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Rassegna alcol e guida del 5 maggio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

HEALH DAY

Non fai nessun favore a tuo figlio adolescente consentendogli di bere

Uno studio rivela che un atteggiamento favorisce problemi alcol-correlati nel corso della vita

Libera traduzione di Roberto Argenta

VENERDI, 29 aprile I giovani che hanno il permesso di bere alcolici sotto sorveglianza di un adulto non imparano a bere responsabilmente ed effettivamente crescendo bevono di più, lo afferma un nuovo studio.

Secondo gli autori dello studio, pubblicato nel numero di maggio della rivista di studi, "alcol e droghe”, alcuni genitori ritengono che se i loro ragazzi bevono in modo controllato piccole quantità di alcool questo insegnerà loro a bere in modo responsabile.

I ricercatori hanno seguito oltre 1.900 ragazzi nello stato di Washington e Victoria, in Australia, nel periodo delle scuole medie.

I ragazzi sono stati interrogati sul loro consumo di alcol, sui problemi alcol-correlati e su quanto spesso bevevano alcool con un adulto presente.

In terza media, circa il 67 per cento dei ragazzi australiani e il 35 per cento dei ragazzi americani avevano bevuto alcol in presenza di un adulto, una differenza che riflette gli atteggiamenti culturali nei due Paesi.

Lo studio ha evidenziato che in terza media, il 36 per cento dei ragazzi australiani e il 21 per cento dei ragazzi americani avevano sperimentato le difficoltà alcol-correlate, come non riuscire a smettere di bere, perdita di controllo ed essere coinvolti in risse.

A partire dal nono anno scolastico, gli adolescenti di entrambi i paesi che erano stati autorizzati a bere sotto la supervisione degli adulti, avevano più alti livelli di uso di alcol e avevano una maggiore probabilità di avere sperimentato le conseguenze del consumo di alcol.

A parere dei ricercatori, i risultati suggeriscono che i genitori non dovrebbero permettere ai giovani adolescenti di bere alcolici, anche sotto la supervisione degli adulti.

La ricercatrice Barbara J. McMorris, della University of Minnesota School of Nursing, in un comunicato stampa al giornale ha detto: "I bambini hanno bisogno di genitori che facciano i genitori e non di compagni di bevute. Gli adulti devono avere chiaro quali sono i messaggi che stanno inviando ".

NOTIZIARIO ITALIANO

SALUTE E TECNOLOGIA

Il Dott. Porzio: ’un uso quotidiano può provocare deplezione di vitamine antiossidanti...

’Alcol e cancro: il legame c’è

di Luisa Odierno

Per il Dottor Rosario Porzio purtroppo l’effetto carcinogenico dell’alcol e’ molto forte, soprattutto nei casi di uso quotidiano anche a dosi non eccessive.

L’alcol provocherebbe uno stato di infiammazione cronica alla base della mutagenesi cellulare che porta alle neoplasie piu’ svariate.

L’uso piu’ abbondante di alcol provocherebbe poi sicuramente una deplezione di vitamine antiossidanti soprattutto se la dieta e’ scarsa di frutta e verdura. Non bisogna poi dimenticare il potenziale mutageno diretto dell’acetaldeide, metabolita del catabolismo dell’alcol stesso.

Alcol e cancro, allora il legame c’è ed e’ sempre piu’ evidente come testimonia uno studio condotto in Australia sull’incidenza dei tumori. L’alcol sarebbe responsabile di molte forme di cancro in proporzione molto più alta di quanto pensato, in particolare fra le donne. Nel 5,6% dei casi di cancro, la malattia sarebbe legata ad un uso praticamente quotidiano, anche se ridotto, due bicchieri di birra o due calici di vino, di bevande a base di alcol. Queste le percentuali globali riscontrate: il 51% dei tumori all’esofago, il 41% di quelli alla bocca ed il 22% di quelli al seno sarebbero collegati all’utilizzo di alcolici. Senza dimenticare i tanti casi di cancro allo stomaco e al fegato.


Riceviamo dalla “Fondazione Luca Romano” e volentieri pubblichiamo

C O M U N I C A T O S T A M P A

“OLIMPIADI PER LA VITA”

Una macchina incidentata parcheggiata davanti al Teatro Auditorium Supercinema con targhe e slogan della campagna contro l’abuso dell’alcool: sarà questo il richiamo per la manifestazione “Olimpiadi per la vita” che la Fondazione Luca Romano ONLUS, con il patrocinio e il sostegno di varie istituzioni pubbliche e private, organizza nei giorni di sabato 7 e domenica 8 maggio. E sarà un concerto con la nota cantante e Amii Stewart, testimonial dell’evento, in programma domenica 8 maggio, alle ore 20 a concludere la “due giorni” di dibattito, premiazione del concorso “Vivere è bello” con tema “Guardami, prendimi la mano” per la sezione scuole Primarie e Secondarie di 1° grado; e tema “L’alcool è una droga” per la Sezione scuole secondarie di 2° grado.

Un concorso che ha avuto un buon successo di adesione, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti, dell’ASL, di insegnanti coinvolti nella iniziativa all’insegna dello slogan: “Per la vita contro l’abuso di alcol”, ormai collaudato da precedenti iniziative di grande coinvolgimento giovanile.

Spiega Antonio Romano, Fondatore della Fondazione: “Possiamo dirci più che soddisfatti: a questa prima edizione del Concorso “Vivere è bello”, nelle sue due articolazioni, hanno partecipato 6 scuole secondarie di 1° grado (I e VI Circolo Chieti, Scuole medie Chiarini- De Lollis – Vicentini di Chieti, di Casalincontrada, di Orsogna); due scuole secondarie di 2° grado (Ipsia “U.Pomilio” di Chieti; Istituto Magistrale “Romualdo Pàntini” di Vasto. Con il coinvolgimento di 15 insegnanti di ben 110 alunni, che hanno presentato 70 lavori tra poesia, narrativa, disegni e DVD Spot. Ha avuto un bel da fare la giuria presieduta da dr. Dario Di Loreto – Vice Presidente della Fondazione e composta da Irene Speziale, grafico e designer; da Mario D’Alessandro, giornalista; dottoressa Rita Trasacco, docente scolastico; Monica Ferri, insegnante; dottoressa Cinzia Di Muzio, dell’ASL.

Questa la graduatoria stilata dalla Giuri, al termine di un’attenta lettura ed accurato esame del Concorso: GUARDAMI, PRENDIMI LA MANO e L’ALCOOL E’ UNA DROGA:

Sezione Poesia:

- 1) Alessandro Schiazza - VI° Circolo – Chieti

- 2) Dubraika Sacchi - Istituto Magistrale “R. Pantini” – Vasto

- 3) Caterina Maurizio - Scuola Media – Casalincontrada

- Menzione speciale – Daniele De Lutiis - Casalincontrada

Sezione Narrativa:

- 1) Chiara Malandra Scuola Media – Casalincontrada

- 2) Narcis Fatan VI° Circolo – Chieti

- 3) Noemi Germano - VI° Circolo – Chieti

- Menzione speciale – Alessia Fiore – Scuola secondaria di I° grado - Orsogna

Sezione Disegno:

- 1) Chloe Marrone – 4° C - VI° Circolo – Chieti

- 2) Francesca Cialone – 4° C - VI° Circolo – Chieti

- 3) Siria La Sorda – 4° B - VI° Circolo- Chieti

- Menzione speciale – Adele Menna - 4°C - VI° Circolo - Chieti

Sezione DVD Spot:

1) “Mi insegni a correre?” - Scuola Media Chiarini De Lollis Chieti

2) “Insieme è bello” I° Circolo Chieti

3) “La lettura rende liberi” - Scuola Media Chiarini De Lollis Chieti

Ex- aequo:

- Istituto Magistrale “R. Pantini – Vasto

- Istituto Professionale U. Pomilio – Chieti

Appuntamento sabato 7 maggio alle ore 9,30 quando la manifestazione sarà aperta dall’Inno della Fondazione (testo di Luca Romano – Musica di Paolo Angelucci, cantante Irene Speziale). Seguirà un dibattito, con Dr. Carla Cotellessa, l’assessore provinciale Silvo Tavoletta alle politiche giovanili, Piero Orlandi, Dr. Camilla Di Peppe e Prof. Rita Trasacco, con intervento di sindaci, insegnanti e alunni e, a chiusura, la premiazione del Concorso.

Domenica altro appuntamento alle ore 19,00 per l’anteprima del concerto con Amii Stewart, particolarmente atteso dagli appassionati di musica leggera e jazzistica.

L’ADDETTO STAMPA

Chieti, 4 Maggio 2011


CORRIERE.IT FIRENZE

Controlli stradali

“Ci fermano una volta ogni 70 anni”

Si è parlato di sicurezza sulle strade, ieri, all’Iti Leonardo da Vinci. I ragazzi hanno incontrato Stefania Guarnieri, fondatrice dell’associazione Lorenzo Guarnieri, dedicata al 17enne morto in un incidente stradale alle Cascine nel 2010, causato da un uomo che lo ha investito sotto effetto di alcol e droga. Secondo l’associazione mentre in Svezia un cittadino rischia in media di essere fermato per un controllo una volta ogni due anni, a Firenze “un fiorentino rischia di essere fermato una volta ogni 70 anni”.

AGENFAX

Delitto di Alessandria : L’Abbiamo ucciso perché era violento

«Ci faceva paura anche da morto, per questo dopo averlo ucciso l’abbiamo nascosto nel fusto» hanno sussurrato Monia Nobile, 34 anni e Paolo Belardi, di 59, in stato di fermo per omicidio aggravato. La vittima è l’ex marito di lei: Giampierluigi Cannetti, 35anni,ucciso a sprangate sabato nell’alloggio al quinto piano di Via Sacco. Sono tutti di Piazza Armerina. Da un paio d’anni, la donna, in fuga per le violenze patite, abitava ad Alessandria al quartiere Pista. Si era separata e aveva cercato di rifarsi una vita, anche se soffriva per la lontananza del figlio. Un bimbo di otto anni affidato al padre, pur disoccupato, perchè la donna era stata denunciata per abbandono del tetto coniugale. A Piazza Armerina Giamperluigi Canetti era conosciuto come un marito «focoso» che faceva accorrere carabinieri e polizia. Una volta per intimorire la donna era andato al cimitero a spaccare la lapide del padre, un’altra aveva tentato di dare fuoco alla casa con la donna dentro. Aveva cosparso i gradini d’olio, in modo che scappando dalle fiamme Monia cadesse. Ma invece di lei era scivolato un poliziotto spaccandosi una gamba. L’ultimo rifugio della donna era stato Alessandria. Qui il patrigno aveva un piccolo bottega da fabbro, Monia invece aveva aperto un’impresa di pulizia. Qualche mese fa un ennesimo colpo di scena. L’ex marito ha cercato di riavvicinarsi e lei ha accettato per paura e per poter rivedere il figlio. Il piccino ha trascorso ad Alessandria le vacanze di Pasqua. Poi il padre lo ha riaccompagnato in Sicilia dai nonni. Sabato è rientrato. E l’ennesima lite è sfociata in violenza. Monia disperata ha chiamato il patrigno.Lui è accorso nell’alloggio di via Paolo Sacco. Giampierluigi Cannetta dormiva, ubriaco. E’ stato ucciso con una spranga e nascosto nel fusto. Domenica mattina il contenitore è stato portato nel garage che il fabbro da un paio d’anni affittava in via Ardigò 26. Poi la decisione di costituirsi e affidarsi agli avvocati Giuseppe e Antonio Bernardo di Torino noti per la loro competenza in questo settore. Oggi il gip terrà l’udienza di convalida e sarà fatta l’autopsia. E’una storia che viene da lontano» dicono, senza altro aggiungere, il procuratore della Repubblica Michele Di Lecce che coordina l’inchiesta affidata al suo sostituto Sara Pozzetti. Anche gli avvocati Giuseppe e Antonio Bernardo tacciono limitandosi a commentare: «Confidiamo nell’intelligenza e sensibilità degli inquirenti».



VARESENEWS

Formentera

Il fidanzato di Francesca accusato di omicidio colposo

La magistratura spagnola ha emesso un provvedimento di custodia cautelare nei confronti del 29enne alla guida dell’auto. Il giovane è accusato anche di lesioni colpose e guida in stato d’ebbrezza

Il magistrato spagnolo titolare dell’inchiesta sull’incidente nel quale ha perso la vita la giovane olgiatese Francesca Lunardi ha ordinato la reclusione del suo fidanzato Brian Rogora con le accuse di omicidio colposo, lesioni colpose e guida in stato di ebrezza. Maria Teresa Hernandez Sanchez ha anche stabilito in mille euro la cauzione per la sua liberazione. Il giovane olgiatese, che era alla guida della Renault 4 senza patente, ha ammesso di aver bevuto una birra e del vino prima di mettersi al volante - riporta il sito di informazione on-line iberico Diario de Ibiza. Si chiariscono, intanto, i contorni della dinamica dell’incidente che ha visto protagonisti i due ragazzi e un altro italiano, residente a Formentera, attualmente ancora in condizioni critiche all’ospedale: pare che Brian Rogora abbia effettuato una manovra per entrare in un’area di servizio passando dall’uscita della stessa e, nell’impegnare la corsia opposta, non abbia visto due moto che sopraggiungevano. La prima è passata senza problemi mentre la seconda ha colpito in pieno la fiancata destra della vecchia R4 che non ha retto all’urto con l’Harley guidata dal 40enne italiano. Per la povera Francesca non c’è stato niente da fare ed è morta sul colpo.

AGI.IT

SPINGE RIVALE DAL PONTE, GRAVE TUNISINO

(AGI) - Ventimiglia (Imperia), 4 mag. - Un immigrato tunisino di 31 anni e’ rimasto gravemente ferito, in serata, a Ventimiglia, dopo esser stato coinvolto in una rissa tra connazionali, tutti ubriachi e, pare, dopo essere stato buttato giu’ da un ponte. Ha riportato un’emorragia celebrale con perdita di sangue dalle orecchie e i medici stanno valutando se e dove operarlo. L’aggressione e’ avvenuta lungo la Passerella Squarciafichi, a Vemtimiglia (Imperia). Non e’ la prima volta che immigrati tunisini, quasi tutti in attesa di espatriare in Francia rimangono protagonisti di risse in giro per la citta’.

Accertamenti sono in corso da parte della polizia per ricostruire l’accaduto; nella rissa e’ rimasto ferito anche un altro immigrato ma in modo piu’ lieve. (AGI)

IL GAZZETTINO (Venezia)

PORTOGRUARO Nel corso della manifestazione una serie di iniziative contro l’abuso di sostanze

A "Terre dei dogi" anche i ragazzi anti-alcol

Ragazzi in divisa per sensibilizzare giovani e meno giovani sulle tematiche correlate all’abuso dell’alcol. Cinque ragazzi, con una maglietta identificativa e uno slogan sui temi della prevenzione, saranno presenti sabato e domenica in centro storico, in occasione di Terre dei Dogi in Festa. I ragazzi distribuiranno materiale sulla prevenzione e contro l’abuso dell’alcol e forniranno informazioni sulla mostra dal titolo «Le cose che mi fanno stare bene» e sull’iniziativa che prevede la misurazione del tasso alcolico ai giovani dai 18 ai 30 anni. Tra coloro che avranno un tasso inferiore a 0,50, saranno infatti messi in palio 20 biglietti resi disponibili dall’Associazione calcistica Portogruaro Summaga per l’ultima partita di campionato con il Crotone. L’iniziativa, promossa da Spaziosamente Giovani, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, è nuova ed originale e vedrà la presenza dei giovani volontari come una sorta di «angeli» che promuovono il benessere dei ragazzi in questo momento di festa. In Villa Comunale inoltre sarà allestita la mostra illustrativa del progetto «Consiglio Comunale dei Giovani». A partire dalle 15 di oggi e fino al 9 maggio, il centro storico sarà chiuso al traffico per l’allestimento degli stand delle cantine dell’area dei vini Doc Lison Pramaggiore e degli espositori. Apre la manifestazione venerdì 6, alle 17, il talk «La promozione dei prodotti enogastronomici e dei percorsi turistici del Veneto Orientale - area di confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto», un’occasione di approfondimento sui temi della valorizzazione dei prodotti, dei percorsi in chiave turistica, alla presenza di rappresentati delle istituzioni venete e friulane, del presidente della Commissione Ministeriale Agricoltura, Paolo Scarpa Bonazza Buora, di enti ed associazioni economiche e culturali. A seguire vi sarà la presentazione del nuovo logo Lison Docg a cura del Consorzio Volontario tutela vini Lison-Pramaggiore e l’apertura degli stand. (*)

(*) Nota: il primo slogan da scrivere sulle magliette di questi giovani volontari lo propongo io: “La vera prevenzione è non organizzare manifestazioni come questa”.

GENERAZIONECONTATTI.ORG

A proposito di iniziative di prevenzione discutibili, Carla Mariani Portioli mi ha segnalato il sito http://www.generazionicontatti.org/it/home . Vi suggerisco di visitarlo.

Potete trovare tre progetti: “Bevi con la testa”, “Drink or Drive” e “Un etilometro nelle tasche di tutti” (da usare prima di mettersi alla guida).

Pare impossibile che non si colga come il messaggio sotteso al terzo progetto contraddica e di fatto vanifichi quello dichiarato dal secondo.

Appare sempre più fondato il sospetto che tutta questa diffusione degli etilometri monouso sia funzionale al reddito di chi li produce, più che alla sicurezza stradale.

Le due strade maestre per uscire da tutte queste contraddizioni e prevenire sul serio la violenza stradale alolcorrelata sono una ulteriore generalizzata diminuzione del tasso alcolemico consentito per guidare e un ulteriore importante incremento del numero di controlli con precursori ed etilometri sulle nostre strade.

GIORNAL.IT

Creativamente senza alcool: quinta edizione

di G.G.

“I risultati conseguiti dall’iniziativa sono incoraggianti e ci spingono a proseguire sulla strada intrapresa”. Così esordisce il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna, nel presentare la cerimonia di premiazione della 5 edizione del concorso “Creativamente senz’alcol”.

Un concorso rivolto agli studenti della seconda classe delle scuole medie inferiori che hanno seguito un ciclo interattivo di tre ore di lezione per ogni classe, condotto da esperti, con l’intervento di un professionista del settore,di norma uno psicologo facente capo al Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’ASL della provincia di Alessandria. L’impegno richiesto è consistito nell’ideazione di slogan, disegni, audiovisivi incentrati sul tema dei pericoli connessi all’abuso d’alcol tra i giovani. I premi ricevuti dai vincitori individuali o di classe sono stati dei PC, mentre alle scuole vincitrici è stato consegnato un assegno di 300 euro da utilizzare ai fini didattici. Tra le scuole alessandrine vincitrici ricordiamo le medie “A. Vochieri” e “Vivaldi”.

Inoltre, per tutti i partecipanti sono state omaggiate pubblicazioni di argomento storico, appositamente realizzate per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Quest’anno, come nelle edizioni precedenti, madrina e conduttrice dell’evento è stata Benedetta Parodi, che ha premiato 13 ragazzi, 55 scuole partecipanti, per un totale di 132 classi. Un aumento considerevole rispetto all’anno precedente quando le scuole partecipanti erano state 36 e le classi 109. L’incremento è stato possibile anche grazie alla forte collaborazione tra la Fondazione, i Lions Club della provincia, la ASL della provincia di Alessandria e l’Ufficio scolastico provinciale, che hanno creduto nell’impegno sociale preso, nella stretta collaborazione e nell’essere all’avanguardia nella prevenzione di questo delicato tema.

IL GIORNALE

Sentenza choc negli Usa

Il giudice ordina alla cheerleader di tifare per l’uomo che l’ha stuprata

Giorgio C. Morelli NewYork

Condannata dal giudice a incitare e a fare il tifo per il suo stupratore sul campo di basket. E peggio la Corte suprema di Washington, ieri, rigettando il ricorso presentato dai genitori della studentessa violentata, ha stabilito che la cheerleader dovrà pagare 45 mila dollari di spese legali per essersi rifiutata di applaudire e gridare a squarciagola il nome del giocatore che aveva abusato di lei.

Gli americani la chiamano «junk justice», giustizia spazzatura. Ed è il verdetto, «vergognoso e incomprensibile » come da mesi scrivono i giornali americani, di una controversa sentenza della Corte d’appello federale di New Orleans.

I fatti: H.S., le iniziali di una studentessa di 16 anni ed ex cheerleader della Silsbee High School, liceo dell’omonima cittadina del Texas, nell’ottobre 2008 durante un party scolastico fu trascinata con la forza in una stanza da Rakheem Bolton da altri due ragazzi e stuprata. Rakheem però era la stella emergente dalla squadra di football della Silsbee High School ed anche uno dei migliori cestisti della squadra di basket dello stesso liceo. La ragazza denuncia subito la violenza ma passeranno due anni prima che inizi il processo per violenza carnale. I legali del giovane campione riescono a convincere il giudice e a ottenere il patteggiamento, cosa assai rara e difficile nei processi per stupro. Rakheem ammetterà le sue colpe, dicendo però che in quel party scorrevano fiumi di alcool e che aveva mal interpretato le dolci e affettuose attenzioni della cheerlearder, credendo che la ragazza volesse avere un veloce rapporto sessuale con lui.

Il giudice gli crede in pieno e il giovane giocatore ottiene una sospensione condizionale della pena per due anni. È una condanna penale, che gli macchierà la fedina per il resto della sua vita, ma non deve scontare neppure un giorno di carcere: soltanto 250 ore di servizio socialmente utile. Fin qui, un verdetto alquanto discutibile e criticato da tutti i giornali del Texas. Ma la beffa deve ancora arrivare per la vittima. Nel gennaio 2009, come in ogni partita di basket della Silsbee High School, la studentessa stuprata guida il gruppo delle cheerleader al palazzetto dello sport di Huntsville. Ma non fa il tifo per Rakheem. Atteggiamento che indispettisce il provveditore del distretto scolastico e il direttore del liceo, i quali intimano alla cheerleader di fare il tifo oppure di lasciare il palazzetto e andare a casa. «Non volevo pronunciare il suo nome, non volevo tifare per chi si è macchiato di un reato così ignobile », dirà la cheerleader al processo di appello.

I suoi genitori decidono di far causa al liceo e al provveditorato. Ma la Corte d’appello federale di New Orleans e ieri la Corte suprema, rigettando il ricorso, hanno dato ragione alla scuola, perché «la ragazza in quel momento, durante la partita, era la portavoce del Liceo e non di se stessa, quindi non aveva alcun diritto di starsene in silenzio».

MOTORI24

Auto sequestrata anche per l’ubriaco fermo al parcheggio

Di Francesco Machina Grifeo

Si rischia il sequestro per guida in stato di ebbrezza anche se l’automobile è ferma. Basta infatti aver avviato il motore, acceso i fari ed avere la cintura allacciata per incorrere nel sequestro dell’auto. È accaduto al proprietario di una Porsche "in evidente stato di ebbrezza" già con le mani sul volante ma pur sempre ancora posteggiato.

Anche il parcheggio rientra nella circolazione

Secondo la Cassazione, sentenza 17238 di oggi (si legga il testo integrale su www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com ), il fatto che l’auto non si fosse ancora mossa, come lamentato dal proprietario, "non è significativo", in quanto il "concetto di circolazione di un veicolo non può esaurirsi alla fase dinamica del mezzo" ma al contrario "deve intendersi riferibile anche alle fasi di sosta". Che, infatti, "ugualmente ineriscono alla circolazione".

Per il sequestro non è necessario provare l’accusa

Per i giudici di Piazza Cavour, infatti, per comminare una misura cautelare, come il sequestro, non è necessario esaminare la fondatezza dell’accusa. Ma è sufficiente che il comportamento tenuto integri "astrattamente" una fattispecie di reato. Con questa motivazione la Cassazione ha respinto la ricorso avverso il tribunale della Libertà di Bolzano che aveva confermato il sequestro dell’auto.

Infatti, la condotta dell’indagato, secondo i giudici, era di per sé "idonea ad integrare la fattispecie" di reato. Sedersi al posto di guida, "in evidenti condizioni di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche", "nell’atto di muovere il veicolo", con le cinture allacciate e gli anabbaglianti accessi rappresenta già una condotta idonea a integrare il reato.

L’atteggiamento del soggetto non lasciava dubbi

Del resto, "l’atteggiamento del soggetto […] non lascia dubbi […] in ordine all’intenzione una volta avviato il motore e postosi ai comandi del veicolo in assetto di guida, di ripartire". "Intento - concludono i giudici - non portato a compimento solo per l’intervento dei carabinieri, pronti a bloccare l’auto perché consapevoli delle alterate condizioni dell’indagato" e anche "di rischi che potevano conseguire alla circolazione del veicolo".

BRESCIA OGGI

INCONTRO ALL’AIB. Politici, industriali e tecnici a confronto su una problematica attualissima

Alcol e droga, i responsabili di molti incidenti sul lavoro

Parolini: «Basterebbe l’analisi di un capello per valutare la situazione. Ma la legge per le aziende non è chiara»

In auto si rischiano ritiro della patente e sequestro del mezzo. In azienda, il posto di lavoro, ma non è chiaro. O meglio, lo è per l’abuso di stupefacenti, ma non di alcol: perchè la normativa vigente «non sancisce modalità strutturali di intervento, nè criteri di verifica uniformi», nonostante l’alcol causi fino a un terzo degli infortuni.

Lo ha precisato Mauro Parolini, consigliere al Pirellone, e lo hanno ribadito gli esperti chiamati all’incontro in Aib su «Alcol e droga: problematiche nel mondo del lavoro», promosso da Synalib Italia srl e Associazione Industriali Bresciani. Mentre la scienza fa passi da gigante, e basta un capello per accertare abuso istantaneo e cronico, di droghe e alcol, di contro, «resta un vuoto normativo» che crea difficoltà operative a medici, imprenditori, legali. Tanto che l’avvocato Sergio Ambrosio non esclude si potrebbe «prendere spunto dal Codice della strada per stabilire criteri certi» qualora un dipendente sia pizzicato in stato di ebbrezza.

«Uno degli aspetti più delicati resta la vigilanza - spiega -: spesso il grado di alterazione, specialmente alcolica, non è visibile. E in caso di infortunio, attribuire la responsabilità è difficile: il pm può rifarsi sul datore che, però, non è tenuto a controllare di persona la salute dei sottoposti». E allora conviene «predisporre un documento di valutazione del rischio che prescriva il livello alcolemico zero», andando oltre il Testo unico che vieta somministrazione e assunzione (soprattutto per le categorie a rischio, come evidenziato da Roberto Colombo, direttore medico Synlab).

Ma, sotto il profilo penale, servirebbe un intervento tempestivo del medico per gli accertamenti e l’approfondimento delle autorità giudiziarie Asl. Insomma, una catena che si inceppa sul chi deve fare cosa. Ribadisce l’avvocato: «la chiave interpretativa sulla sicurezza non può essere affidata solo ai datori di lavoro».

CI HA PROVATO Francesco Uberto, presidente dei Giovani Aib e Ad inAso Group, che ha deciso «di affrontare l’abuso di alcol con i dipendenti, mettendo in campo una serie di azioni che vanno dalla formazione allo sviluppo di consapevolezza e autocontrollo per modificare i comportamenti a rischio».

Difficile stilare dati certi sull’efficacia dello screening in Italia per le categorie a rischio (autisti, ferrovieri, trasportatori e, in futuro, personale sanitario), ma «nel 2009/10, su 54.138 controllati, l’1.2 per cento è risultato positivo al primo drug test: 13 per cento alla cocaina e 64 per cento cannabis, e in 368 anche al secondo livello di controlli», rileva Plinio Amendola, medico competente del Centro Diagnostico italiano. Denuncia «strumenti carenti e approcci variabili sul territorio: in Lombardia, per esempio, la normativa viene recepita alla lettera e sta all’imprenditore chiedere l’idoneità del dipendente alle mansioni». Secondo l’Oms, «dal 10 al 30 per cento degli infortuni sono imputabili all’intossicazione da alcol». Dipendenza che, però, «la Regione non prevede possa essere accertata in forma cronica, ma solo istantanea - spiega Aldo Polettini, tossicologo forense -: pensare che, con un capello, è possibile tornare indietro di mesi, grazie a test avanzatissimi:rileva il marker dell’abuso di alcol, l’etiglucoronide, evidenzia i composti illeciti e ricostruisce la storia del consumo».

LA PROVINCIA DI COMO

il medico

Raffaela Olandese medico Asl

Con l’alcol una miscela micidiale

(An. Sav.)

Cannabis dappertutto. Più eroina che a Milano, cocaina quasi allo stesso livello, un po’ meno che a Londra. Questi erano i dati emersi nel 2008 da un’indagine di Asl e Istituto Mario Negri, nelle acque nere all’ingresso del depuratore di Como. «Nel 2009 l’eroina è diminuita e anche la cocaina è in discesa - spiega Raffaela Olandese, direttore del dipartimento delle dipendenze dell’Asl Como -. Ma non è ancora il momento di cantare vittoria».

Come si può leggere il calo?

In primis la crisi. La gente ha meno soldi spende meno anche per la droga. Ma anche la prevenzione che stiamo facendo con le due unità mobili, del Gabbiano («Dritti a casa») e della cooperativa Lotta per l’emarginazione («Como safe tour) con i volontari che vanno fuori dai locali e sottopongono i ragazzi ai test o alle prove automobilistiche. Funzionano perché si rendono conto.

E i sequestri, funzionano?

I sequestri di droga sono fondamentali. Abbiamo visto che proprio in concomitanza con le grosse operazione è diminuito il consumo di droga.

Però l’allarme resta alto? Hanno appena sequestrato 70 chili di cocaina.

Ah, però. Notevole. La cocaina ha anche un altro problema. Molti la mischiano con l’alcol. È difficile che ci sia il cocainomane puro. Di solito assume anche altre sostanza, come la cannabis o altro. Se si mischia con l’alcol alla guida è pericolosissimo, perché si forma il cocaetilene che è micidiale.

Sono diminuiti anche i pazienti che arrivano ai servizi dell’Asl?

Quelli sono sempre in aumento costante, da anni. Ma diciamo che mentre la quantità della cocaina aveva avuto un’impennata negli ultimi anni, adesso si sta lentamente invertendo la tendenza.

La quantità di cannabis resta alta, però.

La cannabis è la prima sostanza trovata nelle analisi. E adesso va di moda anche quella sintetica, le cosiddette spice drugs.

CORRIERE DEL VENETO (Treviso)

Riconoscimento della giunta per la scuola del governatore

VENEZIA -L’enoteca dell’istituto Cerletti di Conegliano, meglio noto ai più come «la scuola di Zaia» visto che il governatore non solo l’ha frequentato in gioventù ma ne ha pure fatto la sede dei suoi appuntamenti sulla terraferma in epoca più recente, ha ricevuto dalla giunta guidata da Zaia il riconoscimento di enoteca regionale. Nessun finanziamento, beninteso, ma d’ora in poi anche l’enoteca della scuola potrà vendere vini doc, organizzare degustazioni e manifestazioni dedicate al vino in Italia e all’estero, allestire master e corsi vari, oltre che fregiarsi dell’importante riconoscimento di palazzo Balbi.

GIORNALE NISSENO

Folle corsa col motorino: giovane era ubriaco e drogato

Ubriaco e sotto l’effetto di droga, si è messo in sella al suo motorino e dopo aver percorso contromano la via Maddalena Calafato si è schiantato contro alcune auto parcheggiate. Protagonista della rocambolesca corsa è stato un diciannovenne nisseno con numerosi precedenti penali, ora denunciato dai poliziotti della sezione Volanti per guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti. Il ragazzo guidava uno scooter che alcuni testimoni hanno visto salire in senso contrario dalla via Calafato, scansando diverse auto che scendevano e che avevano rischiato di scontrarsi. Ma la folle corsa del motorino è terminata contro un’Alfa Romeo 156. il diciannovenne, caduto a terra, è stato trasportato in ospedale e sottoposto agli accertamenti dove è emerso che aveva bevuto ed era positivo ai cannabinoidi. Inoltre i poliziotti hanno accertato che non aveva il patentino di guida e che il motorino non era assicurato.

TRIESTEOGGI

UBRIACO ALLA GUIDA AGGREDISCE I POLIZIOTTI PER SOTTRARSI AL CONTROLLO, CONDANNATO A DIECI MESI DI CARCERE

E’ stato arrestato dalla Squadra mobile di Trieste il cittadino italiano E.V. di 49 anni, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Trieste per una condanna definitiva a dieci mesi di carcere.

Nel mese di febbraio del 2008 E.V. si era reso responsabile di un movimentato episodio alla guida della sua autovettura in via Brigata Casale, dove era stato fermato da una pattuglia della polizia in evidente stato di ebbrezza.

Alla richiesta dei poliziotti di scendere dall’auto e fornire i documenti d’identità, E.V. aveva aggredito i poliziotti tentando di colpirli per sottrarsi al controllo; inoltre si rifiutava più volte di sottoporsi al test alcolemico, con il conseguente sequestro dell’autovettura e il ritiro della patente effettuato dagli agenti.

Alla fine del 2010 il Tribunale di Trieste ha emesso la condanna a suo carico, divenuta definitiva nei giorni scorsi ed eseguita dalla Squadra mobile presso l’abitazione del ricercato.

Lo stesso nel 2005 era stato condannato per una rapina commessa ai danni della ex convivente, aggredita e rapinata del telefono cellulare nei pressi della sua abitazione nel centro di Trieste.

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Venerdì, 06 Maggio 2011
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