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Rassegna alcol e guida del 3 settembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

QUESTA RASSEGNA E’ ABBASTANZA LUNGA. GLI ARTICOLI ERANO TANTI ED HO DOVUTO SCEGLIERE QUELLI PIU’ SIGNIFICATIVI. COMUNQUE VALE LA PENA LEGGERLA FINO IN FONDO PERCHE’ CI SONO DEGLI ARTICOLI MOLTO INTERESSANTI. 

UN’ INTERESSANTE DISQUISIZIONE SUL FENOMENO CULTURALE DELLE “ORE FELICI”

IL MEDIANO.IT    

COME È TRISTE L’HAPPY HOUR!

Autore: Luigi Jovino

Data: 03/09/2010    Trovato su: http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=10832

Nei bar, nei locali e perfino nei musei impazza l’epoca degli aperitivi e dei cocktail. Gli esperti dell’alimentazione denunciano, però, gravi rischi. Le false promesse dell’alcol e della pubblicità.

Non c’è cosa più triste dell’happy hour. Di questo sono sicuri nutrizionisti, sociologi e studiosi del costume. La nuova moda, avviata dai Pub inglesi per catturare l’attenzione delle persone che escono dal lavoro, sta contagiando gran parte dei bar italiani. Neanche gli alberghi ed i ristoranti si sottraggono a questo nuovo “rito”. Dovunque si propongono nelle ore serali aperitivi a base di energy drink, prosecco, frutta, pizzette, polpettine, cruditè, liquori e pasticci vari. La proposta cresce, si moltiplica e acquista giorno dopo giorno nuovi contenuti. La risposta dei giovani è entusiasta. Con pochi euro si ha la possibilità di partecipare ad un rito serale collettivo, santificato dalle note del “Liga”, dove l’imperativo del divertimento è un obbligo grazie all’alcol che scorre ai fiumi.

Molti nutrizionisti mettono, però, in guardia contro i pericoli dell’happy hour che rischia di sconvolgere uno dei capisaldi della dieta mediterranea: la suddivisione dell’apporto calorico giornaliero in colazione, pranzo e cena. Nelle “ore felici” dei giovani, indotti dalla moda anglosassone, in agguato c’è l’insidia dell’alcol che assunto a stomaco vuoto è più difficile da assimilare e mette sotto sforzo il fegato. Neanche a parlare poi delle calorie contenute in cibi e bevande considerati leggeri. Le patatine, i pistacchi, i salatini, i crakers e i cocktail, hanno un contenuto calorico superiore a quello di un’intera cena. Per questi motivi gli esperti consigliano di arrivare agli aperitivi dell’happy hour a stomaco pieno, magari dopo aver fatto merenda e di non sommare l’apporto calorico a quello della cena. Insomma il disordine alimentare è a pieno regime.

L’assurdo gastronomico che diventa legge. Bisognerebbe chiedersi a vantaggio di chi? Molti giovani, sfrattati dai centri commerciali sacrificati sempre di più alle esigenze del dio consumo, non vogliono subire battute d’arresto. Considerano l’happy hour una conquista. Un nuovo spazio di socialità in cui prosecco ed energy drink, che contengono sostanze eccitanti di valore superiore a dieci tazzine di caffè, aiutano la discussione. Fanno volare alto la parola. Promettono uno sballo leggero al calare della sera. Senza neanche tanti rimorsi di coscienza. Basta eludere gli etilometri, diventati sempre più invadenti. Le aziende commerciali naturalmente approfittano della situazione. È stato calcolato che l’anno scorso in Campania sono state importate bottiglie di “bollicine”, consumate non solo a Natale ma anche nell’happy hour, per un valore superiore ai 60 milioni di euro. Un fatturato enorme se si considera in raffronto alla situazione di crisi dell’enologia locale.

Un’iniziativa intelligente, atta a cavalcare la tendenza, è stata assunta, però, dalle sovrintendenze dei Musei napoletani che hanno accresciuto notevolmente il numero di presenze, aggiungendo al costo del biglietto anche il gadget di un happy hour. Tutte le iniziative che portano gente nei musei sono lodevoli e degne di attenzione, però è certamente avvilente, nella patria di Luca Giordano, Salvator Rosa, Giacinto Gigante, dei Giustiniani maestri ceramisti, ecc., verificare che occorre un piatto di patatine e un drink per fare qualche presenza in più. Pensiamo al successo che potrebbero fare la pizza e i soutè cozze e vongole. A Roma, invece, i bar stanno usando l’happy hour per “rottamare” cibi che rischiano di andare fuori stagione, costruendo veri e propri outlet della gastronomia viandante. Insomma l’evoluzione è all’ordine del giorno e non si contano le deviazioni.

Chi gira per gli happy hour, però, ha notato che la felicità in questi locali è un optional. Prevale la logica delle comitive. Considerazioni urlate ad alta voce. Sguardi bassi. Lenti e monotoni movimenti delle dita che pescano nel fondo delle vaschette. Tanta solitudine. A pensarci bene l’happy hour è una moda alimentare non dettata da una necessità. I fidanzati, per scambiarsi sguardi d’amore, hanno inventato le cene a lume di candela. Gli uomini d’affari fanno colazioni di lavoro per cementare rapporti e scambi commerciali. Le società organizzate, basate sul nucleo della famiglia, hanno costruito la sacralità del pranzo e delle cene che diventano banchetti condivisi con amici e parenti nelle occasioni importanti della vita.

Anche il fast food evade una necessità. In qualche modo interpreta una esigenza e offre risposte non evasive. L’happy hour è invece una pura invenzione commerciale. Una performance alimentare che cerca di assicurarsi improbabili contenuti, contando solo sull’evocazione delle parole.

IN SVIZZERA CERCANO DI ARGINARE IL FENOMENO

SWISSINFO.CH

Dichiarata guerra alle Happy Hour

2.9.10  Trovato su: http://www.swissinfo.ch/ita/societa/Dichiarata_guerra_alle_Happy_Hour.html?cid=24512084 

Le Happy Hours attirano soprattutto una clientela giovane

Con la nuova legge federale sull’alcol, le serate Happy Hour nei bar potrebbero essere vietate venerdì e sabato sera. Il progetto non soddisfa però né l’istituto di prevenzione dell’alcolismo, né gli esercenti.

"Happy Hour", "Ladies Nights", "due per uno"… Le denominazioni sono molte, ma il senso è sempre lo stesso: poter consumare bevande alcoliche a un prezzo relativamente contenuto.

Attualmente queste offerte ’civetta’, che fanno furore soprattutto nei principali centri urbani, sono consentite per bevande come birra o vino sette giorni su sette senza alcuna limitazione. Per i superalcolici sono invece state vietate già negli anni ’80.

Il governo vorrebbe ora cambiare parzialmente rotta. Il progetto di revisione totale della legge sull’alcol, posto in consultazione sino a fine ottobre 2010, prevede infatti di vietare le Happy Hour il venerdì e il sabato dalle 21 alle 9 del giorno seguente.

L’obiettivo è naturalmente di "ridurre l’incentivazione mirata al consumo di alcol nei fine settimana", si legge nel rapporto del governo. Un consumo che tra i diciannovenni, come emerso da uno studio del Centro ospedaliero vodese, esplode soprattutto venerdì e sabato sera, passando da 0,66 consumazioni (1 dl di vino, 2,5 dl di birra o 2,5 cl di superalcolici) durante la settimana a 4,7.

"Un compromesso troppo minimalista"

Questa proposta di modifica legislativa non piace però a Dipendenze Info Svizzera (l’ex Istituto di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie), che ha chiesto un divieto puro e semplice delle Happy Hour.

"Il compromesso proposto dal governo è troppo minimalista per poter essere accettato", sottolinea Michel Graf, direttore di Dipendenze Info Svizzera.

"Certo, i picchi di consumo si raggiungono venerdì e sabato sera – prosegue Graf. Negli ultimi anni, però, i weekend si sono allungati e il giovedì, ad esempio, è diventato un momento festivo. Inoltre, prima delle nove di sera sarà ancora possibile organizzare delle Happy Hour e temiamo perciò che queste promozioni continueranno a provocare danni".

Fuori bersaglio

Di tutt’altro avviso invece Gastrosuisse, secondo la quale la revisione condurrebbe a una "limitazione sproporzionata della libertà dei clienti e dell’industria e del commercio", scrive l’organizzazione in una nota.

E soprattutto mancherebbe completamente il bersaglio: "Il consumo smisurato di alcol tra i giovani, che tanto preoccupa la nostra società, ha poco a che vedere con il settore alberghiero e della ristorazione", poiché avviene quasi sempre in "spazi liberi", sottolinea l’associazione mantello degli esercenti svizzeri.

"Basta uscire un po’ per rendersi conto che oggi il modo di consumare alcol tra i giovani non è sicuramente quello di dieci anni fa", osserva dal canto suo Laurent Terlinchamp, presidente della Società degli esercenti del canton Ginevra. "La maggior parte dei giovani non beve per far festa ma per raggiungere uno stato quasi comatoso e ciò avviene raramente negli esercizi pubblici".

Laurent Terlinchamp considera la proposta "troppo semplicistica". "Ancora una volta abbiamo la sensazione che gli esercenti siano presi come capri espiatori. Se l’idea che sta dietro a questo disegno di legge è che il prezzo di una consumazione può incitare parte della popolazione a bere di più bisogna intervenire a monte. L’alcol può essere acquistato in ogni supermercato a prezzi ben più bassi rispetto a quelli praticati nei bar e nei ristoranti".

Intervenire a monte

"È vero che il luogo della festa si è in parte spostato, soprattutto per i giovani di età compresa grossomodo tra i 16 e i 20 anni. D’altro canto però è innegabile che l’attrattiva degli esercizi pubblici aumenta in maniera sensibile grazie a queste serate promozionali", risponde Michel Graf.

Il direttore di Dipendenze Info Svizzera è comunque d’accordo con Terlinchamp nell’affermare che il problema si situa soprattutto a monte.

"Nella nostra presa di posizione abbiamo precisato che le regole concernenti le offerte promozionali vanno applicate anche nei negozi. Oggi grazie alle azioni si trovano bevande alcoliche a prezzi veramente derisori".

In Svizzera è possibile, ad esempio, trovare bottiglie da 0,7 litri di vodka a un prezzo attorno ai 10 franchi, di cui quasi 9 coprono l’imposta sulle bevande distillate e l’imposta sul valore aggiunto. Il costo di produzione del contenuto e della bottiglia ammonta quindi a poco più di un franco.

Attualmente la legislazione in vigore vieta la vendita di bevande superalcoliche a prezzi che non coprono i costi. Nel progetto di revisione, il governo non ha però voluto introdurre né un prezzo minimo o un sistema di tasse d’incentivazione, né aumentare l’imposta sulle bevande spiritose, in particolare adducendo ragioni giuridiche e di distorsione della concorrenza.

Quindi in sostanza si continuerà come ora. "La prima misura che avremmo voluto vedere introdotta era un prezzo minimo. Se ciò non è possibile per ragioni giuridiche vi sarebbe stata la possibilità, ad esempio, di introdurre tasse d’incentivazione in funzione del tasso alcolico. Tutto ciò è stato spazzato via e l’unico piccolo provvedimento è stato di vietare le Happy Hour il venerdì e il sabato", osserva Michel Graf.

"Apparentemente la legge dovrebbe definire meglio cosa significa vendere una bevanda alcolica a un prezzo che non copre i costi e estendere il divieto a tutti gli alcolici e non solo ai liquori. Tuttavia nutriamo seri dubbi sull’efficacia di una simile misura. Personalmente non conosco nessun importatore o negoziante che vende i suoi prodotti senza guadagnare qualcosa". Daniele Mariani, swissinfo.ch

I VENDITORI DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI PUR DI AUMENTARE GLI INCASSI NON SI FANNO SCRUPOLI

CORRIERE DI RAGAUSA

Vittoria: l’estate sta finendo, è tempo di fare i bilanci

Meno incidenti stradali ma tanti ubriachi la notte di Ferragosto

Pronto soccorso, Pte, 118 e Guardie mediche presi d’assalto per intossicazione acuta da alcol e droga. L’allarme è di Giuseppe Mustile, medico Sert: «Fra le vittime dell’alcol tanti minorenni figli di buona famiglia». Un infermiere del «Guzzardi» conferma: «Ho lavorato tutta la notte a soccorrere ragazzini ubriachi davanti ai loro padri mortificati».

Giuseppe La Lota

VITTORIA - 03/09/2010 Trovato su: http://www.corrierediragusa.it/articoli/attualit%C3%A0/vittoria/10316-meno-incidenti-stradali-ma-tanti-ubriachi-in-provincia-la-notte-di-ferragosto-.html

I centralini del »118», dei Pte e delle Guardie mediche della provincia la notte del 14 agosto hanno squillato circa 400 volte. Una voce agitata chiede soccorso: «Presto intervenite per un’intossicazione acuta da alcol e droghe». I ragazzi intossicati e impasticcati hanno un’età che oscilla dai 14 ai 20 anni. Ragazzi senza sostegno familiare e altri della provincia bene. «Figli di professionisti noti – racconta un infermiere in servizio al Pronto soccorso «Guzzardi» di Vittoria, che la notte del 14 agosto era al lavoro- preoccupati, stupiti e mortificati nel vedere in che stato erano ridotti i loro figli».

Vittoria, per non essere da meno degli altri comuni della stessa entità abitativa, ha contribuito notevolmente ad alzare il dato statistico provinciale. Ha contato decine di casi. «Tutta la notte- conferma lo stesso infermiere- abbiamo lavorato sempre su questi interventi. Peccato, perché a differenza di altri anni in questo Ferragosto non ci sono stati incidenti stradali neanche di lieve entità. Droghe e alcol sono la nuova piaga della notte».

Un fenomeno allarmante che Giuseppe Mustile, responsabile Sert di Vittoria, aveva lanciato l’anno scorso con la denuncia dei «5 bianchi» somministrati a minorenni, un liquore esplosivo a base di 5 alcolici di colore bianco che, se bevuti una sola volta mettono solo un po’ d’allegria in testa, ma se tracannati in continuazione, magari accompagnati da qualche spinello, spappolano il cervello e fiaccano le gambe. Così si sono ridotti centinaia di ragazzi la notte del Ferragosto. Dalle spiagge scoglittese a quelle della Marza, l’ultima della costa iblea, un dato costante che è destinato a ripetersi. Perché i venditori di alcol pur di aumentare gli incassi non si fanno scrupoli a vendere alcol anche ai minorenni.

"I giovani- afferma Mustile- hanno tanta voglia di divertimento, di fare «pazzie» ed anche tanta voglia di farsi male, di lasciarsi andare, di sperimentare l’ebbrezza dello sballo. Un atteggiamento questo molto diffuso che sta diventando anno dopo anno un refrain sempre più gettonato, premeditato da molti giovani che utilizzano questa serata come un rito di passaggio che a volte può fare molto male e segnare profondamente la loro vita. La disponibilità a lasciarsi andare è diventata più forte dell’istinto di conservazione, per dirla in termini tecnici il principio del piacere sta prendendo il sopravvento sul principio di realtà".

Giuseppe Mustile indossa ora i panni dello psicologo e del sociologo. "Trasversalmente, senza stare a fare i conti sulle radici familiari di provenienza dei giovani interessati, tutte le famiglie sono interessate, anche quelle che presumibilmente sarebbero state in un passato recente più tranquille. Il desiderio rappresenta una molla fortissima e permette di sfondare barriere e di eliminare freni inibitori che fino a qualche lustro fa tenevano ancora. L’onnipotenza, il senso di immortalità legato all’età confezione un comportamento complessivo molto difficile da intercettare anche per quelle famiglie che sono attente ed equilibrate che vengono a conoscenza dei fatti solo dopo che si è concretizzato un evento spiacevole, altrimenti tutto passa e si dimentica come acqua sotto i ponti. Misure severe sono fondamentali con particolare riferimento alla recidiva dei comportamenti, al tasso alcolemico ed al periodo di recupero della patente che deve essere molto più faticoso".

ANCHE I RISTORATORI SI LAMENTANO DELLE ENTRATE SENZA PENSARE ALLA SALUTE DEI LORO CLIENTI.

REPUBBLICA

Codice della strada, i ristoratori: "Un cliente su tre non beve più"

Il presidente dell’Epat mette sotto accusa il rigore del codice della strada. "La congiuntura difficile? Può incidere, però il vero freno si chiama etilometro. Prima in quattro consumavano dalle due alle tre bottiglie, ora si fermano a una".

di DIEGO LONGHIN

(03 settembre 2010)

TORINO - "Un po’ di vino?". "No, grazie. Beviamo acqua, se no poi chi guida?". Un dialogo che inizia a costare caro ai ristoratori torinesi. Vedere una bottiglia sul tavolo, ormai, è sempre più difficile. Nessuno mette in dubbio la necessità della stretta sui tassi di alcol per chi si mette al volante dopo cena, ma l’effetto alla fine dell’anno sui bilanci inizia a farsi sentire. Negli ultimi due anni il calo pro-capite del consumo di vino al tavolo è del 38-40 per cento sotto la Mole. Il calcolo lo ha fatto il presidente dell’Epat, Carlo Nebiolo, titolare del Marco Polo. "Se prima quattro persone bevevano tranquillamente dalle due alle tre bottiglie in una cena normale, diciamo un bicchiere a portata, ora in quattro si consuma a mala pena una bottiglia", spiega il numero uno dei ristoratori di Torino. Facendo la proporzione tra i litri venduti a cavallo tra il 2007 e il 2008 e quelli usciti dalla cantina nell’ultimo anno viene fuori il taglio consistente che i torinesi hanno dato alle bevute.

Ma il rigore del codice della strada, che proibisce l’alcol ai neopatentati, è solo una scusa? "No, no - aggiunge Nebiolo - non escludo che ci sia un effetto crisi, ma basta analizzare il comportamento dei clienti storici. Con le nuove regole se si sforano di poco i limiti si rischia molto. E le persone rinunciano. Anni fa avevamo avuto un effetto simile sui superalcolici, ma per un’altra ragione". Sui tavoli sotto la Mole sono spariti anche i bicchierini, il classico "poassa cafè" già da molto tempo, non per paura dei test della polizia stradale lungo la strada del ritorno a casa, ma per la legge Sirchia anti-fumo: "I clienti, non potendo più accendersi una sigaretta, preferiscono lasciare perdere".

Se non ci sarà un cambio di tendenza nel giro di poco il consumo di vino nei locali si dimezzerà: "Speriamo che anche in Italia cambi il comportamento delle persone - dice Nebiolo - nei Paesi del Nord quando si esce a cena si decide chi avrà l’onere di riportare a casa la combriccola. Insomma, un guidatore designato che non tocca una goccia di alcool per tutta la sera". Altra strada? Quelli che stanno cercando di fare un business sulle nuove norme del codice, mettendo a disposizione autisti che arrivano in motorino e riportano a casa i clienti con la loro auto. E in aggiunta ci sarebbe sempre il taxi, sia in andata sia in ritorno. "Nel ristorante che gestisco - racconta Nebiolo - offriamo il servizio taxi, ma dipende molto anche dal cliente. Non sempre per noi è conveniente".

Negli anni il pasto medio è cambiato: ormai è raro fare una cena completa, dall’antipasto al dolce, innaffiata di bevande. Si scelgono al massimo due portate, antipasto secondo, antipasto primo, più raro primo e secondo. Ed è per questo che i prezzi dei singoli piatti sono sensibilmente lievitati. "Se in più si aggiunge la riduzione degli alcolici - dice Nebiolo - è difficile far rientrare per un ristoratore medio-alto nel conto il servizio taxi. Sarebbero necessarie convenzioni con le centrali. Ma il dubbio è che alla fine non ci sia nemmeno la clientela a sufficienza per sostenerle. In primavera su Torino c’è stata una ripresa, ma nei mesi estivi abbiamo registrato un nuovo calo delle cene fuori casa".

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE AI PROBLEMI ALCOLCORRELATI

PRONTOCONSUMATORE.IT

‘Vivi la vita, bevi con la testa, nuova campagna anti alcol del comune di Firenze        

Venerdì 03 Settembre 2010 Trovato su: http://www.prontoconsumatore.it/index.php/notizie-ed-approfondimenti/13/30921-vivi-la-vita-bevi-con-la-testa-nuova-campagna-anti-alcol-del-comune-di-firenze.html

In autunno a Firenze partirà una nuova campagna informativa contro l’abuso dell’alcol, che prevede delle attività predisposte negli istituti scolastici e nei luoghi di aggregazione giovanile. ’’Vivi la vita, bevi con la testa’’ è un progetto nato in collaborazione tra il Comune di Firenze, la Prefettura, la Questura, il Centro Alcologico Regionale Toscano, le Associazioni di categoria del Commercio, le Associazioni dei consumatori ed i rappresentanti della grande distribuzione, per arginare il fenomeno dell’alcolismo soprattutto nei ragazzi.

L’alcol è un problema che da tempo crea notevoli danni in ordine di salute, di incidenti molti dei quali letali e di rilevanza economica per la comunità. L’obiettivo principale della campagna è la predisposizione di programmi d’intervento che limitino l’uso di bevande alcoliche sia per scopi ricreativi che di socializzazione, il tutto associato sempre alle consuete misure sanzionatorie e di monitoraggio della circolazione stradale.

La campagna, rivolta soprattutto ai ragazzi, si realizzerà in due fasi: la prima prevede il lavoro di nuovi steward, che avendo ultimato degli appositi corsi di formazione saranno iscritti in un albo della prefettura per svolgere la loro professione; la seconda è l’obbligatorietà per i locali che stanno aperti dopo mezzanotte di dotarsi di alcol test per i loro clienti. Due fattori che daranno un grosso contributo sul piano della prevenzione contro l’abuso di alcol e che stimoleranno i ragazzi nello sviluppo di meccanismo di auto protezione. 

Redazione Web Prontoconsumatore – Redattore DD

C’E’ ANCHE UN MOMENTO DI “NO ALCOL”

LA CITTA’ DI SALERNO

Festa della pizza, record di presenze

 — 02 settembre 2010   pagina 19   sezione: NAZIONALE

• PAGANI. Grande successo per la quarta serata di "Pizza in festa", la kermesse organizzata dall’amministrazione comunale. L’altra sera tantissime persone hanno raggiunto Vasca Pignataro per degustare la pizza, per vivere lo spettacolo offerto dalla Divina Dance dei campioni di danza sportiva Assunta Viscione e Francesco Pepe, per ascoltare la buona musica di Anna Altieri giunta da Amici di Maria De Filippi. Stasera, intanto, a partire dalle 21.00, l’elezione di Miss Pagani per poi lasciare il palco ad Antonino Spadaccino, vincitore di un’edizione di Amici. Stasera sera, invece, appuntamento con "No alcol" dedicato alla sensibilizzazione con a seguire lo spettacolo neomelodico. • «Siamo soddisfatti- ha dichiarato l’assessore Aldo Cascone- per il successo che sta avendo la sesta edizione di Pizza in festa, un evento che, negli anni, grazie ad un intenso lavoro, è riuscito a porsi all’attenzione di tutti. Una scommessa dell’amministrazione Gambino vinta a pieno». Intanto domani sera alle 21 si esibirá Lucia Caruso e alle 23 Tony Colombo. Sabato toccherá a Diego Daddi. • Per restare in tema sulla fiera spostata è intervenuto Cascone. In una nota dice: «Nelle scorse settimane avevo incontrato tutti i commercianti- ha dichiarato il rappresentante dell’esecutivo- in vista della Festa della pizza. Insieme avevamo stabilito di sospendere il mercato settimanale per venerdì 3 settembre e di recuperare la giornata in una data da stabilire in base alle esigenze degli ambulanti. Durante gli incontri, non abbiamo proceduto alla stesura di un verbale perché credevamo di essere tra uomini ed, invece, purtroppo, ancora una volta siamo costretti ad assistere a polemiche inutili». (l. t.) © riproduzione riservata

ECCO LE CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI

MALATTIE

NOTIZIARIO ITALIANO.IT

Anni di fumo e alcol hanno provocato il tumore alla gola

Michael Douglas comincia la chemioterapia

Luisa Odierno

02/09/10 12:01 Trovato su: http://www.notiziarioitaliano.it/italia/spettacolo/50497/michael-duglas-comincia-la-chemioterapia.html

L’attore Michael Douglas ha cominciato il primo ciclo di chemioterapia per la cura di un cancro alla gola. Questa prima fase durera’ che otto settimane e l’attore spera di sconfiggere il male in tale periodo.

Michael Douglas, ospite del popolare talkshow televisivo della Cbs "David Letterman show”, ha infatti dichiarato che nonostante il cancro sia in uno stadio avanzato, è ottimista perche’ ha l’80% di possibilita’ di guarire.

Douglas, sostenuto dalla bellissima moglie, l’attrice Catherine Zeta-Jones, e’ sicuro di farcela e nel frattempo prepara il lancio del suo nuovo film come protagonista, "Wall Street: Money Never Sleeps".

Il cancro alla gola e’ il risultato di tanto fumo ed alcol, come dichiarato da Douglas e come ha confermato il nostro consulente il dottor Rosario Porzio: ’anni e anni di fumo unito all’alcol hanno aumentato in maniera esponenziale la possibilita’ che Michael Douglas sviluppasse un tumore. Ora se non ci sono metastasi diffuse, Douglas potrebbe farcela grazie ai nuovi protocolli chemioterapici. Ma la lotta e’ pesante’.

In bocca al lupo a Michael Douglas dal Notiziario Italiano e dal dottor Rosario Porzio.

DENUNCE

LA PROVINCIA PAVESE

Guida ubriaca, 42enne nei guai

 — 02 settembre 2010   pagina 11   sezione: CRONACA

 PAVIA. Guidava l’automobile completamente ubriaca alle cinque del pomeriggio. I vigili urbani l’hanno fermata in viale San Giovannino a bordo di una Lancia Y, durante un controllo stradale. La conducente, una donna di 42 anni che abita a Pavia, ha tentato di giustificarsi, spiegando che era stata a una festa con amici. Ma la spiegazione non è bastata a evitare le sanzioni previste in questi casi. Sottoposta all’alcol test, l’automobilista è infatti risultata positiva: aveva un tasso di alcol superiore di quattro volte al limite consentito, che è di 0,5. Per l’automobilista l’etilometro segnava il livello di 2.  A questo punto sono scattati i provvedimenti previsti dalla legge per la sicurezza stradale, che di recente ha inasprito le sanzioni: la sospensione della patente e la confisca della macchina. Per la donna è scattata anche la denuncia penale per guida in stato di ebbrezza. Una vicenda simile era accaduta pochi giorni fa. Un’impiegata di 32 anni è stata fermata in viale Bramante con un livello di alcol oltre il limite. (m. fio.)

BOLOGNA2000

Donna ubriaca molesta uomini in un locale, denunciata a Bologna

03 set 10
• Categoria Bologna,Cronaca

Ubriaca, ha iniziato a scagliarsi sulle persone e a molestare gli uomini in un locale, tirandoli a sè e tentando di baciarli. Quando poi un responsabile della sicurezza ha chiamato la Polizia, la donna ha insultato gli agenti. E’ successo la scorsa notte ai giardini Margherita.

La donna, una 32enne della Repubblica Ceca, è stata così denunciata per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre che per rifiuto a fornire le proprie generalità. Con precedenti, la straniera è stata anche sanzionata per ubriachezza molesta.

violenza

ADNKRONOS

Torino: picchia e minaccia moglie e figlia, arrestato

Torino, 3 set. - (Adnkronos) - Un cittadino rumeno 54enne e’ stato arrestato ieri sera dagli agenti delle Volantiper maltrattamenti in famiglia. L’uomo, abitualmente dedito all’abuso di alcool, poco prima aveva percosso violentemente la figlia e la moglie, rispettivamente di 19 e 49 anni, minacciandole anche di morte.

Riuscite a fuggire in strada, le due donne hanno avevano chiesto aiuto al 113. Gli agenti intervenuti sul posto hanno arrestato l’uomo e sequestrato il coltello da lui utilizzato per minacciare madre e figlia.

IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

CORRIERE DI COMO.IT

Un automobilista al giorno sorpreso drogato o ubriaco          

Venerdì 03 Settembre 2010

I provvedimenti presi dopo i controlli

I numeri della polizia stradale dal primo di gennaio alla fine di agosto

Il drammatico schianto della notte tra martedì e mercoledì, che è costato la vita a un 16enne di Sagnino, ha riportato d’attualità il tema mai passato in secondo piano dei morti della strada e di chi, nonostante abbia bevuto decisamente più del consentito, decide comunque di sedersi alla guida mettendo in pericolo la propria incolumità e, soprattutto, quella degli altri. Una piaga sociale, che ha portato all’approvazione di un nuovo Codice della strada particolarmente duro soprattutto con i neopatentati, che non possono per tre anni bere anche un solo bicchiere di birra prima di sedersi al volante.

Aprendo l’archivio del 2010, comunque, e confrontando con i numeri del 2009, si nota un drastico calo delle vittime della strada, diminuite del 50% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Nel 2009, infatti, gli incidenti mortali alla fine di agosto segnarono 30 croci sull’asfalto, mentre lo schianto dell’altra sera è il 16°.

Passando invece alla guida in stato di ebbrezza e prendendo come riferimento i dati dell’archivio della polizia stradale, si può verificare come dall’inizio dell’anno, dunque dal 1° gennaio 2010, al 31 agosto 2010, cioè in otto mesi, le denunce per guide in stato di ebbrezza sono state 197, con una media di 24,6 al mese. Nello stesso periodo, sono state invece 30 le segnalazioni per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ovvero 3,75 al mese. Unendo i due provvedimenti si può notare come quasi una persona al giorno venga fermata perché al volante in condizioni che invece non consentirebbero di guidare.

In tutto i controlli della Polstrada sono stati 6.657, un numero complessivo che permette di calcolare nel 3,4% il quantitativo di persone (sul totale dei test eseguiti) poi segnalate appunto per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Rimane comunque da dire come nell’ultima rilevazione statistica in possesso, quella diffusa all’indomani della festa della Polizia nel maggio 2010, le guide in stato di ebrezza rispetto all’anno precedente erano in aumento del 5,8% e addirittura del 54% quelle per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Per l’ultimo dato stringiamo invece lo sguardo al solo mese di agosto, quello in cui è entrato in vigore il nuovo Codice della strada che come detto, tra le altre cose, impone ai neopatentati per almeno tre anni (e ai camionisti, taxisti e conducenti di autobus) di guidare senza aver bevuto nemmeno un goccio di alcol. Bene, in agosto le patenti ritirate sono state 20, di cui 15 per guida in stato di ebbrezza, le altre per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Tra l’altro, tra questi provvedimenti, si segnalano quelli a carico di due giovanissimi appena entrati in possesso della patente di guida e quelli a carico di due autotrasportatori trovati con il tasso di alcol sopra la soglia. Mauro Peverelli

A TERMOLI UN’ORDINANZA COMUNALE PROIBISCE LA VENDITA DI BEVANDE ALCOLICHE AI MINORI DI ANNI 18. 

IL CENTRO

Sbronza collettiva
Dieci ragazzi in ospedale

02 settembre 2010   pagina 13   sezione: CHIETI

 TERMOLI. «E’ vietato vendere alcolici ai minori di anni 18». Il sindaco Michele Basso Di Brino ha firmato una ordinanza che vieta ai gestori dei locali pubblici di vendere birra e bevande alcoliche ai ragazzi che non hanno compiuto ancora 18 anni, pena multe severe e la chiusura dell’esercizio. Il primo cittadino dagli inviti verbali è passato al pugno duro. A provocare la reazione del sindaco è stato il moltiplicarsi di ricoveri in ospedale a causa dell’alcol. Due notti fa una decina di ragazzi ha dovuto chiedere aiuto ai medici dell’ospedale San Timoteo a causa dei malesseri procurati dall’abuso di birra e cocktail superalcolici. Uno di loro, inebriato da qualche bicchere di troppo, è addirittura caduto da una terrazza del centro storico: il muro di Pozzo dolce. Il ragazzo si è procurato un trauma cranico. Le condizioni del giovane, sottoposto dai medici a ripetute tac (tomografia assiale computerizzata), non sono gravi. Lo studente non ha riportato emorragie cerebrali. I medici, a scopo precuazionale hanno deciso di tenerlo in osservazione per qualche ora. L’amministrazione, nel frattempo, programma iniziative e incontri con i giovani per convincerli che l’alcol non è affatto un alleato, ma il nemico più subdolo. (p.c.)


IN SINDACO DI PAVIA, INVECE, INTERVIENE CON UNA RAMANZINA

LA PROVINCIA PAVESE

Allerta alcol tra gli under 20

 — 02 settembre 2010   pagina 16   sezione: CRONACA

 PAVIA. Da qualche tempo i cestini vicini ai luoghi di ritrovo dei ragazzi sono pieni di bottiglie di vetro: vodka, gin, birra. L’ultimo ritrovamento nella zona del parchetto di via Varese, a San Leonardo, lo scorso fine settimana. E allora il sindaco Daniela Gatti Comini ha deciso di intervenire, con un appello pubblico: «Fate attenzione ai ragazzi, la vita è preziosa».  Sabato notte alcuni residenti della zona di via Varese, dove i ragazzi si ritrovano prima di muoversi verso la discoteca o al ritorno, si erano svegliati di soprassalto: un rumore sordo, due ragazzi erano saltati sul tettuccio della loro auto. Poi le sgommate, e tutti via verso i locali del divertimento estivo. Ma le bottiglie, vuote, sono rimaste nel piazzale.  Sugli schiamazzi c’erano già state lamentele all’inizio dell’estate nelle zone adiacenti al parco di Strada bassa. In quell’occasione l’amministrazione si era schierata dalla parte dei ragazzi e del loro bisogno di aggregazione, della necessità di farli sentire “a casa” in paese. Ora però si teme l’abuso di alcol tra i giovanissimi.  A ritrovarsi vicino ai parchetti sono infatti ragazzi dai 16 ai 20 anni: di qui la decisione del Comune di lanciare un’“allerta alcol”. «Vorrei rendere partecipi e attenti alcuni genitori sulle problematiche legate ai giovani sull’uso e abuso di alcol - scrive il sindaco Gatti Comini -. I giovani scherzano, si incontrano, vivono la loro vita come è giusto che sia. Ma la vita è un bene prezioso, l’incontro chiassoso va bene. Ma da qualche mese si trovano nei cestini della spazzatura parecchie bottiglie di vodka e birra bevute dai ragazzi prima di recarsi nei soliti ritrovi». Il sindaco riprende: «Questi ragazzi non si rendono conto delle conseguenze e dei danni dell’uso sconsiderato di alcolici e verso mezzanotte raggiungono le loro mete, ma in quali condizioni?». Arriva duqnue l’invito a tutti i genitori a «parlare e ascoltare i figli, controllarli quando tornano dalle discoteche perché questi comportamenti possono costare la vita anche a chi non ha bevuto ma si è lasciato trascinare».   - Anna Grezzi
 

A ROVIGO ORDINANZE COMUNALI SCOMODE ALL’ASSESSORE

LA VOCE DI ROVIGO  http://www.lavoce-nuova.it/Article_NOFOTO/1265866.html

“L’assessore alla cultura deve agire contro l’alcolismo giovanile”

3.9.10

Vittorino Tiengo non è d’accordo con la posizione presa dall’assessore Rizzo riguardo l’ordinanza che regolamenta la musica all’aperto dei locali pubblici.

Da tempo il Comune di Rovigo si è dotato di una ordinanza per regolamentare la musica all’aperto dei locali pubblici, dando orari ben specifici alla movida, per salvaguardare il centro storico dai tavolini che occupano abusivamente i marciapiedi e le piazze, gli schiamazzi notturni, il tour alcolico dei bar e dei pub noto come “Pub crawl”. Ciò nonostante l’assessore alla cultura proprietario di un locale notturno, reclama sulla rigidità della applicazione della ordinanza comunale, reclamando una eccezione per il suo locale, il bar dell’assessore alla kul-tura. Noi del Movimento per l’Italia di Daniela Santanchè intendiamo puntare forte il dito contro l’assessore alla kul-tura Rizzo, soffermandoci in particolare sul suo modo naif di intendere la politica. L’assessore, d’altronde, ha assunto un atteggiamento sconcertante, invece di scusarsi con i cittadini rodigini vittime della musica alta del suo locale, chiede tolleranza specifica per il suo locale: alla faccia della democrazia e del compito istituzionale. È giusto ed indispensabile che anche Rovigo abbia una vita notturna, ma l’assessore alla kul-tura Rizzo deve rispettare le regole e fare in modo che sia vissuta bene da tutti. Per prima cosa, stop agli schiamazzi notturni e applicazione dell’ordinanza, che prevede una multa per chi si lascia andare a urla e rumori molesti. Ai gestori dei locali è affidato il compito di tenere pulita l’area antistante. Sarebbe bello sapere dall’assessore alla kul-tura in che modo il suo locale vuole arginare un fenomeno molto criticato, ma che sfruttando internet attira sempre molti giovani: il “Pub crawl”, ovvero tour dello sballo alcolico. Un buon assessore alla cultura dovrebbe invitare i giovani ad evitare di consumare alcolici soprattutto se gli stessi sono minorenni. Troppo comodo! I suoi compiti istituzionali le imporrebbero comportamenti più in linea rispetto alla giunta di cui fa parte, invece di chiedere tolleranza solo perché toccato nel bene a lei più prezioso: il portafoglio? La sua condotta potrebbe forse esimerla da responsabilità nei confronti dei cittadini, ma la rende politicamente responsabile per aver consentito – e quindi avallato il non rispetto di una ordinanza emessa dalla giunta di cui lei fa parte. Per coerenza mi ascolti si dimetta o chieda scusa ai cittadini di Rovigo. Come assessore alla cultura dovrebbe farsi promotore di un confronto con i cittadini per verificare la necessità di introdurre altre ordinanze, come l’anti-vetro o l’anti-alcol legate al periodo estivo. A meno che nella sua cultura l’alcol sia al primo posto. Sempre di più i teenager si danno all’alcool per il solo gusto di ubriacarsi. E l’Italia vanta un record europeo: si inizia a bere a 11 anni, contro la media europea di 13 anni. L’alcolismo è una vera e propria piaga sociale dimenticata, che si estende sempre di più a giovani e giovanissimi. I minorenni non si rendono conto che la vita è importante e bisogna essere consapevoli dei rischi che si corrono. Bisogna dialogare riconoscendo i pericoli della propria vita. Ragazzi sempre più giovani finiscono nell’abisso dell’alcol per conformarsi con i ragazzi di oggi che vogliono sentirsi liberi e stordirsi. Attratti dallo sballo, dalla voglia di sentirsi emancipati e dimenticare, ci si ubriaca perché questa purtroppo è la realtà di oggi. Lei come assessore alla cultura cosa fa nella sua veste istituzionale oltre a chiedere tolleranza nella movida perché questo non accada? Nella società c’è chi purtroppo, cerca di promuovere e diffondere l’uso di alcol per proprio profitto: la sua richiesta di tolleranza all’ordinanza sugli schiamazzi non sarà una richiesta di poter vendere più alcolici? Insomma caro assessore alla cultura lei ha il dovere anche in qualità di gestore di non stare con le mani in mano per mettere mano ad un problema, l’alcolismo giovanile, che inizia ad essere devastante: provi a riflettere!

Il coordinatore Provinciale

Movimento per l’Italia di Daniela Santanchè

Vittorino Tiengo

A SENIGALLIA IL PREFETTO DA UNA TIRATINA DI ORECCHI AI GENITORI

CORRIERE ADRIATICO

“Un’isola felice ma attenti ai giovani”

Il prefetto Paolo Orrei in visita a Senigallia: anche qui è forte l’emergenza droga e alcol

3.9.10

Senigallia Un’oasi ancora felice abitata però da genitori troppo distratti. E’ quanto emerso dalla visita in città di ieri del prefetto di Ancona Paolo Orrei. “E’ una città nella quale si vive bene – ha esordito in conferenza stampa – e sono entusiasta dell’ottimo rapporto che le forze dell’ordine hanno con i vigili urbani, una collaborazione che aiuta molto sul piano della prevenzione”. In merito ai tre locali chiusi nel corso dell’estate e all’emergenza dei giovani sballati, il prefetto ha poi aggiunto: “I cittadini devono essere contenti perché le istituzioni ci sono, controllano ed intervengono quando le cose non funzionano, ogni tanto però il buon genitore una tiratina di orecchie dovrebbe darla. Se i genitori fossero infatti attenti ai comportamenti dei loro figli non sarebbe stato necessario nemmeno modificare il Codice della strada per i neopatentati. Non è un problema solo di Senigallia, è evidente, come è chiaro che prima la genitorialità era esercitata in maniera piu’ presente e attenta. Anche se le istituzioni fanno il loro dovere, la prima cellula dell’organizzazione sociale rimane comunque la famiglia che non sta vivendo un momento felice. Tra separazioni e divorzi stiamo battendo tutti i record. Dobbiamo educare i giovani. Chiederci perché siamo arrivati a questo punto e dove abbiamo sbagliato. Però va anche detto che per tre locali che chiudono ce ne sono trenta che si comportano correttamente”.

Un plauso dal sindaco per i controlli ed i provvedimenti finora adottati. “Sulla somministrazione di alcol ai minori – è intervienuto Maurizio Mangialardi – chiediamo la massima severità”. Il prefetto ha molto apprezzato la città, i suoi monumenti e la sua storia ed ha voluto lanciare un appello ai cittadini perché contribuiscano a mantenerla sicura e vivibile come lo è oggi. “Nei mesi scorsi abbiamo siglato un accordo con il Comune che si chiama “Mille occhi sulla città” – ha ricordato – in cui i vigilantes si sono impegnati a collaborare con le forze dell’ordine, segnalando quello che vedono mentre lavorano. Lo stesso sarebbe opportuno facessero tutti i cittadini, ai quali noi garantiamo il totale anonimato. Sarebbe importante avere non mille ma centomila occhi sulla città”. Il sindaco Mangialardi ha donato un libro sulla Rotonda al prefetto, rimasto affascinato dal gioiello di Senigallia che per la prima volta ha potuto ammirare dal vivo. “Non posso che ringraziare il prefetto – ha concluso il sindaco Mangialardi –, perché il coordinamento tra forze dell’ordine messo in campo rende la nostra città vivibile, tranquilla e molto sicura”. Paolo Orrei ha fatto visita ieri anche a tutti i vari distaccamenti delle forze dell’ordine presenti in città, portando inoltre il suo saluto al vescovo Monsignor Giuseppe Orlandoni che lo ha ricevuto in Curia. sabrina marinelli,

ALCOL E LAVORO

STUDIO FONZAR

Il rapporto tra infortuni lavorativi e consumo di alcol: i dati

2.9.10  Questa notizia è stata tratta da: http://www.puntosicuro.it/

Statistiche e stime sul rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro. Gli effetti del consumo di alcol in Italia e in Europa, i dati sui consumatori, i settori lavorativi a rischio e le conseguenze del consumo nei luoghi di lavoro.

Riprendiamo a parlare di problemi alcol–correlati, anche in relazione alla campagna di sensibilizzazione, promossa dal nostro giornale, “Basta alcol a pausa pranzo”.

Lo facciamo attraverso la presentazione degli atti del convegno “Alcol e lavoro. Analisi della situazione attuale e proposte per una normativa migliore” che si è tenuto il 14 giugno 2010 a Firenze, organizzato dall’Azienda Sanitaria di Firenze in collaborazione con la Regione Toscana e il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro.

Recentemente abbiamo presentato interventi relativi alla sorveglianza sanitaria, alla normativa vigente in materia di problemi alcol–correlati e a riflessioni sulla necessità, a livello lavorativo, di affrontare non solo

Sabato, 04 Settembre 2010
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