo e cioè le aziende, i pubblicitari e i media. Sirchia saprà che la pubblicità dei superalcolici non può essere trasmessa in fascia protetta». Il direttore generale dell’Istituto di Autodisciplina Vincenzo Guggino, racconta: «In quasi 40 di attività abbiamo sottoposto al Giuri circa seimila campagne, solo 43 di queste riguardavano le bevande alcoliche, tra queste solo 16 sono state bloccate, in termini percentuali significa un 0,3%. I nostri pubblicitari, in fondo, rispettano le regole dei prodotti alcolici. Non vorrei che la pubblicità diventi il parafulmine di responsabilità che dovrebbero appartenere più alle famiglie a alla scuola, di un Paese moderno».

IL GAZZETTINO (Rovigo)
Travolto da un furgone guidato da un autista ubriaco

Travolto da un furgone guidato da un autista ubriaco. La disavventura è capitata ad Ilario Pizzi, sindaco 43enne di Villanova Marchesana, uscito in mattinata in sella alla sua bici da corsa per una "sgambata" lungo l’argine del Po. Il suo investitore non si era fermato a prestare soccorso, diventando di fatto un "automobilista pirata". Ma la polizia stradale di Badia Polesine ha impiegato circa un’ora per individuarlo. La successiva prova dell’alcoltest sancirà la guida in stato di ebbrezza per A.C., 39enne di Crespino, denunciato per omissione di soccorso.
Il fatto è avvenuto sulla strada arginale che collega Guarda Veneta a Crespino. Sono circa le 9.30 quando Ilario Pizzi spinge sui pedali della sua bici da corsa mentre stava facendo ritorno a Villanova Marchesana. Era partito alla mattina presto, e dopo essere giunto fino a Polesella lungo l’argine del Po, aveva invertito la rotta. «Come tutte le mattine - dice il sindaco - volevo fare la mia oretta e mezza di bici. Avevo scelto l’argine del Po per il panorama, per l’aria fresca e per evitare il traffico». Pizzi non si accorge nemmeno del furgone Bedford che giunge alle sue spalle. Il mezzo lo colpisce all’altezza della spalla sinistra. Pizzi viene scaraventato sull’asfalto, l’impatto è violento e gli procura numerose escoriazioni. Il furgone non si ferma e Pizzi riesce a conservare la lucidità per impugnare il suo telefono cellulare e avvisare la polizia stradale. Sul posto si precipita la pattuglia di Badia con a bordo gli assistenti Guido Bernardi e Michele Munerato. Si accertano delle condizioni del sindaco e chiamano un mezzo del Suem. Intanto Pizzi fornisce la descrizione dell’autocarro che l’ha travolto: un vecchio Bedford grigio, sul cassone retrostante monta una sorta di telaio per contenere dei tubi. La segnalazione viene diramata a polstrada e carabinieri. Intanto la pattuglia di Badia si lancia sulle tracce dell’autocarro, considerato il vecchio modello e l’ora del mattino i due agenti, coordinati dalla centrale dall’ispettore Giuliano Boscolo, ipotizzano che il "pirata" sia un residente della zona. Le ricerche durano circa un’ora. I poliziotti intercettano il furgone mentre sta manovrando di fronte ad una casa che si affaccia sulla strada provinciale 33 nel Comune di Crespino, a pochi chilometri dal luogo dello scontro. Il Bedford evidenzia lo specchietto retrovisore destro piegato. L’autista non sa dare spiegazioni di quello che è avvenuto, viene sottoposto al test dell’etilometro: risulta ubriaco con un tasso alcolico che è più del quadruplo del limite consentito. Viene denunciato per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Ritirata la patente di guida mentre il suo mezzo viene sequestrato. (*)
Ilario Pizzi, intanto, viene dimesso dall’ospedale di Rovigo dove era stato trasportato per le cure del caso. Se la caverà con 35 giorni di prognosi, la frattura di una scapola e di una costola, due punti di sutura al gomito ed escoriazioni varie. A salvarlo è stato il caschetto protettivo, aperto in due dall’impatto.
Alberto Garbellini
(*) Nota: a guidare ubriachi non sono solo i ragazzi di 20 anni la notte, ma anche gli uomini di 40 alle 10 di mattina.
Per questo è urgente cominciare ad effettuare controlli qualitativi per l’alcol a tappeto, su tutti gli automobilisti, a tutte le ore del giorno e della notte.

da "LA PROVINCIA DI SONDRIO"
il popolo della notte Prevenzione «intelligente» e accattivante, sapendo che gli incidenti del dopo discoteca hanno un costo sociale altissimo
Sabato sera, contro le stragi treni e hotel «low cost»

Il questore: “Ma non possiamo militarizzare la zona”.
Un summit giovedì voluto da Lunardi, si punta a crociere e a pacchetti a prezzi scontati - Rc auto meno costose per i virtuosi
ROMA Un pacchetto albergo-treno a prezzi low cost rivolti ai giovani per fermare le stragi del sabato sera. Ma non solo, anche per dimostrare che il gravissimo e sempre attuale problema non si risolve soltanto con il «pugno di ferro» e con misure repressive, ma anche con proposte alternative che incitino i giovani a pensare che è bene divertirsi, ma senza rischiare in alcun modo la propria e l’altrui incolumità (*). Il piano messo a punto dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi prevede dunque il classico metodo del bastone e della carota e, nell’utilizzo di quest’ultima, si pensa anche all’apporto degli armatori per le destinazioni via mare più gettonate dal «popolo della notte» (vedi le città della Spagna o Montecarlo) e anche polizze assicurative più che agevolate per i più virtuosi al volante. Il progetto, partito a fine anno da un’idea del ministro fortemente a favore di un’offerta di soggiorno a prezzi agevolati ai più giovani, per evitare che all’uscita della discoteca si mettano alla guida assonnati o sotto l’effetto di alcol o altre sostanze, ha raccolto adesioni e giovedì Lunardi ne definirà i termini durante un vertice convocato al dicastero con tutti gli operatori coinvolti, direttamente o indirettamente: rappresentanti di Federalberghi, dei gestori dei locali notturni, autoscuole, case costruttrici di auto, compagnie di assicurazioni, concessionarie autostradali, armatori, Anas e Ferrovie, oltre a funzionari dei ministeri dell’Interno e della Sanità. L’intento è appunto quella di coinvolgere tutti in una vera mobilitazione per «costruire insieme - dice Lunardi - le condizioni che ci rendano più convinti della responsabilità che ognuno di noi ha: quella di salvaguardare la nostra vita e quella degli altri». «Ad esempio - aggiunge - se la causa dell’incidentalità è il sonno o la guida in stato di ebbrezza, dobbiamo offrire a prezzi ridotti il soggiorno ai giovani che vanno in discoteca, dobbiamo cioè in tutti i modi convincere la gente a non uccidere, a non uccidersi». Federalberghi, a quanto si apprende, avrebbe già manifestato una disponibilità a partecipare all’operazione pacchetto low cost del sabato sera, anche se la parola finale spetta ai singoli associati. Da parte del ministero tuttavia si spinge per mettere a frutto i termini di una mobilitazione che veda coinvolti più soggetti possibili, avendo ben presente gli enormi costi sociali del problema dell’incidentalità stradale: tra gli 80 e i 100 mila miliardi di vecchie lire l’anno solo per l’Italia e ogni giorno le strade europee contano 150 vittime: «come se cadesse ogni giorno un jumbo» ripete il ministro. Uno sforzo collettivo che non escluderebbe, a quanto pare, l’utilizzo, ai fini della riuscita dell’operazione, di una parte dei fondi derivanti dalle multe elevate agli automobilisti indisciplinati, o anche di una parte dei proventi delle compagnie di assicurazioni. Ma anche su quest’ultimo punto, ogni decisione è rinviata alla riunione convocata dal ministro. Un summit dunque che si preannuncia particolarmente importante. Il piano nazionale della sicurezza del ministero delle Infrastrutture durerà per tutto il 2005 e avrà valenza europea con numerose iniziative a livello internazionale.
(*) Nota: il messaggio "ubriacatevi pure, state in discoteca fino alle 7 del mattino, ma poi andate a casa  in treno o a dormire in albergo" pare preoccuparsi più di tutelare e proteggere gli interessi economici dei gestori dei locali e dei produttori di alcol, piuttosto che la salute dei giovani.
VARESENEWS
Ubriaco, picchia la convivente: arrestato

Sabato sera di attività per la Volante della Polizia di Busto Arsizio, che ha dovuto arrestare un 37enne pregiudicato e tossicodipendente per maltrattamenti in famiglia, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.
Alle 20,25 è giunta infatti in Commissariato la richiesta d’aiuto della convivente, 53enne, che denunciava botte e maltrattamenti. Giunti sul posto (il fatto è avvenuto nel quartiere di Sant’Anna), gli agenti della Volante hanno trovato l’uomo in stato di ubriachezza che picchiava la convivente. Dopo averlo calmato ed aver invitato la signora a sporgere denuncia, gli agenti si sono allontanati a causa di una chiamata, ma alle 22 circa sono dovuti precipitosamente ritornare sui loro passi.
Infatti l’uomo, appena andati via gli agenti, aveva ripreso a picchiare la convivente, che ha nuovamente chiesto soccorso per telefono. A questo punto gli uomini della Volante lo hanno arrestato: l’uomo ha opposto resistenza, spintonando gli agenti e lanciando contro di loro un telefonino, oltre a minacce e ingiurie assortite.

da "IL MESSAGGERO (Abruzzo)"
La lunga notte di Pescara Vecchia
Follie al volante, una superzuffa e roghi di cassonetti: arriva il 113

Il sabato sera di Porta Nuova richiama gente da ogni parte della regione anche se è inverno e fa freddo. E puntualmente ogni sabato accade qualcosa.
Intorno alle 22 è arrivata una telefonata al 113: correte, diceva chi chiamava, stanno massacrando di botte un mio amico. E in effetti quando la pattuglia è arrivata sul posto - questione di attimi, visto che su Porta Nuova nei week end le forze dell’ordine hanno raddoppiato i controlli - ha trovato un uomo piuttosto malconcio, poi portato in ospedale per le cure del caso: 44 anni, residente a Pescara ma nato in un paesino della provincia. Agli agenti che lo hanno ascoltato a lungo, fino alle due di notte, D.N.A. non ha saputo o non ha potuto dare una spiegazione plausibile di quanto avvenuto. Stava attendendo un amico (lo stesso che aveva chiamato il 113), l’appuntamento era dinanzi al distributore Esso , sul ponte Risorgimento: all’improvviso è stato circondato e picchiato da persone che lui non conosce nè sarebbe stato in grado di riconoscere. Queste persone, dopo averlo aggredito, sarebbero scomparse nel nulla. La Polizia, comunque, indaga.
Alle due e mezzo altro intervento, stavolta degli agenti della Polstrada che hanno fermato un ragazzo di 22 anni, originario di Taranto ma residente a Pescara: in piazza Duca d’Aosta, cioè a due passi dalla Questura, si era esibito in una manovra a dir poco azzardata, avendo fatto un sorpasso velocissimo che gli imponeva di invadere totalmente la corsia opposta. Fortuna che non veniva nessuna macchina. Il ragazzo, oltre alla perdita dei punti della patente, è stato denunciato perchè secondo gli agenti della Polstrada guidava in condizioni di totale ebbrezza.
Sempre nel corso della notte sono state diverse le uscite dei vigili del fuoco per i cassonetti bruciati, diversi su via Marconi. Piromani ce ne sono tanti in giro ma qualche volta, dicono i vigili del fuoco, è colpa anche di chi butta il sacco della spazzatura che contiene, ancora fumanti, i tizzoni del caminetto.
da "L GIORNALE DI VICENZA"
Maxi zuffa in piazza tra moglie e marito
URBINO Zuffa tra moglie e marito, ieri intorno alle 18.30, in piazza Garibaldi a Urbino. La coppia, che si sta separando ed è nota per vicende simili (mesi fa lui le aveva portato via il figlio, lei l’aveva inseguito e tamponato con la macchina) stava passeggiando con il bimbo. Un cagnolino, portato al guinzaglio da una passante, ha cominciato ad abbaiare contro di loro. Lui, che tra l’altro era piuttosto alticcio, ha inveito contro la proprietaria, la moglie ha cercato di calmarlo. Risultato: l’uomo ha mollato tre schiaffoni alla moglie che si è difesa graffiandogli il volto. Sul posto sono arrivati i carabinieri e un’ambulanza dei vigili del fuoco ha trasportato la donna al Pronto soccorso. Nessuna denuncia per ora, dal momento che le lesioni non sono gravi: sarà la moglie a decidere se sporgere o meno querela.
da "CORRIERE ADRIATICO"
«Il Recioto sgorga in piazza ».

di Dino Biesuz
Gambellara. Fare un buon vino non basta. Bisogna farlo conoscere e quindi saperlo vendere. Questa "filosofia" ha portato ieri alla spremitura in piazza a Sorio dei "picai" del Recioto, l’uva Garganega vendemmiata in settembre e tenuta appassire in soffitta, appesa a spaghi, per ricavarne il mitico Recioto di Gambellara. Un procedimento seguito da sempre dai produttori, ma che è stato portato per la prima volta in piazza per farlo conoscere a tutti. Nell’occasione è stata anche presentata un’altra iniziativa promozionale, la Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc, costituita nel 2000 ed arrivata ora alle prime iniziative.
Grazie anche al tiepido sole che era riuscito a bucare la coltre di nebbia, la spremitura in piazza è stata una festa di antiche tradizioni. I "picai", cioè i grappoli di uva Garganega appassita sono stati portati a braccia, o su vecchi trattori, da tutti i produttori della zona, in costume da vendemmiatore invernale. «La tradizione del Recioto risale a più di 100 anni fa - ha spiegato il sindaco Luciana Zonin - e oggi la portiamo in piazza perché tutti la conoscano: quando si conosce come è fatto un prodotto, lo si apprezza di più. Con questa iniziativa vogliamo anche promuovere il nostro territorio, un territorio così caratteristico e incontaminato, con percorsi tra i vigneti e sosta nelle aziende».
I dolcissimi grappoli sono stati poi infilati nel torchio che troneggiava in piazza Madre Teresa; il primo lo ha messo il presidente della Regione Giancarlo Galan, inatteso ospite della manifestazione. Poi i rappresentanti dei quattro Comuni in cui si producono questi vini pregiati, Gambellara, Montebello, Montorso e Zermeghedo, l’assessore provinciale Secco, il presidente della Coldiretti Meggiolaro, quello della Strada del Recioto Giuseppe Zonin e quello del Consorzio di tutela dei vini Doc, Silvano Conte, e il comandante dei carabinieri di Montebello.
Mentre gli "Amici della montagna" di Trissino facevano atmosfera con i loro cori, dal torchio è cominciato a sgorgare un torbido dolcissimo nettare, fatto assaggiare ai presenti (qualcuno si era già piluccato acini dai grappoli).
Nelle cantine l’operazione è già cominciata e andrà avanti nei prossimi giorni. Il nettare comincerà a fermentare piano piano, per circa due mesi. Poi i produttori sceglieranno fra due strade. Quella classica che prevede l’imbottigliamento che farà riprendere la fermentazione e darà vivacità al Recioto, pronto da bere un anno dopo la vendemmia. Oppure quella nuova, con l’affinamento in barrique che farà completare la fermentazione; dopo un anno in botte, il Recioto andrà in bottiglia, del tutto fermo, come un tipico passito. C’è infine la strada della spumantizzazione, per produrre un Recioto spumante amabile da stappare nei momenti di festa.
La giornata a Gambellara aveva visto in mattinata una degustazione guidata, per autorità, ospiti e giornalisti, e un pranzo alla scoperta dei prodotti tipici della Zona. È stata anche presentata la "Strada del Recioto e dei vini Gambellara", che in sinergia con altre cinque "strade" vinicole venete organizza "Veneto wine road" un evento di risonanza nazionale, nella settimana dal 29 maggio al 5 giugno, che si propone di promuovere le risorse del territorio in termini naturalistici, culturali e turistici.
Oltre ai vini la "Strada" vuole promuovere anche prodotti tipici della zona, con la creazione di itinerari e proposte di degustazioni guidate. (*)
(*) Nota: un sindaco Zonin, un nome un programma. Andate sul sito del Comune di Gambellara: ci sono grappoli ovunque.

da "PUBBLICITAITALIA.IT"
Con PerMe arriva "Guarire"

Il mensile di psicologia PerMe, diretto da Patrizia Avoledo e Cipriana Dall’Orto, è in edicola con la ‘Biblioteca di PerMe’ in esclusiva per le sue lettrici che vogliano integrare e approfondire i temi psicologici. Il primo libro è ‘Guarire’, dello psichiatra David Servan-Schreiber. ‘Guarire’ ha già venduto nel mondo oltre un milione di copie. Si tratta di una guida che, in modo chiaro e semplice, insegna 7 innovativi metodi terapeutici per vincere i più comuni disagi psicologici basandosi sui meccanismi naturali di autoguarigione presenti nel cervello umano. Il nuovo numero di PerMe offre inoltre consigli per realizzarsi e conquistare la felicità; un intervista di Raffaele Morelli a Carlo Verdone; un dossier di 14 pagine che insegna come liberarsi dalla dipendenza da alcol, fumo, droga. Il mensile PerMe è in edicola da solo a 2,50 euro e insieme al libro ‘Guarire’ a 6,90 euro. Il lancio di ‘Guarire’ è sostenuto da una campagna tv con spot da 30” e da 15” sulle reti Mediaset, da pagine stampa sui periodici Mondadori e affissioni sul punto vendita.

da "IL SECOLO XIX"
ALCOL E PREVENZIONE 
Ubriaco al volante giovane denunciato

Rapallo. Un giovane di 22 anni è stato denunciato alle 5 di ieri dalla Polizia stradale di Chiavari per guida in stato di ebbrezza. Gli agenti l’hanno fermato per un controllo mentre stava uscendo sulla sua automobile dal casello di Rapallo. Il test dell’etilometro ha evidenziato un tasso di alcol di 1,15 (il limite di legge è 0,5). All’automobilista è stata anche ritirata la patente di guida. Probabilmente il giovane era reduce da una serata in discoteca con gli amici. Insieme ai quali si era evidentemente concesso qualche bicchiere di troppo. Poi ha però avuto il torto di mettersi alla guida, mettendo a repentaglio la salute sua e quella degli altri automobilisti in viaggio a quell’ora. I controlli della Polstrada chiavarese sono infatti finalizzati soprattutto alla prevenzione di sinistri potenzialmente gravi, piuttosto che alla repressione.

da "PANORAMA.IT"
Luigi Mainetti vicepresidente gruppo vino.
ANSA: (ANSA)-BRUXELLES,17GEN- Luigi Mainetti confermato vicepresidente del gruppo di lavoro nel settore del vino ai Comitati organizzazioni agricole e cooperative dell’Ue. Per Mainetti, della Coldiretti, conferma insieme al tedesco Rudolf Nickering. Cambio di guardia invece alla presidenza del gruppo dove, dopo dieci anni, Joel Castany cede il testimone a Jean-Louis Piton: il francese e’ vicepresidente della Confederazione francese delle Cooperative vitivinicole.

IL GAZZETTINO (Venezia)
Preoccupanti i dati dell’Ulss 13

Troppi giovanissimi fumano e bevono
Appello di Naletto (Gruppo Misto)

Gli ultimi dati forniti dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 13 di Dolo sugli eccessi in fatto di fumo e alcool da parte dei giovani, ha indotto il consigliere del Gruppo Misto, Gianluigi Naletto, ad alcune considerazioni, in vista anche della stesura del prossimo programma elettorale.
A quindici anni 6 ragazzi su 10 dichiarano di aver provato a fumare qualche sigaretta: di questi, poi, oltre il 20\% continua abitualmente. Il 2\% degli studenti di prima media ammette di essersi ubriacato almeno due volte nel corso degli ultimi sei mesi; in seconda superiore la percentuale sale al 31\% nei maschi e al 19\% nelle ragazze. (*) Sempre in seconda superiore il 32\% degli studenti afferma di aver provato a fumare uno spinello. "I numeri resi noti dal Servizio di Educazione e Promozione Sicurezza della Salute (Seps) dell’Ulss 13 sullo stato di salute dei nostri ragazzi pongono un problema di responsabilità da parte degli adulti e di legittimazione sociale di chi amministra. In quest’ultimo decennio si sono moltiplicate le occasioni di discussione e riflessione sul "problema giovani", eppure il fenomeno del disagio delle giovani generazioni non si è mai arrestato, anzi, è sempre più considerato come "normale" conseguenza del vivere civile". E Naletto denuncia: "Ho l’impressione che un po’ tutti ci siamo spesi troppo a discutere sui giovani e non piuttosto a parlare assieme a loro. Dalla famiglia, dalla scuola, dall’amministrazione locale, perfino dai pochi centri di aggregazione oramai rimasti, tutti si prodigano a proteggerli, a garantirgli il massimo benessere possibile. Siamo così certi che questa sia la strada giusta?". E ricorda come una famiglia debba impiegare il doppio delle risorse per garantire un adeguato stile di vita ai giovani. Proponendo una via per poter dialogare con loro: "In tema di progettualità politica occorre ripensare nuove strategie per i giovani e le loro famiglie a cominciare dal considerarli come priorità di governo del paese nei prossimi programmi elettorali. Occorre lavorare sul loro protagonismo, coinvolgendo assieme figli, genitori e nonni. Per fare questo esistono sul nostro territorio già molte ed importanti competenze: dallo stesso Seps, alla Scuola pubblica, alle parrocchie e alle associazioni di volontariato, sino anche ai tanti laureati dolesi in materie inerenti lo sviluppo e la promozione della persona, in modo particolare di quella più giovane".
Gianluigi Dal Corso
(*) Nota: il bello è che fino a quell’età è proibito dal codice penale vendere bevande alcoliche ai giovani. Poi ricordiamoci sempre che quasi tutti, in Italia, abbiamo cominciato a bere alcol da bambini, in casa, serviti dai nostri genitori. E allora vogliamo parlare anche del bere degli adulti, della loro cultura e della loro reponsabilità?.
L’ADIGE
Dal 26 gennaio I figli da capire
Cinque incontri serali gratuiti rivolti ai genitori, per aiutarli ad aiutare i figli che abbiano problemi con alcol e droga. Li propongono l´Associazione Famiglie Progetto Uomo e l´Associazione Auto Mutuo Aiuto (A.M.A.). Esperti del settore affronteranno, il 26 gennaio, 2, 9, 16 e 23 febbraio, alle 20.30 nella sede dell´Associazione famiglie in via Bronzetti 19, i temi della comunicazione, dell´alcol della droga e della prevenzione: Info e iscrizioni: 0461/933179, 0461/239640.  
AVANTI
Quel libro censurato dalla Belgrado titina
TRIESTE - È tornato in libreria il libro di “nessuno”. Di nessuno, perchè pochi giorni dopo la sua pubblicazione tutte le copie vennero acquistate dall’Ambasciata di Belgrado a Roma, e nessun altro potè mai sfogliarne le pagine. Da meno di un mese, è di nuovo in libreria “Tre anni con Tito” di Stefano Terra, inviato de La Stampa, dell’Ansa e della Rai a Belgrado tra il 1950 e il 1953. Uscito nel 1954, il resoconto giornalistico della presenza di Terra in Jugoslavia non ebbe mai l’opportunità di arrivare nelle mani dei lettori. Ora è stata ristampato dalla “Mgs Press” di Trieste. L’introduzione è di Giuseppe Parlato, docente di Storia Contemporanea presso la ’Libera Università S. Pio V’ di Roma, mentre la prefazione è firmata dalla vedova dell’autore, Emilia Tavernari. Stefano Terra, vero nome Giulio Tavernari, fu un intellettuale antifascista che maturò nel clima torinese di “Giustizia e libertà”, ma non fu comunista. “In quel periodo, e in momenti successivi, molti esponenti di Giustizia e libertà - soprattutto a Torino - spesso collaboravano, più o meno volontariamente, con il Partito Comunista - spiega Parlato - Terra, invece, riteneva che il comunismo non fosse adatto a essere coniugato con la libertà “. La prova del suo pensiero la ottiene a Belgrado, dove scopre tutti caratteri distintivi del totalitarismo. “Trova il culto della personalità di Tito, la privazione delle più elementari libertà, il conformismo e la delazione come strumenti politici quotidiani, la povertà, la continua creazione di un nemico comune, l’Italia”. Il libro è un lungo pezzo giornalistico, molto articolato: centrato sulla figura di Tito, sulla sua immagine recepita dai cittadini jugoslavi e sul rapporto del dittatore con la questione di Trieste. “Terra non affronta nel dettaglio la questione triestina, ma sostiene come per Tito Trieste fosse un pretesto necessario a coprire i grossi problemi interni alla Jugoslavia”. La parte più interessante è quella in cui l’autore coglie in maniera estremamente lucida lo scenario totalitario del regime jugoslavo. Di fronte a queste situazioni, Stefano Terra non ha paura nel raccontare alcune stranezze del regime di Tito. Parla, ad esempio, di come nei comizi trasmessi in pubblico Tito perdesse il filo del copione dopo qualche bicchiere di vino. “ Racconta di come, improvvisamente, la radio jugoslava interrompesse la diretta del comizio per riproporre, il giorno seguente, la versione precedente all’assunzione dell’alcol”. Terra rivendica anche l’italianità delle terre, ma non in maniera nazionalistica , rilevando deturpazioni della storia e dell’identità. Aspetti, questi, non graditi dalla leadership di Belgrado. Nel 1953 Terra viene arrestato dalla polizia ed è espulso da Belgrado. Poi, sulla base degli appunti, scrive questo libro. “Tre anni con Tito “ esce nel 1954, un anno dopo la morte di Stalin. “Fino al marzo 1953, il Partito Comunista italiano era violentemente anti-titoista e sposava totalmente la linea politica di Stalin. Se questo libro fosse uscito prima della morte di Stalin, avrebbe avuto un enorme successo in Italia. L’opera viene invece pubblicata quando il Pci riesce a ristabilire un riallineamento completo con Belgrado, per cui la sua circolazione viene bloccata su tutto il territorio nazionale. Caso raro di libro che ha avuto un successo enorme di vendite, perché è stato acquistato fino all’ultima copia, ma che nessuno ha mai letto”.
YAHHO NOTIZIE
Farmaci: In Arrivo In Italia Pillola Anti-Incontinenza
Milano, 17 gen. (Adnkronos Salute) - E’ in arrivo nelle farmacie italiane la pillola contro l’incontinenza urinaria da sforzo: un problema che, secondo la letteratura scientifica internazionale, colpisce piu’ di una donna su quattro, con pesanti ripercussioni psicologiche e sulla qualita’ della vita. Il nuovo farmaco, a base di duloxetina, e’ gia’ utilizzato in diversi Paesi d’Europa. Agisce sui neuroni che regolano lo sfintere vescicale e si promette efficace e tollerato. Sara’ inserito in fascia C, a carico del malato. L’incontinenza urinaria - ricorda una nota - interessa soprattutto le donne in menopausa. Ne esistono diverse forme, ma quella da sforzo, o ’da stress’, e’ la piu’ diffusa. Obesita’, gravidanza, abuso di alcool, fumo e assunzione di sostanze ipertensive sono tra i maggiori fattori di rischio, ma il primo e’ sicuramente l’eta’. Finora il disturbo veniva curato con terapie di tipo conservativo, come la ginnastica del piano pelvico, e di tipo chirurgico. Ma presto anche le pazienti italiane disporranno di un’alternativa.
WINENEWS.IT
SIDEWAYS, UN FILM SUL VINO, VINCE IL GOLDEN GLOBE: ECCO IL COMMENTO DI TACHIS, DECANO DEGLI ENOLOGI ITALIANI
Una pellicola americana con attori quasi sconosciuti e un protagonista d’eccezione: il vino. Dopo temi “golosi” come quelli del francese “Chocolat” e il documentario “Mondo divino”, girato in California e presentato lo scorso anno a Cannes, il “nettare degli dei”, così come veniva definito nell’antichità, finisce nuovamente dietro la macchina da presa. Il ruolo del vino in “Sideways”, fresco vincitore del Golden Globe, non e’ marginale perchè vitigni, annate ed etichette sono citate con rigorosa attenzione senza lasciare nulla al caso. E così è anche l’ambientazione scelta dal regista Alexander Payne. Se le colline californiane e le tenute Mondavi fanno da panorama al viaggio dei due protagonisti, non è da meno la lunga carrellata di vini che compare sulla scena. Da un Bayron del ’92 fermentato senza bucce a uno Chateau Cheval Blanc del ’61. Produzioni tutte della California tra cui però c’é spazio anche per un grande italiano: un Sassicaia dell’88. Un vino divenuto un
Martedì, 18 Gennaio 2005
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK