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Posta 02/09/2011

Ingiustizia premiata
La testimonianza di una mamma che ha perso il suo bambino di 8 anni sulla strada per colpa di tre "piloti maledetti"
Lei senza figlio e senza mezza calotta cranica, loro ancora liberi di guidare
Una lettera che devono leggere quelli che insistono nel dire che il sistema pene per gli omicidi della strada esiste già e funziona

Foto Blaco-archivio Asaps

Capita che sul portale www.omicidiostradale.it o all’Asaps arrivino mail come questa. Noi non sappiamo bene cosa rispondere a questa mamma.
Ma sappiamo bene cosa dobbiamo continuare a fare.

La lettera di una mamma

 

Il mio bambino aveva appena compiuto otto anni quando il 29 maggio di quest’anno è stato ucciso dal furore di tre automobilisti senza scrupoli. Si tre, stavano facendo una gara automobilistica di domenica, intorno alle 14 in una tangenziale di raccordo fra zona nord e zona centro della città di XXX. La macchina che ci ha investiti andava a 200 all’ora, il suo tachimetro si è bloccato a questo valore. Adesso tutti i tre "piloti maledetti" sono indagati ma sono liberi di guidare. Anche la revoca della patente e il sequestro dell’automobile non impedisce alle loro coscienze di farsi prestare un mezzo e continuare a scorazzare senza pentimento alcuno.
Io mi sono sentita in colpa perché ero alla guida della macchina, non sono stata in chiesa per l’ultimo saluto a mio figlio perché anche io ferita, ero in coma e ora mi manca mezza calotta cranica.
Ci sono persone terribilmente ingiuste perché l’ingiustizia è stata ed è continuamente premiata.

Mail firmata



 

Venerdì, 02 Settembre 2011
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