MAROTTA - Ha visto una figura raggomitolata,
una sagoma sbattuta nel fossato su un lato dell’Adriatica. Ha osservato
meglio e ha scoperto che quello era un corpo senza vita, il cadavere di
sua figlia di 18 anni. La tragedia si è materializzata a Ponte Sasso ieri
sera, alle 21. E’ stata la madre a lanciare l’allarme: era uscita di casa
per cercare la ragazza che sarebbe dovuta tornare con l’autobus un’ora
prima.
La giovane è rimasta vittima di un “pirata” della strada: travolta e
uccisa da un’auto che dopo l’urto ha proseguito la sua corsa. Si chiamava
Soeka Chantouf, diciotto anni compiuti lo scorso agosto, una studentessa
delle superiori di nazionalità marocchina, residente con la famiglia a
Ponte Sasso.
Erano passate le 20.30 quando la donna, non vedendo arrivare la figlia
dopo un pomeriggio trascorso in città, è andata a cercarla. Si è
affacciata lungo la statale Adriatica nella zona di Ponte Sasso e con il
cuore in gola ha cominciato a guardarsi intorno, nei pressi della fermata
dell’autobus. Lungo il cammino un tremendo presagio: nel buio della
statale non molto lontano dalla fermata, e dall’abitazione, la donna ha
scorto una scarpa, la scarpa di sua figlia. E’ iniziata così una ricerca
disperata, sul ciglio della strada, fino a quando ha visto un esile corpo
rannicchiato nel fossetto che corre lungo l’Adriatica.
La donna ha chiesto aiuto al 118, un’autoambulanza di Marotta è arrivata a
Ponte Sasso ma per la ragazza non c’era più nulla da fare. Sul posto
pattuglie della polizia stradale e agenti della scientifica del
commissariato di Fano. I particolari della scena hanno destato feroci
sospetti negli agenti: quel cranio fracassato faceva sospettare che la
ragazza potesse essere stata aggredita e ammazzata ma già dal primo
sopralluogo erano apparse evidenti le tracce degli pneumatici, che
segnavano una lunga frenata. In quel tratto della statale Adriatica, non
molto lontano dal punto dove il corpo della ragazza è stato scaraventato,
i segni dell’auto che l’aveva investita. Un “pirata” della strada cha
travolto e ucciso la ragazza di 18 anni quando era quasi arrivata a casa.
Sul posto anche il medico legale che da una prima ricognizione sul corpo
ha ipotizzato che la morte sia sopraggiunta intorno alle 20, cioè un’ora
prima del ritrovamento. Soeka Chantouf, abitava lì vicino: a pochi metri,
in via Collodi, la sua casa e la sua famiglia, emigrata a Fano dal Marocco
dove Soeka era nata.
Per ricostruire i dettagli di quella che è a tutti gli effetti la scena di
un crimine, i vigili del fuoco hanno illuminato la zona con le
fotoelettriche. Un lenzuolo bianco sul corpo e il tratto della statale
chiuso per precauzione. Ieri sera il padre della vittima, fuori casa per
lavoro, ancora doveva essere rintracciato. Anche il magistrato di turno ha
svolto un sopralluogo: la caccia è serrata per trovare l’investitore
killer. |