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Rassegna stampa alcol e guida del 22 settembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


METRONEWS
LETTERE
 
Caro lettore...
Bere alcolici, cattivo esempio.

È d’uso ormai vedere gente sui marciapiedi, in metropolitana, nei parchi, insomma ovunque sorseggiare birre o alcolici, sola o in compagnia, con grande aria di compiacimento. Ho vissuto nove anni a New York e posso assicurare che lì, che pure di alcolisti ne hanno parecchi, è proibito girare per strada mostrando di bere alcolici (è d’obbligo coprirli con buste di carta) e non è permesso usare mezzi pubblici in stato di ebbrezza. Perché in Italia non si fa altrettanto, considerando che un ubriaco è una persona potenzialmente dannosa per gli altri viaggiatori e fornisce la falsa idea che bere è bello e socialmente accettabile?
PATRIZIA CORDERO
Da quel che ci racconta la signora Cordero, grazie anche alla sua lunga esperienza negli States, la rimozione (almeno) estetica di un problema come quello dell’alcolismo – il cartoccio che spesso nasconde un dramma personale – sarebbe un modello di società a cui tendere rispetto all’esposizione “compiaciuta” che, invece, fa parte delle abitudini italiane. Il non esporre, il non far vedere, salvaguardare insomma il comune senso del pudore, darebbe il classico buon esempio rispetto all’impatto crudo e insopportabile di un ubriaco attaccato alla bottiglia. Ho dubbi, e molti, che la semplice sterilizzazione visiva sia più educativa e mi domando, in termini di sensibilizzazione del problema o anche solo di pura carità cristiana, se invece noi e i nostri figli non abbiamo la necessità di capire sbattendoci gli occhi addosso senza voltare lo sguardo da un’altra parte. E non credo che un’istantanea così violenta possa comprendere il rischio di emulazione, di una spinta verso un bello che in realtà non esiste: qualcuno potrebbe considerare “belle” quelle immagini? (*)
MICHELE FUSCO
 
(*) Nota: mi sembra che la lettrice nella sua lettera abbia colto molto più nel segno di chi le ha risposto. Nessuno pensa che nascondendo la bottiglia di alcolici in un sacchetto si risolva il problema, ma se si concorda che sia necessario una sensibilizzazione verso i drammi dell’alcol, dobbiamo temere più la normalizzazione e l’assuefazione alle immagini del bere che un po’ di pudore ed ipocrisia che lo presenta come un comportamento di cui avere diffidenza.

GIORNAL.IT
 
15enni con la bottiglia in mano. E i controlli nei locali?

Ancora nessuna risposta. Giovanni Barosini e Gian Mario Lombardi della Circoscrizione “Centro” di Alessandria, come pure tutto il Consiglio di Via Venezia, attendono fiduciosi le informazioni chieste alla Polizia Municipale in merito ai risultati dei controlli amministrativi effettuati nei locali pubblici. L’interesse è mirato sul consumo di alcolici da parte dei giovani:
“Bevono di piu’, fuori pasto e con l’intenzione di ubriacarsi, imitando, magari involontariamente, i protagonisti della fiction televisiva.
E’ questa la fotografia dei giovani italiani consumatori di alcol scattata dall’Osservatorio su Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità.
Combattere la piaga dell’alcol è uno dei più importanti investimenti sulla salute a medio e lungo termine. Il consumo di alcol tra i giovani, infatti, è un fenomeno preoccupante e in forte incremento a livello internazionale e nazionale.
Oltre alla pubblicità diretta delle bevande alcoliche, la televisione e i media propongono il consumo di alcol associandolo frequentemente a situazioni di quotidiana convivialità e a protagonisti con personalità positive contribuendo a normalizzare la cultura del bere (è emerso che l’alcol è presente sullo schermo ogni 13 minuti, il doppio della sigaretta).
Secondo i dati del monitoraggio Istat relativi all’anno 2000, il consumo di alcol è notevolmente aumentato tra le giovani generazioni, toccando picchi sorprendenti tra i quattordicenni e le ragazze.
Inoltre, pur con le dovute cautele, è possibile stimare in cinquecentomila i maschi e le femmine di età compresa tra i quattordici ed i sedici anni che consumano amari e liquori ad alta gradazione alcolica.
Di fronte a tale fenomeno, oltre ad auspicare una più incisiva opera massmediologica di prevenzione ed educazione, ci siamo posti il problema di capire come, dove e quando gli adolescenti si procurano la bottiglia visto che l’articolo 689 del codice penale punisce con multe, revoca della licenza e detenzione gli esercenti che somministrano bevande alcoliche ai minori di anni 16 e/o persone affette da malattie mentali o in stato di evidente stato di ebbrezza.
A tal proposito abbiamo, nel mese di Luglio 2005, presentato un Ordine del Giorno in Consiglio Circoscrizione Centro (approvato all’unanimità) con il quale chiedevamo alla Sezione Polizia Giudiziarie della Polizia Municipale di Alessandria di conoscere numero, periodicità ed esito dei controlli effettuati sul territorio di competenza
Sebbene siano trascorsi i 30 giorni entro i quali un apparato dell’Amministrazione comunale se interpellato da un organo consigliare deve rispondere, non abbiamo avuto nessun cenno.
Tale comportamento ci ha lasciati profondamente amareggiati sia come genitori sia come cittadini.
Di fronte ad un fenomeno ormai dilagante e preoccupante, qualche genitore alessandrino potrebbe già trovarsi a vivere senza aiuto un piccolo dramma famigliare.
In questo senso continueremo nella nostra campagna di sensibilizzazione per quanto il nostro piccolo ruolo istituzionale ce lo consentirà, favorendo il dialogo, il dibattito e la prevenzione, senza però dimenticare che una legge dello Stato, ancorchè non gradita, deve essere accettata.
E l’accettazione della Legge presuppone un controllo sul rispetto della stessa.
Giovanni BAROSINI
Gian Mario LOMBARDI
Consiglieri Circoscrizione Centro.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Taranto)
 
L’INIZIATIVA. Intitolato a Papa Giovanni Paolo II su idea di una coop onlus
Dipendenza dall’alcool e dal gioco d’azzardo un centro d’ascolto aiuterà chi ha bisogno.

In tutta la Puglia non esiste un servizio così completo. Il Centro d’ascolto «Karol», dedicato a Papa Giovanni Paolo II - del quale si richiama la nota frase pronunciata all’inizio del suo lungo pontificato: «Non abbiate paura» -, si occuperà, a partire da oggi, dei problemi legati alle tossicodipendenze, al gioco d’azzardo, all’alcool, ai disturbi dell’alimentazioni e alle videodipendente. Il Centro, con sede a Taranto in via Laclos 36, nasce da un’idea della cooperativa onlus «Carisma» e si avvale del patrocinio morale dei comuni di Taranto e Ginosa. Un staff tecnico - composto da dodici psicologi, due sociologi, psicoterapeuti, educatori, un medico generico e uno psichiatra - presterà servizio in forma del tutto gratuita ogni giorno dalle 16 alle 20. «Il sostegno offerto da Karol - spiega Katia Cifrese, coordinatrice del centro di ascolto - consente ai familiari di non trovarsi soli nella gestione della patologia del proprio congiunto, di attenuare lo stato di angoscia, di sfiducia, i dubbi e lo stress psicologico che queste patologie comportano». Il primo contatto col centro avviene attraverso una telefonata allo 099.7362188. L’utente è invitato ad esporre la propria situazione e, solo dopo aver analizzato i vari aspetti, si deciderà o meno se fissare un incontro con uno degli esperti, il quale «gestirà» il caso nella massima discrezione. Tra i servizi offerti c’è anche quello di informare i richiedenti sulle modalità di accesso alle strutture socio-sanitarie presenti sul territorio e di fornire materiale informativo sulla malattia, sull’assistenza, sui diritti del soggetto. La cooperativa sociale Carisma, prima di dar vita al progetto «Karol», ha voluto condurre un’indagine nella provincia ionica coinvolgendo vari comuni e raccogliendo le indicazioni di altre associazioni di volontariato che operano nel settore dei viversi tipi di dipendenze. Particolare preoccupazione destano il crescente fenomeno dell’abuso di alcool tra gli adolescenti e la dipendenza dal gioco d’azzardo. S.Esp.

IL MESSAGGERO (Umbria)
 
 
ASL-CESVOL
Con il mutuo auto-aiuto si risolve
Boom di presenze al corso per combattere i disagi.

Boom di iscrizioni per il corso di “Auto-Mutuo-Aiuto”, promosso dalla Asl n.2 di Perugia, in collaborazione con Cesvol, domani e sabato, presso il Centro Formazione dell’Asl di Via del Giochetto. Oltre 100 partecipanti, su un tetto iniziale di 60 iscrizioni: di età varia, uomini e donne, dal tirocinante al pensionato, il target è estremamente variegato. Un’idea vincente, quella proposta da Asl n.2 (referente della Formazione è Valeria Matteucci) e Centro Servizi Volontariato; un’iniziativa partita con l’obiettivo di rendere l’auto-aiuto una pratica usuale e utilizzabile da tutti.
Con il corso di Mutuo Auto-Aiuto infatti, si daranno gli strumenti sia ai futuri destinatari dell’attività, sia a chi – per lavoro o per volontariato – intende creare un nuovo gruppo. Sono numerosi i medici, psicologi, educatori, assistenti sociali e formatori che parteciperanno come ”allievi” alla due-giorni intensiva.
Un trend in crescita, per una società che moltiplica il disagio, come conferma Chiara Cedri, psicologa in forza a Cesvol : «Vogliamo che l’auto-aiuto si diffonda non solo per l’alcolismo o altre patologie ‘pesanti’, che la gente capisca come è applicabile in tutte le forme di disagio leggero». Non solo: «Anche una fase della vita positiva, come la maternità, o un passaggio delicato, può trarre grande giovamento dall’auto-aiuto». La condivisione alla pari con chi ha lo stesso problema, in gruppo, si allarga così allo stress da lavoro, ai cambiamenti della vita, al mobbing, alle dipendenze affettive, da cibo, da farmaci, da gioco. «Il presupposto» - spiega la psicologa - «è che condividere non cura, ma allenta di per sé il disagio senza alcuna dinamica negativa». Nella due-giorni, ci saranno lezioni con Renzo De Stefani (responsabile servizio salute mentale di Trento), e Antonella Micheletti (servizio salute mentale di Gubbio), lezioni a gruppi, e le testimonianze in prima persona di chi ha superato il ”male di vivere” grazie all’auto-aiuto.
B.Za.

ASAPS
SICUREZZA STRADALE: IL BILANCIO DELLA CAMPAGNA ’GUIDO CON PRUDENZA’ ORGANIZZATA DA ANIA, POLIZIA DI STATO E SILB-FIPE.
2.441 PATENTI RITIRATE DI CUI 1.800 PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA. 28.000 PUNTI DECURTATI.
DISTRIBUITI PERO’ ANCHE 4.265 BIGLIETTI OMAGGIO DI INGRESSO IN DISCOTECA.

Roma, 21 set. - Si e’ conclusa la seconda edizione della campagna di sicurezza stradale ’Guido con Prudenza - Zero alcol, tutta vita’ organizzata dalla Fondazione ANIA (Associazione delle imprese di assicurazione) e dalla Polizia di Stato, con la collaborazione dell’Associazione imprenditori locali da ballo (SILB-FIPE) che ha interessato per sette weekend alcune delle discoteche piu’ alla moda tra i giovani dei litorali di Lignano e Jesolo, della Romagna, della maremma toscana, di Roma, di Napoli e Salerno. L’iniziativa ha previsto una campagna di informazione sui rischi legati alla guida in stato di ebbrezza, con la possibilità per i ragazzi di provare alcool test, di vincere gadget e biglietti di ingresso omaggio in discoteca. Un braccialetto di gomma blu e una t-shirt a fine serata sono stati distribuiti ai giovani che hanno accettato di essere Bob, non bevendo alcolici per riaccompagnare in sicurezza i propri amici a casa.
All’informazione e alla prevenzione attuata con posti di controllo rinforzati sono corrisposti servizi potenziati, che, nelle sei località interessate, hanno portato al ritiro di 2.441 patenti, di cui 1.800 per guida in stato di ebbrezza e la decurtazione di 28.000 punti patente. Sono stati, comunque, distribuiti 4.265 biglietti omaggio di ingresso in discoteca ai giovani conducenti sobri. Rispetto all’estate del 2004, quando la campagna ha interessato tre aree territoriali per sei fine settimana, sono state impiegate il 45% in piu’ di pattuglie - per complessivi 1824 operatori di Polizia - e si e’ registrato un incremento del 21% delle patenti ritirate e del 24% delle infrazioni accertate.
Analizzando più da vicino i dati, si osserva che la fascia d’età giovanile più a rischio - dove è piu’ alta la percentuale di conducenti positivi all’alcool test rispetto al numero di conducenti controllati - è quella che va dai 23 ai 27 anni. Il momento in cui si sono ritirate piu’ patenti per guida in stato di ebbrezza e’ stato nella fascia oraria compresa dalle 4.00 alle 6.00 del mattino. La guida in stato di ebbrezza rimane ancora un fenomeno prevalentemente maschile: 11 conducenti maschi su 100 controllati sono risultati con un livello di alcolemia nel sangue superiore alla soglia massima consentita dalla legge a fronte di una percentuale del 3% rispetto alle conducenti di sesso femminile. Il Prefetto Pasquale Piscitelli, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, traccia un bilancio piu’ che positivo dell’operazione: ’’L’aver ritirato in sei località di vacanza quasi 2.500 patenti in sette fine settimana significa aver salvato tante vite umane ed aver evitato tante brutte telefonate alle famiglie nel cuore della notte. D’altra parte, il fatto che la Polizia Stradale abbia regalato 4.265 biglietti omaggio di ingresso in discoteca ai conducenti risultati negativi alla prova dell’etilometro (il 181% in piu’ dello scorso anno), ci ha consentito di superare abbondantemente l’obiettivo, definito all’inizio della campagna e gia’ di per se’ ambizioso, di distribuire piu’ di 3.000 ingressi ai giovani conducenti sobri.
Il Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale Fabio Cerchiai commenta con soddisfazione l’iniziativa: ’’Abbiamo voluto ripetere la campagna ’’ Guido con Prudenza - Zero alcool, tutta vita’’ per parlare ai ragazzi nel loro linguaggio e nei luoghi in cui si incontrano. I risultati positivi ottenuti ci invitano a proseguire nel nostro obiettivo: infondere nei giovani la cultura della sicurezza e la ricerca di un divertimento sano. La Fondazione ANIA , voluta dalle compagnie di assicurazione che operano nel settore rc auto, si impegna con interventi concreti per contribuire all’obiettivo prefissato da tutti Paesi Europei di ridurre del 50% le vittime della circolazione stradale entro il 2010. In questo anno e mezzo gli assicuratori e la Polizia si sono alleati per sensibilizzare i ragazzi al rispetto del codice della strada sulla base della condivisione del valore della vita e della loro importanza nella societa’ civile. Se grazie a queste iniziative avremo salvato anche solo una vita, il nostro sforzo non sara’ andato perduto’’.

SICUREZZA STRADALE.
Campagna "Guido Sobrio": i primi risultati dell’iniziativa piemontese.

A distanza di una settimana dalla prima giornata di "Guido Sobrio", la campagna d’informazione per combattere l’abuso di alcol alla guida, l’Assessorato alla Polizia Locale della Regione Piemonte, che ha curato l’intero progetto, comunica i primi risultati.
Nella giornata di venerdì 16 settembre i 26 enti che hanno aderito all’iniziativa hanno dato il via ad una serie di interventi di informazione e prevenzione, con la distribuzione da parte della polizia municipale di materiale informativo, come pieghevoli ed etilotest, per verificare da sé il proprio tasso di alcool prima di mettersi alla guida.
Più di quattrocento i controlli effettuati con l’etilometro su tutto il territorio regionale e 49 le violazioni per guida in stato di ebbrezza. L’iniziativa piemontese proseguirà nelle giornate di sabato 5 novembre e giovedì 15 dicembre quando, nei Comuni coinvolti dal progetto, sarà più intensa l’azione della polizia municipale in tutte le direzioni promosse dalla campagna "Guido Sobrio".
"Guido Sobrio" nasce con l’intento di informare i cittadini sulla pericolosità della guida dopo l’assunzione di alcol, in particolare cercando di diffondere una cultura dell’autocontrollo e della prevenzione finora poco applicata dagli automobilisti.

AGE
ALCOL E DROGA: EMILIA; DRAGOTTO, MOZIONE IMPEGNA REGIONE A FARE PREVENZIONE.

REGGIO EMILIA - L’assunzione di alcolici e l’uso di sostanze stupefacenti è sempre più diffuso tra i giovani e giovanissimi. Da questa premessa prende avvio una mozione sottoscritta dal Presidente del Gruppo di Forza Italia Giorgio Dragotto, nella quale si evidenzia come non ci sia una approfondita conoscenza tra gli adolescenti delle conseguenze derivanti dall’abuso di queste sostanze, spesso mischiate in "cocktail micidiali". Dal lavoro di prevenzione proposto da alcuni Comuni sarebbe infatti emerso che i giovani non considerano "attività rischiosa" la profusa assunzione di alcol il sabato sera, né reputano le sostanze alcoliche un rischio per la salute. Alla luce degli incidenti stradali, spesso mortali, causati dalla guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di droghe, e degli scarsi risultati delle campagne informative finora messe in atto, Dragotto intende impegnare la Giunta regionale: a predisporre, di concerto con l’Osservatorio per l’educazione stradale, le scuole, le Ausl, i Comitati dei genitori, gli Enti locali, le Prefetture, l’ACI, ecc., una campagna di informazione e di prevenzione sulle conseguenze dell’uso di alcol e delle sostanze stupefacenti specificatamente rivolta ai giovani, a "rafforzare in tale senso il ’sistema a rete’ di soggetti pubblici e privati che fa capo all’Osservatorio", a creare una sinergia con le scuole con l’ausilio di personale specializzato nell’attività di educazione/informazione e a destinare a questo progetto adeguate risorse economiche.
FRANCESCO AURIEMMA.

IL GAZZETTINO  (Padova)
 
Il ragazzo, che aveva trascorso la serata in piazza delle Erbe, a mezzanotte e trenta alla vista di una pattuglia dei carabinieri ha scagliato la pietra in mezzo alla strada
Lanciatore di sassi sorpreso sul cavalcavia.

Era sul ponte di Chiesanuova con un pezzo di marciapiede. Denunciato uno studente ventiseienne di Sarmeola
Ha trascorso la serata in piazza delle Erbe, assieme agli amici dell’università. Poi, ritornando a casa, a Sarmeola di Rubano, ha pensato male di staccare un pezzo di marciapiedi sul cavalcavia di Chiesanuova. Voleva lanciarlo contro una delle auto in transito sulla tangenziale? Oppure il suo obiettivo era un treno? Difficile dirlo. Di certo c’è che quando ha visto arrivare una pattuglia dei carabinieri M.G., iscritto alla facoltà di Ingegneria, non ha pensato di meglio che scagliare il grosso masso in mezzo alla strada. Immediatamente è stato raggiunto e bloccato. Portato in caserma, prima di essere affidato alla madre è stato denunciato a piede libero per attentato alla sicurezza dei trasporti e danneggiamento aggravato.
È mezzanotte e mezza di lunedì. Da un paio d’ore è terminata allo stadio Euganeo la partita di calcio del campionato di serie C1 tra il Padova e il Genoa. I seimila spettatori ormai se ne sono andati. Così anche i carabinieri impegnati nel servizio di ordine pubblico risalgono in auto per rientrare in caserma. Tra questi ci sono anche gli equipaggi della stazione di Prato della Valle. Nella prima vettura si trova personalmente il comandante, il luogotenente Giancarlo Merli. È lui a scorgere, appena entrato sul cavalcavia di Chiesanuova proveniente dalla tangenziale, la figura di un individuo che a piedi se ne sta fermo sul lato destro del ponte, all’altezza di corso Australia e la linea ferroviaria. Probabilmente anche il giovane si rende conto che stanno arrivando i carabinieri. Perciò cerca velocemente di disfarsi del masso che ha tra le mani. Come? Scagliandolo in mezzo alla via.
I carabinieri si sono immediatamente fermati. Un paio di militari hanno bloccato il traffico il tempo utile per recuperare il pezzo di marciapiede, il comandante Merli e il suo autista hanno invece inseguito e fermato il ragazzo, che sembra fosse in preda ai fumi dell’alcol. Portato negli uffici di Prato della Valle il ventiseienne avrebbe confermato che aveva trascorso la serata in piazza bevendo con gli amici. (*) Dal sopralluogo sul ponte è emerso che il masso era stato staccato dal cordolo del marciapiedi. Per questo, oltre all’attentato alla sicurezza dei trasporti, allo studente è stato contestato anche il danneggiamento aggravato. Resta da capire se le sue intenzioni erano quelle di colpire le auto o i treni in transito.
E.L.C.
 
(*) Nota: l’associazione tra lancio dei sassi dai cavalcavia e bere alcolici è così stretta che si potrebbe definire questo atto di vandalismo come un problema alcol correlato.

IL MESSAGGERO (Abruzzo)
 
L’ACCUSA: OMICIDIO COLPOSO
Il giudice scarcera l’investitore della romena
di MAURIZIO CIRILLO.

«Si, sono stato io ad investirla, ma ero ubriaco. Non mi sono accorto di esserle passato sopra facendo retromarcia». Massimo Chiarieri, il diciottenne arrestato dopo aver investito e ucciso Florina Jascu (deceduta all’alba in ospedale), una rumena di 19 anni, nella notte tra domenica e lunedì scorsi in corso Vittorio Emanuele, non regge alla tensione dell’interrogatorio e scoppia a piangere. Confessa e torna subito in libertà. Ammette l’investimento, ma spiega anche al gip che tornava da una serata passata prima in un ristorante, dove aveva mangiato e bevuto, e poi da un dopo cena al pub dove aveva aggiunto un’altra buona dose di alcol.
«Dopo l’investimento - avrebbe in sintesi raccontato tra un pianto e l’altro - mi sono fatto prendere dal panico ed ho ingranato la retromarcia per andar via: non mi sono reso conto che la ragazza era per terra e che l’avevo agganciata». Avrebbe anche ammesso, davanti al giudice Campli e al suo legale, di essersi inventata completamente la storia del sequestro di persona. In un primo momento aveva infatti riferito alla polizia che era stato sequestrato da due nomadi e che uno di essi, alla guida della sua autovettura, aveva investito la ragazza. Ma fortunatamente al momento dell’incidente c’erano dei testimoni che hanno spiegato agli investigatori che sulla Lancia Y c’era soltanto un uomo con una maglia bianca ed erano riusciti anche a prendere una parte della targa. Ed è per questo motivo che il giovane, raggiunto al telefono cellulare dalla madre, veniva avvertito che a casa c’erano già i poliziotti ad attenderlo, ed è per questo che, preso dal panico, Massimo avrebbe tirato fuori la storia del sequestro. Tornando a casa a Spoltore, il giovane avrebbe poi avuto l’incidente con la sua autovettura. Secondo il gip non si può parlare altro che di omicidio colposo.

BRESCIA OGGI
 
COLOGNE. Grave 36enne del paese. In ospedale anche titolari e clienti dell’esercizio. In fuga l’aggressore
Rissa selvaggia in un bar
Difende la compagna incinta e finisce accoltellato da un albanese
di Giancarlo Chiari.

Si erano azzuffati poco prima con alcuni clienti di un bar. Per vendicare lo «sgarbo» hanno organizzato una missione punitiva che ha coinvolto anche persone estranee. Ovvero i titolari e i clienti di un bar di Cologne che hanno avuto l’unico torto di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Il gruppo di albanesi gli ha aggrediti senza farsi scrupolo che nel gruppo ci fosse anche la titolare del bar in attesa di un figlio.
Il suo compagno, un 36enne del paese, ha preso le sue difese ed è stato accoltelato. Ora è ricoverato all’ospedale di Chiari in prognosi riservata: il fendente gli ha lesionato l’intestino. In fuga il feritore già identificato dai carabinieri. Scenario suo malgradodi una serata di follia il «New Caledonia», un tranquillo bar al centro di Cologne.
Tutto, stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri, è iniziato alle 18.30. Il gruppo di immigrati provenienti da Chiari si è seduto al tavolino di fronte a quello di tre ragazzi di Cologne. A un certo punto gli albanesi, forse «caricati» da un paio di birre di troppo, hanno cominciato a litigare con i clienti: la discussione è degenerata e i due gruppi si sono picchiati. La zuffa è durata poco: gli stranieri sono fuggiti. Attorno alle 20 però sono tornati in forze, scatenando una rissa violenta con avventori che nulla avevano a che fare con la precedente rissa.
Il fratello della titolare del bar, ieri chiuso per turno, racconta ancora sotto shock l’accaduto mostrando i segni dell’aggressione sul volto e il braccio: «Il nostro bar è frequentato da tutti, ma a Cologne un episodio simile non era mai successo - spiega aggiungendo -: l’aggressione non cambierà comunque i miei rapporti con gli albanesi di Cologne, alcuni sono amici. Ad innescare la rissa è stato un italiano, che ha detto di essere di Palermo, e credo abiti a Pontoglio. Verso le 18.30 è arrivato con due albanesi. C’è stata qualche battuta a cui abbiamo replicato senza scomporci e continuando a chiacchierare. I tre, pagato il conto, stavano per andarsene, quando uno degli albanesi è tornato sui suoi passi e mi ha rifilato un pugno dando il via ad una rissa finita in alcuna minuti».
Poi, dopo un’ora, è arrivata un’auto da Chiari guidata da uno dei due albanesi, con 6-7 stranieri decisi a lavare l’affronto.
Il gruppo avrebbe quindi aggredito a freddo i tre rimasti all’esterno. «Non ci aspettavamo ritornassero - racconta ancora il fratello della titolare - e sono stato preso alla sprovvista quando uno ha fatto volare i tavolini e mi ha rifilato una sediata che ho parato con il braccio, ma prima che potessi reagire ne ha tirato una seconda che io ho schivato ma il mio amico è stato colpito alla testa». Il gruppo per vendicarsi non ha badato a nulla, colpendo clienti appena arrivati, e la stessa titolare, in attesa di un bambino, sfiorata da una sedia è stata ferita di striscio e con una coltellata micidiale il suo convivente.
Quando sono arrivati i carabinieri i feriti si erano già rivolti al pronto soccorso di Chiari. Il bilancio parla di altri quattro feriti, compresa la ragazza incinta, oltre al 36enne accoltellato.
I carabinieri intanto hanno identificato alcuni degli aggressori: si tratta di Escura Illi, albanese di 24 anni, residente a Chiari. È lui che avrebbe originato la rissa: per questo è stato denunciato per lesioni e concorso in tentato omicidio, mentre ancora nessuna traccia della persona che ha sferrato la coltellata. La sua posizione giudiziaria potrebbe alleggerirsi se si presentasse spontaneamente alle forze dell’ordine.

WINENEWS
 
CONFAGRICOLTURA: IN EUROPA PER IL VINO SI SPENDE PIU’ PER DISTILLARE CHE PER MIGLIORARE LA PRODUZIONE.

(…) I due terzi del bilancio europeo per il settore vitivinicolo sono destinati al governo delle eccedenze di produzione. La sola distillazione e il relativo stoccaggio dell’alcool assorbono 700 milioni di euro, su un bilancio complessivo di 1,3 miliardi di euro. La spesa europea per i programmi di riconversione e ristrutturazione, invece, ammonta a 450 milioni di euro all’anno: circa il 36% del budget. “Questi dati - spiega Confagricoltura - dimostrano in modo inequivocabile che si spende più per distillare che per migliorare e valorizzare la produzione”. (…)
I dati di mercato non sono assolutamente buoni. Il consumo di vino in Italia, Francia e Spagna è diminuito di circa il 50% dagli inizi degli anni ’80 ad oggi e negli ultimi anni il trend discendente non si è arrestato. Secondo gli ultimi dati disponibili, la domanda di vino a livello europeo (Unione Europea a 15) è scesa da 127 milioni di ettolitri nel 2002-2003 a 121 milioni di ettolitri nel 2004-2005. (…)
 
Spesa media in % (2001-2003)
Distillazione, 48% Premio per l’abbandono definitivo, 1% Aiuti per l’arricchimento, 12% Magazzinaggio, 5% Restituzioni all’esportazioni, 2% Ristrutturazione e riconversione, 33%
Fonte: Confagricoltura.



Venerdì, 23 Settembre 2005
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