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Rassegna stampa alcol e guida del 9 ottobre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL SECOLO XIX
Uccisero pensionato a calci e pugni, confermati 16 anni
L’APPELLO Nessuno sconto di pena per Mirko Mirenda e Vincenzo Rapone, i due ventenni che nel giugno 2002 pestarono a morte "Riccardino" Gandolfo.
  

Sanremo Nessuno sconto di pena per Mirko Mirenda e Vincenzo Rapone, i due giovani ventenni che nella notte tra il 19 e il 20 giugno di tre anni fa uccisero a calci e pugni Riccardo Gandolfo, un pensionato sanremese la cui unica "colpa" era stata quella di imbattersi in una coppia di ragazzi ubriachi e in preda ad un delirio sanguinario per loro stessa ammissione. Ieri mattina, dopo un paio d’ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d’Appello di Genova hanno infatti confermato le condanne inflitte in primo grado: sedici anni di carcere.
A nulla sono valsi i tentativi della difesa di ridimensionare le decisioni del tribunale di Sanremo e lo stesso capo d’imputazione. Gli avvocati Bruno Di Giovanni e Andrea Rovere hanno fatto domanda di patteggiamento (14 anni e otto mesi), il procuratore generale ha dato il suo consenso, ma la Corte ha rigettato l’istanza. I due legali hanno giocato la carta della derubricazione da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, sostenendo la tesi che Mirenda e Rapone avessero sì aggredito il poveretto, ma non con l’intento di uccidere. Anche in questo caso la Corte d’Appello ha risposto di no. Soddisfatto il legale di parte civile, Giancarlo Giordano, che nel procedimento rappresenta il figlio della vittima, Vincenzo Gandolfo: «Soddisfatto forse non è un termine adatto. Diciamo piuttosto che, processualmente, l’esito dell’appello conferma giustamente le nostre aspettative».
Sessantasette anni - ma ne dimostrava parecchi di più, a causa di una malattia che ne aveva minato il fisico - "Riccardino", come lo chiamavano tutti, viveva da solo in un alloggio della Pigna, in via Palma 138. Minuto, sempre con un berretto da pescatore in testa e la sigaretta tra le labbra, era solito guadagnarsi qualche spicciolo, o un bicchiere di birra, svolgendo le commissioni per i commercianti di via Palazzo. Lo si incontrava spesso di notte, quando girava a piedi per il centro storico, magari per raggiungere qualche amico con cui dividere la strada e le ore fino all’alba.
Riccardo Gandolfo fu assalito alle 3.30 di venerdì 20 giugno, proprio in via Palazzo, anche se i suoi due assassini lo avevano già preso di mira in piazza Colombo. Lo inseguirono, colpendolo ripetutamente. Poi davanti a una panetteria la furia di Rapone e Mirenda divenne letale. Colpito più volte, il pensionato cadde a terra, sbattendo la testa sul gradino di marmo del negozio. Ancora calci e pugni lo lasciarono agonizzante sulla strada. Portato al pronto soccorso e trasferito nel reparto di Rianimazione a causa di un’insufficienza respiratoria acuta, Riccardino lottò fino alle 8 del mattino. Poi si arrese.
F.P.

L’ARENA di Verona
Tragico epilogo dell’uscita di strada di domenica notte.
La vettura era condotta da un ragazzo
Fabiana si è spenta in ospedale
Aveva 19 anni, era rimasta coinvolta in un incidente a Monteforte.

È morta la giovane che era rimasta gravemente ferita nell’incidente stradale accaduto domenica notte verso le due in via Aroldi, sulla Provinciale 17, a Costalunga, frazione di Monteforte d’Alpone. Fabiana Beschin, aveva appena compiuto 19 anni, abitava con la famiglia in via Belloca e la notte dell’incidente viaggiava sull’auto dell’amico Mirco Sartori, 19 anni di San Giovanni Ilarione, come lei. Beschin era passeggera sul lato posteriore della Ford Escort che il ragazzo guidava. A fianco del conducente, la minorenne S.C. 17 anni, compaesana. I giovani tornavano da una serata passata insieme in un locale della zona e si stavano dirigendo nelle proprie abitazioni.
A rilevare l’incidente sono stati i carabinieri del radiomobile dei carabinieri di San Bonifacio. Quando i militari sono arrivati sul posto hanno trovato l’Escort accartocciata in mezzo al vigneto. L’automobile impazzita aveva «arato» una cinquantina di metri di vigneto e i relativi paletti in cemento.
Il conducente è risultato positivo all’alcol test. Sono in corso ulteriori accertamenti per stabilire eventuali responsabilità. La giovane passeggera è sembrata subito gravissima e dopo un primo ricovero all’ospedale di San Bonifacio è stata trasferita da Verona Emergenza al reparto di neurochirugia dell’ospedale di Borgo Trento. Beschin aveva la teca cranica rotta, una brutta emorragia. Si temeva l’epilogo che poi c’è stato l’altro pomeriggio alle 14.30. (a.v.).

IL MESSAGGERO (Marche)
L’INIZIATIVA
Alcol e guida, cocktail mortale
Giornata sulla sicurezza stradale per studenti e cittadini.

Domani il Centro fiere di Villa Potenza si trasformerà in un mega spazio informativo ed educativo per ragazzi. Il tema, drammatico, di estrema e continua attualità, tocca sì in primis i giovani, ma anche gli adulti: alcol e guida. Ad organizzare la giornata è l’Unità operativa dipendenze patologiche della zona territoriale dell’Asur di Macerata con la collaborazione di Prefettura, Comune, Provincia e Forze dell’ordine del capoluogo. Domattina 800 studenti delle terze medie e dei quinti superiori, le fasce di età che iniziano a guidare il motorino e l’auto, popoleranno i padiglioni del Centro fiere. Nel pomeriggio, ore 14-17, l’evento sarà aperto a tutti. Nocciolo, i due momenti formativi su nozioni di guida sicura realizzati attraverso un filmato interattivo e un minicircuito da percorrere su un’auto sportiva. Poi ci saranno lo spazio “Stammibene”, iniziativa lanciata l’anno scorso dalla Asl 9 che propone di fare la prova dell’etilometro ai ragazzi che escono dai locali notturni per misurare il loro tasso alcolico prima di mettersi al voltante, gli stand delle Forze dell’ordine e del centro aggregazione Hyperion di Macerata, l’animazione di RadioLinea, e uno spazio murales per gli spray giovani artisti del nostro territorio.
Tutto in nome della moderazione nell’uso dell’alcol, ben spiegata attraverso un libricino vivo e dal linguaggio giovanile, e da manifesti davvero efficaci. Supporti che forniscono informazioni utili, smentiscono luoghi comuni, danno ai giovani la possibilità di misurarsi in interessanti test. «Sono messaggi di riflessione, informazioni mediche, ma niente proibizionismo», dice Gianni Giuli, direttore dell’Unità operativa dipendenze patologiche. «Proviamo a informare sull’alcol partendo dai ragazzi, è più facile cambiare il loro stile di vita rispetto agli adulti», così la pensa il direttore di zona Asur, Piero Ciccarelli. «E’ la strada giusta, le politiche repressive sono fallite da tempo», concordano gli assessori Savi per la Provincia e Lattanzi per il Comune. C. P.

IL GAZZETTINO (Treviso)
VILLORBA
Condannata per "il mortale del black out".

È accaduto in una notte che nessuno dimenticherà: il famoso black out che avvenne verso le 5 della mattina tra il 27 e il 28 settembre del 2003.
Quella notte in auto a Castrette di Villorba si trovavano due amiche - Patrizia Masutti, che perse la vita (abitava a Falzè di Piave) - e Susanna Recchia, che guidava la Y10 su cui le due viaggiavano.
Su una Fiat Punto, in stato di ebbrezza, c’era Antonio Ferrara, residente a Spresiano, che è stato condannato ieri a 7 mesi e 20 giorni per l’omicido colposo in stato di alterazione alcolica.
Il fatto avvenne sull’incrocio che oggi non esiste più, in quella pericolosa veste.
Di colpo, per effetto del black out, sparì ogni luce: l’auto delle due donne che rientravano da una discoteca, si trovò in mezzo alla carreggiata e l’altra, su cui viaggiava l’uomo con due amici, nel buio più totale. Un disastro: la collisione tra i due mezzi risultò inevitabile e la donna trasportata morì sul colpo, aveva 35 anni. La ragazza morta, con la famiglia, gestiva un negozio di pasta fresca a Pieve di Soligo.
Le due ragazze venivano da una cena assieme e dalla discoteca; Patrizia si sentiva stanca, dopo la serata allegra, e aveva lasciato condurre la vettura all’amica.

IL GAZZETTINO (Vicenza)
Ubriaco, travolse e uccise ciclista: patteggia 11 mesi.

Castelfranco
L’incidente mortale era avvenuto verso le 17 di una domenica, in via Nogarola a Treville, sul pericoloso rettilineo che costeggia il Fiume Muson: una Peogeut 206 guidata da Roberto Bobbato, 53 anni, che abitava poco più avanti, aveva travolto Gino Cocco, 82enne residente anche lui a 200 metri di distanza.
Cocco, che era in bici e stava tornando alla sua abitazione, è stato scaraventato nel fiume con il suo mezzo e ritrovato morto solo 4 chilometri più avanti, tra Loreggia e Loreggiola, nel padovano.
Molte sarebbero state le attenuanti: il fondo stradale era completamente nero perchè dopo la riasfaltatura non erano ancora state segnate le strisce bianche; era senza illuminazione e con la carreggiata ridotta nella larghezza. Ma il Bobbato era alterato dall’alcool: al test alcolimetrico era risultato di 2.53 mentre la quantità prevista è 0.50, una condizione pesantemente alterata. (*)
È stato certamente anche per questo che Bobbato ha patteggiato ieri 10 mesi (il rito alternativo consente uno sconto di pena di un terzo) per l’omicidio colposo, più un mese per lo stato di ebbrezza; il fatto era avvenuto il 21 novembre del 2004 e aveva sollevato una forte ondata di polemiche per le condizioni della strada, molto frequentata da ciclisti e anche da chi fa jogging.
 
(*) Nota: era ubriachissimo, ma non abbastanza per vedersi ritirare la patente definitivamente.
La legge prevede che tale sanzione sia prevista solo per chi provoca un incidente mortale guidando con alcolemia superiore a 3,0 (condizione che non si verifica quasi mai).

VIRGILIO NOTIZIE
Riparte reality show ’Il pilota’
La sfida consiste nel non bere alcolici in discoteca.

MILANO, 7 OTT - Riparte da Milano giovedì 13 ottobre, ’Il Pilota’, reality show contro l’abuso di alcol e la sicurezza stradale. La sfida sarà di nuovo quella di trascorrere una serata in discoteca senza bere alcolici per poi accompagnare a casa in auto, in tutta sicurezza, gli amici. Testimonial d’eccezione della campagna il Dj Mario Fargetta: ’Mi sono ubriacato solo una volta in vita mia, bevendo vino a casa di amici: non potevano davvero trovare testimonial migliore’.

CLARENCE
Sanità: Medici Famiglia e Alcolisti Anonimi Insieme Contro Dipendenza.

Castellaneta Marina (Ta), 7 ott. (Adnkronos Salute) - Medici di famiglia e alcolisti anonimi insieme per combattere i danni legati alla dipendenza all’alcol. Ma anche per costruire un punto di riferimento in grado di aiutare concretamente le persone che hanno problemi con il bicchiere. Sono gli obiettivi dell’accordo siglato tra il sindacato dei medici di famiglia Fimmg e l’Associazione alcolisti anonimi Italia. L’annuncio dell’accordo e’ stato dato oggi in una conferenza stampa al congresso nazionale Fimmg, in corso a Castellaneta Marina (Taranto). L’Associazione degli ex alcolisti e i camici bianchi, avvieranno insieme nei prossimi giorni un tavolo per mettere a punto le iniziative e stabilire i passi concreti da fare per contrastare il fenomeno della dipendenza dal bicchiere nella fase piu’ precoce, prima che ci siano danni seri sulla salute. Sono gia’ 4 mila i medici Fimmg formati in precedenti iniziative sulle patologie legate all’alcol, pronti quindi a partire per informare i pazienti e seguirli da vicino. Ma l’obiettivo e’ arrivare a tutti i 30 mila medici iscritti al sindacato. ‘’Il ruolo del medico di famiglia - ha spiegato Alberto Chiaratti, responsabile Fimmg dell’iniziativa - e’ fondamentale in particolare per individuare le persone con problemi di alcol. L’alcolista, infatti, e’ tendenzialmente bugiardo e non ammette la sua dipendenza, ma la nostra conoscenza diretta e la vicinanza alla famiglia ci premettono di intercettare piu’ facilmente il rischio’’. E il ruolo della prevenzione e’ stato sottolineato anche dal segretario nazionale della Fimmg, Mario Falconi. ‘’E’ importante - ha spiegato - agire tempestivamente e in questo sara’ fondamentale anche la collaborazione con le famiglie. L’alcolismo, pur essendo una dipendenza - ha concluso - non ha la stessa attenzione di altre tossicodipendenze. Spesso non ci si rende conto che si tratta di un problema complesso e si crede che per risolverlo basti solo smettere di bere. E’ necessario invece guardare al problema come sintomo di un disagio che va seguito’’.

LA PROVINCIA DI SONDRIO
Domani Alcol e Codice della strada: stand in città.

Morbegno (s.ghe.) Anche Morbegno aderisce alla “Settimana della sicurezza stradale”. L’iniziativa, predisposta dall’Asl, nell’ambito del progetto “Stop.Alcol.Stop” al quale ha partecipato la polizia municipale, si terrà domani, nell’ambito della manifestazione “Morbegno in cantina”, dalle 10 sino alle 20. «L’obiettivo - spiega il comandante dei vigili urbani Paolo Tarabini - è coinvolgere i cittadini e, in particolare, i più giovani, sulle problematiche riguardanti le gravi conseguenze che derivano dall’abuso del consumo di alcol da parte dei conducenti di veicoli e più in generale nel non rispetto delle norme del codice della strada». L’iniziativa prevede l’installazione di stand in piazza dei Caduti curati dai partner del progetto, cioè Asl, Prefettura, Dipartimento dei trasporti terrestri - ex Motorizzazione -, forze dell’ordine e associazione delle autoscuole, Unasca. In mattinata verranno coinvolti nel progetto «i ragazzi che frequentano le scuole medie e le superiori, che parteciperanno alle simulazioni di forze dell’ordine e Asl di una particolare situazione di alcolismo. Al termine delle prove sarà premiata la classe più meritevole». Alla giornata parteciperanno anche i baristi che offriranno verso sera aperitivi rigorosamente analcolici che saranno accompagnati dalla musica di una band locale.

LA SICILIA (Agrigento)
Fatta piena luce sulla moria di carpe del 17 settembre
I pesci avevano ingerito dell’alcool.

Ingestione di alcool. Questa la causa che ha provocato la morte di decine e decine di carpe nel fiume Salso (*). E’ stato accertato dopo le analisi batteriologiche che sono state effettuate sui campioni di acqua e su alcuni dei pesci, effettuati a Palermo presso l’Istituzo zooprofilattico sperimentale della Sicilia. I risultati sono stati confermati poi, dal responsabile dell’Ufficio Igiene pubblica dell’Asl 1, Enzo Pezzino.
Non è, purtroppo, la prima volta che si verifica un caso del genere e proprio per questo motivo, sarebbe opportuno un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine ma anche delle varie associazioni ambientaliste presenti in città.
A denunciare la moria di pesci lo scorso 17 settembre, furono alcuni studenti di scuola elementare che si erano recati alla foce del fiume per una passeggiata. Immediatamente, i ragazzini così come le loro insegnanti, denunciarono l’accaduto ai carabinieri.
Purtroppo, a Licata c’è un grosso problema da risolvere in tempi brevissimi se si vuole salvaguardare il fiume. Ci riferiamo alla condotta fognaria comunale che ancora non è stata completata. Proprio per questo motivo, gli scarichi fognari provenienti dalla condotta comunale sfociano direttamente nel fiume. Situazione questa, che in passato ha fatto registrare il fenomeno della moria di pesci. Se non si risolverà questo grosso problema, la moria di pesci è destinata a continuare.
Però, in attesa che l’amministrazione comunale provveda, sarebbe, dicevamo opportuno, che le forze dell’ordine e le associazioni ambientaliste rafforzino i controlli lungo il fiume.
A. C.

SUPEREVA.COM
TORINO: CINESE AGGREDISCE CONNAZIONALE, ARRESTATO.

Torino, 7 ott. (Adnkronos) - Ha ferito con una coltellata ad una mano una sua connazionale. Un uomo di 32 anni, cinese, regolare, ieri sera intorno alle 20, nel quartiere Porta Palazzo a Torino, ha aggredito una donna di 40 anni procurandole ferite alla mano giudicate guaribili in 30 giorni. L’uomo, visibilmente alticcio, e’ stato trovato dai carabinieri in possesso di 3 coltelli. Arrestato, dovra’ rispondere di lesioni personali gravissime.



Lunedì, 10 Ottobre 2005
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