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Rassegna alcol e guida del 13 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

APRO LA RASSEGNA CON UN “MEETING GIOVANI”, ESEMPIO DI COME L’EDUCAZIONE TRA PARI SIA UNO DEI METODI MIGLIORI PER EDUCARE E SENSIBILIZZARE I GIOVANI SUI PROBLEMI ALCOLCORRELATI
 
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UE: GIOVANI DI FVG, VENETO E CARINZIA A MEETING CONTRO ALCOLISMO
Trieste, 13 dicembre 2010 - Ha avuto grande successo il "Meeting giovani" organizzato il 9 dicembre a Pramollo nell´ambito del progetto Interreg Iv Italia- Austria "Disagio giovanile e problemi alcol correlati: conoscenza, innovazione e sperimentazione", di cui la Regione Friuli Venezia Giulia è lead partner. I cento studenti coinvolti, provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, si sono confrontati sul tema dell´uso ed abuso di alcol tra i giovani, ma soprattutto hanno condiviso la metodologia dell´educazione tra pari, sperimentata con percorsi diversi ma con le stesse finalità negli istituti di appartenenza. I 61 alunni (dai 16 ai 18 anni) dell´Isis Malignani 2000 di Cervignano del Friuli e dell´Isi Jacopo Linussio di Codroipo hanno illustrato le diverse attività di "peer education" svolte nel precedente e nell´attuale anno scolastico e presentato alcuni spezzoni di un documentario realizzato durante l´estate in luoghi di ritrovo giovanile, nonché lo spot da loro ideato per mostrare gli effetti provocati dal consumo di bevande alcoliche. I carinziani, di pari età e provenienti dall´Handelsakademie 1 di Klagenfurt, hanno invece illustrato l´attività svolta sul tema della percezione del rischio, mentre la delegazione veneta ha partecipato all´evento con un´unità mobile utilizzata per la prevenzione nei luoghi di divertimento ed ha illustrato l´attività della web Tv "Fuori Posto". Grande curiosità hanno destato tra i giovani gli occhiali che, alterando la percezione della distanza e della velocità, simulano lo stato di ebbrezza, ma a favorire l´integrazione tra i ragazzi delle tre regioni è stata la festa, a base di musica e bevande analcoliche, realizzata in collaborazione con l´emittente radiofonica locale Antenne Kaernten. Il divertimento senz´alcol è possibile e persino migliore: è questo il messaggio di cui ora i peer educator dovranno essere testimoni e trasmettitori verso i loro coetanei. La manifestazione rientra tra gli eventi organizzati in ciascuna regione partner del progetto e allo stesso tempo si inserisce nell´azione congiunta di sensibilizzazione e di accompagnamento di gruppi di giovani tra i 14 e 20-30 anni particolarmente esposti ai rischi connessi al consumo di alcol. Il meeting è stato inaugurato dall´assessore agli Affari sociali della Carinzia, Christian Ragger, alla presenza di Francesco Piani, presidente del comitato scientifico trilaterale del progetto, del prosindaco e dell´assessore alle Attività produttive, Lavori pubblici e Protezione civile di Pontebba, Luigi Clauderotti e Sergio Buzzi, dei due vicesindaci della città di Hermagor, Helmut Haas e Siegfried Ronacher, e del presidente del Distretto di Hermagor, Heinz Pansi.


UNA STORIA DI EMARGINAZIONE, SOLITUDINE E VUOTO SPIRITUALE NELLA QUALE  IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE NE E’ IL PROTAGONISTA.
 
LA GAZZETTA DI MODENA

Cade nel fosso e muore annegato a 52 anni
la Gazzetta di Modena — 12 dicembre 2010   pagina 13   sezione: CRONACA
S’incamminava verso casa, quando ha inciampato, è finito addosso al guard rail, ha perso l’equilibrio e dopo essere scivolato lungo l’argine del fossato sottostante, è annegato in mezzo metro d’acqua. E’ morto così Claudio Andreoli, 52 anni, disoccupato, che abitava a Paganine in via Agrigento 11. Era a nemmeno mezzo chilometro da casa e camminava sulla sua destra ai margini della sede stradale che collega Portile a Paganine, quando è rimato vittima della disgrazia, forse venerdì sera, forse nella notte di sabato, nessuno può dirlo.  L’ultima volta che l’hanno visto in vita erano le 18,30 di venerdì. Era al solito bar di Portile che da quattro mesi a questa parte, da quando aveva perso l’ultimo lavoro restando così disoccupato, frequentava con sempre maggiore assiduità. E beveva, molto, cercando forse di annegare nell’alcol la sua vita solitaria (non era sposato e da tempo aveva rotto con i parenti che abitano in Veneto), senza lavoro, senza alcun futuro, se non quello di cercare di dimenticare la propria esistenza, diventata ormai da emarginato sociale. E l’alcol potrebbe essere stato uno dei componenti della sua tragica fine. C’è chi racconta di averlo visto lasciare il bar di Paganine un po’ ciondolante ed avviarsi a piedi lungo quei due chilometri che lo separavano da Paganine, da casa sua. A metà del percorso la strada compie una doppia esse, a destra e poi a sinistra. Le curve sono protette da guard-rail al di là dei quali scorre un fosso che si riempie solo quando le saracinesche interpoderali vengono aperte per far scorrere l’acqua usata dagli agricoltori della zona per irrigare i campi. Ma con le ultime piogge, l’acqua è ristagnata. Non più di mezzo metro, sufficiente però per annegare quando vi si casca dentro a corpo morto. Quanto deve essere capitato a Claudio Andreoli che prima ha inciampato contro il guard-rail e poi si è ribaltato al di là dello stesso scivolando giù fino a finire in quello stagno d’acqua.  A trovare il suo corpo senza vita, è stata una passante ieri pomeriggio poco dopo le 14. Percorreva a piedi la stessa strada che qualche ora prima aveva percorso Claudio Andreoli. Il suo sguardo è corso verso il canale, ha notato due scarpe emergere dall’acqua, si è allungata al di là del guard-rail ed ha visto il corpo senza vita dell’uomo. Lo ha riconosciuto subito, perché Claudio Andreoli a Paganine come a Portile lo conoscevano tutti. E’ stata lei a chiamare il 113. Sono arrivate due Volanti e una terza auto della polizia, poi i vigili del fuoco. Agli agenti è bastato esaminare esternamente il corpo dell’uomo per escluderne la morte violenta. Così come non sembra avere segni di fratture. L’unico dubbio che a farlo cadere nel fossato possa essere stato l’urto di un mezzo di passaggio. Per questo il pm di turno, Enrico Stefani, quasi sicuramente ordinerà l’autopsia.
UNA LETTERA CHE PUO’ SERVIRE ANCHE A COMMENTO DELL’ARTICOLO PRECEDENTE
 
IL CENTRO

Droga e alcol drammi quotidiani
12 dicembre 2010   pagina 16   sezione: LETTERE
Signor direttore, la violenza mediatica a cui siamo sottoposti giornalmente è estenuante. Le congetture, il cercare di scavare nelle più nascoste intimità è un lavoro certosino: obiettivo primario è trovare il torbido più torbido. Si parla di morte solo per audience e quello che veramente è l’apice del macabro è l’interessamento popolare che suscita. Questa situazione fa paura, ma lo show continua inchiodando al video milioni di persone, isolandoli dalle altre mille tragedie che quotidianamente ognuno di noi vive. Eppure ci sono drammi gravissimi vissuti quotidianamente legati a problemi talmente forti e radicati che invece lasciano indifferenti. Sono i problemi legati alla tossicodipendenza (droga e alcol) che attanagliano le famiglie inghiottendole in un mondo così buio e talmente sconosciuto che, nonostante l’evidenza, il più delle volte è difficile da accettare.  Alcuni di loro hanno perso la vita per mano di un loro caro, alla ricerca disperata di soldi. Realtà così lontane, piene di punti interrogativi da soffocare perché siamo impossibilitati a trovare le risposte che invece esistono.  Una persona con delle dipendenze non è né un malato cronico, né un pazzo e i suoi familiari non devono essere a loro volta abbandonati, come può accadere. La droga e l’alcol sono strade infide che non portano da nessuna parte se non alla morte, che non deve essere necessariamente fisica. Avere la conoscenza e la forza di affiancare il percorso di recupero dei nostri cari permette di rispondere a quegli interrogativi sospesi e di affrontare con più responsabilità questo cammino insieme.
Pinuccia Cambieri
IN FRIULI UNA CONFERENZA REGIONALE PER PARLARE DEI PROBLEMI ALCOLCORRELATI
 
IL FRIULI

Un nemico infido
Conferenza regionale sui problemi alcolcorrelati a Udine martedì 14 dicembre, all’Auditorium di via Sabbadini
13 dicembre 2010
La vastità dei problemi alcolcorrelati è sotto gli occhi di tutti, veicolata quotidianamente dalla stampa e dai media, ed è tale da non risparmiare alcuna età della vita ed alcun ambito dell’esistenza. Basti pensare alla guida in stato di ebbrezza, ai rapporti nefasti tra uso di alcol ed ambiente di lavoro, al bere giovanile sempre più precoce e sempre più lontano dalle tradizioni alimentari della nostra regione e dell’Italia.
A questi temi, di grande importanza sociale, è dedicata la Conferenza regionale sui problemi alcolcorrelati, organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Azienda sanitaria n. 4 Medio Friuli e con Fedesanità Anci, in programma a Udine martedì prossimo, 14 dicembre, all’Auditorium di via Sabbadini 31, con inizio alle ore 9. L’incontro si aprirà con la presentazione del secondo rapporto su queste tematiche, che, anticipa l’assessore regionale alla salute, Vladimir Kosic, "è riferito al quadriennio 2005-2008 e rappresenta la fotografia quanto più descrittiva ed esaustiva possibile dell’ampiezza e della gravità del fenomeno e dello stato dell’arte per quanto riguarda le azioni ed i progetti di prevenzione, cura e riabilitazione".
A seguire, relazioni e tavole rotonde che, grazie alla partecipazione di esperti, docenti universitari, medici legali, esponenti delle forze dell’ordine, ma anche di rappresentanti dell’Associazione vittime della strada, faranno il punto sui principali aspetti, anche giuridici, del problema.
"Oggi si beve anche per sballare, usando l’alcol come le altre droghe alle quali spesso si associa, in un mix devastante e spesso mortale non solo per gli effetti farmacologici che produce, ma anche per gli incidenti della strada collegati a questi comportamenti", ricorda l’assessore, precisando che "la mortalità è ancora troppo elevata in regione per le patologie alcolcorrelate, attestandosi con variazioni poco significative negli ultimi anni, appena sotto i mille morti all’anno".
Ecco quindi che "la diffusione dei problemi alcolcorrelati impone una riflessione che coinvolga tutte le componenti della società civile, dalla scuola agli enti locali, alle associazioni, al mondo del lavoro, alle forze dell’ordine, oltre all’ambito della salute e della sanità", senza naturalmente dimenticare "la famiglia, luogo privilegiato degli affetti e delle cure, chiamata ad educare i figli a stili di vita positivi ed alla legalità dei propri comportamenti, oltre che ai valori, e ad una cittadinanza responsabile".
Anche attraverso la conferenza di Udine ci si pone dunque l’obiettivo di "non solo e non tanto di sviluppare azioni di tipo sociale o sanitario, ma di modificare radicalmente una cultura, troppo poco attenta e spesso colpevolmente permissiva nei confronti dell’alcol".
L’ASAPS PRENDE UNA CHIARA POSIZIONE SULLA PROPOSTA DI INTRODURRE L’OMICIDIO STRADALE

ASAPS

Interessante la proposta di Matteo Renzi
L’Asaps chiede l’introduzione di una quarta figura dopo il volontario, il preterintenzionale e il colposo: l’omicidio stradale
I dati degli omicidi da pirateria legati all’alcol e alla droga
13.12.10 La proposta di Matteo Renzi è senz’altro interessante perché si fa portavoce di una cosa che molti chiedono da tempo. Il punto focale di questa proposta sembra essere quello secondo il quale si chiede una legge popolare che preveda l’introduzione di una quarta forma di omicidio, dopo il volontario, il preterintenzionale e il colposo.
Si tratta di quello che l’ASAPS definisce da tempo “omicidio stradale”: la proposta di Renzi rinvierebbe quo ad penam dell’omicidio volontario.
È chiaro che dovrebbe essere accertata una violazione ulteriore al codice della strada oltre all’ebbrezza, sia essa da alcol che da stupefacenti: non dovrebbe poter coprire il caso fortuito o la forza maggiore.
Bisogna che l’ebbrezza sia la causa d’omicidio o perché connessa alla violazione del codice della strada (tipo imboccare un’arteria contromano o sfrecciare a velocità temeraria o travolgere un pedone sulle strisce in condizioni ottimali per una persona sobria), oppure un rallentamento delle manovre di emergenza – laddove possibili – tali che non riesca ad evitare il sinistro.
L’evento morte, dunque, deve essere causato oltre che da un nesso di causalità tra la perdita di vita e il sinistro, anche tra lo stato di ebbrezza e il sinistro stesso.
Ricostruita questa condotta, la proposta dovrebbe tendere a bypassare l’accertamento sull’elemento soggettivo, ovvero se si tratti di colpa cosciente o dolo eventuale, accertamento che oggi è molto difficoltoso e che, spesso è causa di riduzione sostanziale delle pene comminate nei primi gradi di giudizio, perché è caratterizzato da forti contrasti in giurisprudenza oppure tra la condotta delle procure e gli uffici giudicanti: le prime optano in alcuni casi per il dolo eventuale, senza ottenere poi la conferma dell’ipotesi accusatoria da parte del GIP che riqualifica il fatto come omicidio colposo con le ulteriori conseguenze in termini di custodia cautelare o pena.
Questa proposta permetterebbe di sollevare il giudice dall’onere di dimostrare se si tratti di colpa cosciente o dolo eventuale.
Per questo motivo, per dare un senso ad un reato di questo tipo, bisogna che si tratti di figura autonoma, strutturata in modo che la ricostruzione della condotta escluda chiaramente che si tratti di fattispecie colposa o dolosa e, per fare questo, deve essere stabilito chiaramente che l’evento morte è causato da un sinistro il quale è stato determinato dall’ebbrezza del conducente.
Il tutto giustificato dal riconoscimento del forte disvalore di tali reati che assumono sempre più importanza in uno stile di vita moderno e che sembra legittimare oggi anche il superamento di categoria classiche quali la divisione tra reati dolosi e colposi su cui fondare differenti limiti di pena.
In questo modo verrebbe punito il già grave fatto di essersi messo alla guida in stato di ebbrezza che è di per sé una condotta consapevole e che attrarrebbe a sé l’evento nefasto conseguente.
Si tratta di un’iniziativa molto importante, che cade proprio nel momento in cui l’Italia ha smesso di censire i comportamenti di questo tipo nel rapporto annuale dell’Istat sulla sinistrosità. Restano, dunque, solo i nostri dati e quelli (introvabili, almeno per noi) delle statistiche giudiziarie penali. Anche se sappiamo che l’alcol e la droga incidono, secondo l’I.S.S. e l’O.M.S. intorno al 30% degli incidenti gravi e mortali.
Nel 2010 ancora in corso, l’ASAPS ha censito ad oggi 541 casi di Pirateria Stradale, con 90 morti e 697 feriti. Se è vero che in 113 casi è stato accertato ruolo dell’ebbrezza da alcol o sostanze, è altrettanto vero che i pirati identificati sono “solo”, per ora, 408, 238 dei quali finiti in manette, mentre 133 restano ignoti. Ebbene, si tratta del 27,7% della correlazione evidente, alla quale è possibile stimare che – partendo dall’assunto che chi fugge possa farlo proprio per evitare l’accertamento delle condizioni psicofisiche – una buona metà dei fuggiaschi se prontamente identificata rimpinguerebbe questa statistica.
Idem sul contromano: su 200 eventi accertati ad oggi dall’ASAPS (che conta anche 20 vittime e 155 feriti), ben 54 sono alcol o narco-correlati: il 27%.
Forlì, lì 10.12.2010
Giordano Biserni
Presidente Asaps
GITE SCOLASTICHE ED OCCUPAZIONI COME OCCASIONE DI SBALLO AUTORIZZATO
 
IL MATTINO DI PADOVA

Nievo, studenti obbligati a pulire
il mattino di Padova — 12 dicembre 2010   pagina 27   sezione: CRONACA
Hanno tradito la fiducia della preside con cui avevano «concordato» (anche se con qualche attrito) l’occupazione anti-Gelmini. Per questo motivo la dirigente del liceo Nievo, ieri mattina, ha invitato i ragazzi a munirsi di ramazza e ripulire classi, corridoi e aula magna. Una «punizione» educativa dopo un’occupazione disastrosa, al termine della quale, sempre la preside, si è sentita in dovere di scrivere una lettera aperta a tutti i genitori sul sito internet del liceo.  L’OCCUPAZIONE. Il liceo di via Barbarigo è rimasto occupato dalle 8.15 di giovedì alle 15 di venerdì, notte compresa, aderendo così alla protesta che ha coinvolto in totale una quindicina di istituti cittadini. A dire il vero i ragazzi del Nievo volevano una proroga ma la preside si è imposta con forza, suscitando anche qualche critica. Ecco il perché del suo «no».  LO SFOGO. «Hanno voluto rimanere lì durante la notte e alla fine ho pensato di concedere loro questa possibilità, perché alla fine siamo stati giovani tutti - spiega la preside del Nievo Maria Grazia Rubini - ma verso le 23.30 di giovedì sono andata a controllare. E ho trovato una situazione disastrosa: un giro d’alcol pazzesco, ragazzi ubriachi e tanti estranei. Il liceo era ridotto ad un letamaio: cartoni di pizza sul pavimento, fango ovunque, seggiolini tagliati e l’aula magna come una latrina. Me ne sono andata affranta e preoccupata, prima come madre che come preside. Così il giorno successivo alle 15 li ho obbligati ad andarsene. Loro hanno insistito e io ho minacciato di chiamare la polizia. Non avrei potuto tollerare un altro giorno in quelle condizioni».  LA PUNIZIONE. Appena la dirigente è arrivata a scuola, sabato mattina, si è rivolta a tutti i bidelli in servizio. «Ho detto loro di non muovere un dito, di non toccare neppure una scopa - continua la Rubini - ho parlato con i ragazzi e li ho convinti ad assumersi ogni responsabilità. Devo dire che la risposta c’è stata: si sono armati di scopa e paletta e hanno restituito l’istituto così come l’avevano trovato e così come lo trovano ogni giorno: pulito e dignitoso».  LA LETTERA. Ieri la dirigente ha scritto una lettera aperta agli studenti e ai genitori, pubblicata poi sul sito internet della scuola (www.liceonievo.it). Un modo per esternare la sua amarezza, per rendere pubblico ciò che ha visto e anche per spiegare quelle che sono state le sue reazioni. Ecco di seguito un piccolo stralcio: «...Non si era mai visto niente di simile al Nievo, neanche durante le due precedenti occupazioni alle quali ho avuto il piacere di assistere lavorando in questa scuola dal 1994. La sporcizia lasciata è indescrivibile, il disprezzo per la cosa pubblica è così lampante che varie sono le considerazioni che potrebbero essere fatte. Ma questa è un’altra storia».
- Enrico Ferro
“NO ALCOLISMO NO ALCOLISTI SIAMO PERSONE” E’ IL TITOLO DI UN LIBRO DI FRANCO MARCOMINI
 
CITY

Stop nel lavoro? Per gli alcolisti aumentano i rischi di ricadute
Sono 1,5 milioni
Le ferie natalizie creano disagio in chi soffre per alcol dipendenza o malattie mentali: cresce la tendenza
a ripiegarsi su se stessi.
Con le feste natalizie arriva per tanti un periodo di ferie dal lavoro più o meno lungo. Motivo di sollievo per i più, ma anche causa di malessere per gli alcolisti e i malati mentali. Nel primo caso la conseguenza dell’inattività dal lavoro determina l’aumento delle ricadute nel vizio dell’alcol, nel secondo il verificarsi di episodi di violenza.
Pochi si curano
Nei periodi di festa “l’alcol dipendente, non distratto o impegnato dal lavoro - afferma Emanuele Scafato, presidente della Società Italiana di Alcologia (Sia) - si concentra su sé stesso a scapito delle relazioni sociali, in una sorta di ripiegamento interiore”. La Sia stima che in Italia ci siano circa 1,5 milioni di alcol-dipendenti. Ma sono solo 60mila gli alcolisti che risultano in trattamento nei centri specialistici.
“In particolare nei giorni a cavallo di Capodanno - dice Scafato - aumenta l’uso dell’alcol, soprattutto tra i giovani. E c’è un paradosso. La legge che vieta la vendita di alcolici dopo le 3 di notte prevede una deroga per il 15 agosto e il 31 dicembre”.
Non interrompere le terapie
Episodi di violenza, poi, si possono verificare in famiglie in cui vivono individui affetti da malattie di mente, come schizofrenia o psicosi. Il consiglio degli esperti è di non interrompere le terapie in corso.
I PROBLEMI ALCOLCORRELATI APPARTENGONO ANCHE AI VIP
 
TGCOM

"Stavo morendo per la droga"
Elton John confessa gli eccessi
"Ho rischiato di morire per colpa della droga". Elton John torna a parlare del suo rapporto con gli stupefacenti in un’intervista a Piers Morgan (uno dei giudici dei più famosi talent show inglesi) per la rete britannica Itv: "Avevo attacchi epilettici e la gente mi ritrovava sul pavimento, ma quaranta minuti dopo ero già pronto a sniffare di nuovo".
Elton negli anni ha combattuto dipendenze da alcol e cocaina. Un cocktail quasi letale, che l’ha portato vicino alla morte. "Ero sull’orlo - racconta il cantante - stavo per fare una fine tragica. Ho deciso di smettere con le droghe dopo un attacco epilettico. E’ stato tremendo".
Ma John ha dovuto fare i conti anche con disturbi alimentari: "Mi piaceva bere bottiglie intere di alcolici, poi rimanere a letto per due giorni e quando mi svegliavo avevo così fame che mangiavo anche tre panini con la pancetta di seguito. Poi andavo in bagno e vomitavo. Ma subito dopo ricominciavo a mangiare".
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI: INCIDENTI STRADALI, DENUNCE, RISSE, VIOLENZE FAMILIARI…
 
IL TIRRENO

Beve troppo e causa un incidente
LUNEDÌ, 13 DICEMBRE 2010
PAGANICO. Stava viaggiando sulla Complanare, quando ha imboccato lo svincolo sulla rotatoria verso Grosseto. Ma anzichè restare sulla sua carreggiata, ha invaso completamente quella opposta schiantandosi contro un’auto che viaggiava in direzione contraria. Sull’auto, due persone che sono rimaste leggermente ferite. Quando però sono arrivati i carabinieri che hanno sottoposto l’uomo all’alcoltest, hanno visto che non era per niente sobrio. Il suo tasso alcolemico era di 2,26 alle 11 di ieri mattina. All’autista, un senese di 58 anni, sono state sequestrate la patente e la carta di circolazione e l’uomo è stato anche denunciato per la guida in stato d’ebrezza.
TRENTINO

Altre tre patenti ritirate
Guidatori “pizzicati” dall’alcoltest dei carabinieri
LUNEDÌ, 13 DICEMBRE 2010
TRENTO. Gli inviti agli automobilisti a non mettersi al volante dopo aver bevuto non sono mai troppi. Lo dimostrano le tre patenti che i carabinieri del radiomobile di Trento hanno ritirato nella notte tra sabato e domenica a persone che s’erano messe al volante dopo aver alzato il gomito. Comportamento che, se possibile, è ancora più pericoloso in questo momento dell’anno in cui le strade non sono certo nelle migliori condizioni e le basse temperature portano alla formazione di ghiaccio che, soprattutto nelle ore notturne, rende il fondo stradale particolarmente insidioso anche per chi guida completamente sobrio.
IL GAZZETTINO

Ubriaco aggredisce i carabinieri
Lunedì 13 Dicembre 2010,
UDINE- Movimentato arresto nella notte di sabato da parte dei carabinieri che, nel corso di un normale servizio di controllo avevano fermato in centro a Udine un ventitreenne sotto il chiaro influsso del troppo alcol. Ma Morgan Hudorovich, pregiudicato, non ne voleva sapere di salire sull’auto dei militari. Si è scagliato contro di essi e ha cominciato a prendere a calci la vettura. Di qui le manette e il trasferimento al carcere di Udine.
CORRIERE DI SIENA

Ubriachi alle 3 di notte Denunciati due stranieri Uno è stato rimpatriato.
Stavano litigando con il gestore di un bar quando sono intervenute le forze dell’ordine.
SIENA13.12.2010indietro
Sono stati sanzionati per ubriachezza due stranieri, uno dei quali irregolare sul territorio nazionale, che nella notte sono stati sorpresi dagli agenti delle volanti della Questura di Siena, in viale Toselli, intenti a discutere sulla porta di un locale con il titolare. I poliziotti, in servizio di controllo del territorio, hanno notato gruppi di persone che uscivano dal bar, intorno alle ore 2,50 e si sono avvicinati per controllare il rispetto dell’orario di chiusura del locale da parte del gestore. Il titolare del bar ha riferito loro che, proprio in prossimità della chiusura dell’esercizio, due stranieri, entrambi di nazionalità marocchina di 38 e 27 anni, hanno richiesto di poter mangiare. Al suo rifiuto, hanno iniziato a protestare, accusandolo di essere razzista e di non avergli servito la pizza che avevano già pagato. Da lì ne era nata una piccola discussione dovuta anche allo stato di evidente ubriachezza dei due stranieri. Secondo quanto riferito dal titolare del bar i due avevano, peraltro, già consumato un pasto senza averlo pagato. In seguito a successivi accertamenti effettuati in Questura, dove sono stati accompagnati per l’identificazione, è emerso che uno dei due, il 38enne, era irregolare sul territorio nazionale. Nei suoi confronti era stato, infatti, già emesso, nel settembre 2009, un provvedimento di espulsione, con l’ordine del Questore di Siena di allontanarsi dal territorio nazionale. L’uomo è stato pertanto messo a disposizione dell’ufficio immigrazione e nuovamente espulso. Il connazionale, regolare sul territorio nazionale, è stato invece denunciato perché privo di documenti ma anche perché ha rifiutato di fornire le proprie generalità agli agenti che sono comunque riusciti ad identificarlo anche attraverso le tecniche del fotosegnalamento
CORRIERE DI MAREMMA

Ubriachi alla guida, ritirate cinque patenti.
Deferito anche un venticinquenne trovato con 50 grammi di marijuana.
ORBETELLO13.12.2010indietro
Troppi incidenti stradali, alcuni dei quali con esiti tragici, molto spesso dovuti all’abuso di alcolici o all’uso di sostanze stupefacenti: una tendenza che preoccupa i Carabinieri di Orbetello, che hanno condotto la notte scorsa, assieme ai colleghi della stazione di Porto Santo Stefano, un servizio straordinario di controllo sia la fascia esterna lungo l’Aurelia sia la fascia interna, da Porto Ercole e Cala Galera a Porto Santo Stefano, che è poi l’area che presenta i punti nevralgici a maggiore rischio. Al termine dei controlli, che hanno riguardato una quarantina di persone, e che hanno visto impegnate quattro pattuglie e una decina di militi, i Carabinieri hanno proceduto al deferimento a piede libero di quattro persone per guida in stato di ebbrezza; un altro automobilista, il cui tasso alcolemico era al di sopra dei livelli consentiti ma in minore misura, si è visto notificare la semplice contestazione. “Principalmente - sottolinea il tenente Barone - il nostro intento è quello della prevenzione, poi l’esito del servizio straordinario è stato a 360 gradi”. Infatti nel corso dei controlli sono spuntati fuori anche 50 grammi di marijuana, in possesso di un venticinquenne barese che è stato deferito in stato di libertà. Nei prossimi giorni l’intensificazione dei controlli continuerà, sia per proseguire l’opera di prevenzione rispetto agli incidenti stradali, sia per l’avvicinarsi delle festività natalizie, che moltiplica i fattori di rischio sia per il maggiore afflusso sia per la tendenza all’aumento del consumo di alcolici Andrea Piccolini
IL CORRIERE ADRIATICO

La Fabbri aggredita in centro
La segretaria della Cna malmenata. Intervengono il marito e un collega: coppia in manette
13.12.10  Pesaro Era ancora l’ora dello shopping natalizio, quando tra via Branca e piazzale Lazzarini, sabato intorno alle 19.30 è scoppiata la follia. Una donna che camminava tenendo al guinzaglio il suo giovane cane è stata aggredita da una coppia di ubriachi il cui cane aveva morso il cucciolo. Momenti di terrore scanditi da insulti e spintoni interrotti dall’arrivo di un poliziotto che passava per caso. Nel tentativo di fermare i due violenti l’agente si è preso un pugno in volto sotto gli occhi esterrefatti della donna aggredita. Nel frattempo suo marito, che si trovava in un negozio insieme alla loro bambina, si è accorto di quanto stava accadendo. E’ rapidamente intervenuto, si è qualificato e per tutta risposta ha ricevuto un ulteriore pugno che lo ha colpito al sopracciglio. Anche la donna ubriaca ha fatto la sua parte, strappando il giubbotto e l’orologio del poliziotto . Nella concitazione del momento qualcuno ha chiesto il supporto di una volante che ha raggiunto i colleghi riuscendo a fatica a bloccare la furia dei due, ubriachi ormai privi di ogni controllo. E’ stato difficile persino costringere i due ad entrare nell’auto della polizia.
Protagonisti dell’assurda aggressione Camilla Fabbri, segretario provinciale della Cna e suo marito Pierpaolo Frega, segretario provinciale del Silp e agente di polizia. E’ stato il suo collega ad accorgersi di quanto stava subendo la signora Fabbri e a intervenire. Pochi istanti dopo Frega, uscito da un negozio di calzature, ha visto cosa stava accadendo alla moglie e all’amico in balia dei due ubriachi. Ha detto loro di essere un poliziotto e di fermarsi. Ma ne ha ottenuto parole oltraggiose e altri gesti di violenza. Una grande paura per tutti poi le manette ai polsi dei due aggressori. Si tratta di un uomo di 40 anni nato e residente a Pesaro e della sua compagna, 33 anni, di origine olandese ma residente in città. Per entrambi sono scattate le accuse di violenza, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale e dopo un breve passaggio in via Giordano Bruno, entrambi sono finiti a Villa Fastiggi. Sia Camilla Fabbri e Pierpaolo Frega sono stati medicati al pronto soccorso. Nessuna conseguenza particolare se non una grande paura e lo choc per una aggressione immotivata e assurda.
Silvia Sinibaldi
BOLOGNA2000

Peruviano ferito a coltellate a Bologna
13 dic 10 • Categoria Bologna,Cronaca
Sono gravi le condizioni di un 36enne peruviano, trovato riverso a terra la scorsa notte all’incrocio fra via del Lavoro e via Pezzana, a Bologna, con una ferita da arma da taglio alla schiena. Qualcuno ha raccontato di avere visto un paio di persone, descritte come due stranieri ubriachi, litigare in strada e barcollare, poi uno è caduto a terra privo di sensi. L’uomo è stato portato all’ospedale Maggiore, dove i sanitari si sono accorti della coltellata alla schiena e hanno avvertito la polizia. Il peruviano è in regola con le norme sul soggiorno e incensurato.
LA PREVENZIONE DELLE FORZE DELL’ORDINE
 
IL GAZZETTINO

Dopo la violenza sessuale subìta da una ragazza circondata dal "branco"
Blitz al "Circular", i carabinieri in pista
Lunedì 13 Dicembre 2010,
Luci accese, musica interrotta, cubiste immobili. E dj costretto a farsi da parte per lasciare il posto alla consolle al comandante della compagnia dei carabinieri di Abano, il capitano Massimiliano Kornfiend. Che annuncia, fra la sorpresa ed il disappunto dei presenti, lo sgradito fuori programma consistente in un’operazione di controllo per le oltre 400 persone che affollavano, l’altra sera la discoteca "Circular" di strada Battaglia.
I militari non cercavano solo i marocchini, complici della violenza sessuale avvenuta nella stessa pista da ballo, la notte di martedì scorso, quando una ragazza di Solesino era stata circondata dal branco, pronto a picchiare a sangue il fidanzato che aveva tentato di difenderla. Volevano capire cosa avvenisse all’interno del locale, affollato ieri dal pubblico delle grandi occasioni. E per questo, sin dalla tarda serata, i militari del presidio aponense, in collaborazione con i colleghi delle stazioni circostanti, con il gruppo dei cinofili, gli investigatori del Nas e quelli del 4° battaglione di Mestre, avevano concordato un’operazione che ha coinvolto ventidue mezzi ed un’ottantina di uomini in divisa. Preceduti, qualche ora prima, da un’altra ventina di militari borghese, sistemati a presidio di ogni uscita.
Il blitz è scattato dopo l’una, quando le colonne dei carabinieri sono arrivate in discoteca, tanto da Strada Battaglia che dalla più interna via Bolzani. Bloccando ogni tipo di uscita. Il cordone che ha circoscritto il locale è stato invalicabile. Ed ha impedito un fuggi e fuggi che, all’interruzione dello spettacolo, molti avrebbero improvvisato. Fra questi, due giovani chioggiotti di 24 e 26 anni sorpresi dai militari nei bagni del locale a sniffare frettolosamente cocaina. I giovani, entrambi incensurati, sono stati deferiti all’autorità prefettizia ed hanno subìto il ritiro della patente. Impossibile invece attribuire la paternità degli altri 20 grammi di droga, fra coca e marijuana, abbandonata in fretta e furia sotto tavoli e divanetti. Durissimo il lavoro dei militari impegnati nell’identificazione dei presenti, quasi tutti italiani, divenuto impossibile quando mezz’ora dopo l’irruzione sono arrivati altre 10 pullman di giovani dalle parti di Chioggia. Della "straordinaria" capienza del locale, ben superiore al limite previsto dal certificato di agibilità, dovrà ora rispondere il titolare. Notizie in merito attende anche il sindaco Nicola De Paoli, che aveva preannunciato nei giorni scorsi misure severe contro la discoteca.
Dopo il blitz dei carabinieri, l’ordine di far proseguire lo spettacolo è diventato categorico al "Circular". Ma l’incubo di nuovi controlli fuori dal locale, ha indotto il popolo della notte a frenare l’entusiasmo. Alle 6 di ieri mattina, dopo la chiusura dei battenti, il parcheggio era ancora pieno di auto, lasciate sul posto da quanti hanno preferito tornare con amici o con mezzi alternativi. Per non rischiare controlli sull’uso di alcolici o di sostanze stupefacenti.
IL CORRIERE ADRIATICO

Meno incidenti nei weekend
Funzionano i controlli delle forze dell’ordine. Ritirate 25 patenti
13.12.10
Civitanova Da circa un anno e mezzo, lungo la costa maceratese, non si verificano gravi incidenti stradali legati allo sballo del sabato sera. Le statistiche parlano chiaro. E di sicuro il merito è anche delle forze dell’ordine, che hanno incrementato l’attività di controllo del territorio. Nella notte tra sabato e domenica la polizia stradale ha letteralmente messo a segno una strage di patenti, ritirandone ben venticinque. Tolleranza zero da parte degli agenti, che - muniti di etilometro - hanno fermato numerosi automobilisti nel tratto di strada tra Civitanova e Porto Recanati, in prossimità dei locali notturni preferiti dai giovani, come discoteche e pub. Nei guai sono finiti anche otto neo patentati e cinque donne. In nessun caso c’è stato il sequestro del mezzo (il tasso più alto è stato di 2,12 g/l da parte di un romeno di 36 anni). L’apposito servizio contro le stragi del sabato sera ha visto protagoniste due pattuglie della sezione di Macerata e una del distaccamento di Porto Recanati. Per quanto riguarda le donne, la fascia di età delle persone risultate positive al test dell’alcol va dai 28 ai 32 anni, mentre per quanto riguarda gli uomini si va dai 18 ai 36 anni.
Le persone a cui è stata ritirata la patente abitano nelle province di Macerata, Ancona e Fermo. Nei casi previsti dalla legge, gli automobilisti sono stati denunciati alla procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di guida in stato di ebbrezza. La polizia stradale sta puntando molto sull’attività repressiva, che viene ritenuta la più efficace sul fronte della lotta alle stragi del sabato sera.
Le statistiche confermano che gli sforzi profusi stanno portando risultati in termini di sicurezza. Anche perchè i servizi della polizia stradale sono ben visibili (la presenza di più mezzi delle forze dell’ordine non passa inosservata) e questo rende gli automobilisti consapevoli della capillarità dei controlli e del rischio concreto di essere pizzicati con una percentuale di alcol nel sangue superiore a quella stabilita dalla legge.
Se come detto l’attività repressiva è la più importante in termini di risultati, da parte della Polstrada non manca l’impegno nella prevenzione. Basti pensare all’iniziativa organizzata nei giorni scorsi all’auditorium San Paolo dell’Università di Macerata. Balduino Simone, dirigente generale della polizia di Stato, ha incontrato gli studenti degli istituti superiori del capoluogo di provincia. “Chi non usa il casco dimostra che non ha nulla in testa da proteggere”.
E’ una delle tante espressioni con le quali il dirigente ha cercato di “colpire” la sensibilità dei tanti giovani presenti in occasione della “Giornata di studi sulle nuove regole di sicurezza e modifiche al codice della strada”, organizzata dalla Provincia in collaborazione con la Prefettura e la Questura.
Nell’auditorium San Paolo c’erano gli studenti delle ultime classi dell’Itas Padre Matteo Ricci, dell’Itc Gentili, dell’Istituto d’arte Cantalamessa, dell’Itg Bramante, dell’Ita Garibaldi, del Ipsia Corridoni di Corridonia, del Liceo classico Leopardi e dello Scientifico Galilei.
Daniel Fermanelli
LA TRIBUNA DI TREVISO

Pattuglioni: 150 auto fermate e 2 patenti ritirate
la tribuna di Treviso — 12 dicembre 2010   pagina 23   sezione: CRONACA
Oltre 150 persone controllate, due patenti di guida ritirate, per guida sotto l’influenza dell’alcol e per uso di sostanze stupefacenti. E’ questo il risultato, nella notte fra venerdì e sabato di un maxi controllo della polizia locale sulle strade della città.  I vigili, suddivisi in 4 pattuglie, hanno effettuato controlli in varie zone della città mentre due pattuglie operavano in centro storico e le altre in viale Brigata Marche, viale Felissent e in viaTerraglio, terminando il servizio al sopraggiungere dell’alba con l’ultimo posto di blocco in viale Repubblica. I veicoli fermati e sottoposti a controllo sono stati circa 150. Un centinaio sono stati i conducenti sottoposti ai test preliminari, per verificare l’assunzione di sostanze alcoliche. Due conducenti risultati positivi, sono stati sottoposti al successivo accertamento con etilometro. V. I. quarantaseienne di nazionalità yugoslava, fermato sul Terraglio a mezzanotte, è stato trovato alla guida della sua Golf, con un tasso alcolemico di 1,12 g/l. Patente ritirata e, ammenda da 800 euro a 3.200 euro.  Situazione ben più grave invece per un trentenne italiano, D.F., della provincia di Pordenone, controllato alle ore 2,35 in viale Felissent. Ha dichiarato agli agenti di non avere con sé la patente in quanto gli era stata sospesa. Sottoposto a verifica con etilometro gli veniva riscontrato un tasso alcolemico di 1,24 g/l. Nella successiva perquisizione dell’auto venivano rinvenuti all’interno, alcuni grammi di cocaina e di marijuana, che dichiarava essere per uso personale. Sottoposto ad accertamento preliminare risultava positivo alla cocaina.  I controlli si sono estesi anche alla Fonderia, dove alcuni giovani sono stati sottoposti a drugtest.
LA TRIBUNA DI TREVISO

Brilli al volante due patenti ritirate
la tribuna di Treviso — 12 dicembre 2010   pagina 41   sezione: PROVINCIA
VITTORIO VENETO. Controlli straordinari effettuati nella notte da parte dei carabinieri. Tre le patenti ritirate, tra le quali quella di un pensionato coneglianese di 62 anni e di un operaio di 37 anni di Vittorio Veneto. Quest’ultimo è stato pizzicato con un tasso alcolico pari a 1,63 grammi d’alcol per litro di sangue: oltre al ritiro della patente è scattata per lui anche la confisca del veicolo, un’utilitaria. Il pensionato, invece, fermato a Vittorio Veneto ma residente a Conegliano, aveva un tasso alcolico pari a 0,62: anche per lui è scattata la denuncia in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. Inoltre, sempre nell’ambito dei controlli dei carabinieri, è stato denunciato a Cordignano un romeno di 29 anni: aveva nascosto sotto uno sfollagente sotto il sedile.
IL CENTRO

Nove nuovi vigili in servizio di notte fra strade e locali
il Centro — 12 dicembre 2010   pagina 10   sezione: L’AQUILA
CELANO. Sono entrati in servizio nove nuovi vigili urbani che si occuperanno soprattutto del controllo del territorio, sorveglianza notturna e attenzione sugli esercizi pubblici, affinché rispettino le varie ordinanze.  Si rafforza così il controllo da parte della polizia municipale su tutto il territorio comunale, nell’ottica voluta dall’amministrazionecomunale per fare fronte soprattutto alla criminalità, ma anche alle diverse forme di illegalità presenti. La prima uscita dei nuovi agenti è stata venerdì notte e i vigili hanno subito accertato le prime irregolarità di alcuni esercenti pubblici in tema di prevenzione all’abuso di alcol.  «I nuovi agenti sono stati assunti attingendo dalla graduatoria del 2008; 5 hanno rinunciato», spiega il comandante dei vigili Giuseppe Fegatilli , «il loro contratto è di un mese ma non si esclude che sia prorogabile».  Fegatilli evidenzia come sia importante potenziare il corpo dei vigili urbani di Celano arrivato con i neo colleghi a raggiungere ben 20 unità. «Il loro compito riguarda il controllo della viabilità, perseguire chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, insomma tutto quello che rientra nelle mansione degli agenti di polizia locale».  I neo agenti hanno avuto un contratto part time, «il loro impiego è ristretto ad alcuni giorni della settimana, non obbligatoriamente i fine settimana», prosegue il comandante Fegatilli, «sabato prossimo ad esempio due pattuglie saranno impiegate per un servizio che andrà dalle 22 alle 4». L’assunzione di nuovi vigili era stata già anticipata dal sindaco Filippo Piccone , quando in occasione della firma dell’ordinanza di chiusura dei locali alle 2 aveva spiegato che si sarebbe proceduto a rafforzare anche il corpo dei vigili per un maggiore controllo su tutto il territorio comunale.
Dante Cardamone
IL MATTINO (Avellino)

Guida in stato di ebbrezza
13.12.10 Ariano Irpino. Dieci persone deferite in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza o per infrazioni al codice della strada e altre dieci allontanate dal territorio con foglio di via obbligatorio. È questo il risultato dei controlli effettuati nel fine settimana dai carabinieri della compagnia di Ariano Irpino, diretti dal capitano D’Antonio, che hanno attuato numerosi posti di blocco e di controllo alla periferia arianese , nei pressi dei caselli autostradali di Grottaminarda e Vallata e sulle SS 90 e 90 bis, a confine con la Puglia e il Beneventano. In particolare i militi hanno deferito in stato di libertà I.P. , ventiduenne, M.L. ,ventottenne, D.P.G. trentaduenne, M.A., quarantasettenne, per aver guidato sotto l’influenza di alcol. Inoltre B.G. sessantunenne, per essersi rifiutato di sottoporsi ai controlli con l’etilometro, C.G. e O.N., entrambi quarantasettenni, della provincia di Foggia, per ricettazione. Erano in in possesso di un autocarro con telaio contraffatto di cui non hanno saputo fornire alcuna informazione circa la provenienza. I.S., quarantenne, inoltre, è stato deferito in stato di libertà per falsità materiale commessa da privato; è stato trovato in possesso di un contrassegno assicurativo contraffatto; F.A., quarantanovenne, è stata denunciata poiché trovata alla guida di un’autovettura posta sotto fermo amministrativo durante il mese di ottobre dai Carabinieri di Bonito. Sette rumeni, componenti due famiglie con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati allontanati dal territorio di Zungoli.
INIZIATIVE DI PREVENZIONE ED INFORMAZIONE
 
IL CENTRO

In auto ubriachi, ecco cosa accade
il Centro — 12 dicembre 2010   pagina 07   sezione: TERAMO
TERAMO. La Polizia Municipale di Teramo incontra gli studenti per spiegare gli effetti di droghe e alcool alla guida. La lezione si è svolta ieri mattina nella gremita aula magna del Liceo Pedagogico “Giannina Milli” ed ha coinvolto i ragazzi delle classi quarte dell’istituto, neo patentati oppure in procinto di compiere i 18 anni di età.  Quello di ieri è stato il momento conclusivo del progetto denominato “Drugs on street”, che è partito ad inizio 2010 con il coordinamento della Prefettura e la partecipazione del Comune di Teramo e del Dipartimento politiche antidroga del Consiglio dei ministri.  Un progetto che nei mesi scorsi ha visto i vigili urbani, in collaborazione con la polizia stradale, la Croce Rossa e il servizio Sert della Asl diretto da Valerio Profeta , effettuare controlli preventivi sulle strade teramane e all’esterno dei locali frequentati dai giovani.  La collaborazione del Sert, molto apprezzata dal Dipartimento politiche antidroga di Roma, si è resa necessaria per riconoscere le droghe e le continue evoluzioni di esse.  A parlare agli studenti del “Milli” sono intervenuti il comandante della polizia municipale, Franco Zaina (collabora da anni con l’istituto di via Carducci tenendo lezioni sul patentino); il maresciallo Lucia Ruggieri (responsabile amministrativo del progetto); il maresciallo Alberto Di Teodoro (responsabile tecnico del progetto); e gli agenti Nicola Di Rocco , Antonio Fiorile e Ezio Villani.  Prima dell’inizio c’è stato il saluto del dirigente scolastico Giovanni Di Giannatale . Sono stati proiettati dei video, alcuni dei quali con immagini molto forti su ciò che può succedere se si è alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droga.  Tra i filmati proposti quello realizzato in collaborazione con Teleponte durante i controlli effettuati un mese fa, nella serata di San Martino, alle porte di Teramo.  Un altro video, invece, ha visto protagonista il giornalista della Rai Marco Franzelli che durante un servizio andato in onda sul Tg1 si è sottoposto alla prova dell’etilometro mostrando i rischi che si corrono se ci si mette alla guida superando, seppur di poco, il limite di tasso alcolemico fissato a 0,5 grammi-litro. Poi sono state illustrate ai ragazzi le novità del codice della strada, in particolare quelle riguardanti gli articoli 186, 186 bis e 187.  Durante la lezione il maresciallo Lucia Ruggieri , rivolgendosi agli studenti, ha detto: «Fate molta attenzione. Con una macchina si può avere la vita stravolta in un attimo. Conosciamo l’inconsapevolezza dei vostri 18 anni, ma guidare in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti può generare conseguenze drammatiche».
Gaetano Lombardino
IL CORRIERE DELLE ALPI

Lotta all’alcol nei cantieri Buoni i risultati
il Corriere delle Alpi — 12 dicembre 2010   pagina 17   sezione: CRONACA
BELLUNO. Il primo round nella lotta contro l’alcol nei cantieri ha avuto risultati «abbastanza soddisfacenti». A dirlo durante la riunione della Cassa edile è stata la responsabile dello Spisal di Feltre Nicoletta De Marzo. «Siamo stati rassicurati», ha detto.  Stando ai dati, gli infortuni nei cantieri in provincia di Belluno tra il 2008 e il 2009 sono diminuiti del 30 per cento, da 585 ai 400. «Ma l’incidenza di frequenza resta il più elevato del Veneto», ha sottolineato De Marzo.  Dal canto suo, il deputato Franco Gidoni ha rassicurato i presenti: «Tremonti ha promesso di togliere la ritenuta secca del dieci per cento». Ha parlato di un «mestiere da recuperare» l’assessore provinciale De Gan: «Riformuleremo l’accordo con le banche sull’anticipazione della cassa». Sono stati poi premiati i lavoratori più anziani. (cr.ar.)
LE PENE ALTERNATIVE SONO GIA’ PREVISTE
 
MESSAGGERO VENETO

Lavori per la comunità al posto delle multe
Messaggero Veneto — 12 dicembre 2010   pagina 14   sezione: UDINE
LATISANA. Commutare le pene previste per la guida in stato di ebbrezza in ore di lavoro socialmente utile. È la proposta che il capogruppo dell’Udc, Angelo Valvason intende portare con un apposito ordine del giorno all’attenzione del prossimo consiglio comunale di Latisana, comune che registra un elevato numero di contravvenzioni annue anche se non espressamente riferite alla guida in stato di ebbrezza alcolica, ma tali da portare nelle casse dell’ente comunale 330 mila euro all’anno come registrato dagli ultimi bilanci. «Per coloro che guidano in stato di alterazione alcolica sono previsti il sequestro del mezzo, la sospensione della patente e l’arresto commutabile in ammenda amministrativa – scrive il consigliere Valvason nel suo ordine del giorno – tali pene soprattutto il sequestro dell’auto, la sua perdita definitiva nel caso sia di proprietà del conducente e l’entità dell’ammenda sanzionano in modo indiscriminato le persone, risultando di fatto una pena diversamente gravosa a secondo del reddito del colpevole. E nel caso di giovani la sanzione economica grava sulla famiglia prima ancora che sull’interessato andando a ridurre l’impatto educativo della stessa, per questo il Codice della strada prevede in alternativa lo svolgimento di servizi socialmente utili. Ci sembra infatti più equo che la manchevolezza di una persona non si rifletta su altri e più educativo per chi non ha capito che la guida in stato di alterazione alcolica è poco rispettosa della vita altrui, un periodo di lavori socialmente utili a servizio di quella collettività che si è offesa con il proprio comportamento».
Paola Mauro
 

 

 

Martedì, 14 Dicembre 2010
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