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Rassegna stampa alcol e guida del 3 agosto 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

L’ECO DI BERGAMO (articolo segnalato da Luc Thibault)

Alcol, sempre più una piaga
Un summit per cercare soluzioni
L’abuso di alcol nella nostra provincia rappresenta da sempre una delle condizioni di disagio maggiori, con una richiesta di intervento che diventa rapidamente elevata, andando a comprendere fasce d’età sempre più basse. C’è da sempre il rischio di scambiare per «cultura» un approccio di dipendenza che col tempo non può che generare situazioni di disagio e emarginazione sociale.
La piaga dell’alcolismo sta assumendo connotati e dimensioni spaventose, tra i giovani e nel lavoro: anche per questo la Cisl di Bergamo ha appoggiato l’attività dell’Acat di Bergamo (Associazione dei Club Alcologici Territoriali) che, dal 12 al 17 settembre, organizza in città un seminario aperto a chiunque sia interessato a partecipare a un corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati.
Come emerge nella ricerca condotta da Andrea Noventa per il Ser.T di Bergamo, siamo in una provincia che conta 150 mila forti bevitori (dei quali ben 7.500 alcolisti conclamati) e 750 mila bevitori abituali, ancorché moderati: una situazione «culturale», appunto, che non ha mai visto male chi alza il gomito, che propende per fare i brindisi alle feste comandate anche con i bambini, che non ritiene pericoloso bere prima o durante i lavoro…
Il corso dell’Acat parte da qui, consapevoli che «problemi connessi all’uso dell’alcol, sia medici, sociali, personali e familiari sono in continuo aumento, la complessità di questi impone l’attivazione di percorsi di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità locale facilitando la collaborazione tra le risorse in essa esistenti.
L’esperienza dell’Acat  a Bergamo è pluriennale e raccoglie a oggi nove circoli su tutta la provincia. Il corso che si terrà a Bergamo, presso la Parrocchia di San Paolo, ha respiro e richiamo nazionale, e sarà quindi l’occasione per misurare il grado di attenzione del territorio sul tema.
«Anche per questo la Cisl ritiene doveroso dare il proprio contributo - dice Mimma Pelleriti, della segreteria proviniciale -. Alla fine degli anni ’90, la categoria dei tessili (allora Filta), ha aderito ad un progetto Ministeriale di intervento dentro alle fabbriche con l’obiettivo di avviare un percorso di sostegno ed inclusione per le persone affette da qualunque tipo di dipendenza. Molte sono state le aziende e le RSU interessate, primi soggetti coinvolti per divenire punto di riferimento utile alle persone ed alle loro famiglie. Continuare l’impegno sociale sta nella nostra mission,  ringraziamo dell’opportunità offerta dall’Associazione ACAT di Bergamo, con la quale speriamo di avviare un lavoro di rete coinvolgendo le categorie che maggiormente fanno i conti con i problemi alcool correlati. Per la Cisl di Bergamo rappresentare e tutelare i lavoratori, vuol dire anche questo. Se un lavoratore o una lavoratrice hanno problemi di alcool, oltre ad essere un dramma personale e familiare, diviene spesso anche un problema per la loro sicurezza sul lavoro, nonché la possibile perdita dello stesso».
Il modulo del corso di Bergamo prevede una serie di incontri,discussioni, lezioni e una tavola rotonda, venerdì 16 settembre, alle 11,45, alla quale, tra gli altri, prenderà parte anche Gabriele Mazzoleni, segretario generale della FILCA CISL.
«Il settore edile – spiega Mazzoleni – è uno dei gangli del problema alcol nel mondo lavorativo. Tra i muratori esiste la convinzione culturale che bere anche un litro di vino non sia di impedimento a salire poi sui ponteggi, alla faccia dei tanti protocolli sulla sicurezza firmati negli anni. Non credo che sia un caso che uno dei fattori maggiori di morte nell’edilizia (ma comprendendo anche ogni settore lavorativo) sia la caduta dall’alto. Il sindacato deve attuare una rivoluzione “contro – culturale”, perché la cultura del buon bere non ha nulla a che fare con l’abuso e soprattutto con lo spregio per la vita. Anche al nostro interno purtroppo alcune resistenze a parlare di alcol permangono… e intanto dobbiamo già iniziare a fare i conti con le nuove generazioni e con le droghe sintetiche».


AGI SALUTE

La scoperta di un gruppo di ricercatori spagnoli di Barcellona
VINO ROSSO PREVIENE SCOTTATURE SOLARI
(AGI) - New York, 3 ago. - Non solo ombrellone e creme solari: per prevenire le scottature si puo’ ricorrere anche a un bicchiere di buon vino rosso. Lo hanno scoperto i ricercatori spagnoli dell’universita’ di Barcellona, in uno studio pubblicato sul Giornale di Chimica agricola e alimentare.
Secondo gli esperti, i chicchi d’uva contengono composti, noti con il nome di flavonoidi, che aiutano la pelle a proteggersi dai danni delle radiazioni ultraviolette. Queste sostanze, infatti, combattono la reazione chimica che porta alla morte delle cellule epiteliali e genera la classica scottatura. E se si e’ astemi? Nessun problema: gli scienziati assicurano che pilluccare un grappolo d’uva ha le stesse, benefiche proprieta’. (*)

FARMACIA.IT

Contro le scottature un buon bicchiere di vino rosso
Un bicchiere di vino rosso e le scottature solari sono ko. Quindi non solo creme ed ombrellone, le scottature si prevengono anche bevendo (un bicchiere) vino rosso  A sostenerlo un gruppo di ricercatori spagnoli dell’Università di Barcellona, in uno studio pubblicato sul Giornale di Chimica agricola e alimentare.
Per i ricercatori ciò si verifica perché i chicchi di uva contengono i flavonoidi che proteggono la pelle dai danni delle radiazioni ultraviolette. Di conseguenza anche mangiare uva previene le scottature. (*)

(*) Nota: gli affezionati ed esperti lettori di questa rassegna stampa oramai sanno riconoscere subito questa collaudata tecnica di manipolazione dell’informazione.
Non essendoci al momento sul pianeta nessuno capace di trasformare l’acqua in vino, qualche redattore si accontenta di un miracolo minore: trasformare – nel titolo dell’articolo - il resveratrolo (i polifenoli) studiato dai ricercatori… in vino.
Senza mai dimenticare naturalmente l’indispensabile “buon” (“buon vino” – “buon bicchiere”), per il quale il vino pare avere l’esclusiva (avete mai letto articoli sui benefici del mirtillo, dell’olio d’oliva o della nocciolina corredati da questo stesso aggettivo? Io no).
I pochi lettori che non si fermano al titolo possono scoprire, a fine articolo, che le stesse benefiche proprietà le si possono ottenere mangiando l’uva, ma nemmeno questi lettori più attenti riceveranno l’informazione – che pure in siti intitolati a SALUTE e FARMACIA non dovrebbe mancare – che ricorda come sia assolutamente da evitare l’assunzione di vino, birra o altri alcolici quando c’è molto caldo, quando si deve fare un bagno…, insomma nelle situazioni comuni a chi è esposto al rischio di una scottatura solare.

QUOTIDIANO.NET

Sestri Levante, litri di alcol a festa hawaiana
In 50 finiscono in ospedale per etilismo
Super lavoro per gli uomini del 118 in occasione del tradizionale appuntamento che dagli Anni Settanta anima le vie cittadine praticamente fino all’alba
Genova, 3 agosto 2011 - Hanno alzato un po’ troppo il gomito durante la tradizionale festa hawaiana a Sestri Levante e, in cinquanta, sono finiti al pronto soccorso per etilismo acuto (*). E’ accaduto la notte scorsa nel piccolo centro a una trentina di chilometri da Genova in occasione dell’appuntamento che dagli anni Settanta anima le vie cittadine praticamente fino all’alba.
Il personale del 118 di Lavagna ha inviato sul posto mezzi di soccorso una settantina di volte. Le ambulanze hanno lavorato ininterrottamente dalle 20 di ieri sera, quando si sono verificati i primi malori, alle 8 di stamani per prestare soccorso in particolare a giovani e giovanissimi. La ragione della richiesta di aiuto è stata quasi sempre la stessa: abuso di sostanze alcoliche. Per fortuna nessuna delle persone soccorse risulta in gravi condizioni di salute.
Nei giorni scorsi il Comune aveva tentato, con una serie di ordinanze specifiche, di evitare che nel corso della festa potessero verificarsi eccessi.

(*) Nota: è più corretto parlare di intossicazione acuta da alcol etilico.

IL GIORNALE DI VICENZA

Rissa alla Ederle Un parà finisce in rianimazione
SERATA MOVIMENTATA.
Tutti ubriachi, nessuno ricorda cos’è accaduto
I carabinieri della Setaf hanno avviato le indagini ma nemmeno il ferito ha offerto collaborazione «Non mi ricordo nulla di quanto è successo»
Cosa sia realmente accaduto, al momento, è un mistero. Di certo c’è che un giovane americano è stato in pericolo di vita dopo un violento colpo in testa subito all’interno della caserma Ederle, tanto da restare ricoverato per alcuni giorni nel reparto di rianimazione dell’ospedale S. Bortolo.
Ora i carabinieri della compagnia della Setaf e la procura vogliono vederci chiaro, ma far luce sull’episodio avvenuto alcune notti fa all’interno della caserma Ederle di viale della Pace non sarà affatto semplice. Anche perchè il diretto interessato, il militare statunitense Michael Mock, 24 anni, di stanza alla Ederle, ha spiegato agli inquirenti di non ricordare pressochè nulla di quanto era accaduto quella notte.
In base ad una prima ricostruzione, all’interno della base era scoppiata un’accesa discussione che coinvolgeva alcuni giovani, tutti americani. Erano rientrati da qualche festa in giro per la città ed avevano esagerato pesantemente con le bibite alcoliche, come sarebbe confermato dal fatto che nessuno dei diretti interessati ha ricordi precisi. Dalle parole si sarebbe passati ai fatti, con botte da più tardi. In questo contesto, forse colpito o forse spinto da qualche commilitone, Mock sarebbe caduto a terra sbattendo pesantemente la testa tanto da perdere i sensi per alcuni istanti.
Qualcuno dei presenti si è spaventato ed ha chiesto aiuto. Vista la gravità della situazione si è deciso a chiedere l’intervento della centrale operativa del 118 che ha inviato alla Ederle un’ambulanza del Suem con il medico. Il giovane era stato trasportato al S. Bortolo con un codice di media gravità, ma dopo i primi accertamenti e la Tac era stato subito ricoverato in rianimazione. Le sue condizioni erano serie, tanto che i medici si erano inizialmente riservati la sua prognosi.
Nel frattempo all’interno della base era intervenuta la military police e quindi erano stati informati i carabinieri del capitano Panighello. I militari hanno avviato gli accertamenti cercando di risalire a chi era presente al momento del ferimento. Ma, una volta individuati i giovani statunitensi, questi sarebbero riusciti a descrivere l’accaduto a grandi linee, in maniera molto generica. «Non ricordo quasi niente, avevo bevuto», hanno ripetuto in caserma quando sono stati ascoltati.
I carabinieri hanno comunque informato la procura, visto che le lesioni subite da Mock, se non il tentato omicidio, avrebbero fatto comunque scattare un’inchiesta per lesioni a carico di ignoti, se il parà era stato spinto a terra da qualcuno.
Lo stesso giovane, quando è stato in grado di rispondere agli inquirenti, non ha saputo fornire comunque elementi utili all’indagine, che comunque prosegue.
Qualche notte fa, era stato un altro militare americano a restare ferito da sconosciuti dopo un’aggressione avvenuta all’esterno di un locale nella zona di Vicenza est. In quel caso, aveva subito lesioni non gravi.

D.N.

LA REPUBBLICA

Peso, età e piccoli sorsi, ecco la formula perfetta per evitare la sbronza
Oltre l’etilometro: incide anche il ceppo etnico
Peso, età, razza, dieta alimentare, velocità d’ingestione: cinque variabili da inserire nel calcolo, più altri aggiustamenti per rettificare il tiro. È la matematica dell’alcolismo. Una scienza indispensabile per sopravvivere; o almeno, per non finire in carcere mentre si guida su un’autostrada americana. In questa stagione di vacanze il manuale del bevitore moderato è una lettura indispensabile anche per tanti italiani in vacanza negli States. Qui i controlli con l’alcoltest sono frequenti, basta superare di poco il limite e scattano sanzioni pesanti. La prima notte in guardina è praticamente certa; seguono il ritiro della patente, multe che possono arrivare a migliaia di dollari. I vantaggi: meno 50% di morti in incidenti stradali dovuti all’alcol, dal 1980 a oggi. Perciò è d’interesse universale la “matematica dell’alcolismo” che il “Wall Street Journal” spiega ai lettori. Partendo da un mistero: perché l’effetto dell’alcol è variabile, spesso imprevedibile? Perché ad alcuni “dà alla testa” prima? Quali sono le bevande più micidiali? C’è chi crede di aver bevuto “un paio di birrette” innocenti e si trova in manette, con l’etilometro ben oltre lo 0,08% di alcol nel sangue, che corrisponde a (0,8 g/l, che è consentito sulle strade americane (solo agli adulti, attenzione: sotto i 21 anni lo zero assoluto è tassativo). Alcune regole sono di buon senso comune, spiega Samir Zakhari che dirige il National Intitute of Alcohol Abuse. Un buon vino sorseggiato lentamente finisce nel sangue in modo graduale, a differenza di un liquore buttato giù d’un sorso. Donne e anziani raggiungono più rapidamente la soglia d’intossicazione. I cocktail che mescolano alcol e bevande gassate arrivano nella circolazione sanguigna più in fretta perché il gas irrita le pareti gastriche e accelera l’assorbimento. Per le mescolanze di alcol con bevande zuccherate o caffeinate c’è un effetto-illusione, l’evidenza empirica dimostra che i consumatori hanno tendenza ad ingurgitare questi mix in maggiori quantità. Attenti al ceppo etnico: per ragioni genetiche molti asiatici hanno meno resistenza all’alcol, la loro pressione sanguigna sale più rapidamente dopo il primo bicchiere. “Altri fattori da includere nel calcolo - spiega Zakhari - sono stanchezza, stress, malattia, depressione, tutti amplificano l’impatto dell’alcol sui riflessi”. Di una cosa l’esperto è sicuro: “Il bevitore non è un arbitro attendibile, non basta che lui o lei si sentano lucidi perché lo siano davvero”. Le conseguenze dell’alcol sono la risultante di un metabolismo complesso: “Dallo stomaco all’intestino, il liquido finisce nel sangue dove viene trasportato al fegato, lì inizia ad essere metabolizzato attraverso gli enzimi. Il fegato in media riesce a “frantumare” l’alcol al ritmo di un bicchiere all’ora”. La prima variabile è la velocità d’ingestione: chi beve lentamente, restando sotto un bicchiere all’ora è certo di non avvicinarsi alla soglia di rischio. Ma una volta raggiunta l’ebbrezza, anche lieve, i tempi di smaltimento variano molto. La media è di una riduzione dello 0,15% all’ora, ma qui intervengono le altre variabili. Un maschio di 90 chili smaltisce l’alcol molto più velocemente di un uomo di 60 chili; gli anziani e le donne smaltiscono più lentamente. Una delle ragioni: il corpo di un anziano o di una donna contiene meno acqua, il che automaticamente fa salire il numeratore nel conteggio della percentuale di alcol. È vero che l’assuefazione all’alcol può aiutare: gli alcolisti tendono ad avere un tasso alcolemico nel sangue un po’ più basso, a parità di consumo, perché il loro fegato produce una maggior quantità dell’enzima citocromo P450 Iie 1. “Attenti alle sostanze che falsano i controlli - avverte l’esperto - c’è chi è finito oltre il limite legale perché si era sciacquato la bocca con disinfettanti aromatizzati che hanno particelle d’alcol”. Lunghi digiuni, diabete e riflussi gastrici possono danneggiare: generano acetone che “sballa” la lettura dell’etilometro. “E non v’illudete che dopo la sbronza serva lavarsi la faccia con acqua gelida o ingurgitare tanto caffè: migliora la lucidità, ma non cambia il risultato dell’alcoltest”.

L’effetto dell’alcol sull’organismo
0,2 g/l: riflessi leggermente disturbati; ridotta percezione del rischio
0,4 g/l: movimenti bruschi, difficoltà nella coordinazione; capacità di calcolo rallentate
0,5 g/l: visione laterale ridotta; -30/-40% nella percezione di suoni e segnali luminosi
0,6 g/l: ostacoli percepiti con ritardo; facoltà visiva laterale fortemente compromessa
0,7 g/l: tempi di reazione compromessi; grande difficoltà nell’esecuzione di movimenti consueti
0,9 g/l: compromessa la valutazione delle distanze; 1,0 g/l: ebbrezza manifesta, euforia, capacità di reazione molto bassa, disturbi motori, equilibrio precario
oltre 1,0 g/l: stato di confusione mentale, perdita della lucidità; sonnolenza

Quanto si tollera l’alcol?
Caso 1 - Donna. Peso: 45 kg; pasto: non ha cenato; alcolici: una birra leggera - un aperitivo alcolico; alcolemia attesa: 0,88 grammi per litro.
Caso 2 - Donna. Peso: 60 kg; pasto: ha cenato; alcolici: due superalcolici (60°); alcolemia attesa: 0,70 g/l.
Caso 3 - Uomo. Peso: 75 kg; pasto: non ha cenato; alcolici: due birre speciali (13-14°); alcolemia attesa: 0,82 g/l.
Caso 4 - Uomo. Peso: 55 kg; pasto: non ha cenato; alcolici: una birra a doppio malto - un superalcolico di media gradazione (54°); alcolemia attesa: 1,07 g/l.

Gli italiani e l’alcol
Consumatori regolari...
uomini 58,5%
donne 41,5%
Consumatori occasionali...
uomini 49,8%
donne 50,2%
Non beve mai 1 italiano su 5.

Giovani e consumo di alcolici (13-25 anni)
11% consuma in modo regolare
21% consuma in modo occasionale
23% consuma con modalità rischiose (binge drinking).

Il tasso alcolemico è la quantità di alcol nel sangue
Attualmente, in Italia, il valore limite stabilito per la guida è di 0,50 g/l = 50 mg/dl
Il valore non dipende solo dalla quantità di alcol ingerita ma da altri fattori come peso, stato di salute, età, sesso e stato di digiuno o sazietà
A stomaco pieno viene ritardato il passaggio dell’alcol nell’intestino così il picco alcolemico viene raggiunto in tempi più lunghi.

Autore: Federico Rampini

LA REPUBBLICA

“Ma nessuno è supeman gli effetti sono uguali per tutti”
Parla Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia
Le reazioni all’alcol variano da persona a persona ma a parità di concentrazione nel sangue gli effetti sono gli stessi. Non ci sono super uomini in questo campo. Ne è convinto Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia (Sia).
Quanto deve bere chi non vuole eccedere?
“Le linee guida nutrizionali per gli italiani ci parlano di un bicchiere per le donne, 12 grammi di alcol, e 2 per gli uomini. Preferibilmente a pasto. Sopra i 65 anni le dosi vanno dimezzate sempre perché l’organismo non è più in grado di metabolizzare bene l’alcol. Sotto i 15 anni non bisogna bere”.
Esiste una reazione diversa tra le persone che bevono la stessa quantità?
“Più fattori, come il peso, possono determinare livelli diversi di alcolemia a parità di alcool ingerito. Una volta però che nel sangue c’è una certa dose di alcool, le persone hanno praticamente gli stessi effetti. Ad esempio, come dicono le tabelle dei bar, a 0,2 grammi per litro si perde la visione laterale”.
In Italia il limite massimo per mettersi alla guida è 0,5. E’ adeguato?
“Non è tanto il livello di alcolemia fissato a incidere ma l’applicazione della norma. In Inghilterra hanno lo 0,8 ma c’è una mortalità inferiore rispetto all’Italia per incidenti provocati dall’alcol. Questo perché si fanno più controlli e c’è maggiore certezza della sanzione”.

NUOVO PAESE SERA

Movida
Ordinanza antialcol, il divieto esteso in tutto il I municipio
L’ordinanza antialcol è stata estesa a tutto il territorio del I municipio e a piazzale Flaminio. La decisione è stata presa oggi dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e ha come obiettivo quello di "aumentare la prevenzione degli eccessi della movida".
"I risultati lusinghieri ottenuti finora dall’ordinanza, che resta valida nelle altre zone già interessate dal provvedimento, hanno dimostrato che si tratta di uno strumento valido ed efficace. L’estensione a tutto il territorio del I Municipio e a piazzale Flaminio è arrivata anche perché, essendo quello della movida un fenomeno itinerante, verranno facilitate in questo modo le operazioni di intervento e controllo da parte delle forze dell’ordine. L’ordinanza sarà in vigore a partire da domani". Lo dichiarano, in una nota, l’assessore alla Cultura e delegato al I municipio, Dino Gasperini, e il delegato alla Sicurezza, Giorgio Ciardi.

IL GAZZETTINO

Ubriaco tenta il suicidio: folle corsa in auto, poi scende e tenta di farsi investire
Paura per le strade di Asigliano: il 42enne, ubriaco, catturato e denunciato a piede libero per guida in stato di ebbrezza
VICENZA - Si è lanciato in una folle corsa lungo le strade di Asigliano, in provincia di Vicenza, una serie di manovre spericolate e poi la fine della corsa contro un muro. Ma al 42enne protagonista della vicenda questo non è bastato: sceso dall’auto ha tentato di farsi investire da una vettura di passaggio.
Nonostante i carabinieri di Noventa Vicentina lo intimassero di calmarsi, l’uomo ha minacciato più volte l’intenzione di uccidersi. Una volta trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Noventa Vicentina gli è stato riscontrato un tasso alcolemico pari 1,93 g/l. Un livello sufficiente per essere denunciato in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza.

IL GAZZETTINO (Padova)

Sicurezza, appello ai baristi
Dopo le risse, il sindaco chiede maggiore attenzione nei confronti di chi esagera con l’alcol
(F.G.) Un accoltellamento, una rissa e un’aggressione ai vigili. Il tutto nel giro di una settimana o poco più. È allarme violenza in centro storico ad Este, dove si moltiplicano colluttazioni e baruffe. La prima si è verificata giovedì 21 in via Matteotti, durante l’apertura straordinaria dei negozi. Nel bel mezzo della via dello shopping, attorno a mezzanotte, una rissa si è conclusa col ferimento di uno degli uomini coinvolti. Il giorno dopo, a poca distanza, un alterco si è trasformato in un incontro di lotta libera sotto gli occhi dei passanti. Domenica pomeriggio, infine, un tunisino ha mandato all’ospedale un agente di polizia locale che era intervenuto in piazza Trento, dove il nordafricano stava "sfogandosi" fra urla e lanci di sedie. Ma il sindaco di Este, Giancarlo Piva, riconduce tutto a situazioni contingenti. «Non credo che si possa parlare di un’emergenza legata alla sicurezza - dice Piva - secondo me la situazione è riconducibile a casi singoli e comunque sporadici. Casi legati essenzialmente a comportamenti e abitudini sbagliate di alcune persone». Gran parte delle risse e dei parapiglia che si verificano in centro storico sono dovuti infatti all’abuso di bevande alcoliche da parte dei protagonisti. «L’alcol - conferma il sindaco - può portare a queste situazioni. Ma le forze dell’ordine sono sempre intervenute subito, al primo accenno di clamore. Prova ne sia quel che è capitato all’agente della polizia locale, colpito al volto nello svolgimento delle sue funzioni. A lui va tutto il nostro supporto». L’ultima richiesta del primo cittadino è rivolta agli esercenti. «Serve maggiore attenzione da parte dei bar nei confronti di questo problema - spiega Piva - credo sia indispensabile una presa di coscienza collettiva, cui va affiancata una certa attenzione da parte della comunità. Il caldo, l’estate, i problemi e magari un senso di rilassamento estivo possono portare ad esagerazioni col bere».

CORRIERE DEL VENETO

VICENZA
Fermato due volte senza patente, rischia una multa di 17mila euro
Un 64enne guidava auto e ciclomotore senza il permesso di guida (sospeso a tempo indeterminato) e senza assicurazione.
Era anche ubriaco
VICENZA - Privo di patente, perché sospesa a tempo indeterminato, incappa per due volte in pochi giorni in una pattuglia della polizia locale. La sua auto e il suo motorino non sono assicurati e in più guida il ciclomotore in stato di ebbrezza. Ora rischia una maximulta fino a 17 mila euro. Protagonista della vicenda, un vicentino di 64 anni fermato una prima volta alle 18.35 di venerdì 29 luglio dagli agenti che controllavano il traffico nella zona di viale D’Alviano. L’uomo è risultato essere senza patente: gli era infatti stata sospesa a tempo indeterminato dalla motorizzazione civile ai primi di luglio, dopo che aveva esaurito tutti i punti a disposizione a causa delle infrazioni commesse e non si era presentato all’esame di idoneità tecnica. Non solo: l’assicurazione obbligatoria della Ford Fiesta che stava guidando era scaduta. Ciò ha comportato una sanzione di 798 euro per l’assenza di assicurazione e la segnalazione dell’automobilista alla prefettura per circolazione con patente sospesa, con sanzione da determinare a cura del prefetto da un minimo di 1.886 euro ad un massimo di 7.546 euro, oltre al sequestro dell’auto ai fini della confisca. Lunedì 1 agosto alle 12.40 il sessantaquattrenne è stato nuovamente sorpreso alla guida di un altro veicolo nella zona di via Legione Antonini. Questa volta il vicentino era in sella ad un ciclomotore, anch’esso non assicurato. L’uomo è stato nuovamente segnalato alla prefettura per guida con patente sospesa (altra multa da 1.886 a 7.546 euro, a seconda delle decisioni del prefetto), è stato sanzionato per circolazione senza assicurazione obbligatoria (altri 798 euro) e, come se non bastasse, ha ricevuto un’ulteriore sanzione di 500 euro perché guidava il ciclomotore con un tasso alcolemico superiore al consentito. Anche il motorino gli è stato sequestrato ai fini della confisca. (Ansa)

ADNKRONOS

Usa: anche California vieta vendita di birra con caffeina
Los Angeles, 3 ago. (Adnkronos/Bloombergnwes) - Anche la California vieta la vendita di birra con la caffeina, considerata pericolosa perche’ tende a mascherare gli effetti dell’alcol. Sale cosi’ a sette il numero degli stati - Massachussets, New York, Washington, Utah, Michigan e Kansas - che hanno messo al bando questa bevanda che, gia’ tra le polemiche, e’ stata messa in commercio nel 2005 negli Stati Uniti.

ASAPS.IT

Ravenna
Investe motociclista e fugge ma viene arrestato dalla Polizia Stradale
Il pirata ha provato a farla franca tagliandosi i capelli per non essere riconosciuto dai testimoni e scaricando la responsabilità dell’incidente su un conoscente bulgaro
(ASAPS), 3 agosto 2011- A bordo di un furgone taglia la strada ad un centauro che rovina a terra e viene travolto da un motocarro, ma invece di fermarsi a prestare soccorso fugge a piedi dal luogo dell’incidente e organizza un piano per scaricare la responsabilità su un conoscente.
E’ la mattina di sabato quando nel ravennate la Polizia Stradale interviene ad un incrocio cittadino per rilevare un sinistro che ha coinvolto un motociclista, rimasto gravemente ferito, un ape della nettezza urbana ed un terzo veicolo, il furgone appunto, abbandonato sulla scena del crimine nell’immediatezza del fatto.
Gli agenti ispezionano il mezzo, alla ricerca di elementi utili per rintracciare il pirata, ma sul veicolo, che ha targa bulgara, trovano “solo” uno spinello e nessun documento utile. Allertata anche la Squadra di PG a cui viene fornita la descrizione dell’uomo fatta dai testimoni. Di lui si sa che ha fisico esile, circa 30 anni e folti capelli ricci.
Passano circa 2 ore e un uomo di nazionalità bulgara entra nella locale stazione dei Carabinieri per autodenunciarsi. E’ lui il pirata che ha causato il sinistro. Qualcosa però non torna. I folti capelli ricci descritti in maniera unanime dai testimoni sono diventati corti e brizzolati, il fisico esile si è fatta pingue e il giovane di non più di 30 anni è diventato nel frattempo un uomo di mezza età. Qualche domanda circostanziata permette ai militari di avere conferma dei propri sospetti. Non è lui il conducente alla guida del furgone. Il bulgaro messo alle strette confessa ed indica nel titolare e nel pizzaiolo di un ristorante della zona i responsabili dell’incidente. La Polizia Stradale raggiunge il posto indicato e qui trova il gestore e il dipendente che, guarda caso, sfoggia una testa rasata di fresco almeno a giudicare dalla bianchissima cute del cuoio capelluto che contrasta con l’abbronzatura del resto del viso. L’uomo, che si scoprirà poi avere la patente sospesa per guida in stato d’ebbrezza, nega ogni addebito spalleggiato dal proprietario e da un altro conoscente presente all’interno del locale. Sono le 21 quando gli inquirenti hanno in mano elementi tali da far scattare le manette e il pizzaiolo viene arrestato per omissione di soccorso e fuga. Indagati a piede libero anche il titolare del ristorante, il suo conoscente per favoreggiamento ed il cittadino bulgaro per autocalunnia e favoreggiamento. (ASAPS)

ANSA

Ucraina: orsi ammaestrati costretti bere vodka in ristoranti
(ANSA) - KIEV, 3 AGO - Orsi costretti a intrattenere i clienti bevendo vodka e altri alcolici nei ristoranti: e’ quanto avviene ancora in Ucraina dove si perpetua una tradizione cui il ministro dell’Ambiente, Mikola Zlochevski, vuole porre fine. Tutti gli animali, ha promesso, saranno liberati. Gli orsi ammaestrati erano spesso usati come fenomeno da baraccone nell’Impero russo, di cui l’Ucraina faceva parte, tanto da diventarne un simbolo nazionale.

LA PROVINCIA DI COMO

Via Diaz: ubriaco a 15 anni, il video sul web

 

 

 

Giovedì, 04 Agosto 2011
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