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Rassegna stampa alcol e guida del 1 dicembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


IL GAZZETTINO (Padova)
CASALSERUGO. GUIDAVA CON UN TASSO ALCOLICO QUADRUPLO DI QUELLO CONSENTITO
Ubriaco uccide una giovane, 16 mesi
È la pena patteggiata dal trentenne che l’anno scorso ha travolto in auto Rossella. Non andrà in carcere.
  

Padova
Ha ucciso una giovane compaesana, travolgendola con la sua automobile. L’incidente è avvenuto il 14 agosto dell’anno scorso. Ma Federico Pizzeghello, 30 anni di Casalserugo, non finirà in carcere. Ha infatti patteggiato una pene di una anno e quattro mesi, con i benefici della condizionale.
Pizzeghello si era messo alla guida della Mercedes 200 completamente sbronzo: le analisi del sangue hanno appurato un tasso alcolometrico di 2,24, contro un limite di legge fissato a 0,5. Sulla sua strada si è trovata quel pomeriggio Rossella Meneghello, 25 anni. La giovane stava andando per la sua strada, in sella allo scooter Piaggio X8, che guidava con prudenza. La morte è arrivata all’improvviso: a quanto hanno accertato i rilievi della polizia stradale, in quel tratto l’auto guidata da Pizzeghello procedeva alla velocità di 115 chilometri orari. La ragazza è stata prima scaraventata a terra, poi trascinata nell’asfalto per qualche decina di metri. Infine lo scooter su cui viaggiava è scoppiato: il suo corpo senza vita è stato trovato semicarbonizzato.
Il giudice per l’udienza preliminare Claudio Marassi ha tenuto conto del fatto che il giovane era incensurato al momento dell’omicidio colposo. Visto l’accordo del pubblico ministero, sentito anche l’avvocato di parte civile che assisteva la famiglia, l’avvocato Maurizio Molinari, ha concesso il beneficio del rito alternativo al dibattimento processuale. Con il patteggiamento della pena la detenzione è stata ridotta di un terzo nel computo totale, meno un altro terzo, data l’incensuratezza dell’imputato: quindi una pena inferiore ai tre anni. Niente carcere dunque per il giovane responsabile della morte di Rossella Meneghello.
Solo il ricordo di quella sbronza presa il pomeriggio del 14 agosto, diventata la causa della morte di una sua giovane vicina di casa. Né una sentenza più dura, né il risarcimento versato alla famiglia potrà riportare in vita la giovane Rossella Meneghello, morta sul colpo. Secondo la giustizia la sua vita valeva 16 mesi di reclusione. (*)  A. G.
(*) Nota: per essere precisi la vita di Rossella Meneghello, venticinque anni, vale 16 mesi di condizionale. Se fosse stata uccisa in qualsiasi altra circostanza, anche colposamente, la pena sarebbe stata sicuramente superiore.

L’ARENA
BRENZONE. Domenica una giornata a Castelletto per cambiare stile di vita
Alcol, è allarme adolescenti
Ne fa uso quasi il 50 per cento di chi ha fra 11 e 14 anni.

Brenzone. L’alcol sta diventando un grave pericolo anche per i giovani tra gli 11 e i 14 anni. A lanciare l’allarme è l’associazione dei Club degli alcolisti in trattamento, ovvero l’Acat del comprensorio Garda- Baldo, che ha organizzato per domenica a partire dalle 9.30 al Garda Family House di Castelletto una giornata incentrata sulla «promozione degli stili di vita sani per proteggere la nostra salute dai rischi dell’alcol».
La giornata prevede anche l’intervento del dottor Roberto Cuni, del Centro studi di Trento, più volte moderatore di incontri delle varie sezioni di club degli alcolisti in trattamento dell’area lacustre. «Alcuni dati presentati il 22 novembre a Roma», ha fatto sapere Franca Capancioni, dell’Acat di Castelletto, «hanno preoccupato anche i pediatri italiani. Da una indagine svolta quest’anno risulta che, su un campione di 1.260 studenti tra gli 11 e i 14 anni, il 46 per cento beve vino, il 48 beve abitualmente birra mentre il 23.5 non disdegna il consumo di liquori. Un dato estremamente preoccupante e in netto aumento rispetto al 2004».
«L’attività fondamentale degli Acat», ha sottolineato il professor PierPaolo Vescovi, del Centro di alcologia dell’Università di Parma, «è la prevenzione. Ognuno deve avere le idee chiare attorno al problema del bere, in modo da tenere uno stile di vita corretto. L’alcol è una sostanza psicoattiva, tossica, verso cui si sviluppa tolleranza e dipendenza. Non può quindi essere accettata scientificamente la distinzione tra uso e abuso. Di qui l’importanza di essere informati. E ciò vale ancor di più per i giovani, che devono sapere i reali effetti di questa bevanda». La giornata organizzata a Castelletto prevede pure «il pranzo conviviale, interventi e dibattiti, con la testimonianza di ex alcolisti e dei loro familiari, che hanno dovuto affrontare i drammi derivanti da questa tremenda dipendenza», ha concluso Capancioni. (g.m.).

L’ADIGE
Stasera al Barycentro di Piazza Venezia incomincia «Nonsoloalcool»
Zenere come Venere, alla vicentina.

TRENTO – Si apre nel segno della comicità pungente, verace ed immediata alla vicentina di Giusy Zenere “Nonsoloalcool”, il particolare tour artistico - analcolico che rientra nel progetto M.A.P.P.A. Questa sera al Barycentro di Piazza Venezia (inzio ore 21) Giusy Zenere, diventato un volto noto al grande pubblico grazie a “La sai l´ultima”, il programma di Canale 5 che ha vinto nel 1996, presenterà il suo ultimo spettacolo “Zenere come Venere”.
In questo show Giusy Zenere diventa la "siora Pina", sposina contadina vicentina che racconta storie autobiografiche ispirate alla sua terra, alle prese con un marito insoddisfacente e perciò preda di una sviscerata passione calcistica biancorossa (più per i giocatori, che per il gioco). Ha un unico mito, Gino Bramieri, poiché sostiene che "la barzelletta è la mamma di tutte le sue avventure, combatte le malattie… e ti fa rimanere "figo" per sempre".
Nata a Treviso ma vicentina d´adozione, presta la propria collaborazione cabarettistica quale mascotte della squadra Vicenza Calcio, intervenendo a trasmissioni radiofoniche e televisive regionali. Una comicità la sua che punta sulla dimensione di vita semplice e nello stesso tempo spassosissima della siora Pina, specchio di tante altre situazioni reali su cui sorridere con spensieratezza.
Il tout di Nonosoloalcool che si apre oggi proporrà altri spettacoli a dicembre e nei primi mesi del 2006 attraverso la realizzazione di una serie di serate a tema con intrattenimenti di cabaret, di magia e musica accompagnate dalla degustazione di cocktails analcolici e di altre bevande tutte rigorosamente senza alcool. Un´iniziativa che intende proporre una riflessione positiva sulla questione alcolica e, in particolare, sul consumo di bevande alcoliche tra adolescenti e giovani ed offrire alternative di divertimento e di socializzazione non necessariamente legate allo “sballo alcolico”. Il tutto per mettere in evidenza come sia possibile divertirsi anche scegliendo di non bere, compiere un primo passo affinché il divertimento senza alcol diventi una modalità comportamentale trendy, cioè di tendenza e di moda.
Prossimo appuntamento quello del 15 dicembre allo Zorba´s di via Veneto dove l´atmosfera acquisterà toni magici grazie all´abilità e ai virtuosismi del giovane campione del mondo di illusionismo, il trentino Andrew Basso. Da ricordare come durante le serate saranno presenti le Bargirls della Cooperativa Arianna mentre il tour di “Nonsoloalcool” proseguirà anche nel 2006 a Rovereto, Mori, Arco ed in altre località del Trentino.

IL SECOLO XIX
E’ l’alcol il pericolo per i giovani
Il caso del padre chiavarese che ha denunciato il figlio quindicenne per salvarlo dalla droga, fa discutere. Nel Tigullio non c’è emergenza, ma le dipendenze sono diffuse .

Chiavari. Fa discutere la notizia del padre chiavarese che, per salvare il figlio quindicenne dalla droga, lo ha denunciato alla polizia, facendo arrestare la spacciatrice sedicenne. Un caso limite, aggravato dal fatto che il ragazzo era armato e pronto a compiere una rapina per procurarsi il denaro che il padre gli negava. Il Tigullio, come precisa il responsabile del Servizio tossicodipendenze della Asl 4, Giorgio Rebolini, «non sta vivendo un’emergenza»; l’intensa attività di sensibilizzazione che Asl, Comuni e comunità di recupero portano avanti da anni ha favorito l’informazione sui rischi e reso il servizio di prevenzione più accessibile, tuttavia l’uso di droghe leggere è diffuso e l’alcolismo prende campo soprattutto tra i giovanissimi. «L’approccio con alcune sostanze stupefacenti è disinvolto - spiega Rebolini - Procurarsi alcolici è ancor più facile, perché esiste una vera e propria industria del bere che ammalia i ragazzi».
Aumenta l’abuso di alcol e fumo tra i teenager, lo certificano le statistiche nazionali della Società italiana di pediatria, attraverso un’indagine condotta su 1260 studenti tra gli 11 e i 14 anni: il 46 per cento dichiara di bere vino, il 48 di consumare birra, mentre il 23,5 non si tira indietro di fronte ai liquori. Oltre il 40 per cento ha amici che fumano spinelli. Anche a livello locale la tendenza è confermata e cresce la preoccupazione degli adulti. La recente ricerca "Conoscersi per progettare", curata da Nicoletta Cinotti per conto del Comune di Chiavari, rileva che il 50 per cento dei genitori ritiene prioritario spiegare al proprio figlio gli effetti dei comportamenti a rischio, il 66 per cento cerca di dargli il buon esempio e il 27 per cento della popolazione adulta riconosce di bere troppo.
Ainino Cabona, dirigente scolastico dell’Itis Natta-Deambrosis di Sestri Levante e presidente del Centro di iniziativa democratica degli insegnanti del Tigullio conferma sia la preoccupazione delle famiglie sia l’avanzare dell’emergenza alcol: «A scuola garantiamo controlli discreti, ma capillari. A chi lo richiede, offriamo sostegno psicologico personalizzato». Quando i genitori avvertono i primi segnali di disagio devono rivolgersi a uno specialista. «Nella fase iniziale non si può parlare di tossicodipendenza sviluppata e un intervento precoce aiuta a sciogliere i problemi - afferma Giorgio Rebolini - In alcuni casi non è neppure necessario avviare una terapia, ma sono sufficienti incontri con un esperto».
Instaurare un contatto con gli adolescenti è difficile, per ottenere qualche risultato occorre parlare la loro lingua e muoversi sul loro territorio. Lo fa la comunità terapeutica "La fattoria" di Orero, impegnata in tutto il Tigullio con l’unità mobile. «I giovanissimi temono di essere giudicati, valutati e non capiti - dichiara Ezio Lasagna, responsabile comunità"La fattoria" - Per superare queste difficoltà, adottiamo un approccio informale, organizziamo concerti e ci facciamo trovare di fronte alle discoteche. Offriamo sostegno emotivo e non giudichiamo nessuno». Il problema delle dipendenze viene affrontato anche in parrocchia: «Per i ragazzi, spesso, il rischio è secondario rispetto alla voglia di trasgredire e di essere accettati dal gruppo - afferma don Alberto Gastaldi, responsabile diocesano della pastorale giovanile - L’uso delle cosiddette droghe leggere e l’abuso di alcolici viene sottovalutato. I percorsi parrocchiali sensibilizzano verso un divertimento sano, lontano dagli eccessi».
Debora Badinelli.

GIORNAL.IT
I ragazzi chiedono legge regionale contro l’abuso di alcol
Interventi sul controllo dell’uso degli alcolici sui minori e donazione del cordone ombelicale. Sono queste le proposte "alessandrine" al Consiglio Regionale del Piemonte. Le istanze provengono da consiglieri particolari: sono studenti delle scuole superiori di tutta la regione, compresa la provincia di Alessandria.

Domani 13, il Consiglio regionale del Piemonte ospita la giornata finale dell’ottava edizione di “Ragazzi in Aula”.
“Questa speciale seduta del Consiglio – afferma il presidente Gariglio – può essere considerata un esercizio di cittadinanza partecipata, vissuta dai giovani nella fase della loro formazione: la conoscenza diretta dei metodi per la costruzione delle decisioni pubbliche ci fa comprendere meglio come le istituzioni siano patrimonio di tutti i cittadini”.
I ragazzi hanno potuto formulare proposte di legge. Ogni proposta di legge (redatta da gruppi composti da 6
studenti) è stata valutata agli inizi dell’autunno da una Commissione composta da rappresentanti del Consiglio regionale e della Direzione regionale del Miur.
I 60 autori delle 10 proposte di legge ritenute più interessanti hanno già partecipato, il 21 ottobre scorso, ad una giornata formativa in Consiglio regionale, propedeutica allo svolgimento della speciale seduta in Aula del primo dicembre.
Di seguito l’elenco dei progetti di legge presentati dagli studenti:
(…)
Proposta di legge n 4: “Interventi per il controllo dell’uso degli alcolici da parte dei minori”
Presentata da: Donatella Zunino, Camilla Gioia, Laura Poggi, Veronica Boero, Alice Barbato, Greta Pastorino. Relatore: Alice Barbato. Docente: Maria Teresa Piana
Classe: II Liceo Linguistico e Pedagogico, Istituto Santa Caterina Madri Pie di Ovada (AL)
(…).

HUMANITAS SALUTE
Alcol: come si riconosce un bevitore "a rischio"?
Prosegue lo speciale di Humanitas Salute dedicato all’alcol. Come si riconosce un bevitore “a rischio”? E quali pericoli rappresenta per il nostro organismo un’assunzione eccessiva di bevande alcoliche? .

Dopo avere parlato del consumo di bevande alcoliche, del suo abuso e dell’alcolismo vero e proprio, affrontiamo con il dott. Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas, il tema del riconoscimento del bevitore a rischio e dei pericoli che un’assunzione eccessiva di bevande alcoliche rappresenta per il nostro organismo. L’identificazione del problema è infatti fondamentale per poter passare ad una corretta diagnosi di eventuali malattie correlate all’abuso alcolico e porvi rimedio.
Riconoscere tempestivamente l’abuso alcolico
“E’ importante cercare di capire se si è bevitori a rischio – avverte il dott. Tommasini - Come? Di solito si tende a minimizzare quello che si beve, quindi è importante cercare identificare serenamente e onestamente la quantità di bevande alcoliche assunta, cercando di dare un peso numerico a quanto si beve nel giro di una settimana o di un mese. Esistono anche dei questionari e delle valutazioni che possono essere fatte con l’aiuto dei familiari e che identificano ad esempio quanto alcol viene comprato, quante bottiglie sono presenti in casa, quante volte si va fuori a cena e quindi si beve... L’abuso alcolico va dunque identificato tempestivamente, così da fare in modo di riportare la quantità di alcol consumata a valori non pericolosi per la salute. I segni di problematicità possono essere, ad esempio, iniziare a bere da soli oppure esami di laboratorio effettuati per altri motivi che però mettono in risalto un problema. Un aiuto da parte dei familiari è invece indispensabile qualora il soggetto non si renda conto di avere questo problema e neghi una situazione di abuso alcolico.
L’identificazione del problema è quindi fondamentale per poter passare poi alla diagnosi di eventuali malattie correlate all’abuso alcolico e porvi rimedio. Nei casi più seri si deve poi prevedere anche un programma di supporto psicologico specialistico e intenso”.
L’alcol e il suo effetto sull’organismo
“Al di là dei danni che provoca ai singoli organi e che esamineremo in seguito, l’alcol ha svariati effetti sull’organismo. Stimola innanzitutto i meccanismi per metabolizzarlo, per cui se si assume alcol per ottenere un effetto euforizzante si avrà un innalzamento della soglia di alcol necessario per avere questo effetto, con il risultato di consumarne sempre di più. A un certo punto il meccanismo va in tilt e si è costretti ad assumere alcol per evitare le crisi di astinenza.
L’alcol è poi un noto carcinogeno che si comporta in modo diverso da soggetto a soggetto e che attiva un meccanismo a lunga distanza. Non è ancora chiaro se si tratti di una sostanza capace da sola di attivare questi processi o se è necessario che siano presenti dei fattori concomitanti per poter agire.
L’abuso alcolico modifica inoltre la produzione degli ormoni, alterando tutti i cicli ormonali che l’organismo produce. Spesso l’alcolista si può riconoscere per le caratteristiche somatiche, ad esempio un aspetto gonfio. In particolare viene alterata o bloccata la produzione di cortisone.
L’alcol può essere un fattore che riduce la competenza del sistema immunitario, per cui favorisce l’insorgere delle infezioni: l’alcolista può facilmente ammalarsi di tubercolosi e contrarre tutte le malattie virali con cui viene in contatto. Un alcolista che viene infettato dal virus dell’epatite, ad esempio, soffre un danno maggiore rispetto a una persona che non abusa di alcol.
L’alcol è spesso pubblicizzato come un fattore disinibente e favorente la vita di relazione e l’attività sessuale, ma non si deve dimenticare che l’abuso alcolico non favorisce le prestazioni sessuali e arriva a provocare l’impotenza.
Le donne alcoliste spesso soffrono di sterilità; a questo si aggiunge una difficoltà nella gestazione, con conseguente maggiore facilità di aborto; questo problema è strettamente legato alle patologie che l’alcol può comportare. In gravidanza e durante l’allattamento, poi, è chiaro che anche l’uso di alcol diventa un abuso e va quindi prestata un’attenzione maggiore, poiché l’assunzione di alcol da parte della donna e quindi del feto o del neonato può comportare problemi di sviluppo.
Un altro aspetto importante legato all’abuso di alcol riguarda il fatto che spesso chi beve sostituisce le calorie assunte attraverso gli alimenti (carboidrati, proteine e grassi) con le calorie assunte attraverso le bevande alcoliche (calorie di difficile metabolizzazione e utilizzo). Il danno causato da abuso alcolico può essere più o meno importante a seconda della dieta che si segue: una dieta povera di vitamine, proteine e grassi comporta un danno da alcol maggiore. Un ultimo ma non meno importante aspetto riguarda la produzione e l’utilizzo di determinate vitamine, tra cui la A, la D, la E, il cui assorbimento viene ridotto dal consumo di alcol”.
Il rischio per i bevitori
“Chi beve costantemente, per tutta la sua vita adulta, una modesta quantità di alcol (20-27 grammi al giorno, corrispondenti circa a tre-quattro bicchieri di vino) rischia il doppio rispetto a un non bevitore di contrarre una malattia di fegato, la cirrosi. Rischia il 20-30% in più rispetto al non bevitore di ammalarsi di cancro al cavo orale, il 10% in più di cancro dell’esofago, il 14-20% in più di quello del fegato, il 10-20% in più di cancro alla mammella (cioè un tipo di cancro situato in altra sede rispetto all’apparato digerente, dove l’alcol ha un contatto diretto). I bevitori rischiano di incorrere in incidenti di natura vascolare (ictus, trombosi…) il 20% in più rispetto agli astemi o ai bevitori leggeri, che in questi studi vengono assimilati ai non bevitori per quanto riguarda la probabilità di rischio.
Va sottolineato il fatto che stiamo parlando di studi epidemiologici, cioè di studi che prendono in considerazione popolazioni generali e non casi particolari ed esaminano la probabilità di rischio che un bevitore ha di ammalarsi rispetto a un non bevitore. Stiamo parlando di assunzione di basse quantità di alcol: un consumo più elevato aumenta di gran lunga il rischio.
Se consideriamo uomini e donne separatamente possiamo osservare importanti differenze riguardo la morbilità legata al consumo di alcol. Ad esempio il tumore del cavo orale è molto più presente nell’uomo bevitore rispetto alla donna non bevitrice, con un rapporto di 2 a 1. Il tumore dell’esofago mostra un rapporto di 1 a 5 tra uomini bevitori e donne astemie. Per effettuare questi paragoni si utilizza la donna non bevitrice perché è un soggetto che davvero non beve, è cioè considerato più attendibile.
In Italia gli incidenti legati al consumo d’alcol negli uomini sono 25 ogni 100.000 all’anno, un numero certamente non di poco conto. Non si tratta solo di incidenti stradali, ma anche di infortuni sul lavoro e di incidenti domestici o di altro tipo. Per quanto riguarda le donne il valore è circa del 6,5% dei casi totali.
Gli incidenti cardiovascolari causati dall’abuso di alcol sono invece 100 ogni 100.000 all’anno.
Si noti poi che la maggioranza delle persone che abusano di bevande alcoliche sono soggette a più di un evento: infortunio, cancro, incidente cardiovascolare…”.
A cura di Elena Villa.

LA PROVINCIA DI CREMONA
Bar e residenti. Gli esercenti di piazza della Pace: ma le soluzioni sono altre
Bevande vietate? Forse
Verifica in Comune sul degrado in centro
di Gilberto Batoli.

Il Comune non esclude la possibilità di vietare dalle 21 la vendita di bibite da portare all’esterno dei bar. La richiesta era stata avanzata in una lettera inviata nei giorni scorsi al sindaco Gian Carlo Corada e sottoscritta da 209 abitanti che protestano contro il chiasso e il degrado nel centro storico.
«Spesso a terra - hanno lamentato i residenti della zona intorno a piazza della Pace - rimangono vetri di bottiglie rotte lasciate dagli avventori ubriachi e incivili». La linea dell’Amministrazione comunale è chiara: prima si verificherà se davvero e in che misura esiste questo problema. Poi, se necessario, si prenderanno provvedimenti. Compreso lo stop alle ‘bevande d’asporto’. Gli abitanti del centro chiedono anche che non siano più concesse licenze per esercizi pubblici. «Li incontrerò di nuovo al più presto - ha detto ieri il sindaco - per fare insieme il punto, anche con il comandante della polizia municipale, sulle questioni aperte. Capisco le esigenze dei residenti ma, come ho sempre ripetuto, una città è un organismo complesso e bisogna tenere presente interessi differenti cercando di raggiungere un equilibrio comunque sempre difficile». Nella polemica sui rumori intervengono i titolari dei locali di piazza della Pace. «Dispiace che piazza della Pace sia diventata agli occhi dell’opinione pubblica l’unica causa del disagio lamentato dai residenti di molte vie - si legge nelle lettera pubblicata integralmente a fianco -. Questo nonostante il fatto che siamo stati noi gli unici tra tutti i locali del centro a tentare, in collaborazione con il Comune, di risolvere o almeno mitigare il problema». Gli esercenti bocciano, seppur senza citarla nella loro lettera, la proposta di vietare la vendita di bevande da portare fuori dai bar: «Crediamo che il problema del comportamento incivile di pochi maleducati, lamentato giustamente dai residenti, possa essere risolto con un maggior controllo della viabilità durante le ore notturne e una maggior pulizia delle strade e dei marciapiedi, senza ridurre o azzerare l’attività dei locali del centro di Cremona».

BRESCIA OGGI
DESENZANO.
Oltre alla multa, l’esercente rischia l’arresto. Un piano del Comune per stroncare il fenomeno
Minori alticci, barista nei guai
La titolare di un locale avrebbe servito superalcolici a ragazzini
di Maurizio Toscano.

La titolare ed il personale di un bar di Desenzano sono stati indagati, a piede libero, con l’accusa di aver permesso il consumo di bevande superalcoliche a ragazzi di età inferiore ai sedici anni.
A scoprirlo sono stati gli agenti della Polizia locale di Desenzano. Il pm Paolo Savio, della Procura della Repubblica di Brescia, che si occupa dell’inchiesta, ha disposto che le bevande sequestrate venissero fatte esaminare dai laboratori dell’Arpa.
Ieri sono arrivati appunto i primi risultati degli esami ordinati dal magistrato: si trattava proprio di alcolici ad alta gradazione (30 gradi percentuali), quel tanto che basta per classificarli «superalcolici». Ma farli bere a ragazzini di età tra i 13 e i 16 anni, come hanno potuto accertare durante il «blitz» nel locale i vigili urbani di Desenzano, è stato davvero un caso di estrema gravità.
I guai per la titolare del locale potrebbero però non essere finiti. Oltre alla violazione dell’articolo 689 del codice penale (arresto fino a 1 anno o pena pecuniaria di 2.582 euro) cui dovrà rispondere l’esercente, c’è la possibilità nient’affatto remota che il Questore di Brescia possa disporne anche l’arresto.
La notizia sta mettendo a rumore l’opinione pubblica della città gardesana. Che circolasse parecchio alcol in alcuni locali del basso Garda, per di più frequentati nelle ore notturne da ragazzini, era un fatto di cui erano venuti a conoscenza da almeno un mese gli stessi uomini del comandante Carlaberto Presicci.
Inoltre alcuni genitori avevano raccontato di aver notato i propri figli rientrare a casa piuttosto «alticci». E’ stato messo a punto così un piano per stroncare il fenomeno. Un paio di agenti in borghese sono entrati qualche sera fa nel bar. Al suo interno una dozzina di giovanissimi, intenti a scolarsi bicchieri di alcolici. Così è scattato il blitz che, come detto, ha portato al sequestro di parecchie bottiglie ed alla contestazione al gestore del bar di aver consentito il consumo di alcolici a minori di 16 anni. Nei guai è finito anche il personale, che serviva materialmente le bevande ai clienti-baby.
«Non c’è solo quel bar - ha ricordato Presicci - sicuramente ce ne sono altri, perché il fenomeno ci risulta sia esteso». «Non abbasseremo la guardia - interviene il primo cittadino Fiorenzo Pienazza - perché proprio la nostra amministrazione si è fatta carico da un anno di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’alcol con il progetto «Non me la dai a bere!», che ha coinvolto numerosi locali e scuole».
«Adesso - conclude il sindaco - alcuni esercizi offriranno quattro serate di consumo gratuito di cocktail a basso tenore alcolico». L’abuso di alcol nei giovanissimi è, però, anche un grave problema di salute. (*)
Spiega il dottor Walter Piubello, direttore del Dipartimento di Medicina generale dell’azienda ospedaliera di Desenzano, che «nei ragazzi può causare danni precoci al fegato ma, soprattutto, dare uno stato di dipendenza e danneggiare i neuroni, cioè le cellule cerebrali. Proprio in questi giorni palazzo Todeschini - rammenta Piubello - ospita un corso di aggiornamento imperniato sulle patologie correlate al consumo di superalcolici, e domani mattina (oggi per chi legge, ndr.) è in programma a palazzo Todeschini una tavola rotonda sul medesimo problema, legato al consumo di superalcolici».
(*) Nota: leggendo questo articolo sembra che il timore da cui si è mossa questa iniziativa sia legato unicamente ai superalcolici. Anche senza sapere che si può assumere più alcol consumando birra a quattro gradi che con altre bevande, dovrebbe essere stato sufficiente riferirsi alla legge che definisce una bevanda come alcolica quando supera 1,2 gradi. Sarebbe interessante conoscere la gradazione delle bevande a basso tenore alcolico offerte nelle quattro serate di consumo gratuito. Una pessima idea nata dalla scarsa conoscenza dei rischi alcol correlati.

GIORNALE DI BRESCIA
Alcol e minorenni: blitz nei bar, denunce e piano di educazione alla sobrietà
OPERAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE A DESENZANO, NEI GUAI UN BARISTA E UN CAMERIERE.

DESENZANO - È partita l’operazione anti-alcol ai minorenni. L’hanno condotta, anticipando anche il blitz televisivo delle Iene, gli agenti della polizia municipale della cittadina. I più giovani d’età ovviamente in borghese sono diventati per una sera clienti di un locale cittadino molto frequentato. Ed hanno scoperto che anche ai quindicenni venivano servite bevande ad alto contenuto alcolico. Tanto da far finire nei guai non solo il titolare del bar ma anche il cameriere che aveva servito 5 minorenni. Sono stati denunciati per violazione del codice che vieta la somministrazione di bevande alcoliche a chi ha meno di 16 anni. L’operazione alcol messa a segno giorni fa dal comando dei vigili desenzanesi conferma i sospetti di molte famiglie e mette a nudo soltanto quella che è la punta dell’iceberg di un fenomeno che sembra molto diffuso. «La situazione è pesante - conferma il sindaco Fiorenzo Pienazza -. Sono troppi a quanto riferiscono gli stessi genitori i giovanissimi che riescono a bere alcol al bar. Il Comune ha deciso di percorrere due strade per contrastare una situazione "molto vistosa". Da un lato abbiamo puntato sulla prevenzione con i corsi promossi in primavera "Non me la dai a bere" e con l’organizzazione nel mese di dicembre di 4 serate con degustazione gratuita di cocktail a basso o nullo tenore alcolico. Dall’altro non trascuriamo controlli e repressione con i risultati forniti dal comandante della polizia municipale Carlalberto Presicci. «Avevamo notizie indirette, voci soprattutto di comportamenti non corretti nel servire bevande alcoliche ha chi a meno di 16 anni, violando così una precisa norma del Codice penale che prevede anche una pena fino a un anno di reclusione - dice il comandante -. L’operazione è partita dopo la segnalazione formale di 3 genitori che hanno riferito quanto accaduto ai loro figli quindicenni oggetto di grave stato di intossicazione dovuta a ingestione di alcol». L’intervento è stato attuato concretamente sabato scorso mettendo in movimento due vigili giovani che hanno indossato i panni di tutti i giovani d’oggi e si sono seduti al tavolo di un bar di via Roma, luogo di incontro di molti ragazzi di Desenzano e dei comuni limitrofi. Clienti speciali insomma il cui unico obiettivo non era quello di trascorrere la serata in allegria ma di controllare chi erano i clienti e cosa veniva loro servito. La trappola è scattata verso le 22 quando il cameriere ha portato 5 "ciupita" ad un tavolo con altrettanti ragazzi . La bevanda viene prima "incendiata" con un fiammifero e quando il fuoco si è spento viene bevuta. I ciupita sono stati sequestrati, i clienti 15enni sono stati ascoltati in presenza dei genitori. Le analisi Arpa hanno accertato una concentrazione alcolica di 30 gradi. Come anticipato il titolare ed il cameriere sono stati denunciati a piede libero. I controlli continueranno. Intanto il Comune ha organizzato 4 serate con offerta gratuita al pubblico di cocktail senza alcol o a bassissimo tenore in 4 pubblici esercizi. Si comincerà al teatro Alberti. Poi al Street’s angel al Plaza cafè e allo Starsgarden.

PUBBLICITA’ ITALIA
Drive Beer in affissione dal 12 dicembre.

Drive Beer, la birra con ‘tanto gusto, alcol giusto’ prodotta da Tarricone, sarà in affissione in tutte le aree di servizio autostradale dal 12 dicembre. La campagna, che prevede un investimento di 9 milioni di euro, si protrarrà per 5 mesi, raggiungendo tutto il territorio nazionale, grazie alle ben 258 aree di servizio interessate (circuito Clear Channel).
Testimonial è Giancarlo Fisichella.
Nel 2006 saranno on air anche gli spot. Creatività e pianificazione sono a cura di Glen.
 
(*) Nota: già esiste una scarsa consapevolezza dei rischi associati all’alcol e guida. Promuovere l’idea che ci sia una bevanda alcolica compatibile con la guida è al limite della scelleratezza. Dietro questa pubblicità non sembra esserci altro che la ricerca del tornaconto della ditta Tarricone. L’associazione alcol e guida, già presente nel nome della birra, viene ribadita nella modalità di diffusione, (e, involontariamente, anche nella scelta del testimonial Fisichella. Tutt’altro che edificante come esempio).
La normativa sulla pubblicità prevede, ad esempio, che l’immagine dell’alcol non sia associata alla sessualità. Associarla alla guida non è certo meno pericoloso.



Venerdì, 02 Dicembre 2005
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