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Rassegna alcol e guida del 22 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

LETTERA DI FRACO BALDO

Preg.mo  Signor Pasquali
L’analisi dell’amico Torboli è talmente esaustiva che non meriterebbe alcun pensiero aggiuntivo. Solo un paio di considerazioni. Quando lei, Signor  Pasquali    parla del professor Veronesi lo fa considerando la sua magnificenza professionale e scientifica senza ricordare che lui è un acerrimo nemico delle carni rosse che vieta ad ogni occasione. Lei sa quanta cultura c’è dietro alla carne rossa? La fame del dopoguerra, le fatiche nelle stalle, i sacrifici odierni da parte di chi le alleva. E che bello radunarsi attorno ad una bistecca fumante che  è indice di famiglia coesa e felice. Che bello un arrosto che ti permette di socializzare empaticamente! E guardi che io sono perfettamente d’accordo con quanto sostiene Veronesi, non pensi che sto utilizzando un paragone fuorviante! Eppure i macellai e gli allevatori non si “incazzano”. Questo è un indicatore palese che la cultura del vino la stiamo tirando per i capelli brandendo motivazioni che nascondono solo il profitto di pochi nascondendo persino  la verità sui problemi alcol correlati ma soprattutto la usiamo  per nascondere la nostra dipendenza dalla sostanza. Questo accanimento nel voler assolutamente difendere il vino significa che non possiamo proprio farne a meno.  Poi ce n’è un altro di professionisti inquietanti ed è il dietologo Calabrese che ogni tre sillabe parla di vino e dei miracoli del resveratrolo illuminandosi come una lampada alogena. Ma mentre disquisiamo non potremmo chiedere che sulle etichette delle bottiglie di vino venga scritto che l’alcol provoca rischi e danni? In Francia  e in America questa cosa esiste. E la cultura della Francia rispetto al vino non è seconda a nessuno…
La saluto con stima
Franco Baldo Mori – Tn  ( Trentino… zona vocata alla produzione di vino e a seri problemi correlati per diecimila famiglie )


ASAPS

Limena (Padova)
Campagna choc sulla guida sicura pagata con i proventi delle multe
L’assessorato alla Sicurezza Stradale e il Comando di Polizia locale hanno pensato ad una campagna forte rivolta ai giovani ma anche ai genitori

Foto da mattinopadova.it

22 dicembre 2010 - Una campagna che picchia duro allo stomaco quella voluta dall’ Assessorato alla Sicurezza di Limena e dal Comando di Polizia Locale, messaggi forti per invitare a essere prudenti alla guida. Da qualche giorno infatti, sulla grande rotatoria all’ingresso di Limena, campeggia un cartellone stradale con un bicchiere da cocktail. Dentro, al posto dell’oliva, una macchina accartocciata, reduce da un incidente stradale. Lo slogan eloquente invita a gustarsi la vita e a non bere se si deve guidare.
Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte nei giovani ma troppo spesso anche i genitori che portano i figli a scuola adottano comportamenti scorretti come confermano gli agenti di Polizia Municipale che negli ultimi tempi hanno pizzicato almeno una ventina di mamme che viaggiavano senza aver assicurato i propri bambini al seggiolino di sicurezza.
Le scuse sono sempre le stesse: “Il bambino piange e non ne vuole sapere di rimanere legato”, oppure “devo fare solo pochi metri di strada e guido con attenzione”. Una mamma, che portava il figlio seduto davanti e senza cintura né seggiolino, è arrivata persino a farlo accucciare sul tappetino nel fondo dell’auto, nel tentativo di sfuggire ai controlli degli agenti.
Per contrastare questa tendenza, ed invitare i genitori ad una riflessione forte sui loro comportamenti al volante, un altro manifesto verrà posizionato a partire da dopo le vacanze natalizie davanti alle scuole e raffigurerà un bimbo che sorride da una lapide. Finito al cimitero perché non viaggiava legato al seggiolino. Messaggio nel messaggio: questa campagna sulla sicurezza stradale è stata pagata con i soldi delle multe.


LA VOCE DI ROVIGO

CAMPAGNA Rivolta ai neopatentati
Alcol e giovani L’Ulss 19 ritorna nelle scuole
ADRIA - In Italia è ancora bassa la percezione sui danni procurati dall’alcol. Eppure dai dati contenuti nella relazione annuale del ministero della Salute e in quella del dipartimento delle Politiche antidroga emerge che l’alcol è la sostanza psicoattiva più diffusa e disponibile nella società per il suo basso costo e, soprattutto, per le promozioni sul consumo di alcolici.
Il consumo di alcol, infatti, costituisce un pericoloso e ormai consolidato comportamento nei luoghi di aggregazione, con rischi evidenti non solo in termini di salute dell’individuo ma anche di sicurezza per la collettività: ad esempio l’alcol alla guida rappresenta la prima causa di morte tra i giovani.
I primi effetti negativi si cominciano a riscontrare già a 0,2 gradi/litro (corrispondente a meno di un bicchiere di vino o di birra o di superalcolico) con diminuzione della capacità di attenzione. Il rischio di incidente comunque cresce, in maniera considerevole, in relazione all’aumento del tasso alcolemico.
Da tempo l’Azienda Ulss 19, tramite il dipartimento per le dipendenze e in collaborazione con l’Acat Basso Polesine, è presente nelle scuole e nella comunità con iniziative di sensibilizzazione ai problemi alcol correlati, in particolar modo con attività di educazione legate alla guida degli autoveicoli, data anche l’applicazione del nuovo codice della strada che prevede l’esecuzione dell’alcoltest.
Si è dato l’avvio, anche quest’anno, alla campagna di informazione che coinvolgerà 32 classi quarta delle scuole superiori di Adria, Porto Viro e Porto Tolle, cioè oltre seicento ragazzi prossimi alla patente, e tutti gli allievi delle otto autoscuole presenti in Bassopolesine. L’importanza della sensibilizzazione viene evidenziata nell’analisi dei dati forniti dall’osservatorio statistico provinciale in relazione agli incidenti stradali avvenuti nel 2009: si sono dimezzati gli incidenti mortali sulla strada arrivando ai 15 dello scorso anno a fronte dei 32 del 2008, cui vanno aggiunti 986 feriti. Il costo sociale per il 2008 è stato di oltre 93 milioni di euro: una cifra calcolata sommando gli oneri attribuibili alle ore di lavoro perse, alle spese mediche, alla riduzione della capacità produttiva e agli infortunati, senza considerare la sofferenza umana delle vittime e dei loro familiari.

CORRIERE DELL’UMBRIA

Ordinanza antialcol, sì al rinnovo.
Entro breve la firma del patto con il ministero.
PERUGIA, 22.12.2010 - E’ un “tema trasversale” quello della sicurezza. E se tra poche settimane verrà aggiornato con il ministro all’Interno Roberto Maroni il patto Perugia città sicura, il Comune non intende fare passi indietro sull’ordinanza antialcol: verrà rinnovata. “Io - dice il sindaco - non sono un ‘benaltrista’. Se l’ordinanza non serve a nulla come dice qualche esercenti - e sono pochi perché la maggioranza è con noi - allora perché osteggiarla tanto? In realtà è qualcosa, seppure di fatto anticipa di un’ora lo stop della somministrazione di alcol”. E ancora: “Servono - spiega Boccali - più luce e più decoro ma anche più presidio delle forze dell’ordine. A loro e alla magistratura va tutto il mio ringraziamento che ho già espresso pubblicamente più volte”
A.A.

WINENEWS

Roma - 22 Dicembre 2010
GUIDA & ALCOL PRINCIPALE PREOCCUPAZIONE DEGLI ITALIANI (64,9%) CHE DICONO SI’ ALLA TOLLERANZA ZERO (93%). MA PER I GIOVANI IMPOSSIBILE USCIRE SENZA BERE E FARE BINGE DRINKING (22,6% I MASCHI, 8,4% LE FEMMINE): COSI’ IL RAPPORTO ACI-CENSIS 2010
La guida sotto l’influsso di alcol é la principale preoccupazione degli automobilisti italiani (64,9%), seguita dall’eccesso di velocità con il 49,8%. Per i giovani, invece, è impensabile uscire la sera senza bere.
Lo sottolinea il Rapporto Aci-Censis 2010 n. 18, precisando che dal 2003, la quota dei 18-24enni coinvolti nel binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione) è un dato stabile e riguarda il 22,6% dei maschi e l’8,4% delle femmine. Inoltre, è in forte crescita, tra gli adolescenti, il consumo di alcol fuori pasto, passato dal 15,4% del 1999 al 18,9% del 2009, specie tra le ragazze. Intanto il 93% degli automobilisti dice sì all’introduzione della “tolleranza zero” nel nuovo Codice della Strada, “per nulla d’accordo”, invece, gli under 30.
“Uscire senza bere, sembra ai ragazzi un’alternativa inesistente - secondo il Rapporto - cosa si fa se non si beve quando si passa la serata in compagnia?: (*) è questa la convinzione diffusa tra i giovani over 15. Unico detraente lo sport: chi la domenica mattina deve giocare la partita di calcio o di basket, ci tiene a mantenersi sobrio”. Rispetto al problema della guida, permane la convinzione che “prima di ubriacarmi ce ne vuole! Perciò non ho problemi a guidare ...!” e poi “se uno proprio sta a pezzi si cerca di riaccompagnarlo”. Il 4,2% degli under 30 dichiara di non limitare il consumo di alcol pur sapendo di doversi mettere al volante, contro una media totale dell’1,8% che decresce con l’avanzare degli anni. Il 12,7% dei giovani non limita il consumo ma lascia guidare qualcuno al posto suo. Secondo l’Aci e il Censis, i controlli per la guida in stato di ebbrezza, d’altra parte, crescono sensibilmente (dai circa 250.000 del 2006 agli 1,4 milioni del 2008) ma rappresentano soltanto il 4% delle patenti attive. Maggiore austerità per la guida in stato di ebbrezza sarebbe accolta favorevolmente dal 77% degli automobilisti, soprattutto over 30 (76,3%) e over 45 (81,3%). I 18-29enni appaiono fuori dal coro: per il 32,4% di loro (il valore medio é 23%) il codice è fin troppo rigoroso e sarebbe opportuno rivederlo in un’ottica di minore austerità.

(*) Nota: chissà come avrebbero risposto i ragazzi se fossero state offerte loro delle alternative non alcoliche per le loro uscite in compagnia? Uscire senza bere, sembra ai ragazzi un’alternativa inesistente proprio perché sono inesistenti le alternative.

LA SICILIA

Gruppi familiari «al-anon» I «dodici passi» necessari per combattere l’alcolismo
Palermo. Mercoledì 22 Dicembre 2010 - Si ritrovano tutti i giovedì alle 18,30 nell’oratorio della chiesa di San Francesco Di Paola dove si confrontano, discutono, raccontano le loro storie e cercano di superare ed affrontare al meglio l’alcolismo. Si tratta dei gruppi familiari «Al-Anon» che, nel più totale anonimato, cercano attraverso percorsi comuni di aiutare i propri figli, mariti, parenti ma anche amici ad uscire dalla piaga dell’alcool. Una malattia, quella dell’alcoolismo, che coinvolge l’intero nucleo familiare. «Il nostro obbiettivo - sottolinea il responsabile del gruppo palermitano - è aiutare le famiglie di alcolisti a recuperarsi dagli effetti procurati dal problema dell’alcolismo di un familiare o di un amico. Il nostro programma di recupero è adattato da alcolisti anonimi e si basa sui "Dodici Passi", le "Dodici Tradizioni" e i "Dodici Concetti di Servizio". Tale percorso riesce a dare un conforto ai familiari e un aiuto a chi veramente intende uscire dai problemi dell’alcool. L’unica condizione richiesta per essere membri è di avere un parente o un amico per cui l’alcol è un problema». All’interno dei gruppi, attraverso l’incontro, la comunicazione ed il confronto mogli, mamme, figlie, padri, fratelli, raccontano le loro storie o semplicemente ascoltano per aiutarsi ed aiutare l’alcoolista a superare la malattia. Per informazioni o contatti ci si può rivolgere al numero verde 800087897.
ONORIO ABRUZZO

RIVIERA24

L’AGGRESSIONE A VENTIMIGLIA
Romeno rapinato ai giardini, un cittadino: "Non sono razzista, ma troppi immigrati ubriachi in giro"
"Prima di essere attaccato da chi non sarà d’accordo con quanto ho scritto, sono il primo a dire che ci sono moltissimi rumeni che invece lavorano anche 18 ore al giorno spaccandosi la schiena sfruttati..."
Ventimiglia 22 dicembre - Volevo fare una osservazione sul problema, perché purtroppo di questo si tratta, dei rumeni che girano nella nostra provincia. Ci tengo a premettere che chi scrive è sempre stato ed è ancora un convinto anti-razzista.  Oggi ho avuto l’impulso di scrivervi dopo aver riflettuto su quanto accaduto ieri tra Ventimiglia e Bordighera.
Si sa che 6 connazionali di un rumeno lo hanno prima aggredito e poi derubato, ma non contenti lo hanno anche inseguito al pronto soccorso dove si era recato per farsi medicare le ferite e qua hanno terminato l’opera aggredendolo una seconda volta sui gradini dell’entrata dell’ospedale Saint Charles dove sono rimasti ben visibili i segni della violenta "discussione": un gradino rotto e chiazze di sangue qua e là. Da quanto è dato sapere finora pare che le forze dell’ordine siano già riuscite a fermare ben 4 dei 6 aggressori e sono certo che per gli altri 2 non tarderà ancora molto il fermo a conferma del solito ottimo lavoro delle forze dell’ordine
Ma quello di cui vorrei parlare è l’atteggiamento di questi delinquenti (perché di questo si tratta) che si aggirano nei bar ubriachi dal mattino alla notte e vanno in giro a fare danni. Sarà un caso ma ogni volta, o quasi, che si sente parlare di risse o pestaggi vari, sarà una coincidenza ma sono sempre i rumeni ad esserci coinvolti per un motivo o per un altro.
Purtroppo questi personaggi hanno una cattiveria unica, forse perché abituati a vivere in condizioni in cui comportarsi in questo modo è normale per andare avanti ma a noi fanno paura. Provate ad andare dopo cena a fare una passeggiata in questi giorni con moglie e figli per le vie di S.Remo o Ventimiglia......Io dico che ognuno di noi ci pensa un attimo e questo non è giusto!
Sono anche dell’idea che le forze dell’ordine alcune volte evitano di arrestare questa gente perché il giorno dopo se li ritrovano liberi col rischio di venire anche sfottuti o peggio minacciati da questi che non hanno nulla da perdere, anzi a volte sembra quasi che vogliano essere arrestati per trovare come passare una notte al caldo. Inoltre, prima di essere attaccato da chi non sarà d’accordo con quanto ho scritto, sono il primo a dire che ci sono moltissimi rumeni che invece lavorano anche 18 ore al giorno spaccandosi la schiena sfruttati da italiani senza scrupoli. Anche per questi problemi sarebbe il caso cercare una soluzione.
Penso anche che oggi in Italia se non ci fossero gli extracomunitari che svolgono lavori che noi ormai non vogliamo più fare, il nostro paese sarebbe al collasso, checché ne dica la Lega. Il problema però non sono certo quelli che lavorano ma quelli che non hanno una dimora fissa e un lavoro e per vivere devono per forza di cose delinquere in qualche modo.
Il problema è serio e vorrei che si tentasse almeno di arginarlo in qualche modo prima che sia troppo tardi.

CITTA’ OGGI

Sette persone fermate in stato di ebbrezza, patenti sequestrate
Rho 22 Dicembre 2010 - I posti di blocco attivati sulle principali arterie stradali hanno consentito di denunciare 7 persone per guida in stato di ebbrezza alcolica.
Tutti operai ed impiegati delle Province di Varese, Milano e Monza-Brianza, con età compresa tra i 27 ed i 50 anni, sono stati controllati a bordo delle rispettive autovetture e risultati, a seguito di sottoposizione al test alcolemico, in evidente stato di ebbrezza alcolica.

ROMAGNA OGGI

Forlì, umiliate e picchiate per anni dal padre-padrone. Incubo finito per madre e figlia
FORLI’ 22 dicembre 2010 - Madre e figlia costrette a subire le violenze del ’’padre-padrone’’. L’incubo è finito lunedì scorso, quando la Seconda Sezione della Squadra Mobile di Forlì, specializzata in reati sessuali, contro la persona ed in danno di minori, ha eseguito un’ordinanza cautelare coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare, firmata dal gip Rita Chierici su richiesta del pm Alessandro Mancini, nei confronti di un 45enne forlivese, residente nella zona di Santa Sofia.
L’uomo, operaio, è accusato di maltrattamenti in famiglia, commessi ai danni della convivente pressoché coetanea e della di lei figlia, oggi dodicenne, dal 2004. Le indagini, nate in seguito ad una segnalazione, hanno permesso di appurare come il 45enne da anni si mostrava particolarmente violento nei confronti della "figliastra", costretta a subire costantemente umiliazioni e offese.
La giovane veniva chiamata "bastarda" per non essere la figlia naturale del 45enne e denigrata
quotidianamente: "scema, stupida, non vali niente... ti devo mantenere, vai via di casa" i termini più usati. Ma in alcune occasioni veniva picchiata anche con un bastone, soprattutto quando il 45enne rientrava a casa ubriaco.
L’indagine, peraltro, ha permesso di svelare comportamenti analoghi anche ai danni della convivente, costretta a continue umiliazioni percosse e minacce, anche con l’uso di coltelli. Fatti tenuti per oltre cinque anni e mai rilevati dalla donna per il timore che la propria situazione familiare ed economica potesse danneggiarla nell’affidamento delle figlie.
In occasione dell’esecuzione della misura cautelare, è stata disposta una perquisizione nell’abitazione del 45enne. Nell’occasione sono stati sequestrati oltre venti oltelli a serramanico ed un fucile giocattolo, tenuto in evidenza accanto al letto, al solo scopo di intimorire la piccola bambina.
Il giudice ha ritenuto inoltre opportuno obbligare l’uomo a versare a favore dell’ex convivente, per il mantenimento della stessa e delle figlie, la somma mensile di 700 euro.

IL SECOLO XIX

Albenga: propoli e birra e il vice sindaco per sei mesi è senza patente
"Sono risultato positivo per un valore pari a 0,83 grammi per litro-racconta il vice sindaco- Non voglio giustificarmi, ho sbagliato e faro’ valere le mie ragioni nelle sedi competenti" (*)
Mercoledì 22 dicembre - Per sei mesi il vice sindaco di Albenga Roberto Schneck dovra’ fare a meno della patente di guida. Il regalo di Natale glielo hanno fatto gli agenti della polizia stradale che lo hanno sottoposto al test dell’etilometro risultando positivo. E’ successo al termine di una serata infrasettimanale, circa un mese fa.
"Sono risultato positivo per un valore pari a 0,83 grammi per litro - racconta il vice sindaco - Non voglio giustificarmi, ho sbagliato e faro’ valere le mie ragioni nelle sedi competenti. Ci tengo, però, a raccontare la verità. Dopo una giornata interminabile di lavoro in Comune, avevo partecipato ad una riunione del partito e, durante la discussione tra una pratica e l’altra, ho anche io bevuto una birra media, mangiando insieme una pizza. Senza tenere conto che, da alcuni giorni, il mio medico omeopata, che da anni mi segue per curare l’ipertensione, mi aveva prescritto una ’tintura madre’, insieme a del propoli, come antibiotico per una fastidiosissima faringite con interessamento bronchiale. Un farmaco, formato per il 35% da soluzione alcoolica, che, assunto a scopo terapeutico, mi e’ costato, purtroppo, il ritiro della patente".
Il ritiro della patente offre pero’ uno spunto di riflessione: ’Bisogna far attenzione alle serate in compagnia tra amici - dice Schneck - Il bere anche una birra media, oggi, puo’ mettere a rischio la sicurezza stradale e costare il ritiro della patente, ancor di piu’ se, senza troppa cognizione di causa, per un banale mal di gola, si usano farmaci a discreto contenuto alcoolico’

VIRGILIO NOTIZIE

Esteri
Slovenia - Al volante dopo troppi brindisi, si dimette ministro
Il leader del suo partito: giusto che vada ma ha mostrato moralità 
Lubiana, 22 dic. (Ap-Nuova Europa) - Si è dimesso poche ore dopo esser stato pizzicato al volante con quantità eccessive di alcool nel sangue il ministro dello Sviluppo regionale sloveno Henrik Gjerkes. Complici alcuni brindisi natalizi al lavoro, Gjerkes ha accumulato ieri un tasso alcolemico di 0,64 grammi per litro, circa tre volte il limite massimo ammesso: fatto che lui stesso ha giudicato "inaccettabile" e che lo ha convinto a rinunciare all’incarico governativo. (*) La polizia, ha spiegato Gjerkes, lo ha fermato perchè stava guidando lentamente sulla corsia d’emergenza a causa di un pneumatico a terra. Ha commesso un errore e giustamente paga, ha commentato Karl Erjavec, leader del partito DESUS, di cui fa parte il ministro dimissionario: "però ha mostrato carattere morale", ha aggiunto.

(*) Nota: l’alcol produce effetti diversi, non solo a seconda degli individui, ma anche a seconda della carica istituzionale. Un’alcolemia di 0,64g/litro è in grado di far dimettere un ministro, mentre un tasso di 0.83, in un vicesindaco, provoca solo un po’ di irritazione. 

TGCOM

Lindsay Lohan ne combina un’altra delle sue Di nuovo ubriaca aggredisce una donna
Nuovi guai in vista per Lindsay Lohan. L’attrice, infatti, ha aggredito una donna dello staff del centro di riabilitazione dove è in cura da ottobre. Dopo l’ennesima notte brava, la star di "Mean Girls" è rientrata ubriaca e ha cominciato a bestemmiare e a litigare con i dipendenti della clinica di disintossicazione da alcol e droga.
La donna aggredita, Dawn Olanda, racconta al sito "Tmz" la terribile notte del 12 dicembre. Lindasy è rientrata tardi in compagnia di due amiche. Le tre hanno scavalcato il muro del centro "Betty Ford" e hanno cominciato a urlare. A quel punto è intervenuta la Olanda e ha provato a chiamare la polizia, ma l’attrice si opposta con tutte le sue forze e la situazione è subito degenerata in una lite violenta.
Le forze dell’ordine, alla fine, sono arrivate, ma non hanno effettuato nessun arresto. Anche se la posizione della Lohan è delicatissima. Contro di lei, infatti, potrebbe innescarsi l’ennesimo procedimento penale. Lindasy è in rehab da ottobre e ci dovrà rimanere fino a gennaio: era risultata positiva ad alcuni test antidroga durante un periodo di sorveglianza in seguito all’arresto tre anni fa per guida in stato di ubriachezza.


 

 

 

Giovedì, 23 Dicembre 2010
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