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Rassegna stampa alcol e guida del 18 dicembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


COMUNICATO EUGIUS   (UNIONE EUROPEA GIUDICI SCRITTORI
ESITO CONVEGNO "ALCOL E STUPEFACENTI" NEL NUOVO CODICE DELLA STRADA.
  

Il Centro Studi del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, diretto dal Cons. Avv. Fioravante Carletti, http://www.ordineavvocati.roma.it/NotizieOrdine/Notizie.asp,    il 16 dicembre 2005 ha organizzato presso la sua sede di Via Valedier, 42 un Convegno di studio su "Alcol e stupefacenti nel nuovo Codice della Strada", moderatore  lo stesso. Avv.Fioravante Carletti.
Ha introdotto i lavori l’Avv. Vincenzo Sinopoli (noto avvocato penalista del Foro di Roma e candidato alle prossime elezioni per il rinovo del Consiglio), il quale, da perfetto esperto della materia, ha svolto una relazione panoramica su tutta la normativa che regola l’uso di alcol e stupefacenti, concludendo con l’esame della più affermata e recente giurisprudenza.
Sulla seconda parte del convegno,  I CONTROLLI SU STRADA,  relativamente all’aspetto prettamente scientifico e medico del problema,  sono intervenuti  la Prof. Dott. Annunziata Lopez  e il Prof. Dott. Francesco Saverio Romolo (entrambi docenti di Tossicologia Forense presso il Dipartimento di Medicina Legale dell’Università di Roma "La Sapienza"), i quali,  alternandosi in un pregevole duetto di elevatissimo livello scientifico, hanno rappresentato i vari gradi di tolleranza e di uso-abuso delle sostanze alcooliche e psicostimolanti, nonché le notevoli difficoltà di un preciso accertamento scientifico dello stato di assunzione delle suddette sostanze,  mettendo conseguentemente  in chiara evidenza la labilità e l’insicurezza delle varie metodologie di accertamento comunemente ed abitualmente in uso.
Sul CONSENSO INFORMATO e la problematica delicata della sottoposizione coattiva del guidatore al test alcolimetrico è intervenuto il Prof. Gian Paolo Cioccia (docente presso la Scuola di Specializzazione di Medicina Legale - Università di Roma "La Sapienza"), il quale ha fornito un contributo notevole, anche attraverso una piacevole illustrazione grafica con diapositive, alla comprensione delle specifiche  questioni tecnico-giuridiche che investono la materia.  
Per le problematiche tecniche relative al RINNOVO DELLA PATENTE, quarta parte del convegno,  riguardante le persone alcolizzate e tossicodipendenti,  ha parlato la Dott. Biancamaria Lanzetta  (Medico Capo della Polizia di Stato), che ha svolto una interessante e completa esposizione, arricchita dalla proiezione di diapositive, delle complesse difficoltà in cui si trovano gli Organi amministrativi di controllo per cercare di trovare  ed adottare a livello nazionale una  regolamentazione uniforme di strumenti tecnici e giuridici. 
Ha chiuso i lavori  il Dott. Gennaro Francione (Giudice Monocratico presso il Tribunale Penale di Roma) il quale, presentando in anteprima il saggio appena uscito "Le nuove frontiere della Droga. La via medicinale" (Progresso giuridico, Roma dicembre 2005), ha sottolineato l’inutilità della repressione penalistica nell’uso di droghe, proponendo la nuova via medicinale che sostituisce al carcere la cura (preventiva e successiva), le sole sanzioni amministrative(ad es. nel caso della legge esaminata il sequestro del veicolo) e  misure di sicurezza sul territorio. In particolare ha illustrato una imminente questione di costituzionalità da lui prospettata dell’intera normativa di repressione della droga là dove non consideri il tossicodipendente autore di crimini (spaccio e altro) come un autentico malato non da punire in carcere ma solo  da curare. Ciò trovando fondamento nella stessa Corte Cost. che, con sentenza n. 114/1998,  ha affermato il collegamento col concetto d’infermità scriminante dell’intossicazione da alcool e da stupefacenti sia pur specificando che è: "colpevole quella acuta, sia pure dandosi spazio a tutti i trattamenti di recupero e agli altri provvedimenti ritenuti adeguati sul piano dell’applicazione e dell’esecuzione delle pene; incolpevole, o meno colpevole, quella cronica, sia pure attraverso il passaggio, nell’ipotesi della pena soltanto diminuita, per la discussa e discutibile figura della semi-imputabilità".
Alcuni dei partecipanti al convegno  saranno presenti sui medesimi argomenti alla trasmissione "Roma città aperta"  in onda su Roma Uno tv (canale 31 in chiaro, canale 860 piattaforma Sky) giovedì 22 dicembre dalle ore 16 alle ore 18,30.

LA PROVINCIA DI CREMONA
Ubriaco al volante travolge un tabaccaio .

CILAVEGNA (Pavia) — Un’auto guidata da un giovane ubriaco lo ha investito e ucciso mentre si preparava ad aprire la sua tabaccheria nel suo ultimo giorno di lavoro. Per Piero Stangalino, 70 anni, negoziante residente a Cilavegna, tutti i soccorsi sono stati inutili. L’investitore, A.C., 28 anni, di Cilavegna, è stato denunciato dai carabinieri per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. L’incidente si è verificato intorno alle 6 di stamani in via Gramsci, a Cilavegna. Piero Stangalino che da lunedì sarebbe dovuto essere ufficialmente in pensione, stava attraversando la strada per raggiungere la tabaccheria che gestiva insieme alla moglie. L’autista della Renault ‘Scenic’ giunta nel frattempo, lo ha visto solo all’ultimo momento, travolgendolo in pieno e facendolo sbalzare in aria per diversi metri. All’arrivo dei soccorritori per Piero Stangalino non c’era già più nulla da fare. Al giovane, risultato positivo al test dell’etilometro, è stata immediatamente ritirata la patente.

LA PROVINCIA DI CREMONA
Soresina, al convegno per i giovani sono mancati proprio gli under 30.

SORESINA — Una serata interessante, peccato che alla conferenza sui giovani, promossa venerdì nell’aula magna dell’ Isituto Bertesi dall’associazione culturale di elaborazione politica ‘Per Soresina’, gli under 30 siano mancati del tutto. Per la verità è mancato il pubblico in generale. Una ventina i presenti, compresi i relatori. «Riproporremo l’evento più avanti — ha precisato il presidente Fiorenzo Lodi — speriamo di evitare concomitanze» (venerdì c’erano la Locandiera a teatro, il concerto della corale di Castelleone in San Siro e la partita della Gilbertina Basket al palazzetto, ndr)». Tanti gli aspetti del mondo giovanile toccati dai relatori. Paolo Ferrari ha parlato di giovani e famiglia, Rita Bonizzoni delle scuole locali. «Un’idea per migliorare l’offerta formativa e quella delle lezioni private collettive da demandare magari a giovani laureandi e neo laureati». Flavio Zanenga è intervenuto sul tempo libero. «In città manca una struttura flessibile, tipo palatenda, e serve uno sportello in grado di coordinare e aiutare associazioni e giovani a promuovere iniziative». Poi gli interventi di Milly Lazzari dell’Acat sul problema dell’abuso di alcolici e di Alessandro Zanisi sul consumo di droghe. Michele Bombardieri si è occupato della parte finanziaria. «L’amministrazione piange miseria, ma i soldi per organizzare eventi e iniziative per i giovani in Regione ci sono. Basta saperli raggiungere con progetti mirati». Infine Massimo Ottini. «A Soresina è sempre mancata una progettazione globale degli investimenti pubblici per le strutture sportive e culturali. Bisogna programmare e non agire in modo sconnesso». (st.sa.).

IL MESSAGGERO
In manette il proprietario di un pub di Monteverde: la vittima lavorava nel locale da cinque giorni
Cameriera drogata e violentata
Cinquantenne abusa della dipendente di 22 anni: arrestato                                                   
di MARCO DE RISI.

Violentata dall’uomo con il quale lavorava fianco a fianco da alcuni giorni. Quella persona sempre così cortese e rassicurante. Il suo datore di lavoro. Che d’improvviso si è trasformato in un animale.
Un incubo, insomma, in cui è precipitata una ragazza romana di 22 anni, caduta nella rete tesagli dal titolare di un pub di Monteverde. L’uomo, dopo l’orario di lavoro, ha abusato di lei dopo averla stordita con una bevanda alcolica nella quale aveva somministrato, ad insaputa della giovane, dello stupefacente.
Il protagonista è un calabrese di 50 anni, da tempo residente nella capitale. La ragazza è stata visitata da medici del pronto soccorso del San Camillo che hanno riscontrato la violenza subita. «Quell’uomo lo conosco da pochi giorni - ha raccontato in lacrime la ventiduenne ai poliziotti del commissariato Monteverde, che si sono occupati delle indagini - Da quanto mi ha assunta come ragazza che serve ai tavoli del suo pub. Mi era sembrato per bene, una persona seria e onesta. Poi, anche la differenza di età mi aveva spinto ad accettare il posto senza troppi timori».
I primi giorni di lavoro si sono svolti in modo tranquillo. «Mi diceva - ha continuato a raccontare la vittima - che lavoravo bene e che era soddisfatto di me. Anche la paga non era male. Insomma, c’erano tutte le premesse per continuare serena». Poi, però s’è trovata a notte inoltrata nel locale. Era l’ora di chiusura.
«Il mio datore di lavoro - ha proseguito la ragazza sconvolta - mi ha offerto una bevanda alcolica. Poco dopo mi sono sentita priva di forze, imbambolata. Ma non gli ho dato peso. Credevo che si trattasse della stanchezza per il lavoro». A quel punto il cinquantenne le ha offerto un passaggio in macchina per accompagnarla a casa. «Ma quando siamo saliti in auto - ha aggiunto la giovane - mi ha passato una bottiglia di rhum. E io, già stordita, ho bevuto. Poi ha bloccato l’auto e mi ha aggredito, baciandomi e mi ha anche palpeggiato». A quel punto, sempre secondo il racconto della giovane, il proprietario è tornato indietro e con la forza ha riportato la giovane dentro il pub.
«Non capivo più nulla - ha proseguito la ragazza - Ero come impotente, non riuscivo a coordinare il pensiero e a reagire (proprio a causa della droga somministrata in una bevanda, come hanno accertato le analisi, ndr). A quel punto ha abusato di me più volte su un tavolo del locale».
La giovane è tornata a casa all’alba. La mattina è andata in ospedale per farsi visitare e ha denunciato la violenza subita all’agente del posto di polizia. Così sono scattate le indagini. La visita medica ha riscontrato lesioni e contusioni. I poliziotti hanno identificato il titolare del pub. E’ partita anche un’informativa al magistrato che ha richiesto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il violentatore. L’uomo, ieri, è finito in carcere di Regina Coeli.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Trentunenne si uccide con un colpo di fucile.

MONTERONI Un 31enne di Monteroni già detenuto ai domiciliari per droga e poi dopo per evasione, si è tolta la vita, ieri pomeriggio, nell’abitazione alla periferia del paese, dove viveva con i genitori. Il giovane, secondo quanto hanno appurato i carabinieri della locale stazione diretta dal maresciallo Antonio Orlando, intervenuti assieme ai militari del Comando provinciale del capoluogo, forse a causa di un forte stato depressivo causato probabilmente anche dalla tossicodipendenza, si è esploso un colpo di fucile, un Beretta semiautomatico calibro 12, legalmente detenuto dal padre, all’altezza della gola. La rosa di pallini prodotta dall’arma, che è stata successivamente sequestrata, gli ha sfigurato il viso. Prima e dopo l’accaduto si sono registrati interminabili attimi di panico, in quanto al momento della tragedia, l’anziano padre pensionato ed ex dipendente del Comune di Lecce, è stato rinvenuto privo di sensi a fianco al cadavere del figlio. Riavutosi dallo spavento, l’uomo ha poi fornito la sua versione dei fatti agli uomini dell’Arma. Dopo aver pranzato e bevuto del vino, una volta prelevate dal suo giubbotto le chiavi dell’armadietto metallico all’interno del quale teneva il fucile, il figlio ha fatto partire il colpo, senza che lui potesse fare nulla per impedirglielo. Su padre e figlio, i militari hanno comunque eseguito la prova dello stub, dalla quale si potrà accertare se ad impugnare l’arma sia stata solo la vittima od anche il genitore. Nei confronti del padre, che per questa triste vicenda è assistito dall’avvocato Massimo Bellini, non è stato adottato alcun provvedimento da parte del magistrato di turno, Patrizia Ciccarese, intervenuto sul posto al pari del medico legale Alberto Tortorella. La prima ad accorrere dopo la fucilata, è stata la moglie del pensionato, che ha visto i due uomini nella camera da letto. La donna ha fatto in tempo ad uscire per strada ed invocare aiuto, prima di accusare a sua volta un malore.

IL GAZZETTINO
Roma
Un pestaggio in piena ....

Un pestaggio in piena regola, finito a colpi di coltello: tutto per contendersi un fazzoletto di terra su cui dormire nel parco di Colle Oppio, a due passi dal Colosseo. È la sorte toccata l’altra notte a un immigrato indiano di 53 anni dopo una lite con alcuni connazionali che reclamavano un giaciglio sul prato. Un posto miserrimo, ma considerato privilegiato da clochard e extracomunitari che di notte dormono nel parco a due passi dal Colosseo. L’uomo è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Giacomo, per le profonde ferite al torace riportate. Due aggressori, entrambi di 25 anni e clandestini, sono stati arrestati, mentre un terzo complice è scappato. La lite è cominciata poco dopo le 2,30 a colpi di coltello, con i due indiani arrestati ancora ubriachi, quando sono stati raggiunti dai militari non lontano dalla basilica di Santa Maria Maggiore. I due dovranno rispondere di tentato omicidio.
Non è la prima volta che Colle Oppio è teatro di episodi di violenza e degrado. Già dal maggio scorso il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Achille Serra, ha disposto l’aumento dei controlli delle forze dell’ordine perché il parco, soprattutto durante il fine settimana, assumeva l’aspetto di una discarica: gli immigrati vi organizzavano commercio ambulante, vendita di generi alimentari e anche parrucchieri all’aperto. Nell’agosto scorso, poi, lo spazio verde a due passi dal Colosseo ha fatto da cornice allo stupro di una italiana di 37 anni senza fissa dimora: sequestrata, stordita a forza di bevute e stuprata per 5 giorni da sei uomini, poi arrestati.

IL RESTO DEL CARLINO
REGGIO
Ubriaco causa incidente e fugge.

E’ stato però intercettato dai carabinieri e denunciato. Ferita in modo lieve una donna
Reggio Emilia, 17 dicembre 2005 - Ubriaco alla guida, con la sua autovettura ha causato un incidente stradale a Reggio Emilia, andando a cozzare contro l’auto di una ragazza di 24 anni, ma si e’ dato alla fuga, finendo per essere intercettato dai carabinieri a Prato di Correggio, denunciato e privato della patente, sulla quale verranno decurtati 10 punti.
Protagonista della bravata notturna, interrotta alle prime luci dell’alba, un operaio di 36 anni di San Martino in Rio. A bordo con lui anche un 29enne di Carpi (Modena).
La ragazza e’ stata portata al pronto soccorso ma non ha riportato lesioni gravi. Piu’ che altro lo spavento e lo stupore per il comportamento del fuggiasco. E’ stata per altro in grado di fornire ai militari gli elementi per riconoscere la vettura in fuga, una Fiat Bravo. In caserma, a Correggio, l’esame alcolico ha accertato la guida in stato di ebbrezza.

CORRIERE ADRIATICO
carambola di auto.

OSTRA - Un incidente stradale con tre autovetture coinvolte è accaduto l’altra notte sull’Arceviese, all’altezza dell’incrocio tra la frazione di Casine e Ostra. Il tutto è avvenuto in pochissimi secondi: una prima automobile proveniente da Senigallia stava svoltando a sinistra allo svincolo per il capoluogo, una seconda auto proveniente dalla stessa direzione avrebbe seguito il proprio tragitto per Arcevia se un’altra macchina, che sfrecciava dalla parte opposta, da Pianello verso Senigallia, non le avesse travolte entrambe. Alla guida dell’auto impazzita, una Cinquecento, un trentenne A. B. di Serra de’ Conti in evidente stato di ebbrezza, come acertato dai carabinieri di Ostra, intervenuti per i rilievi di legge. Tutti gli automobilisti sono rimasti illesi.

IL GAZZETTINO (Treviso)
AL CINEMA MELIES
Ubriachi disturbano alcuni ragazzi poi danneggiano l’auto della polizia.

Conegliano
(a.pe.) Ubriachi molesti al cinema: arriva la polizia. Ieri pomeriggio una volante del Commissariato è stata chiamata al "Méliès", dal momento che due giovani visibilmente alterati dall’alcool stavano dando fastidio ai ragazzini, che in quel momento gremivano l’atrio del multisala in attesa del primo spettacolo. Al loro ingresso nell’edificio di via Matteotti, pure gli agenti sono stati coperti di insulti, cosicché il tentativo di allontanare pacificamente gli importunatori si è rivelato molto più difficile del previsto. Quando i due si sono lasciati convincere a salire sulla volante, per essere condotti all’ospedale a smaltire la sbornia, la situazione è precipitata. In particolare il 31enne M.P., originario di Palermo ma domiciliato in zona, ha cominciato a dare in escandescenze, colpendo la portiera posteriore destra dapprima a testate e poi a calci, fino a piegarla in due e danneggiando sia lo sportello che il finestrino. Durante le sue intemperanze il siciliano si è anche ferito ad un labbro, tanto che è giunto sanguinante al Pronto Soccorso. L’uomo dovrebbe comunque cavarsela con una denuncia a piede libero per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
AUSTRIA
Sempre più adolescenti protagonisti di atti violenti.

Klagenfurt
(ga.sa.) Sempre più spesso gli autori di atti violenti sono giovani. 466 si sono dovuto presentare davanti al tribunale provinciale, 130 sono stati condannati. Spesso pur non avendo compiuto 14 anni sono già "clienti fissi" della polizia: bambini attaccabrighe, spesso ubriachi o sotto l’effetto di droghe, senza freni, che danno vita a liti. «Aggrediscono sconosciuti, senza motivo - dice Norbert Jenny, giudice del tribunale minorile di Klagenfurt - i delitti denunciati, diventano sempre più crudeli. In passato una rissa finiva quando uno finiva a terra, oggi lo si continua a prendere a calci». Secondo Jenny i ragazzi di ambienti sociali degradati o con genitori divorziati, soffrono di solitudine e sono arrabbiati con la società. Per loro spesso si prova con una condanna con la condizionale e l’aiuto di un affidatario. In Carinzia ci sono oltre 800 giovani accolti in centri di assistenza. «C’è un gruppo di adolescenti con un potenziale di aggressività molto alto, bisognoso di una fitta rete d’assistenza» spiega Christine Gaschler-Andreasch dall’assistenza pubblica per i giovani. Ma per trovare ospitalità nei centri si deve aspettare anche tre mesi.



Lunedì, 19 Dicembre 2005
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