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Incidenti stradali: 1,3 mln di morti e 20-50 mln di feriti ogni anno. Dall’Oms un manifesto per la guida sicura
Dieci fatti da conoscere per sensibilizzare cittadini e istituzioni sui rischi che si corrono quando si viaggia sulle strade. Il manifesto sulla sicurezza stradale arriva dall’Oms, che ricorda come questi incidenti siano un “grave problema di salute pubblica e prima causa di morte tra i giovani”


(ASAPS) Spesso sulla reale portata e valenza degli incidenti stradali sul pianeta terra si hanno le idee vaghe, per non dire confuse.

Ora interviene un articolo pubblicato su www.quotidianosanita.it  per fare chiarezza o quanto meno per fornirici dati che non sono noti ai più.

Ogni anno nel mondo circa 1,3 milioni di persone muore in un incidente stradale e un numero compreso tra 20 e 50 milioni di persone riporta ferite non letali. Gli incidenti legati alla circolazione stradale sono la principale causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. A ricordarlo è l'Oms, che per sensibilizzare cittadini e istituzioni su questo tema ha elaborato un manifesto con i “10 fatti sulla sicurezza stradale nel mondo” rilanciati anche dal ministero della Salute italiano sul proprio sito istituzionale. “Gli incidenti legati alla circolazione stradale – afferma l’Oms - rimangono un importante problema di sanità pubblica, soprattutto per i Paesi a basso e medio reddito, e ancora molto lavoro è necessario per rendere più sicure le strade del mondo”.
Ecco i “10 fatti sulla sicurezza stradale nel mondo”

1. Un problema mondiale

Oltre il 90% dei decessi sulle strade si verifica in Paesi a basso e medio reddito, che hanno appena il 48% dei veicoli registrati a livello mondiale.

2. Un’alta percentuale di “utenti vulnerabili delle strade”

Nel mondo, circa il 46% dei decessi dovuti alla circolazione stradale si registra tra i pedoni, ciclisti e motociclisti con i relativi passeggeri (noti nel complesso come “utenti vulnerabili delle strade”). Tale percentuale è maggiore nei Paesi a basso reddito rispetto a quelli a reddito alto.

3. Velocità

Il controllo della velocità è un importante mezzo per ridurre gli incidenti dovuti alla circolazione stradale, particolarmente per quanto concerne pedoni, ciclisti e motociclisti. Sono meno di un terzo i Paesi che hanno adottato le misure necessarie - ad esempio l’istituzione di zone a bassa velocità - per ridurre la velocità nelle aree urbane.

4. Alcol alla guida


www.quotidianosanita.it

Bere prima di guidare aumenta il rischio di incidenti, che possono portare alla morte o a gravi ferite. Per i guidatori adulti, L’OMS raccomanda un limite massimo di concentrazione alcolica nel sangue pari a 0,05 grammi per decilitro (g/dl). In meno della metà dei Paesi del mondo tale livello viene recepito dalla legislazione sull’alcol alla guida.

5. Uso del casco

Indossare un casco di buona qualità può ridurre quasi del 40% il rischio di morte a causa di un incidente stradale, e quasi del 70% quello di riportare ferite gravi. Solo nel 40% dei Paesi la legislazione prevede per i motocicli l’uso del casco sia per il guidatore che per il passeggero e stabilisce standard di qualità obbligatori per i caschi.

6. Uso delle cinture di sicurezza

Indossare la cintura di sicurezza riduce il rischio di morte per il passeggero anteriore del 40-65% e può ridurre i decessi riferiti agli occupanti dei sedili posteriori del 25-70%. Solo nel 57% dei Paesi la legislazione prevede l’uso obbligatorio delle cinture di sicurezza sia per i sedili anteriori che per quelli posteriori.

7. Uso dei sistemi di ritenuta per bambini

L’uso di sistemi di ritenuta per bambini (seggiolini per neonati e bambini e adattatori) può ridurre del 54-80% il rischio di decesso per i bambini in caso di incidente. Meno di metà dei Paesi hanno leggi che rendono obbligatorio l’uso di sistemi di ritenuta per bambini nei veicoli.
8. Assistenza pre-ospedaliera

Un’assistenza pre-ospedaliera tempestiva e di buona qualità può salvare la vita di molte persone ferite in occasione di incidenti stradali. Circa il 76% dei Paesi hanno sistemi di assistenza preospedaliera, che vanno da quelli dotati di personale altamente qualificato a quelli che si basano sull’intervento dei passanti. Nel mondo esistono circa 90 numeri telefonici per l’accesso all’assistenza pre-ospedaliera, mentre sarebbe necessario optare per l’adozione di un numero unico, o di pochi numeri validi a livello regionale.

9. Il potenziale per il progresso

Gli incidenti stradali si possono prevenire. Un certo numero di Paesi, soprattutto ad alto reddito, ha compiuto progressi significativi nel corso degli ultimi decenni per quanto riguarda la riduzione dei tassi di mortalità dovuta a incidenti stradali. Ma si può fare ancora di più per ridurre ulteriormente tali percentuali.

10. Ora è il momento di agire

Si prevede che entro il 2030 gli incidenti stradali arriveranno al quinto posto tra le principali cause di morte, a causa della concomitanza di un aumento dei decessi dovuti alla circolazione stradale, stimati in 2,4 milioni l’anno, e di una diminuzione dei decessi dovuti ad altri problemi di salute.

Crediamo che da questo elenco dell'OMS ci siano seri motivi per riflettere e per programmare iniziative di contrasto. Se sulla terra a cuasa d ia aerei che precipitano, morissero ogni anno non 1.300.000 persone, ma solo 50.000 i voli verrebbero immediatamente sospesi e tutto il sistema sarebbe revisionato. Ecco do vremo darci una regolatina anche su quello che succede sulle strade della crosta terrestre. (ASAPS)
 

Giovedì, 05 Gennaio 2012
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