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Rassegna stampa alcol e guida del 13 14 e 15 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO PROMUOVE IL “BERE RESPONSABILE”
COMUNICATO STAMPA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO

Comuni attivi per giungere a consumo alcolico responsabile
Sanità / Sociale | 12.08.2011 | 16:06

Nel periodo di Ferragosto le feste estive trovano il loro clou anche in Alto Adige. Per giungere ad un consumo alcolico responsabile modificando così la "cultura delle feste" si è instaurata una proficua collaborazione fra associazioni, federazioni, esperti della prevenzione e la giurisdizione per la salute. Ora vi possono contribuire anche i Comuni. Sono già 55 quelli ad aver emanato regolamentazioni ad hoc.
Con la legge provinciale viene data possibilità ai Comuni di rilasciare alcune disposizioni per la prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche. L’assessore provinciale alla sanità Richard Theiner esprime la sua soddisfazione per questo coinvolgiemento delle Amministrazioni comunali per giunger ad un consumo alcolico responsabile(*).
"Già 55 Comuni in tutto l’Alto Adige, hanno emanato alcune regolamentazioni e limitazioni con riferimento alla pubblicità sull’alcol ed al sostegno di azioni preventive; "ulteriori 21 Comuni hanno intenzione di farlo", come riferisce il presidente del Consiglio dei Comuni e Sindaco Arno Kompatscher.

La legiferazione per la salute pubblica di Richard Theiner si basa attivamente sulla creazione di una nuova cultura delle feste in Alto Adige, promossa dalla Campagna per la Prevenzione all’alcol "Bere responsabile".
Il Forum Prevenzione è attivo proprio in tale ambito. Dal 2002 svariate associazioni ed organizzazioni altoatesine si riuniscono sotto le ali dell’esperto della prevenzione Peter Koler, con il motto "per una nuova cultura delle feste in Alto Adige". A tal fine si impegnano ad assumere responsabilità nei propri ambiti di ingerenza, per quanto riguarda il sostegno e la promozione del bere alcolico responsabile. Contemporaneamente viene messa a disposizione la pubblicazione "Fare Feste", che contiene consigli pratici in merito.
Obiettivo della prevenzione è il lavoro condiviso tra organizzatori, associazioni e Comuni. L’assessore Theiner si auspica che la politica provinciale sostenga i piccoli ma effettivi passi della prevenzione comune dall’alcol; il fatto che sempre più Comuni assumano le loro responsabilità nei riguardi di tali consumi, è un fatto molto positivo. (SA)


LA RISPOSTA DELLA NOSTRA RASSEGNA ALL’ASSESSORE ALLA SANITA’ DELLA PROVINCIA DI BOLZANO
Egregio dottor Richard Theiner Assessore alla famiglia, alla sanità e alle politiche sociali

COMMENTO AL COMUNICATO STAMPA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO

“COMUNI ATTIVI PER GIUNGERE AD UN CONSUMO ALCOLICO RESPONSABILE”
L’alcol è stato definito dall’O.M.S. una droga a tutti gli effetti perché ha potere psicoattivo, dà dipendenza psichica e fisica, dà assuefazione e implica pericolosità individuale, sociale e familiare.

E’ scientificamente accertato che l’alcol è una sostanza cancerogena ed è implicato in almeno 60 malattie.

Il consumo di alcol provoca:
quasi il 4% di tutti i decessi sono alcol-correlati (incidenti, tumori, malattie cardiovascolari, cirrosi epatiche)

globalmente, il 6,2% di tutte le morti maschili e l’1,1% di quelle femminili sono collegabili all’uso di alcol
a livello mondiale, 320 mila giovani tra i 15 e i 29 anni muore ogni anno per cause direttamente legate all’alcol (il 9% di tutti i decessi in questo gruppo di età).
Ciò premesso non mi sembra etico che un assessore alla sanità di una provincia, responsabile della salute di tutti i cittadini, promuova il BERE RESPONSABILE di una sostanza che è considerata droga dall’O.M.S., che è cancerogena e che provoca malattie e morte.

Secondo logica, chi assume una simile sostanza è un IRRESPONSABILE!
Sarebbe più producente puntare al VENDERE RESPONSABILE educando esercenti e negozianti al rispetto delle leggi vigenti!
Aggiungo inoltre un interessante articolo comparso su:


GUARDIAN.CO.UK/SCIENCE
Traduzione di Roberto Argenta
Non esiste un livello di sicurezza nel consumo di alcolici
L’idea che bere piccole quantità di alcolici non faccia alcun male è un mito. Lo afferma il professor David Nutt. I cibi e le bevande contaminati con la quantità di acetaldeide prodotta da una unità di alcool dovrebbero essere proibiti.
Di David Nutt *
La scorsa settimana ho partecipato a un gruppo di discussione sulla salute presieduto dall’observer’s health correspondent Denis Campbell, dove uno degli esperti, un medico del servizio sanitario pubblico, ha affermato che l’alcol deve essere trattato diversamente da tabacco (e dalle altre droghe) perché per il tabacco non esiste un dosaggio sicuro, mentre l’alcol esiste una soglia di sicurezza fino a che non si supera un certo livello. I suoi benefici per la protezione del sistema cardiovascolare sono spesso utilizzati a sostegno dell’affermazione che in basse dosi l’alcol è sicuro. Quale garanzia migliore per un protettore della salute?
Il pregiudizio della esistenza di un livello di bere sicuro è una questione importante. È ciò che molti operatori sanitari sembrano credere e anche quello che l’industria delle bevande alcoliche usa per difendere la sua strategia di rendere questa droga a basso prezzo disponibile. Tuttavia la questione è sbagliata e gli elementi di prova viziati.
Non vi è alcuna dose sicura di alcol per questi motivi:
• L’alcol è una tossina che uccide i microrganismi quali sono le cellule. È il motivo per cui lo usiamo per conservare la pelle, il cibo e per la sterilizzazione di aghi ecc L’alcol uccide anche l’uomo. Una dose di solo quattro volte superiore ai limiti di alcolemia consentiti nel Regno Unito può uccidere. La tossicità di alcol è aggravata dal fatto che per essere eliminato dall’organismo deve essere metabolizzato in acetaldeide, una sostanza ancora più tossica. Se i cibi o le bevande fossero contaminati con la quantità di acetaldeide prodotta da una unità di alcool verrebbero proibiti perché considerati un rischio inaccettabile la salute.
• Sebbene la maggior parte delle persone non diventi dipendente dall’alcol, su alcuni il primo drink ha già un effetto. Come psichiatra clinico che ha lavorato con gli alcolisti per più di 30 anni, ho visto molte persone che hanno sperimentato una forte attrazione verso l’alcol già al loro primo approccio e poi hanno continuato fino a diventarne dipendenti. Non possiamo al momento prevedere chi saranno queste persone, sappiamo però che in alcune persone qualsiasi esposizione all’alcol rischia di produrre dipendenza. 
• I presunti benefici cardiovascolari di un basso livello di assunzione di alcol, in alcuni uomini di mezza età, non possono essere presi come prova dei benefici dell’alcol. Occorrerebbe una ricerca randomizzata, in cui una parte del campione non beve alcolici, altri lo bevono in piccole quantità e altri più pesantemente. Fino a quando questo studio sarà fatto, non avremo la prova che l’alcol abbia effetti benefici sulla salute. Un esempio recente, in cui si è scoperto che una associazione epidemiologica era falsa, è stato quando si è testato adeguatamente la terapia ormonale sostitutiva. Alcune osservazioni sulla popolazione avevano suggerito che la TOS fosse positiva per le donne in post-menopausa, ma quando sono stati condotti degli studi controllati si è scoperto che fa più male che bene. 
• Per tutte le altre malattie alcol correlate non ci sono prove di qualsivoglia vantaggio con un consumo moderato - i rischi di incidenti, tumori, ulcere, ecc aumentano inesorabilmente con l’assunzione. 

Spero che queste osservazioni contribuiscano a portare una certa onestà intellettuale al dibattito su alcol. Alcol che uccide quasi 40.000 persone l’anno nel Regno Unito e oltre 2.250.000 in tutto il mondo, secondo l’ultimo rapporto 2011 dell’OMS.
Non dobbiamo permettere agli apologeti di questa industria tossica di gettare fumo negli occhi con il mito della dose sicura di alcolici. Potrebbe essere utile, per tutti i cosiddetti bevitori "sicuri", ricordare le parole di un uomo la cui grande ricchezza e influenza famigliare è stata costruita sull’alcol illegale
"Il grande nemico della verità, molto spesso, non è la menzogna - deliberata, artificiosa e disonesta - ma il mito -. La persistente, persuasiva ed irrealistica credenza nel pregiudizio che ci permette la comodità di avere un parere senza il disagio di pensare". (John F Kennedy)
* David Nutt è professore di Neuropsicofarmacologia presso l’Imperial College di Londra e presiede il Comitato scientifico sulla droga.
Cordiali saluti.
Guido Dellagiacoma


Collaboratore Rassegna Stampa Nazionale quotidiana su vino, birra ed altri alcolici.
guidodella@libero.it


PIU’ CHE EDUCARE AL “BERE RESPONSABILE” DOBBIAMO PUNTARE SUL “VENDERE RESPONSABILE”
CORRIERE DELL’ ALTO ADIGE - ALTO ADIGE
Alcolici ai minorenni Denunciati due baristi
Venerdì 12 Agosto, 2011 BOLZANO — Somministrazione di alcool a due minorenni: è questa l’accusa con cui sono state denunciate due persone, un uomo e una donna, ieri a Vipiteno.
In giornata, infatti, i carabinieri della stazione di Vipiteno, a seguito di accertamenti, hanno denunciato in stato libertà T.S., donna, 43enne, residente a Vipiteno, e M.L., uomo, 40enne, anche lui residente a Vipiteno, per «somministrazione di bevande alcoliche a minori». I predetti, nell’ambito di specifico servizio finalizzato alla prevenzione del consumo di bevande alcoliche tra minori, svolto dall’arma dei carabinieri nel corso della serata precedente, venivano colti, all’interno di un bar di Vipiteno,

nell’atto di somministrare bevande alcoliche a due 15enni.
Una volta citato, M.L, veniva inoltre denunciato, nella medesima serata, per «aver somministrato bevande alcoliche a persone in evidente stato di ubriachezza».


TRENTINO
Birra a minori, multa di 1000 euro alla Coop
E nei controlli in città la polizia trova anche due bici rubate: tre denunciati
13.8.11 - RIVA. Con la nuova legge provinciale non si scherza: il negoziante che vende bevande alcoliche a minorenni sarà punito in modo esemplare, ossia con una sanzione di 1000 euro. A Riva del Garda non era mai successo, almeno fino a venerdì scorso, giorno in cui due ragazzi sono stati sorpresi al beach party con sei lattine di birra, quattro delle quali comprate al punto vendita della Coop in viale Rovereto.

Per gli agenti del Commissariato che erano in servizio alla festa è stato facile scoprire dove i minorenni, che sono di Rovereto, avevano acquistato la birra: gli è bastato guardare dentro la busta di plastica del supermercato, nella quale, oltre alle lattine, c’era anche il relativo scontrino fiscale. Una prova inoppugnabile contro la quale nulla potranno le giustificazioni con cui forse i responsabili del negozio cercheranno di risparmiare quei 1000 euro. A meno che riescano a dimostrare - ma come? - che l’acquisto è stato fatto da un maggiorenne per conto terzi.
Sempre in seguito ai controlli di routine la polizia di Riva ha recuperato in questi ultimi giorni due biciclette rubate. Una, appartenente ad una rivana già informata nel ritrovamento, era stata prelevata in centro da una coppia - lui 50 anni, lei 43 - già nota per reati analoghi e per spaccio di droga. Ai due, italiani ma non trentini, fermati in via Brione, la pattuglia ha chiesto spiegazioni sul possesso della bici.

Si sono contraddetti più volte e quindi sono finiti in caserma, dove ieri alle 6 hanno confessato. Invece ha subito attribuito il furto ad un amico straniero il minorenne rivano che mercoledì sera alla spiaggia Sabbioni circolava con una mountain bike non sua. Il legittimo proprietario e il presunto ladro devono ancora essere rintracciati, ma la polizia spera di chiudere l’indagine molto presto. 12 agosto 2011


ANCHE IN QUESTO CASO SAREBBE OPPORTUNO ORGANIZZARE DEI PROGETTI PER RESPONSABILIZZARE I GESTORI A "VENDERE CONSAPEVOLMENTE" E NON
I GIOVANI AD ASSUMERE SOSTANZE PSICOATTIVE.
QUOTIDIANODELNORD.IT

Alcol e droga, a Forlì-Cesena: campagna di informazione, prevenzione e contrasto BuonaNotte
MARCO COLONNA
(Sesto Potere) - Forlì - 13 agosto 2011 - Già da alcuni anni, anche nel territorio della provincia di Forlì-Cesena, è stata osservata una progressiva diffusione di alcune tendenze nell’assunzione combinata di sostanze alcoliche e psicoattive : assunzione che, spesso, riguarda da vicino le fasce di età più giovani, senza la necessaria consapevolezza circa gli effetti psicofisici, a breve ed a medio periodo, che le stesse producono.
Si è peraltro rilevato come tale "scarsa consapevolezza" possa indurre i giovani consumatori, soprattutto se occasionali, a sottovalutare le ripercussioni dell’assunzione non controllata delle predette - frequentemente abbinata a momenti ludici e di aggregazione durante i fine-settimana - , anche relativamente alle capacità psicofisiche necessarie a condurre in sicurezza, per sé e per gli altri, un veicolo.

Su tali premesse, e continuando la sperimentazione già avviata da alcuni anni su questo territorio, , la Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Forlì
Cesena ha promosso, d’intesa con il Ser.T. delle AUSL di Forlì e di Cesena, anche per il 2011 una azione coordinata di prevenzione, informazione e contrasto di tale complesso fenomeno, coinvolgendo, oltre agli Organi di Polizia, anche gli altri attori idonei a sostenerla tanto congiuntamente quanto nei rispettivi ambiti di competenza. In tale contesto sono stati quindi coinvolti i comuni di Forlì, Cesena, Cesenatico e dell’Unione del Rubicone ; accanto ad essi gran parte dell’attività operativa sarà assicurata dai Ser.T. delle Aziende U.S.L. di Forlì e di Cesena insieme alla Croce Rossa Italiana di Forlì-Cesena ed alle Assistenti Sociali della Prefettura.
Continuerà così anche per questa stagione estiva la campagna informativa già denominata "BuonaNotte" : questa prevede l’adozione di una complessa serie di azioni coordinate volte, da un lato a responsabilizzare i giovani sull’assunzione consapevole di sostanze psicoattive (alcool e stupefacenti)(*), informandoli sulle conseguenze e sui rischi ad esse direttamente ed indirettamente connessi, dall’altro volte ad incrementare la qualità e la quantità dei servizi di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, segnatamente in occasione o in prossimità di alcuni dei più noti luoghi di aggregazione e ritrovo nel forlivese e cesenate.
L’iniziativa, il cui fitto calendario si è appena avviato e si estenderà sino alla fine di agosto, prevede la realizzazione di appositi presidi mobili informativi ove il personale dei Ser.T. , della Croce Rossa Italiana e della Prefettura, oltre a fornire informazioni di sicuro interesse per i giovani sull’uso di sostanze psicoattive - ma anche su altri "comportamenti potenzialmente a rischio", ad esempio in materia di sessualità - inviteranno gli stessi a sottoporsi volontariamente all’etilometro : ai più meritevoli, ovvero con tassi etilometrici inferiori pari a 0,0 g/l, saranno poi distribuiti simpatici gadget che, oltre a rendere manifesto il comportamento responsabile dimostrato, potranno aiutare le forze dell’ordine nell’attività di contrasto appositamente predisposta.
(*)Nota: se ho capito bene, ammettono tranquillamente di responsabilizzare i giovani sull’assunzione consapevole di sostanze psicoattive!!! Come si fa a responsabilizzare i giovani ad assumere consapevolmente una droga? Forse sarebbe meglio responsabilizzarli a NON assumere droga! 


UN’IMPORTANTE ANALISI DELL’OSSERVATORIO IL CENTAURO-ASAPS
ASAPS
Contromano, l’analisi del primo semestre 2011
L’Osservatorio il Centauro-Asaps ha monitorato da gennaio a giugno 137 episodi: il 52,6% dei quali avvenuti su strade a carreggiate separate

Triplicano le vittime rispetto al 2010 (25 morti) e aumenta la lesività (104 feriti)
Alcol ancora prima causa 25,5%, cresce anche il ruolo delle droghe 4,4%
Il 47,4% dei contromano bloccati dalle Forze dell’Ordine

13.8.11 - L’osservatorio Il Centauro - Asaps continua la sua capillare attività di raccolta dati sul fenomeno dei Contromano grazie al costante monitoraggio degli episodi riportati dalle cronache e all’attività dei suoi 600 referenti sul territorio nazionale.
Tra il gennaio e il giugno di quest’anno l’Osservatorio ha preso in considerazione 137 episodi , (77 di giorno 56,2% e 60 di notte 43,8%) tutti accuratamente documentati in uno speciale report, 20 dei quali mortali (14,6%) che hanno causato 25 vittime. Nel medesimo periodo del 2010 si erano registrati 101 eventi complessivi 8 dei quali fatali con un deceduto per ogni impatto mortale. Sono invece 36 gli eventi con lesioni, che hanno avuto come conseguenza il ferimento di 104 persone. Nel precedente periodo di riferimento i feriti erano stati 94.

Principale teatro degli episodi registrati in questa prima metà del 2011 risultano essere ancora una volta le autostrade e le strade statali a doppia carreggiata, dove si sono verificati 72 casi (52,6%) mentre sono stati 65 (47,4%) quelli avvenuti sulla rete ordinaria.
Risulta così confermata la tendenza già emersa nell’anno precedente quando il nostro Report aveva evidenziato la particolare pericolosità della strada a carreggiata separata. In occasione dell’analisi del primo semestre del 2010 erano stati monitorati 57 episodi su 101 (56,4%) a fronte di 44 avvenuti su rete ordinaria. Rimane costante l’impegno da parte delle forze dell’ordine nel contrasto di questo particolare forma di insidiosità stradale. In questi primi sei mesi dell’anno sono ben 65 (47,4%) gli episodi nei quali le forze di polizia sono riuscite a bloccare i veicoli in direzione contraria. Nel periodo di riferimento dell’anno precedente erano stati 50 (49,5%).

In 35 eventi (25,5%) è stata accertata l’ebbrezza dei conducenti. Preoccupa anche l’aumento degli automobilisti contromano risultati positivi al narcotest, 6 casi (4,4%) contro i 2 (2%) del medesimo periodo dell’anno precedente.
E’ in diminuzione in questo contesto la presenza di stranieri e di persone di età superiore ai 65 anni coinvolte in episodi di contromano. Nel primo caso sono stati 17 i forestieri che si sono resi responsabili di guida in senso contrario, nell’anno precedente erano stati 22, mentre gli anziani protagonisti di manovre azzardate sono stati 16 contro i 20 del 2010.
In 1 caso, parliamo del 1%, il contromano è stato invece originato da persone affette da patologie psichiatriche sorprese cioè alla guida in preda a stati di agitazione psico-motoria. Il contromano, però, può scaturire anche da operazioni di Polizia Giudiziaria; parliamo di quei tentativi di sottrarsi a controlli o cattura da parte delle forze dell’ordine, caratterizzati dalla decisione da parte dei fuggitivi di imboccare strade nel senso opposto a quello di marcia, per costringere gli inseguitori a desistere. In questo senso nel primo semestre del 2011, abbiamo osservato in tutto 20 episodi di questo tipo (14,6%). Nel 2009 erano stati 19.
La localizzazione geografica dei contromano, indica che la regione maggiormente a rischio è la Toscana, con 21 casi (15,3%), seguita dalla Lombardia con 17 (12,4%). Seguono l’Emilia Romagna e la Sicilia con 12 casi (8,8%), (in quest’ultima regione i contromano si verificano spesso sulle stesse arterie: prima tra tutte il viadotto Morandi, ad Agrigento), la Puglia 10 (7,3%), Campania, Veneto e Marche con 9 (6,6%), Liguria, Lazio e Trentino A.A con 6 (4,4%), Umbria, Calabria, Abruzzo con 4 (2,9%), Sardegna con 3 (2,2%), Piemonte, Valle d’Aosta con 2 (1,5%), il Friuli V.G con 1 solo evento (1%), mentre Basilicata, e Molise restano per questa rilevazione, le uniche regioni d’Italia ad essere esenti da questa nicchia di insidiosa sinistrosità.

Giordano Biserni

Presidente Asaps


ECCONE UN ALTRO PURTROPPO…
ITNEWS.IT
INCIDENTI: UBRIACO CON AUTO PRENDE CONTROMANO A26, TRE MORTI E CINQUE FERITI

Pubblicata in rete il 13/08/2011 11:42,
Alessandria, 13 ago. - (Adnkronos) - Sono tre le vittime dell’incidente avvenuto sull’A26 nel tratto tra Ovada e il Bivio per la A7/A26 Diramazione Predosa-Bettole, in provincia di Alessandria. Cinque le persone rimaste ferite. Secondo una prima ricostruzione, un Suv guidato da un albanese risultato positivo al test sul tasso alcolemico ha imboccato l’autostrada contromano. Sul posto per i rilievi sono intervenute le pattuglie della polizia stradale, il personale della direzione primo Tronco di Genova e i mezzi di soccorso sanitario e meccanico.


CHISSA’ SE COLLABORANO ANCHE CON I CLUB ALCOLOGICI TERRITORIALI METODO HUDOLIN
ATNEWS.IT
Asti, un’occupazione per chi cerca di uscire da droga e alcol

Con i programmi terapeutici dell’Asl AT, assegnate le prime otto Borse di Lavoro, finanziate dalla Compagnia San Paolo, al progetto "Occupiamoci" ideato dal Dipartimento delle Dipendenze
Borse lavoro per chi, inserito nei programmi terapeutici dell’Asl AT, cerca di uscire dalla droga o dall’alcol: uno strumento su cui il Dipartimento delle
Dipendenze, diretto da Maurizio Ruschena, ha maturato un’esperienza consolidata. Negli ultimi dodici anni sono state 226 le borse lavoro attivate, potendo contare sulla sensibilità di 38 aziende, 23 cooperative sociali, 9 enti pubblici.
Grazie al contributo concesso di recente dalla Compagnia di San Paolo, nei prossimi dodici mesi saranno avviate altre 8 borse lavoro, rivolte in particolare a soggetti tossico-alcoldipendenti in trattamento, con reati alle spalle e a cui la legge consente di scontare la pena detentiva all’esterno del carcere.

Secondo il progetto “Occupiamoci”, messo a punto dal Dipartimento delle Dipendenze, le 8 borse lavoro saranno prioritariamente rivolte a soggetti ultra40enni in condizioni sociali precarie; avranno una durata di sei mesi, prorogabile di altri sei per casi particolarmente svantaggiati.
Nelle 30 ore di lavoro settimanali, gli occupati, affiancati da una tutor, seguiranno la manutenzione delle aree verdi, in accordo con i Comuni, oppure assicureranno la raccolta differenziata dei rifiuti affidata a cooperative sociali; le donne saranno impegnate in lavori di pulizia, in locali pubblici o privati.

“ ‘Occupiamoci’ – sottolinea l’assistente sociale Claudia Collo, referente del progetto - punta a dare nuove motivazioni alla persona, promuovendo una maggiore adesione al trattamento terapeutico, attraverso un’occupazione giornaliera, e potenziando le sue attitudini lavorative”.
Recupero e reinserimento: due parole chiave per il Dipartimento delle Dipendenze, che attualmente ha in carico 729 utenti, di cui 485 in trattamento per dipendenza da droghe, 219 da alcol, 25 per gioco d’azzardo patologico.
“Migliorare la propria situazione personale, relazionale ed economica – spiega il direttore Maurizio Ruschena – significa contrastare l’emarginazione determinata dalla carcerazione e dall’uso di droghe, cambiare abitudini e frequentazioni negative, raggiungere un’autonomia economica che spesso porta a troncare rapporti di dipendenza da altre persone o situazioni esse stesse causa della tossicodipendenza e della devianza sociale”.

Il contributo assicurato dalla Compagnia di San Paolo, attinto dal budget delle “Linee guida in ambito carcerario”, ammonta a 27 mila 500 euro. L’Asl AT, comparteciperà al cofinanziamento del progetto sostenendo l’attività di quattro operatrici (le assistenti sociali Claudia Collo, Sara Deflorian, Sara Bigliani e quella amministrativa Graziella Fanelli), oltre al direttore Maurizio Ruschena.
Per la realizzazione del progetto ci si avvarrà della collaborazione della tutor per gli inserimenti lavorativi Monica Alessio della Cooperativa JoKKo, che collabora da tempo con il Dipartimento delle Dipendenze negli interventi di inclusione sociale e lavorativa.

Soltanto nel 2010 il Dipartimento delle Dipendenze ha attivato 23 borse lavoro trimestrali. “Nei 2/3 dei casi – ricorda Claudia Collo – l’esperienza lavorativa si è trasformata in un contratto a tempo determinato: obbiettivo a cui guardiamo anche oggi, nonostante la crisi economica stia mettendo in difficoltà enti pubblici e cooperative sociali dell’Astigiano”.
Dal territorio, intanto, si moltiplicano le richieste di aiuto da parte di soggetti svantaggiati.

“Non ci sono solo – conferma Ruschena – i nostri utenti a sottolineare il proprio disagio economico o sociale: analoghe segnalazioni giungono da altri soggetti anche alla Caritas, Coordinamento Asti Est, Associazione Effatà (affianca i carcerati di Quarto) e alle parrocchie. La nostra esperienza indica come il lavoro sia parte integrante del processo di reinserimento socio-riabilitativo: in particolare per i detenuti rappresenta un veicolo fondamentale per la ripresa delle relazioni sociali esterne e un’opportunità per porre le basi per un’effettiva autonomia economica”.


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE
IL GIORNALE DI RAGUSA
Tre giovani abusano di alcol sono stati bloccati dai carabinieri
Scritto da Leuccio Emmolo  
Venerdì 12 Agosto 2011 - 17:03

Scicli - L’obiettivo è di garantire sicurezza nel territorio. I carabinieri della locale Tenenza proseguono senza sosta il controllo di Scicli e delle quattro borgate marinare. Vengono monitorate le zone in cui c’è un’alta presenza di giovani specie durante le ore notturne. L’azione è tesa, in particolar modo, a contrastare l’uso di alcoolici .
Tre i giovani che sono stati bloccati dai militari dell’Arma la notte scorsa, perché trovati in stato di ebbrezza alcolica. Il lavoro dalle forze dell’ordine è anche la conseguenza dell’ordinanza del sindaco Giovanni Venticinque che ha regolato la somministrazione e l’uso di alcolici durante la stagione estiva.

Il divieto di somministrare alcolici imposto dal Sindaco di Scicli và dalle 2 di notte alle 6 del mattino fino a tutto il 9 settembre; dal 9 al 30 settembre il divieto scatta già all’una di notte e vale fino alle 6 del mattino.


LA NUOVA SARDEGNA
Parte il Ferragosto sicuro: tolleranza zero per chi guida sotto l’effetto dell’alcol
12 agosto 2011 — pagina 29 sezione: Altre
OLBIA. Vite schiantate dall’ebbrezza etilica. Giovani aggrappati al volante con la strada che si impasta nella notte. Contro le stragi del weekend ora la

polizia locale fa scattare la tolleranza zero.
Troppi incidenti nelle notti infinite dei giovani da discoteca. La polizia locale continua la sua crociata anti-alcol, ma non lo fa solo con la tolleranza zero, cerca anche un approccio del tutto diverso. Non solo posti di blocco che il comandante, Gianni Serra, annuncia inesorabili, ma anche un’opera di persuasione. Certo gli etilometri saranno in funzione per tutta la notte nel weekend di Ferragosto nelle strade che portano ai locali più frequentati. Ma si punta anche alla informazione «Il progetto “Ferragosto in sicurezza” si divide in due fasi - spiega Serra -. Da mezzanotte alle 2 del mattino gli agenti della polizia locale distribuiranno materiale informativo e saranno disponibili nei locali per chiunque voglia sottoporsi all’alcol-test. Grazie anche alla collaborazione delle discoteche più frequentate del territorio come il Villa Pascià, il Divan, il Country, il Sottovento, e il Ritual. Poi dalle 2 ci sposteremo per strada e grazie anche alla collaborazione con la guardia di finanza faremo posti di controllo misti. Dureranno per fino alla mattina. Sarà fatto a tutti l’etilometro e il narcotest». Nelle brochure distribuite ai ragazzi non c’è spazio per ricette complicate. Messaggi immediati. «Tre birre al volante uguale sei mesi senza patente». Foto di impatto che mostrano gli effetti di alcuni incidenti stradali. «Abbiamo studiato una ricetta diversa - continua Serra -, una scelta di dialogo con i ragazzi. Certo vogliamo che le regole si rispettino. Le statistiche dimostrano che il 10 per cento degli incidenti hanno come protagonisti persone che si sono messe ubriache al volante. Un dato in flessione rispetto all’anno precedente, che si era fermato al 13 per cento. Significa che le campagne di sensibilizzazione funzionano. Vogliamo continuare su questa strada. Questo progetto nasce anche in collaborazione con la guardia di finanza che ha mostrato una grande disponibilità. In questo fine settimana molto delicato per il grande afflusso di turisti e per il traffico verso i locali serve una grande attenzione. Ma a questa attività di vigilanza abbiamo integrato anche un progetto di sensibilizzazione. Grazie alla collaborazione dei proprietari di alcune delle più note discoteche tutti quelli che risulteranno negativi all’alcol-test avranno un biglietto omaggio per entrare in discoteca la volta successiva. Anche questo è un modo per premiare un comportamento responsabile da parte dei giovani». di Luca Rojch

SE OGNUNO DI NOI INVESTISSE NEL CLUB SOLO UNA PICCOLA PARTE DEI SOLDI CHE PRIMA SPENDEVAMO IN BEVANDE ALCOLICHE, LE NOSTRE ASSOCIAZIONI POTREBBERO SVOLGERE TRANQUILLAMENTE PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE SENZA CHIEDERE CONTRIBUTI ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.


UNIONE SARDA
Villagrande, uscito dal tunnel dell’alcol per la laurea di una giovane orfana
Venerdì 12 agosto 2011 08.20

L’ex operaio forestale invia 260 euro («prima li spendevo al bar») ogni tre mesi a un’orfana di guerra, che ha potuto laurearsi. Dopo quindici anni il nuovo abbraccio.
La vita? Un inferno lastricato di bicchieri. In frantumi come i bicchieri. Quintino Floreddu, 65 anni, ex operaio forestale di Villagrande, sa quanto gli è costata l’inciviltà del bere. «A fine giornata, se tiravo tardi, volavano via anche cinquantamila lire».
Da quando ha chiuso con gli alcolici, investe in bontà il patrimonio che prima spendeva buttandosi nel tunnel della disperazione. Ogni tre mesi 260 euro prendono, online, la strada di Bugojno, 120 chilometri da Mostar, piena Bosnia Erzegovina. E consegnano il futuro a un’orfana di guerra che adesso è una dottoressa in Economia sulla via della specializzazione.


CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE
IL CORRIERE ADRIATICO
Risse e ubriachi Ormai il centro è fuori controllo
sabato, 13 agosto 2011

San Benedetto Il centro è sempre più fuori controllo. Le nottate all’interno del quadrilatero cittadino si stanno facendo, di mese in mese, sempre più turbolente e a quanto pare molto movimentate. Gli schiamazzi fino a notte fonda sono ormai all’ordine del giorno, gli alcolici sono alla portata di tutti e il risultato è che un intero quartiere è ostaggio di ubriachi e non solo che decidono di passare le nottate come meglio credono. Via Mentana su tutte, ma anche piazza Montebello dove stanno iniziando ad accaderne di tutti i colori. Dopo l’orda urlante che, senza alcun controllo, ha tenuto tutti svegli fino ad oltre l’alba successiva alla Notte Bianca, giovedì sera c’è stata anche una furibonda lita, sfociata poi in una rissa, tra ubriachi, due dei quali alla fine sono stati portati via in ambulanza, ed è stato necessario anche l’intervento della polizia. Controlli non se ne vedono neppure al di là della ferrovia. In via Paolini, ad esempio, dove da mesi una pineta si è trasformata in dormitorio e covo per spacciatori, e dove, per altrettanti mesi, non si è fatto nulla perché tutta quella gente - dicono i residenti - è ancora lì.


IL GAZZETTINO
Ubriaco sfida i vigili: «Provate a prendermi...»
Prima fugge in auto, poi a piedi. Ricerche per tutta la notte. Lui riappare ieri mattina
Sabato 13 Agosto 2011,

Ubriaco alla guida non si ferma all’alt, costringe gli agenti a un lungo inseguimento in auto e poi scappa a piedi nel bosco. Protagonista della fuga rocambolesca, giovedì sera alle 21, è un 43enne di Osoppo - D.G. le sue iniziali - che è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di sottoporsi all’alcoltest.
A suo carico anche due violazioni amministrative, l’inottemperanza all’invito a fermarsi e la guida in stato di ebbrezza.
Sono da poco passate le 21 di giovedì sera quando una pattuglia della polizia locale di Pagnacco gli intima l’alt per un normale controllo lungo la provinciale 49 Osovana. Il conducente fa un cenno con la mano e finge di accostarsi, poi, però, accelera e scappa, urtando lo specchietto destro contro la paletta dell’agente fermo a bordo strada, costretto a fare un balzo per evitare di essere investito.
La pattuglia insegue il fuggiasco per due chilometri, poi riesce a bloccarlo in un tratto di sterrato in via della Bressana a Modoletto. L’uomo, con forte alito vinoso, scende dall’auto barcollando, si scusa e ammette l’uso di alcol. Poi però, non appena viene chiesto l’ausilio della Polizia stradale per effettuare l’alcoltest, il 43enne scappa di nuovo. Questa volta a piedi, urlando «provate a prendermi adesso se ci riuscite».
Le ricerche sono proseguite fino alle 3 di notte, anche per il timore che potesse cedere a un gesto sconsiderato. Ma dell’uomo, che nella fuga ha lasciato sul cofano dell’auto di servizio portafoglio e documenti di guida, non si è trovata traccia.

Solo ieri si è presentato spontaneamente al comando della polizia locale di Pagnacco per scusarsi dell’accaduto, mortificato anche per il dispiegamento di forze mosso nella notte per cercarlo. Notificategli le contestazioni a suo carico, l’uomo ha nominato un avvocato di fiducia. La sua auto è stata posta sotto sequestro. E.V.


IL CORRIERE ADRIATICO
Locali fracassoni, sindaco sotto assedio

I comitati dei quartieri in rivolta: qui non si vive più. Gaspari: conosco il problema e presto ci saranno novità

sabato, 13 agosto 2011ù
San Benedetto Locali fracassoni, i cittadini esasperati mettono alle strette il sindaco Giovanni Gaspari che promette importanti novità a breve. Un acceso botta e risposta quello registratosi ieri mattina a margine della conferenza stampa organizzata in municipio da alcuni comitati di quartiere per ufficializzare la firma di un documento da sottoporre all’amministrazione comunale. Obiettivo: reclamare risposte concrete contro i rumori molesti e il degrado che prosperano intorno a certi locali della notte. Oltre ai rappresentanti delle associazioni di quartiere, c’erano anche una ventina di semplici cittadini che hanno voluto urlare tutto il loro disagio.
Proprio alcuni residenti del quartiere Ragnola e di via Mentana – zone della città dove, alla pari del lungomare, ci sono alcuni locali che stanno creando seri problemi alla quiete pubblica – hanno intercettato il primo cittadino davanti al suo ufficio. Sull’onda dell’esasperazione è quindi partita una sonora raffica di rimostranze.
Sono state esposte nei dettagli le situazioni estreme che caratterizzano le notti insonni di tantissima gente: viabilità impazzita, parcheggi selvaggi, urla, risse tra ubriachi, danneggiamenti, portoni di case private utilizzati come orinatoi e tossicodipendenti che consumano bellamente le loro dosi.

Il primo cittadino ha tenuto testa alla piccola folla inferocita, sottolineando di conoscere nei dettagli ciò che avviene intorno a determinati locali.

“In via Mentana alcune notti fa ci sono anche stato di persona per verificare lo stato delle cose. Vi assicuro - ha scandito Gaspari - che presto ci saranno delle novità. Così come abbiamo risolto i problemi causati da un bar in via Galilei risolveremo anche quelli di via Mentana”.
Insomma, dal municipio starebbero raccogliendo gli ultimi elementi per poi far scattare le sanzioni. Vedremo nei prossimi giorni.

Intanto, tornando all’iniziativa promossa dai comitati di quartiere, il documento per ora è stato siglato dai rappresentanti di sei zone cittadine: Fabrizio Capriotti per Marina Centro, Giorgio Fede per Sant’Antonio, Luciano Calabresi per Albula Centro, Giampietro Angelini per Ragnola, Andrea Falcioni per l’Agraria e Attilio Bruni per San Filippo Neri. I firmatari non vogliono mica la luna.
Spinti dall’indignazione popolare chiedono soltanto più vigilanza e l’apertura di un filo diretto con l’amministrazione. Un tavolo di confronto permanente “per poter meglio riferire – si legge nel testo – le reali problematiche percepite e ricercare insieme dei sistemi efficaci per la risoluzione dei problemi”.

Inoltre chiedono all’amministrazione comunale di lavorare alla ricerca di nuove norme o strumenti urbanistici che vietino l’apertura di locali con un numero superiore a 99 utenti in prossimità di abitazioni e consentano, di converso, l’apertura di pubblici esercizi in zone scarsamente abitate come quella del porto.
Un’opzione, quest’ultima, sulla quale il Comune sta già adoperandosi. All’incontro in di ieri c’era anche l’ex preside dell’Ipsia Sante Pulcini, residente a Ragnola, che ha chiesto, tra gli applausi dei presenti, di eliminare dal documento ogni riferimento agli sforzi messi in campo dal Comune per contenere il fenomeno: “Finora non hanno fatto nulla per alleviare i nostri disagi. Invito il sindaco a venire ospite da me per una notte. Si renderà conto di come si vive in certe zone della città”.
Infine, come già preannunciato, nella giornata di oggi l’assessore Luca Spadoni, che ha il compito di gestire i rapporti tra i comitati di quartiere e l’amministrazione comunale, inizia gli incontri con i titolari degli esercizi pubblici finiti nel mirino dei residenti. Si parte con quelli del Bar Mentana. marco braccetti.


LA NAZIONE
Sfasciano auto, incastrati dai filmini girati da loro stessi
E’ accaduto a tre cittadini messicani, ora nei guai dopo le indagini dei carabinieri che hanno portato all’arresto della banda

Firenze, 11 agosto 2011 - Si filmavano mentre spaccavano auto in sosta, nel centro di Firenze, accanendosi contro a calci e pugni. Le immagini sono state trovate dai carabinieri sui telefonini e sono state decisive per arrestare tre turisti messicani completamente ubriachi. Uno ha 19 anni, gli altri due, 20. I tre fanno tutti parte della stessa comitiva di viaggiatori. L’episodio si e’ verificato alle 4 in piazza Ottaviani. Secondo quanto ricostruito, l’auto, un Suv posteggiato in strada, e’ stato colpito ripetutamente dai tre, ed un giovane messicano e’ anche salito sul tetto della vettura per danneggiarlo camminandoci sopra. Quando un portiere di notte di un albergo si e’ accorto della gazzarra e li ha richiamati all’ordine, i messicani sono scappati verso la vicina via della Spada. Il portiere ha avvisato il 112 e i carabinieri hanno presto rintracciato i tre giovani. Oltre all’arresto per danneggiamento aggravato, per loro sono scattate anche sanzioni per ubriachezza molesta.


IL TIRRENO
Ubriaco picchia i militari Arrestato e condannato
GIOVEDÌ, 11 AGOSTO 2011
VERNIO. Ha esagerato con l’alcol, si è messo al volante ed è stato fermato dai carabinieri, ma quando è salito sull’auto dei militari per andare in caserma li ha presi a pugni. Per questo Pasquale C., 45 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Vernio e ieri, difeso da Elena Augustin, ha patteggiato una condanna (sospesa) a nove mesi. I carabinieri l’avevano già incrociato al bar e ammonito di non mettersi alla guida.
LA SICILIA
Automobilista ubriaco provoca incidente stradale


Sabato 13 Agosto 2011Trapani,pagina 36e-mailprint

Mazara.Provoca un incidente stradale all’incrocio tra le vie Luigi Vaccara e Pantelleria e quando viene sottoposto al test alcolemico risultandovi positivo viene denunciato dai poliziotti del Commissariato per guida in stato di ebbrezza. Protagonista dell’episodio, che si è verificato giovedì notte, intorno alle 3, è G. G., un 34enne di Castelvetrano al quale è stata ritirata anche la patente.

Secondo la dinamica ricostruita dagli agenti, G. G. era alla guida di una Multipla e percorreva via Vaccara quando al semaforo, a quell’ora fuori servizio, invece di dare la precedenza a una Fox Volkswagen, guidata dal mazarese D. F., di 25 anni, che proveniva da via Pantelleria, ha proseguito la sua marcia provocando un violentissimo scontro fra le due vetture. Nell’impatto la Multipla si è anche capovolta e in seguito a esso il palo che sorreggeva il semaforo è stato abbattuto.
Sul posto in pochi minuti sono intervenuti gli agenti della Volante e operatori sanitari con un’ambulanza del 118 che hanno trasportato i due conducenti, rimasti entrambi feriti, all’ospedale «Abele Ajello» dove si trovavano ancora ieri mattina per ultimare gli accertamenti diagnostici. Nessuno dei due sarebbe comunque in pericolo di vita.
Per questo lungo ponte di Ferragosto, per evitare simili episodi, agli automobilisti non va che consigliata prudenza e di non mettersi al volante dopo avere consumato bevande alcoliche o sostanze stupefacenti.

M. L.


CORRIERE DELLA SERA MILANO
Rissa notturna tra bande rivali Giovane ferito da coccio di vetro

Sabato 13 Agosto, 2011 COMO — Cocci di bottiglia usati come coltelli, pugni, calci, sangue ovunque e 5 arresti. E’ il bilancio della notte di follia andata in scena intorno alle 2 della notte tra giovedì e ieri di in viale Geno, zona vip della città. A innescare le violenze tra due bande rivali è stata l’aggressione a freddo da parte di un ragazzo alla sua ex fidanzata, che aveva notato in un bar della zona insieme ad altri amici e con il nuovo compagno. L’aggressore è dunque entrato nel locale e ha colpito la giovane in pieno volto con un pugno, procurandole una ferita e una copiosa perdita di sangue. E’ scoppiato il finimondo. Le due bande sono uscite dal locale e, mentre il titolare del bar chiamava la polizia, in strada è scoppiata la maxi-rissa che ha coinvolto una ventina di giovani, tutti poco più che ventenni.
Oltre alle botte, a un certo punto è spuntato il collo di una bottiglia usato come un vero e proprio coltello. A farne le spese uno dei partecipanti alla furiosa scazzottata, ferito poco sotto un occhio e fermato dalle forze dell’ordine dopo essersi fatto curare in ospedale. In viale Geno, intanto, sono intervenute due volanti della polizia, che dopo aver sedato a fatica gli scontri hanno arrestato cinque dei giovani partecipanti, tutti risultati in stato di ubriachezza; uno di loro è risultato positivo anche al test per cocaina e cannabis.

E. Ca.
NONOSTANTE I SUGGERIMENTI DELL’O.M.S. DI DIMINUIRE I LUOGHI DI VENDITA DELLE BEVANDE ALCOLICHE, SI CONTINUA AD ORGANIZZARE FESTE DELLA BIRRA PER DI PIU’ PATROCINATE DA AMMINISTRAZIONI COMUNALI!


IL CORRIERE ADRIATICO
Torna l’August Fest, ma non è solo birra
sabato, 13 agosto 2011

Ancona - Chiamarla festa della birra è senz’altro riduttivo. L’August Fest, che tornerà in piazza Pertini dal 19 al 28 agosto dopo due anni di assenza, è infatti una manifestazione a tutto tondo che, oltre a offrire la possibilità di assaggiare birra di ottima qualità, propone anche stand gastronomici e un ricco programma di concerti. La grande novità di questa edizione, organizzata dal Donegal Irish Pub in collaborazione con Aics, pro loco Calamo e Comune di Ancona,(*) sarà la presenza di uno stand denominato “Trattoria toscana”, specializzato in carne alla brace, che il pubblico di Ancona ha già avuto modo di apprezzare durante la festa di San Ciriaco. Stand che si affiancherà a quello sempre apprezzatissimo di cucina tipica bavarese. Ma anche sul fronte birre si annunciano cambiamenti. Per la prima volta gli organizzatori si avvarranno infatti del contributo delle birrerie Lowenbrau e Franziskaner di Monaco di Baviera. La Lowenbrau fornirà in particolare, in anteprima, la birra speciale preparata appositamente per l’Oktoberfest.

Insieme a essa si potranno poi gustare la classica Pils, la Marzen rossa, la Spaten Bock, una doppiomalto non troppo pesante, e la rinomata Weiss, birra di frumento fruttata e dissetante, della Franziskaner. Ciascuna di esse potrà essere assaporata appieno in boccali da un litro in tipico stile Oktoberfest all’interno dello spazio del Beergarden. Anche quest’anno poi, come di consuetudine, la mescita di birra sarà accompagnata da musica dal vivo, con diverse band che saliranno sul palco ogni sera dopo l’ora di cena per intrattenere il pubblico fino a mezzanotte.

“Questo appuntamento, ormai divenuto una tradizione per Ancona – sottolinea l’assessore Brisighelli – ha il merito di animare una piazza importante della città, rendendola luogo di incontro e ritrovo per i giovani, ma anche per tutti gli altri cittadini, senza per altro arrecare disturbo ai residenti”. Fino adesso infatti, come spiega Giorgio Sartini della pro loco, non ci sarebbero mai state proteste. “Del resto la musica si è sempre interrotta agli orari prestabiliti (mezzanotte nei giorni feriali, mezzanotte e mezza durante il weekend) e anche gli avventori raramente sono andati fuori dai ranghi. La collaborazione dei residenti è preziosa perché ci permette di offrire ai ragazzi della nostra città musica dal vivo senza costringerli a prendere la macchina per spostarsi altrove”. Michele Rocchetti,
(*)Nota: La Strategia globale Oms per la riduzione dell’uso dannoso di alcol, appoggiata dagli Stati membri nel 2010, promuove numerose misure efficaci per ridurre i danni alcol-correlati: tassazione sugli alcolici, riduzione della disponibilità di luoghi dove è possibile acquistarli, innalzamento dei limiti di età, interventi sul codice della strada, campagne informative e educative a supporto di queste strategie, restrizioni sulle pubblicità agli alcolici. (Epicentro: Osservatorio nazionale alcol)


ANCHE QUESTA MANIFESTAZIONE HA IL SOLO SCOPO DI PUBBLICIZZARE E VENDERE LA BIRRA
LECCEPRIMA
Birra e Sound 2011, il resoconto finale di un successo

Numeri importanti per la manifestazione di Leverano, che confermano un’affermazione crescente: Maurizio Zecca patron di Mebimport annuncia l’arrivo nell’ottobre 2012 del primo birrificio talentino(*)
sabato 13 agosto 2011 - LEVERANO - Un’edizione davvero da record ed un successo senza precedenti per “Birra e Sound” 2011, il Festival europeo della birra targato Salento, organizzato da Mebimport, azienda leader nel settore della distribuzione beverage e drink. A testimoniarlo non solo sono i numeri fatti registrare dall’evento, tra i più grandi del settore nel centro-sud Italia e punta di diamante dell’estate salentina, ma anche i tanti visitatori ed i commenti positivi degli addetti ai lavori.
Le ragioni di questo successo sono senz’altro attribuibili alla straordinaria ed imponente macchina organizzativa curata da Mebimport, di anno in anno sempre più efficiente, ma importante è la proposta musicale con un cast artistico di livello, scelto da Roy Paci, direttore e consulente musicale dell’evento. Filo conduttore della kermesse è stato il binomio divertimento-qualità, con un’attenta rivalutazione e diffusione del mondo del gusto e delle novità che stanno interessando il settore.
Un progetto intraprendente, con numeri importanti che consacrano l’evento. In questo contesto si inserisce l’esperienza positiva di “birra Salento” che, a maggio del 2011, ha festeggiato il suo primo compleanno. Con la produzione delle tre birre salentine “Beggia”, “Pizzica” e “Taranta”, Mebimport ha deciso di puntare sulla divulgazione della cultura birraia, di fattura artigianale e di qualità. Ne è testimonianza anche il Birsciop di Lecce, negozio di distribuzione, il primo nato nel Sud Italia, che in questi anni è stato testimone di un profondo cambiamento nelle richieste degli utenti, interessati a scoprire il mondo delle birre artigianali, ad apprezzarne la qualità ed a conoscerne i metodi di lavorazione.
Soddisfatto e felice di questa esperienza e del suo futuro, Maurizio Zecca, patron di Mebimport srl: “Il nostro si sogno si coronerà molto presto con la costruzione del birrificio di Leverano, prevista per l’ottobre del 2012, in un’area limitrofa a Mebimport”. Bruno Petrosillo, apprezzato birraio salentino aggiunge: “Potremo contare su un impianto di cottura di cinquanta ettolitri con una capacità produttiva di duecentocinquantamila ettolitri. Porteremo avanti il discorso relativo al rispetto della filiera produttiva, al controllo della qualità già avviato negli ultimi anni con la produzione a Torino delle birre del marchio Birra Salento, ma che dall’anno prossimo dovrebbe essere più agevole, almeno dal punto di vista geografico”.
“Sarà molto forte – prosegue Petrosillo - il legame con il territorio, sia attraverso il nome delle birre sia attraverso il birrificio stesso, ma anche grazie ad un accordo raggiunto col maltificio di Melfi per avere a disposizione soltanto orzo pugliese. Il nostro obiettivo sarà quello di far capire alla gente che la produzione della birra è strettamente legata al territorio. Si tratta di un’attività agricola a tutti gli effetti e soffriamo di stagionalità come accade con tutte le altre produzioni del comparto”.

“Inoltre, dovremo insistere sulla conoscenza di tutto il processo produttivo affinché il pubblico apprezzi fino in fondo il prodotto birra – concludono Zecca e
Petrosillo - attraverso giornate di visite guidate all’interno della nuova realtà imprenditoriale”. In questo contesto si inserisce una novità per Birra e Sound del 2011: i visitatori potranno ammirare da vicino un impianto di cottura da dieci ettolitri. Gli appassionati e non della birra avranno modo di visionare questo macchinario in tutti i suoi particolari, grazie anche ad un accesso dall’alto permesso da un’apposita scaletta.

(*)Nota: per motivi di salute pubblica ne facevamo a meno volentieri!


Aggiungiamo la nostra voce alle lamentele sulla manovra fiscale.
Si è persa una buona occasione per mettere una tassa sugli alcolici. Nell’insieme dei provvedimenti impopolari appena presi, l’aumento del prezzo degli alcolici sarebbe passato (quasi) inosservato. E in ogni caso sarebbe stato più semplice tacitare le prevedibili proteste dei produttori. Trentasei milioni di bevitori avrebbero dato il loro contributo al risanamento delle finanze, non solo per i maggiori introiti erariali, ma, ancora di più, per la riduzione dei problemi alcol correlati dovuta al calo dei consumi. 
In tema di alcol e risparmio, l’unico provvedimento, con l’obbiettivo ufficiale di tagliare le spese, è stato l’abolizione della Consulta Nazionale Alcol qualche mese fa.


IL SECOLO XIX
Le vittime sono francesi
Ubriaco e contromano in A26: quattro morti, ma resta libero
Francesca Forleo (ha collaborato Bruno Mattana)
Ovada 14 agosto 2011 - Julien Jean Raymond, 26 anni, di La Seyne Sur Mer, vicino a Tolone, morto sul colpo alle 5.16 di ieri mattina sull’autostrada A26, in carreggiata nord, poco dopo il casello di Ovada. Louis Patrick Lorin Vincent, 27 anni, di Sanary, vicino Marsiglia, morto sul colpo, stessa autostrada, stessa auto, stessa ora. Audrey Reynard, 23 anni, marsigliese residente a Signes, anche lei uccisa nell’impatto tra la Opel Astra su cui viaggiava con 4 amici e un Suv, condotto da un ubriaco, che inspiegabilmente procedeva contromano. Elsa Rita Desliens, 22 anni, morta in ospedale ad Alessandria dopo un intervento e nove ore di agonia.
È il bilancio dell’incidente stradale avvenuto ieri all’alba sull’A26. È qui che le esistenze di cinque ventenni in viaggio dalla Francia alla Slovenia, sulla strada delle vacanze, si sono incrociate con quella dell’imprenditore albanese Ilir Beti, 35 anni, residente ad Alessandria, sposato e padre di famiglia. L’uomo tornava da una notte brava nella Riviera Ligure di Ponente dove era andato a ballare con un’amica, o forse qualcosa di più, Tatiana Prostakova, una russa di 30 anni, in una discoteca di Arenzano (la Kascia). Ubriaco al volante del suo ruggente Suv modello Q7 della Audi, per ragioni non ancora del tutto chiarite, Ilir Beti, ha travolto in contromano prima l’auto di un pensionato, Mario Gastaldi, 78 anni, di Pavia. Si è salvato per miracolo, questo anziano che non ha voluto spiegare a nessuno, né la polizia stradale aveva particolari ragioni per chiederglielo, cosa ci faceva all’alba da solo sull’autostrada. È riuscito a sterzare e se l’è cavata con qualche graffio e mezza giornata al pronto soccorso di Novi Ligure. Il Suv, però, dopo l’impatto con la Peugeot, non era più governabile e ha travolto la Opel su cui viaggiavano i cinque ragazzi.
Si chiama Laurent Boette, ha 27 anni ed è un militare della Marina Nazionale Francese, l’unico sopravvissuto (sul Secolo XIX in edicola, la sua testimonianza), grazie all’airbag, a questa strage che ha lasciato illesi Ilir Beti, trovato con un tasso alcolico di 1.51, e la sua amica ballerina, che dormiva sul sedile posteriore. Laurent ha alcune contusioni polmonari e per questo è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Novi Ligure, dove si trovano anche i corpi dei tre amici morti sul colpo. Era così sconvolto, dopo l’incidente, che non ricordava più nulla. Della morte dei suoi compagni ha appreso nel tardo pomeriggio quando il console onorario francese a Genova, Gérard Deiss, è andato di persona a dirglielo.
Su indicazione del magistrato di Alessandria Sara Pozzetti, la polizia stradale non ha arrestato l’automobilista, incensurato, nonostante la legge preveda questa possibilità. Dopo una giornata in caserma (in cui ha sostenuto di non ricordare nulla), Beti è tornato a casa con una denuncia a piede libero per omicidio colposo plurimo, lesioni e guida in stato di ebbrezza. Ma, nelle prossime ore, la Procura potrebbe emettere una richiesta di misura cautelare. La sequenza di quanto accaduto ricostruita dal comandante della sezione di Ovada, Nicola Di Sette (il poliziotto che scoprì gli autori del lancio di sassi dal cavalcavia di Tortona in cui morì una donna), è sconcertante. Beti non ha imboccato l’autostrada in contromano passando da un casello. Avrebbe fatto inversione sull’A26 all’altezza di Alessandria Sud. Arrivava da Genova, dopo un andirivieni sul tratto Arenzano - Masone registrato dal telepass: entra sull’A26 ad Arenzano alle 3.12, alle 3.27 esce a Masone e rientra in direzione Genova perché l’amica ha scordato la borsa in discoteca. Alle 3.37 esce dall’autostrada ad Arenzano e alle 4.21 rientra dallo stesso casello, diretto ad Alessandria. Ma ad Alessandria Sud fa inspiegabilmente inversione di marcia. Poco dopo le cinque gli automobilisti sull’A26 cominciano a segnalare il Suv in contromano. Un’auto della stradale parte per fermarlo, un’altra blocca le macchine a Ovada. Ma nessuno riesce a cambiare il tragico destino dei ragazzi francesi «en route pour un périple en Slovénie», in marcia per un tour della Slovenia, come ha scritto su Facebook un raggiante Julien Raymond poche ore prima di morire.
LA REPUBBLICA
INCIDENTI
Contromano, è emergenza triplicate le vittime in un anno
L’analisi dell’Asaps del primo semestre 2011 dopo che sulla A26 hanno perso la vita quattro giovani francesi. Nei primi sei mesi del 2011 Al 13 agosto il numero dei morti è salito a 34 e quello dei feriti a 119

(14 agosto 2011) - I folli che si lanciano contromano sono in pieno aumento: secondo l’Osservatorio il Centauro-Asaps, amici polizia Stradale, da gennaio a giugno ci sono stati la bellezza di 137 episodi: il 52,6% sono avvenuti su strade a carreggiate separate, 20 hanno avuto esito mortale (14,6%) con 25 vittime. Nello stesso periodo del 2010 si erano registrati 101 eventi complessivi, otto dei quali fatali con una vittima per ogni impatto mortale. Sono stati invece 36 gli eventi con lesioni, che hanno avuto come conseguenza il ferimento di 104 persone. Nel precedente periodo di riferimento i feriti erano stati 94. Al 13 agosto, dopo l’incidente sulla A26 in cui hanno perso la vita quattro giovani francesi, il numero delle vittime dei contromano è salito a 34 e quello dei feriti a 119.
Principale teatro degli episodi registrati in questa prima metà del 2011 risultano essere ancora una volta le autostrade e le strade statali a doppia carreggiata, dove si sono verificati 72 casi (52,6%) mentre sono stati 65 (47,4%) quelli avvenuti sulla rete ordinaria.
"Risulta così confermata - spiegano all’Asaps - la tendenza già emersa nell’anno precedente quando il nostro Report aveva evidenziato la particolare pericolosità della strada a carreggiata separata. In occasione dell’analisi del primo semestre del 2010 erano stati monitorati 57 episodi su 101 (56,4%) a fronte di 44 avvenuti su rete ordinaria. Rimane costante l’impegno da parte delle forze dell’ordine nel contrasto di questo particolare forma di insidiosità stradale. In questi primi sei mesi dell’anno sono ben 65 (47,4%) gli episodi nei quali le forze di polizia sono riuscite a bloccare i veicoli in direzione contraria. Nel periodo di riferimento dell’anno precedente erano stati 50 (49,5%)".
In 35 eventi (25,5%) è stata accertata l’ebbrezza dei conducenti. Preoccupa anche l’aumento degli automobilisti contromano risultati positivi al narcotest, 6 casi (4,4%) contro i 2 (2%) del medesimo periodo dell’anno precedente.
E’ in diminuzione in questo contesto la presenza di stranieri e di persone di età superiore ai 65 anni coinvolte in episodi di contromano. Nel primo caso sono stati 17 i forestieri che si sono resi responsabili di guida in senso contrario, nell’anno precedente erano stati 22, mentre gli anziani protagonisti di manovre azzardate sono stati 16 contro i 20 del 2010.
In 1 caso, parliamo del 1%, il contromano è stato invece originato da persone affette da patologie psichiatriche sorprese cioè alla guida in preda a stati di agitazione psico-motoria. Il contromano, però, può scaturire anche da operazioni di Polizia Giudiziaria; parliamo di quei tentativi di sottrarsi a controlli o cattura da parte delle forze dell’ordine, caratterizzati dalla decisione da parte dei fuggitivi di imboccare strade nel senso opposto a quello di marcia, per costringere gli inseguitori a desistere. In questo senso nel primo semestre del 2011, abbiamo osservato in tutto 20 episodi di questo tipo (14,6%). Nel 2009 erano stati 19.
"La localizzazione geografica dei contromano? "Indica - spiega Giordano Biserni presidente Asaps - che la regione maggiormente a rischio è la Toscana, con 21 casi (15,3%), seguita dalla Lombardia con 17 (12,4%). Seguono l’Emilia Romagna e la Sicilia con 12 casi (8,8%), (in quest’ultima regione i contromano si verificano spesso sulle stesse arterie: prima tra tutte il viadotto Morandi, ad Agrigento), la Puglia 10 (7,3%), Campania, Veneto e Marche con 9 (6,6%), Liguria, Lazio e Trentino A. A con 6 (4,4%), Umbria, Calabria, Abruzzo con 4 (2,9%), Sardegna con 3 (2,2%), Piemonte, Valle d’Aosta con 2 (1,5%), il Friuli V. G con 1 solo evento (1%), mentre Basilicata, e Molise restano per questa rilevazione, le uniche regioni d’Italia ad essere esenti da questa nicchia di insidiosa sinistrosità".

IL TIRRENO
DOMENICA, 14 AGOSTO 2011
Davano da bere alcol ai minori di 16 anni
Il questore chiude per quindici giorni il pub Maes delle Fiandre
MONTELUPO. Alcol ai ragazzini sotto sedici anni. Per questo motivo la questura di Firenze ha disposto la chiusura del Maes delle Fiandre, noto locale sulla statale Tosco Romagnola. Il provvedimento parte oggi, durerà per 15 giorni ed è scattato dopo una serie di controlli fat
Martedì, 16 Agosto 2011
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