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Bologna - Incidenti stradali: l’Emilia Romagna raggiunge l’obiettivo europeo di dimezzare le vittime della strada

A dirlo l’elaborazione provvisoria dei dati sull’incidentalità, realizzata dal sistema di rilevazione MIStER

Una cartografia elaborata dal Progetto MIStER

 

(ASAPS), 23 luglio 2011 - A differenza di quanto fatto dall’Italia, la Regione Emilia Romagna ha raggiunto l’obiettivo indicato dalla Commissione Europea, di dimezzare entro il 2010 la mortalità sulle strade. A rivelarlo l’elaborazione dei dati provvisori (in attesa dei definitivi dall’Istat) raccolti dal Sistema informativo sull’incidentalità stradale messo a punto nell’ambito del progetto MIStER che dal 2009 rileva in maniera più tempestiva e capillare i dati sulla sinistrosità. Lo scorso anno infatti sulle strade dell’Emilia-Romagna si sono verificati 20mila 147 incidenti: 264 in meno rispetto al 2009, che hanno causato 401 decessi (21 in meno) e 27mila e 995 feriti (40 in meno).
Nel 2001 le persone a perdere la vita lungo le vie di comunicazione emiliano-romagnole erano state più del doppio: 813. I sinistri stradali continuano tuttavia a rappresentare la prima causa di morte per la popolazione residente di età compresa tra i 14 e i 29 anni e il loro costo sociale rappresenta il 2% del Pil regionale. Tra le categorie di utenti che hanno contribuito maggiormente al calo della mortalità ci sono i ciclomotoristi (80% di decessi in meno rispetto al 2001), seguono gli automobilisti (65% in meno) mentre aumentano del 14% le vittime tra i motociclisti (su cui comunque si registra una riduzione del 31% rispetto al 2005). Nel complesso gli utenti cosiddetti deboli (pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti) rappresentano il 54% delle vittime e il 37% dei feriti. Sessantanove sono stati i pedoni che hanno perso la vita sulle strade e 1679 quelli che hanno riportato lesioni, mentre sono stati 50 i ciclisti vittime di investimenti o cadute fatali e 3099 quelli rimasti feriti. (ASAPS)

Sabato, 23 Luglio 2011
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