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Rassegna stampa alcol e guida del 6 luglio 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Vicenza)
RESANA
Oltre duemila controlli per la campagna "Viaggiare sicuri".

Oltre duemila controlli con gli etilometri non per "multare", come solitamente accade, ma per "sensibilizzare". Si è conclusa con una serata nel segno dell’educazione alla "sicurezza stradale" la campagna "Viaggiare sicuri" promossa dall’Amministrazione Comunale di Resana, una serata che è servita per fare il punto sui risultati di un’iniziativa che è durata alcuni mesi e che, visti i numeri, ha ottenuto anche un buon riscontro. "Patente non perderla in un bicchiere" è stato lo "slogan" lanciato dal Comune, che ha voluto affidare a tre locali, solitamente frequentati dai giovani, l’utilizzo di altrettanti etilometri che, all’uscita dal locale, dovevano valutare il "rischio" di pericolosità di chi andava a guidare. Un po’ per gioco, gran parte con un certo senso di responsabilità, hanno voluto cimentarsi con la prova dell’etilometro e i risultati, sopratutto in termini di sensibilizzazione, sono stati giudicati in maniera positiva.
"Con questa iniziativa si è voluto soprattutto sensibilizzare sull’abuso dell’alcol per chi deve poi guidare ha detto l’assessore alla sicurezza del Comune di Resana Bruno Schincariol il fatto di poter utilizzare uno strumento che rilevava il tasso alcolico in molti casi è servito per convincere qualche giovane a non guidare in stato di ebrezza e a lasciare la guida a qualcuno che magari in quella serata non aveva bevuto. Il limite di 0,50 grammi di alcol per litro, fissato dalla legge, è molto restrittivo ma purtroppo è questo". Rispettare il limite di tasso alcolico significa rispettare la legge e significa soprattutto avere riguardo per la propria salute ha aggiunto il tenente Francesco Spera, comandante della compagnia carabinieri di Castelfranco quindi l’invito è quello di moderare l’uso di alcol, soprattutto quando poi si sale in auto. Molti giovani quando salgono in auto non pensano alla loro salute.
E proprio sul limite piuttosto restrittivo di tasso alcolico si è soffermata l’attenzione dei relatori del convegno con il dott. Oscar Miotti, psicologo del Serat Ulss 8, che ha sottolineato la pericolosità dell’alcol non solo per la guida ma anche per la salute, soprattutto se assunto in età giovanile. "Già superando il limite di 0,40 esiste una alterazione ha aggiunto la dott.ssa Paola Stefanelli, psicologo viario della Provincia di Treviso il limite di legge era di 0,80, poi è stato portato a 0,50 forse è sulla pena che ci sono più problemi". "C’è una netta sproporzione tra pena e reato ha aggiunto Schincariol basta un bicchiere in più per perdere la patente, forse occorrerebbero maggiori politiche di sensibilizzazione e forse occorre anche rivedere le pene, la sospensione della patente in alcuni casi diventa un dramma".(*)
Sulla campagna "viaggiare sicuri", completata anche dal concorso con le scuole medie dal titolo "strada sicura...con fantasia", il sindaco di Resana Mario Frasson ha promesso altre iniziative che verranno proposte in futuro. Stefano Bosa.

IL GAZZETTINO (Rovigo)
MONSELICE
La San Francesco contro droga e alcol Venticinque anni di impegno sociale
(O.M.) «Era il tre luglio del 1980 quando un gruppo di frati di Sant’ Antonio giungeva a Monselice con un furgone, un piccolo altare e tanta voglia di costituire una comunità. Le finalità non erano ancora delineate, il nome era già chiaro è già stato coniato: comunità San Francesco». Inizia così il ricordo di padre Danilo Salezze, fondatore con padre Luciano Massarotto e attualmente responsabile della comunità terapeutica per tossicodipendenti ed alcolisti S. Francesco, con sede ora in via Candie a Monselice. Un raccontarsi durante la celebrazione della messa con cui domenica si è aperta la giornata per il primo quarto di secolo di una struttura che ha aiutato migliaia di persone ad uscire dal tunnel dalla dipendenza. Padre Danilo ha sdoganato molti ricordi, a cominciare dalle prime difficoltà, affrontate grazie alla solidarietà delle famiglie Simonetto e Retani di via Sottomonte. L’immergersi nel mondo della dipendenza, la crescita della struttura con il concorso dei servizi territoriali dell’Usl, dei medici Antonino Trimarchi e Paolo De Pieri per la formulazione di programmi di recupero e del primo obiettore di coscienza della comunità, Luciano Sguotti, oggi sindaco di Conselve. Tutti presenti. I ragazzi della comunità, per i 25 anni di attività hanno realizzato per i frati una piccola opera d’arte: un piccolo arazzo dedicato alla vita e alla bellezza della natura. Un’esperienza che stanno mettendo a punto, in fasi diverse, anche altri 75 giovani ospiti della comunità, alcuni dei quali hanno già formato una famiglia con dei figli: i bambini che vivono in comunità con i genitori sono 14.

VARESENEWS
Varese - Sabato 9 luglio nelle piazze varesine e ai Giardini Estensi
Un giorno per dire no all’alcool
Il 9 luglio a Varese si svolgerà la seconda manifestazione dell’ “Alcool Prevention Day”. La manifestazione ha lo scopo di sensibilizzare soprattutto i giovani rispetto ai rischi derivanti dall’uso di alcool.

Quest’anno l’iniziativa è stata riproposta dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Varese, aggiungendo la collaborazione con il Csa (Centro Servizi Amministrativi provinciale del Ministero dell’Istruzione) e con la Asl di Varese.
Un primo momento di promozione dell’uso corretto dell’alcool è avvenuto sabato 4 giugno, in collaborazione con il Csa. In piazza Repubblica nell’ambito della manifestazione di fine anno scolastico School Art-Art’S Cool, con uno spettacolo musicale pomeridiano di band studentesche e serale di band professionali, in occasione del quale i giovani partecipanti hanno avuto occasioni di incontro con il camper “Discobus” della cooperativa Colce con presentazione e distribuzione di materiale informativo Asl sulla dipendenza alcolica e possibilità di prove dell’etilometro.
Sabato 9 luglio, il secondo episodio che prevede al pomeriggio l’animazione musicale in due piazze del centro cittadino: piazza Carducci con il gruppo Kaso & Friends (musica hip hop) e piazza XX Settembre (lato Sala Studio Studenti “Forzinetti”) con il gruppo Underground Jazz Quartet (musica standard jazz blues).
Durante lo stesso pomeriggio, dalle 15 alle 20, in 25 bar del centro che hanno aderito alla manifestazione, sarà possibile degustare l’aperitivo analcolico speciale che ogni esercizio preparerà per l’occasione, partecipando così ad un concorso cittadino condotto e valutato da una prestigiosa giuria. La premiazione dei vincitori avverrà alla sera nel corso di un altro spettacolo musicale alla Tensostruttura dei Giardini Estensi, dove dalle 21 alle 24 sarà allestita una vera e propria discoteca all’aperto con D.J. Giuseppe di Radio D.J..
GAZZETTA DI MANTOVA
LETTERE AL DIRETTORE
Non si vive di sola birra
Egregio Direttore,
vorrei esprimere il mio disappunto sulla festa della birra che si è svolta in questi giorni a Volta Mantovana.
Dico no alla birra!
Sono una mamma voltese che ha due figli adolescenti, conosco molto bene i giovani e i ragazzi perchè lavoro per loro, mi dispiace ma è proprio sbagliato organizzare un ritrovo dove si sta insieme per l’alcool.
Sono andata a sbirciare, a vedere questo mondo giovanile prima della festa. Devo dire che tutto è stato organizzato alla perfezione, ho visto giovani lavorare, faticare, ridere, coordinarsi e collaborare, che bello questo stare insieme! E dopo una marea, un fiume di ragazzi.
Cosa facevano? Stavano ancora insieme, ridevano, ballavano, cantavano e bevevano.
No, non può essere, non si sta insieme per della birra!
Volta è un bellissimo paese, funziona quasi tutto, sono amica dei baristi, degli organizzatori, anche i miei figli sono andati, ma si organizza una festa così bella per gli altri, non per se stessi.
Gli altri per me sono : i giovani ammalati, i giovani disagiati, i giovani del terzo mondo, i giovani orfani...
I giovani del nostro territorio si emanciperanno se avranno il coraggio di promuovere idee e feste diverse da chi pensa solo a se stesso.
Tina Bodini
Volta Mantovana.
IL MESSAGGERO (Civitavecchia)
«La vera emergenza? Alcolici e tabacchi»
«I giovani? Fumano, bevono e assumono sostanze stupefacenti». Così Guglielmo Masci. Il direttore dell’Agenzia del Comune per le tossicodipendenze, dal suo occhio privilegiato, lancia un allarme più generale: «I consumi maggiori riguardano alcolici e tabacchi, sono le prime forme di abuso ed è quello che ci preoccupa di più».
Per questo ben vengano altre iniziative di informazione, perché «il mercato si rivolge a un pubblico sempre più giovane, dunque serve una presa in carico precoce. Anche noi lanceremo presto un piano di prevenzione, chiamato “Master plane”; si tratta di educazione tra pari, ovvero realizzata da rappresentanti degli stessi gruppi che si vogliono formare. E’ un’iniziativa che prevede l’avvio su tutto il territorio di processi di informazione e di educazione sanitaria sui rischi dell’abuso e dei consumi problematici delle sostanze». Quanto ai consumi per Masci tutti gli oppioidi sono stabili, «c’è una certa diffusione ad uso ricreativo di anfetamine, ecstasy, hashish “modificato”, dunque più forte, droghe esotiche. Ma ripeto: l’emergenza non riguarda solo le droghe. E cambiano i modelli di consumo: c’è un uso ricreativo e non più contestativo, che si trasforma successivamente in un uso problematico».
R.Tro.
LA SICILIA
Il Siulp: «Basta distogliere personale»
Sembrava Scampia e invece era Piazzale Aster a San Leone. Di mezzo ci sono andati cinque poliziotti feriti perché aggrediti da diversi facinorosi che, poco prima, se la stavano dando di santa ragione tra loro. L’episodio è di sabato notte, ma anche oggi è il giorno delle reazioni, come quella del segretario del Siulp, il sindacato italiano unitario dei lavori di polizia, Filippo Lo Nobile. «Mentre si parla, si discute, si dibatte i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri e i vigili urbani contano le conseguenze e i feriti dello scontro che cittadini assolutamente incivili provocano ogni giorno, o meglio ogni sera, nelle solite piazze, nei soliti posti». Il Siulp ha riparlato del progetto mai decollato delle telecamere ed ha anche spiegato che «pretende che i servizi di controllo del territorio sia organizzato con un adeguato dispositivo». «L’organico delle forze di polizia – ha concluso Lo Nobile – di per sé già insufficiente non può e non deve essere distolto da altre emergenze quali l’immigrazione clandestina».
Sulla vicenda sono intervenuti anche i capigruppo consiliari e il presidente del Consiglio, Giovanni Di Maida che hanno espresso «solidarietà» ai poliziotti rimasti coinvolti nella rissa scoppiata sabato sera a San Leone. «Non è più tollerabile - dicono - quanto accaduto è segno di inciviltà. Servono incisive e tempestive azioni - aggiungono Di Maida e i capigruppo consiliari, Giuseppe Gramaglia, Daniele Mandracchia, Nello Hamel, Maurizio Calabrese, Francesco Alfano, Franca Burgio, Domenico Vetro e Giuseppe Arnone, - per fronteggiare questa emergenza prima che sia troppo tardi. Prendiamo atto e condividiamo l’iniziativa del sindaco Piazza di volere installare delle telecamere nei quartieri sensibili della città. Ma noi lo inviamo anche ad intervenire presso la polizia municipale affinché si intensifichino i controlli per far rispettare l’ordinanza che vieta la vendita di alcolici ai minorenni e consente, invece, ai maggiorenni di poterli consumare nella fascia oraria stabilità dal provvedimento sindacale». Infine Di Maida ha sollecitato i deputati ad adoperarsi per potenziare gli organici delle forze dell’ordine.
fabio russello.

LA SICILIA
due corsi a Regalbuto
Consumo di alcol e droga quali misure per arginarlo?

Regalbuto. Cresce a Regalbuto l’attenzione delle istituzioni e delle società civile intorno al tema dell’uso di alcol e droga. Si è tenuto lunedì pomeriggio un incontro, organizzato dall’Amministrazione Comunale, tra i rappresentanti delle associazioni, delle forze dell’ordine, delle scuole e un esperto del Sert di Nicosia, al fine di presentare le eventuali misure da mettere in atto per combattere i problemi sempre più dilaganti dell’uso di alcol e droga da parte dei giovanissimi. Durante l’incontro, il dott. Parisi (responsabile del Servizio Tossicodipendenze di Nicosia) ha illustrato ai presenti il programma di due corsi di formazione gratuiti che partiranno a Regalbuto da novembre presso il Centro Lasalliano, che hanno lo scopo di formare operatori per l’assistenza di tossicodipendenti e alcolisti.
Il 7 novembre si aprirà il corso sulla tossicodipendenza, dal titolo "Stili di vita e stili comportamentali negli adolescenti del 2000". Il corso avrà una durata di 40 ore e si occuperà principalmente di temi come la prevenzione della tossicodipendenza, la creazione di una rete sociale, le dipendenze da sostanze e quelle non correlate a sostanze (come quella al gioco), l’emarginazione e il recupero dei ragazzi tossicodipendenti. Il corso potrà accogliere un massimo di 25 iscritti.
Nel mese di dicembre seguirà il "Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale dei problemi alcolcorrelati e complessi", che inizierà il 12 dicembre e potrà accogliere 72 iscritti, per una durata di 70 ore. Questo corso si basa su un metodo riconosciuto a livello internazionale come il più avanzato nel trattare i problemi legati all’alcol, il metodo Hudolin. I corsi sono solo un piccolo passo iniziale, vero scopo dell’Amministrazione è creare un centro di ascolto sulla tossicodipendenza e l’alcolismo.
Maria Cristina Roccella.
L’ARENA
 CEREA. Gli amici di un condannato potrebbero essere accusati di falsa testimonianza - Le pastiglie erano alcool. Due testimoni nei guai
Non regge la difesa di due ragazzi che dissero che l’imputato aveva preso tranquillanti
Finale a sorpresa, e piuttosto amara, per un processo a carico di un giovane legnaghese accusato di guida in stato di ebbrezza. Non solo il ragazzo, Michele Ortolani, di Legnago, dovrà pagare 1.370 euro di ammenda e smettere di guidare per due mesi per la sospensione della patente - questa la pena inflittagli dal giudice - ma i due amici che hanno testimoniato in aula per scagionarlo dall’accusa saranno probabilmente indagati per falsa testimonianza. Dopo aver letto la sentenza per Ortolani, infatti, il giudice ha annunciato che le loro dichiarazioni saranno inviate in procura affinché si verifichi se vi siano gli estremi per rinviarli a giudizio per falsa testimonianza. I due, infatti, avevano detto al giudice - nel tentativo di scagionare Ortolani - che il loro amico, prima che fosse coinvolto in un incidente e gli venissero fatte le analisi alcolemiche, aveva bevuto «coca cola» in un pub ed aveva poi preso delle pastiglie calmanti. I misteriosi calmanti gli sarebbero stati offerti da un’anziana, altrettanto sconosciuta, che si sarebbe avvicinata ad Ortolani subito dopo lo scontro dell’auto del giovane con un’altra macchina e mentre si attendeva la fine delle operazioni di soccorso: vedendolo agitato la donna lo avrebbe aiutato con dei medicinali. Perciò - questa la linea difensiva portata avanti dall’avvocato difensore Gabriele Graziani - se le analisi effettuate all’ospedale erano alterate, sarebbe dipeso dalle compresse.
A convincere il giudice che qualcosa non andava in questa versione dei fatti, però, è stata la testimonianza di un medico del pronto soccorso: una testimonianza chiesta nella penultima udienza, del 20 maggio, dallo stesso giudice. Il medico ha detto, sostanzialmente, che gli esiti delle analisi sull’alcolemia effettuati ad Ortolani non potevano essere stati determinati dall’assunzione di tranquillanti, od altro. (*)
L’avvocato Graziani, considerando che tutti i testi interpellati erano stati coerenti nel dire che i giovani al pub avevano preso solo coca-cola, ha chiesto per il suo assistito l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Richiesta non accolta dal giudice Rosa Liistro che non si è convinta della storia delle pastiglie né, probabilmente, della serata a base di coca-cola ed ha perciò inviato gli atti in procura perché si indaghi per falsa testimonianza per i testi D.F. e M.P., gli amici di Ortolani. (d.a.).
IL GAZZETTINO (Venezia)
CONCORDIA
Denunciano il figlio per estorsione di denaro.
Continue richieste di denaro condite da pesanti minacce sono costate una denuncia ad un uomo di Concordia Sagittaria.
Non è il caso di un ricattatore balordo ma di un figlio che ha più volte messo pressione ai suoi due anziani genitori. Si tratta di una triste storia caratterizzata da seri problemi familiari causati appunto da un trentanovenne che fin da ragazzo sembra abbia impensierito i genitori con il suo comportamento sregolato.
In giovane età l’ uomo aveva avuto problemi con la droga. Dopo aver superato questo problema, sembra che il giovane si sia imbattuto in un altro scoglio. L’ uomo infatti ora ha problemi di alcolismo e quotidianamente chiede ai due anziani dai 30 ai 50 euro per il proprio fabbisogno. (*) Una richiesta che i genitori non solo non riescono ad affrontare ma che avviene attraverso diverse minacce.
Il figlio infatti più volte si è presentato a casa dei genitori con un coltello per riuscire ad appropriarsi del denaro, altre volte ha minacciato di riempirli di botte.
I genitori hanno cercato in diverse occasioni di portare alla ragione il figlio che però non ha mai inteso spiegazioni. Solo la scorsa settimana i congiunti avevano trovato il coraggio per recarsi dai Carabinieri per raccontare i fatti ma non sono "riusciti" a sporgere la denuncia. Ieri dopo l’ ennesimo episodio di violenza, che ha sconvolto ulteriormente la coppia, sono tornati dai militari denunciando d’ufficio il figlio. Ora il trentanovenne è in stato di libertà con una denuncia a suo carico per estorsione, sperando che questa possa bastare per fermarlo dai suoi atteggiamenti aggressivi.
IL GAZZETTINO (Venezia)
TRIBUNALE Bengalese bloccato in rampa Cavalcavia
Minaccia i passeggeri sul bus: patteggia 5 mesi
 La notte brava gli è costata cara: 5 mesi e 10 giorni di reclusione. È questa la pena patteggiata dal cittadino bengalese, A.R., 51 anni, che prima ha seminato il panico dentro un autobus minacciando i passeggeri con una bottiglia, poi se l’è presa con un giovane che aveva cercato di placare la sua furia: a bloccarlo ci hanno però pensato gli agenti delle Volanti.
Tutto è accaduto domenica sera verso mezzanotte in rampa Cavalcavia, quando il bengalese, residente a Monfalcone, in provincia di Gorizia, completamente ubriaco, all’interno di un autobus che si stava dirigendo verso il centro di Mestre ha iniziato a roteare pericolosamente una bottiglia di birra, minacciando i passeggeri del mezzo.Arrivato alla fermata di rampa Cavalcavia, un giovane passeggero, V.E., 35 anni, veneziano, aveva cercato di disarmarlo, ma era stato colpito da una bottigliata alla gamba dal bengalese. Sceso dall’autobus, il giovane è scappato a piedi, ma A.R., in evidente stato di ebbrezza, lo ha inseguito, cercando di colpirlo con la cintura dei pantaloni. Richiamata dalle urla del giovane che chiedeva aiuto, è arrivata una guardia giurata, che ha invano cercato di fermare lo scatenato bengalese. Ci hanno pensato gli agenti di una Volante, accorsa prontamente sul luogo, ad intervenire energicamente per bloccarlo: nella colluttazione che ne seguiva, A.R. riusciva a colpire con calci e pugni uno dei due poliziotti, procurandogli alcuni ematomi, ma alla fine l’uomo veniva immobilizzato e condotto in carcere a Santa Maria Maggiore.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Brindisi)
UBRIACHI SI ESIBISCONO
Ubriachi mostravano ai passanti, meglio se di genere femminile, le parti dove, in genere, il sole non batte. È accaduto ieri notte a Torre S. Sabina, località di villeggiatura ad una ventina di chilometri dal capoluogo. La scena, per la verità tutt’altro che gradita ai villeggianti, a molti ha riportato alla memoria le zingarate dei protagonisti di «Amici miei». Ma qui non c’era finzione cinematografica. I tre ventenni, di cui uno già noto alle forze dell’ordine, completamente storditi dai fumi dell’alcol, senza più freni inibitori, si sono lasciati andare oltre ogni limite. Non sfoderavano alcun gallismo o arti da seduttori, si esibivano solo in una sceneggiata di ordinaria follia. Scontata la fine dell’avventura: sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico e stato di ubriachezza. Il divertimento, l’altra notte, è andato avanti per un bel pezzo, poi a qualcuno quel tripudio di natiche e d’altre parti del corpo ha cominciato a dare fastidio. Sono state proprio due ragazze di Pordenone, infastidite dalle attenzioni dei tre, a mettere fine alla loro esuberanza digitando al cellulare il 112, il numero d’emergenza dei carabinieri. Sul posto è giunto subito un militare ausiliario Andrea Mera che vista la situazione ha ritenuto opportuno chiamare rinforzi. A coadiuvarlo è arrivata una pattuglia della stazione di Carovigno, comandata dal maresciallo Antonio Palma. I giovanotti che avevano alzato un po’ troppo il gomito sono stati fermati e condotti in caserma. A loro carico c’erano diverse denunce, seguite a quelle delle due donne. Si erano uniti alla protesta alcuni passanti e persino qualche ristoratore della località di villeggiatura, tutti costretti, loro malgrado, ad assistere alle bravate a luci rosse dei tre giovanotti.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
TOMBOLO Dopo la notte di violenza a Onara, con un albanese picchiato davanti a un centinaio di persone e soccorso dal sindaco, è ora di dire basta
Nasce il G8 della sicurezza a feste e sagre
Zorzo: «Venerdì summit con altri sette comuni per chiedere più iniziative e forze dell’ordine contro risse e criminalità».
Un cittadino di nazionalità albanese inseguito presumibilmente da due connazionali che lo hanno preso a calci, pugni e ferito con un coltello. Tutto questo in pieno centro ad Onara di Tombolo. Alle due della notte tra sabato e domenica, davanti a un centinaio di persone che erano ancora assiepate alla festa della birra. Ennesimo episodio di criminalità, successo sotto agli occhi del sindaco Franco Zorzo con il consiliere Maurizio Peggion, che ha fatto chiedere agli amministratori più sicurezza per feste e sagre che caratterizzano l’estate. Dove la gente vuole passare una serata in serenità e non vivere con la minaccia che malintenzionati, ubriachi o delinquenti terrorizzino le famiglie. (*)
«Abbiamo soccorso il malcapitato evitando che le vetture lo investissero - racconta il primo cittadino - Barcollava in mezzo alla strada. Non ne voleva sapere dell’aiuto anche dei sanitari del 118 intervenuti dopo la mia chiamata. Prima dell’arrivo di due pattuglie dei carabinieri, che erano impegnate a Piazzola sul Brenta, l’uomo si è allontanato tra il buio dei campi. Impossibile trovare anche gli altri due fuggiti su una Mercedes, della quale abbiamo il numero di targa. Fortunatamente non sono state coinvolte altre persone, fino a quel momento tutto si era svolto senza problemi. Una bella festa. Ma questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Alle feste estive e di paese occorre più vigilanza per tutelare la sicurezza della gente. Per venerdì è fissato un incontro con i sindaci di Campo San Martino, Cittadella, Fontaniva, Galliera Veneta, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari e Villa del Conte, che si trovano ad affrontare episodi come questi ed altri di microcriminalità, che determinano nei cittadini una situazione di insicurezza. Questo non per l’incapacità delle Forze dell’ordine che anzi, carabinieri per primi, fanno molto di più del dovuto. Ma per una disparità di uomini e mezzi rispetto alle esigenze».
Dall’incontro si spera di redigere un documento comune da inviare alle autorità competenti nella speranza di risposte rapide e concrete. «Bisogna rivedere i criteri di assegnazione delle forze dell’ordine - continua Zorzo - C’è il rischio che oltre alla microcriminalità, che ha un enorme impatto sociale, si sposti qui la criminalità organizzata, ed in parte pare stia avvenendo. Non lo si deve rendere possibile contrastando questo con adeguati strumenti».
Michelangelo Cecchetto.
BRESCIA OGGI
MANERBIO. Ordine pubblico
Le ragazze aggredite scrivono al sindaco: «Più sicurezza la sera».
Non si placa la rabbia dei manerbiesi suscitata dall’episodio di presunta aggressione verificatosi venerdì notte in via Dante da parte di una coppia di stranieri a due diciannovenni del paese.
Le due ragazze dopo aver accompagnato a casa un’amica si erano fermate a chiacchierare a bordo della propria macchina in un’area di sosta quando improvvisamente sono state affiancate da una vettura con a bordo due stranieri con i caratteri somatici nordafricani, i quali accortisi che la corte non era apprezzata sono diventati furiosi insultando le giovani con frasi volgari.
A quel punto le due amiche hanno acceso la macchina e si sono dirette verso il centro del paese ma sono state inseguite e raggiunte dagli stranieri che hanno poi preso a pugni i finestrini e la carrozzeria. L’intervento degli avventori di un bar avrebbe fatto desistere dall’aggressione e messo in fuga gli aggressori.
Ora la comunità si interroga sulla microcriminalità spesso legata al fenomeno dell’immigrazione clandestina. «Episodi come questi non sono nuovi ormai neanche nel nostro paese, oltre alle risse ormai sempre più costanti fra bande di extracomunitari» raccontano alcuni residenti di via Dante. «Siamo preoccupati quando i nostri figli devono rientrare a casa nelle ore notturne, viste le risse attorno ai due phon center».
In una lettera indirizzata al sindaco le due giovani manerbiesi vittime dell’ aggressione accanto all’ apprezzamento per il lavoro delle forze dell’ordine, denunciano il fatto che in molte zone del paese diventa sempre più difficile camminare nelle ore serali e chiedono interventi sull’uso sfrenato di alcolici e lotta alla microcriminalità legata al fenomeno dell’immigrazione clandestina «affinché episodi come quelli di venerdì notte, che lasciano un segno indelebile a chi ne è coinvolto, non si ripetano».
Situazione spiacevoli che sono una realtà quotidiana, episodi che minano la tranquillità e la sicurezza delle persone.
Diego Baruffi.
L’ARENA
ISOLA DELLA SCALA. Appuntamento oggi in sala civica
La strada dedicata al vino
L’assessore Brunelli incontra i sindaci interessati.
Isola della Scala. Sono otto le strade che portano a bere un buon calice di vino e a riscoprire le produzioni tipiche veronesi: Terra dei Forti, Lessini-Durello, Soave, Custoza, Bardolino, Valpolicella, Riso Vialone nano Igp e la nuova entrata Arcole. Otto «Strade del Vino», riconosciute in modo ufficiale grazie alla legge regionale 17 del 2000. La Provincia di Verona ha l’incarico di predisporre il progetto per l’identificazione dei percorsi e l’individuazione delle posizioni migliori per installare la segnaletica.
Il progetto sarà realizzato entro la fine dell’anno, dopo una gara d’appalto tuttora in corso. L’investimento è di 105.325 euro: 42.129 dei quali a carico della Provincia, mentre i rimanenti 63.192 a finanziamento regionale.(*)
Per far conoscere i progetti delle Strade del Vino ai sindaci dei comuni interessati, la Provincia ha fissato una serie di incontri. Incontri ai quali parteciperanno l’assessore alle politiche per l’agricoltura, Dionisio Brunelli, e il progettista che si occuperà dei singoli percorsi stradali.
Il prossimo appuntamento sarà oggi nella sala civica del Comune di Isola della Scala. Si parlerà della «Strada del Vialone nano IGP» nella sala civica del Comune di Isola della Scala saranno presenti i sindaci dei Comuni interessati al tracciato: Bovolone, Buttapietra, Casaleone, Cerea, Concamarise, Erbè, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Isola Rizza, Mozzecane, Nogara, Nogarole Rocca, Oppiano, Ronco all’Adige, Roverchiara, S.Pietro di Morubio, Salizzole, Sanguinetto, Sorgà, Trevenzuolo, Vigasio.
Quanto ai cartelli che segnalano le Strade del Vino, saranno così organizzati: una prima segnaletica generale sarà posizionata nella piazza del paese, mentre altre due più specifiche andranno una all’inizio della strada, l’altra nell’azienda specifica segnalata all’interno del percorso.
LA SICILIA
palma di montechiaro
«In crisi il settore vitivinicolo»
Chiesto Consiglio straordinario.
 

Palma di Montechiaro. Stanno esplodendo nella cittadina palmese, dopo quelli degli ortocoltivatori, i problemi della categoria dei vitivinicoltori la cui economia rischia di collassare a causa della ormai incapacità dell’unica cantina sociale locale e di alcune della zona di smaltire il mosto che si è accumulato nei recipienti nella scorsa annata e che quindi potrebbero anche decidere di rifiutare a diversi produttori di viti l’ammasso di uva per la realizzazione del vino.
Il giovane bancario Giuseppe Lentini che ogni giorno riesce a tastare il polso della crisi che sta investendo un settore portante per l’economia cittadina, è stato eletto anche consigliere comunale nella lista dell’Udc e ieri, nel rispetto del suo mandato popolare che gli affida anche il compito di contribuire a risolvere i problemi della comunità locale, è intervenuto con una iniziativa che appare idonea per affrontare e dibattere le difficoltà di centinaia di padri di famiglia, in modo da coinvolgere tutte le forze politiche per alleviarle e risolverle.
Il giovane esponente dei cristiano - democratici, ha chiesto al presidente del Consiglio comunale Calogero Alotto di indire una convocazione straordinaria ed urgente del civico consesso con all’ordine del giorno un solo argomento, quello cioè riguardante la grave crisi del settore vitivinicolo. La richiesta, per conoscenza, è stata anche fatta recapitare al sindaco Rosario Gallo, all’assessore comunale all’Agricoltura Angelo Amato, al prefetto Bruno Pezzuto ed al presidente del Governo regionale Totò Cuffaro.
Lentini ha motivato la sua proposta con il fatto che la crisi che sta investendo il settore vitivinicolo rischia di innescare processi di crisi economica irreversibile poiché - scrive - la cittadina palmese annovera almeno 3.000 addetti in tale settore e quindi c’è il pericolo che tale drammatica situazione possa causare ricadute sociali oltre che economiche in tutto il paese. Il proponente ha altresì ha ricordato che le cantine sociali, non riuscendo a vendere il prodotto finito a prezzi remunerativi, si ritrovano i loro silos ancora pieni di vino, con il rischio concreto quindi di dovere compromettere la vendemmia 2005, a causa della indisponibilità dei recipienti dove potere ammassare le uve da mosto.
Nel contempo Lentini ha preannunciato che si farà carico di proporre ai Governi nazionale e regionale di dichiarare lo stato di crisi del settore vitivinicolo e di predisporre misure di emergenza per fronteggiare le difficoltà di migliaia di produttori, oltre di autorizzare con la massima urgenza la distillazione del vino in esubero per svuotare le cantine e quindi assicurare l’ammasso nella prossima campagna vendemmiale.
FILIPPO BELLIA.

JOINTOGETHER.ORG
One in Three Young Adults Drink and Drive
 
Federal research reveals that about a third of drivers ages 21 to 25 -- 33.8 percent -- have driven while under the influence of alcohol or other drugs, according to the Substance Abuse and Mental Health Services Administration (SAMHSA).
Among adults ages 21 or older, the past-year driving under the influence rate was 16.6 percent overall, with 15.7 percent saying they had driven under the influence of alcohol, 4.3 percent saying they had driven under the influence of illicit drugs, and 3 percent saying they had driven under the influence of both alcohol and other drugs.
Among 26- to 34-year olds, 24.3 percent said they had driven under the influence; among 35- to 49-year olds, the rate was 18.5 percent, among 50- to 64-year olds, the rate was 10 percent, and among those ages 65 and older, the rate was 3.4 percent.
SAMHSA estimated that 30.7 million Americans drove under the influence last year. "These new data show just how much work remains to be done to keep impaired drivers off the road," said SAMHSA Administrator Charles Curie. "They are a danger to everyone."
The report, "Driving Under the Influence Among Adult Drivers," was drawn from the National Surveys on Drug Use and Health.

LA STAMPA Nell’Alessandrino si torna a parlare di eno cardiologia Incidente e un tasso alcolico record  

Picchia la moglie: denunciato    
IL TIRRENO
centro storico assediato da spacciatori e ubriachi




Giovedì, 07 Luglio 2005
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