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Rassegna alcol e guida del 5 gennaio 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

IO NON SONO UN PROFESSIONISTA MA QUANDO UNA SOSTANZA PROVOCA CIRCA 30.000 MORTI all’ANNO IN ITALIA, QUELLA SOSTANZA, SECONDO ME, E’ PROPRIO DA CRIMINALIZZARE, come hanno fatto con la mucca pazza, il latte cinese, l’aviaria, ecc. ecc.

 

MESSAGGERO VENETO

Criminalizzare l’alcol non è utile a nessuno

04 gennaio 2010   pagina 15   sezione: NAZIONALE

Dibattito Nel suo intervento sul Messaggero Veneto di lunedì 21 dicembre, il dottor Francesco Piani afferma, rivolto al sottoscritto: «... Stupisce che un professionista critichi i dati presentati senza fornire alcuna minima giustificazione alle proprie tesi e soprattutto senza fornire i suoi dati a confronto, come d’abitudine si fa nei consessi scientifici... e, ancora... rimaniamo in attesa da lui di notizie un po’ più serie e concrete». Bene, prima di tutto invito il dottor Piani a rileggersi la mia lettera, che riporta chiaramente: «Non metto certamente in discussione i dati statistici né, tanto meno, i danni causati alla salute dall’uso incongruo di bevande alcoliche...» e poi approfitto dell’occasione per proporre «alcune giustificazioni alle mie tesi», sia bene, strettamente di ordine scientifico, come lui stesso consiglia. Quando si utilizzano i soldi pubblici si dovrebbe verificare l’efficacia degli interventi proposti. Le prove di efficacia si fanno con gli studi randomizzati e controllati, pubblicati su riviste scientifiche accreditate. Per sapere quali sono le azioni pratiche efficaci, gli Stati europei hanno delegato enti internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità e la Commissione europea di fornire “indicazioni di buone pratiche”, sicuramente non vincolanti per gli Stati stessi, che sono sempre padroni di spendere i soldi come vogliono. Su tutti gli studi effettuati al mondo sono poi fatte delle metanalisi (enti tipo Cochrane) che escludono gli studi peggiori e considerano solo i migliori. Al momento, per i problemi alcol-correlati, esiste solo un grosso studio statunitense, lo studio Mesa Grande1i, ripreso poi da un documento ufficiale della Commissione europea che riporta al capitolo 7 i commenti a tutta una serie di azioni di salute pubblica efficaci o meno, per ridurre i danni causati dall’alcol. In esso vi si legge che le campagne mediatiche da sole sono inefficaci. Sono efficaci solo quando propongono un cambiamento di strategia o una novità per la quale si chiede il coinvolgimento della popolazione generale. La campagna “Mole il bevi” pensata, come dice lo stesso Piani, per gettare un sasso nello stagno dei consumi alcolici, non propone nuove strategie, colpevolizza anche il bere moderato ed è, secondo i criteri qui sopra esposti, destinata a essere fallimentare... a meno che Piani non ci dimostri il contrario. Non ci dimostri, con uno studio ben pianificato e valutato, che la sua campagna (o condivisa da lui) ha avuto un effetto positivo sulla riduzione del bere a rischio (ma lui stesso ha detto di no...). Allora, secondo questi criteri, non doveva essere fatta! Anche l’informazione, la sensibilizzazione e l’educazione scolastica, benché siano proposte da tante scuole italiane ed europee, hanno una scarsa efficacia se non sono collegate ad altre azioni. Quali? Dovrebbe sempre essere Piani a dirci cosa fare, visto che oltre a essere il responsabile del Dipartimento delle dipendenze dell’Ass 4 Medio Friuli è anche il presidente della Commissione regionale delle dipendenze dove si propongono azioni e dispone di fondi specifici. Nessuno dubita dei danni causati dall’alcol o dei dati statistici, ma criminalizzare l’alcol non serve proprio a nulla. Se i giovani non avessero l’alcol userebbero la trielina o altri solventi per “sballare” (come fanno nei Paesi poveri...). Il dottor Piani dice che ci vorrebbero strategie pluriennali, ben collaudate. Ma perché non le ha fatte? Sono anni che riveste gli stessi ruoli dirigenziali, forse non le conosce? Perché non ha creato le reti? Quanti soldi messi a sua disposizione sono stati spesi per far sedere tutti (dico tutti, non solo enti e strutture sanitarie o specializzate) intorno a un tavolo e parlare di azioni concrete? Conosce solo la prevenzione (universale o selettiva)? Ma c’è anche la promozione della salute con il lavoro sui determinanti, sulla salutogenes, sulle risorse individuali e di comunità. Si dovrebbe lavorare sulle condizioni che portano le persone a un uso incongruo di bevande alcoliche o droghe, non colpevolizzare l’alcol, o peggio ancora il vino, importante risorsa regionale, che è solo uno dei possibili strumenti di sballo e di cattiva salute. È solo l’alcol causa degli incidenti stradali o anche gli psicofarmaci, la depressione o la distrazione? Chi dovrebbe proporre le azioni che il dottor Piani invoca? È lui il responsabile e punto di riferimento regionale delle politiche alcol-correlate. Dovrebbe fare strategie nuove, concertate con tutti gli attori della comunità, dai produttori di vino, agli industriali e alle associazioni che valorizzano il vino come prodotto della nostra terra, per lanciare la regione a livello turistico. In tutti questi anni il dottor Piani non è stato al passo con i tempi. Adesso si parla di identificazione e riduzione del bere a rischio (sono stato io a introdurre questa metodica nell’assistenza sanitaria primaria in regione, collaborando con l’Istituto superiore della sanità e adesso recepita dal progetto regionale “Gente di cuore”) mentre il dottor Piani continua a sovraccaricare le famiglie e le scuole con responsabilità che non riescono più a gestire. La metodologia che da anni si propone per la disassuefazione dall’alcolismo è solo una di quelle possibili e ha solo un lavoro di efficacia che non sono mai riuscito a trovare nei normali archivi scientifici. Se non c’è il confronto scientifico, a livello internazionale, è come se non ci fosse il metodo! Infine i miei lavori scientifici (io sono un medico di medicina generale!): per trovarli basta andare su Pubmed http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez o su Google Scholar http://scholar.google.it/ e digitare il mio cognome e nome. Sul sito della Forum Editrice http://www.forumeditrice.it si possono trovare i tre libri che ho curato, due assieme al professor Breschi del dipartimento di Scienze statistiche dell’Università di Udine, dove ci sono anche dei dati di un’indagine fatta in regione e dove propongo le risorse e la ricerca qualitativa come possibile strumento di lavoro. Una tesi di laurea in Medicina sull’alcol è stata pubblicata, mentre un’altra è in fase di pubblicazione. Ma dove sono gli studi scientifici del dottor Piani, che si appella a lavori fatti da altri? Nei siti che riporto qui sopra, non si riesce a trovare un solo articolo. Forse è sempre stato troppo intento a informare, sensibilizzare ed educare altre persone senza curarsi di dimostrare scientificamente che sta utilizzando, e consiglia di utilizzare, i soldi pubblici in modo efficace! Pierluigi Struzzo Udine

 


ECCO COSA PROVOCANO NEL NOSTRO CERVELLO IL VINO, LA BIRRA E LE ALTRE BEVANDE CHE CONTENGONO ALCOL.

 

la stampa.IT SALUTE

I 6 spaventosi effetti dell’alcol sul cervello

4/1/2010

Quello che è bene sapere sui danni cerebrali dell’alcol

I 6 spaventosi effetti dell’alcol sul cervello. Inebriante, riscaldante, eccitante, disinibente, scacciapensieri… qualunque sia l’aggettivo che volete affibbiare all’alcol dovete anche tener conto di quello che inevitabilmente porta con sé il suo uso o abuso, che non si limita a essere un semplice aggettivo ma una realtà inquietante.

Sono almeno 6 gli effetti dell’alcol sul cervello e li ha sintetizzati il dr. Dr. Izak Loftus, patologo forense del Pathcare-group in Sudafrica.

Secondo gli esperti il tasso di alcol nel sangue dipende dalla quantità che ne viene assunta: fino a che si riesce a smaltire questo aumenta relativamente, nel momento in cui il livello raggiunge l’impossibilità di essere smaltito allora la concentrazione nel sangue aumenta e continua a crescere, anche dopo aver smesso di bere. L’alcol continua così a essere assorbito attraverso lo stomaco che lo contiene.

Ma quali sono gli effetti dell’alcol sul cervello e di conseguenza sull’organismo?

Ecco i 6 maggiori fenomeni nell’elenco stilato dal dr. Izak Loftus.

- Primo effetto: giovialità.

La prima parte dell’organismo a essere colpita dagli effetti dell’alcol è quella relativa alle inibizioni. Sono i lobi frontali del cervello le aree preposte alla gestione delle inibizioni, l’autocontrollo, la forza di volontà, la capacità di discernimento e attenzione. Queste sono le prime aree ad essere colpite.

- Secondo effetto: la fase "macchia".

È la fase in cui vengono intaccate le abilità motorie. Si ha difficoltà nel parlare e coordinare le frasi. Le abilità motorie sono compromesse e anche le abilità sensoriali subiscono delle alterazioni. Possono comparire brividi.

Terzo effetto: difficoltà visive.

Il terzo effetto in ordine di apparizione causa problemi alla vista. La capacità di percezione visiva diventa limitata. L’esperienza di difficoltà visive si estende alla percezione della distanza e della attenta valutazione degli oggetti e accadimenti. La comprensione della grandezza delle cose e la visione periferica diviene difficoltosa: è in questa fase che le persone divengono a rischio di lesioni o morte in seguito a cadute o incidenti.

Quarto effetto: la caduta.

Subito dopo la compromissione della vista avviene la compromissione dell’equilibrio. Questa fase amplifica gli effetti della precedente mettendo a serio rischio di cadute e incidenti la persona.

Qui non è più solo il cervello a essere colpito dall’alcol, ma anche il cervelletto.

Quinto effetto: instabilità.

È la fase in cui ci si sente altamente instabili poiché l’onda dell’alcol si blocca nel cervello. Ci si sente sopraffatti, stanchi. Si crolla e, spesso, si inizia a tremare e vomitare.

Si può sperare che i riflessi non siano così compromessi da intaccare la respirazione che potrebbe tradursi in una inalazione del vomito con soffocamento e potenziale morte.

Altra fase che si può raggiungere è la soppressione della coscienza e il coma.

Sesto effetto: l’ombra della morte.

È la fase "finale", quella in cui i centri di controllo gettano la spugna. Nel caso l’onda alcolica raggiunga il tronco cerebrale si è in pericolo di vita. I centri di controllo della respirazione e della circolazione sanguigna sono soppressi e quindi si può anche morire.

Dopo questo illuminante elenco di possibili conseguenze dell’abuso di alcol, forse sarà il caso di pensarci due volte (o anche tre) prima di decidere di prendersi una bella sbornia. (lm&sdp)

 


… E QUELLO CHE PROVOCANO AL FEGATO

 

PREVENZIONE 2.0

La tremenda storia di Gareth

Pubblico di seguito la sintesi di un articolo apparso su “Il Secolo XIX” alcuni giorni fa, scelto da uno studente di una classe quinta del Liceo Scientifico-Tecnologico “Majorana – Giorgi” di Genova e segnalatomi da professor Solinas, che collabora con me al progetto Prevenzione 2.0. La vicenda, particolarmente drammatica, testimonia una volta di più quanto sia ampio e complesso il problema dell’alcol tra i giovani, non soltanto nel nostro paese.

Gareth Anderson, un diciannovenne di Belfast, si prepara a morire su un letto di ospedale. Questo perché, dopo una pesante serata tra amici, durante la quale ha bevuto circa trenta lattine di birra, si è visto collassare il fegato e i medici non hanno potuto fare niente per lui. Questo a causa di una legge in vigore in Gran Bretagna che vieta il trapianto di fegato agli alcolisti a meno che questi non dimostrino di non bere da almeno sei mesi. Si ritiene, infatti, assurdo sprecare un fegato, vista l’elevata richiesta, donandolo ad una persona che continuerà a bere, condannando a morte un altro paziente.

Il padre protesta dicendo che è una legge valida per i soli adulti e che suo figlio Gareth, essendo solo un ragazzo di diciannove anni, merita un’ altra possibilità. Un caso analogo fu quello di Gary Reinbach, un alcolista che iniziò dalla giovane età di tredici anni e morì a ventidue, dopo un trapianto negato. In quel caso, l’appello della madre fu inutile. L’alcolismo è un fenomeno diffuso tra i giovani; ora viene chiamato dai giovani inglesi “Binge Drinking” ossia bere fino a svenire o stare male. Ci sono anche delle regole: cinque bicchieri per i maschi e quattro per le femmine bevuti velocemente per aumentare gli effetti dell’alcol. Gareth comunque è stato trasferito nell’ospedale nord-irlandese più attrezzato ma la diagnosi non è cambiata, senza un trapianto Gareth non ha speranza di sopravvivenza. Le pressioni ai politici non hanno avuto nessun effetto. Il ministro nord-irlandesee Michael Mc Gimpsey segue il caso da vicino ma, purtroppo, non è in suo potere cambiare le regole sui trapianti. A Gareth dunque non resta che aspettare la morte, alla giovane età di diciannove anni. Una pubblicità del distretto inglese di Wakefield contro il Binge Drinking dice: La metà dei crimini violenti è legata all’alcol. Salute.

SLOW TIME

Fegato ed alcol, un convegno a Morano Calabro

4.1.10 Morano Calabro (CS) – Si è tenuto, nei giorni scorsi, nella sala convegni del complesso monastico di san Bernardino da Siena l’ormai tradizionale incontro di fine anno sulla Medicina preventiva promosso dall’Associazione sportiva “Geppino Netti 2003” in collaborazione con l’Amministrazione comunale ed il locale Circolo cittadino.

Si è parlato di “fegato” ed “alcool” nonché degli “effetti benefici che un consumo moderato di vino produce sul corpo”. Hanno relazionato il cattedratico e direttore di Gastroenterologia presso l’Università di Bari, prof. Alfredo Di Leo, ed il medico biologo ed enologo dott. Antonio Farina.

Alla presenza di un pubblico numeroso e di molti ospiti dei paesi viciniori, dopo il saluto del Sindaco di Morano, Francesco Di Leone, ha introdotto i lavori il dott. Carmine Paternostro, gastroenterologo e medico sociale della “Geppino Netti” il quale ha illustrato il complesso ruolo svolto dal fegato in quella meravigliosa macchina che è il corpo umano. Paternostro ha fatto rilevare come quest’organo sia un “vero e proprio laboratorio biochimico, impegnato in tutti i metabolismi e nella secrezione della bile”, rimarcando come il fegato vada “rispettato e non insultato con alcool, sostanze tossiche che possono alterare fino a sovvertirla la citoarchitettura con gravi ripercussioni prognostiche. Le numerose illustrazioni proiettate nell’arco della serata hanno, inoltre, evidenziato il passaggio da uno stato di normalità ad una condizione patologica connessa all’abuso di alcolici.

Il prof. Di Leo prendendo le mosse da un ragionamento incentrato sull’uso del vino nelle varie culture, ha trattato dell’impegno delle vie metaboliche nello smaltimento soprattutto degli eccessi dell’alcol; ha informato sulle patologie collegate all’alcool e sulla validità della prevenzione quale parametro fondamentale per scongiurare eventi progressivi. Molte affezioni, infatti, evolvono in patologie croniche, spesso irreversibili e che richiedono il trapianto d’organo, possibile solo dopo sei mesi di astinenza alcolica. Di Leo ha anche posto l’accento sulla bassa incidenza di donazioni, pratica che, se incrementata e adeguatamente diffusa, potrebbe salvare molte vite.

Al dott. Farina il compito di chiudere soffermandosi sulle modalità di produzione del vino e gli errori più comuni commessi nella lavorazione. Farina ha poi riferito sui vantaggi legati ad un consumo parsimonioso di vino grazie agli antiossidanti ed alle caratteristiche  delle molteplici  sostanze in esso contenute.(*) Pino Rimolo

(*) Nota: dopo due relazioni sui danni che l’alcol provoca sul fegato, hanno ancora il coraggio di parlare dei vantaggi degli antiossidanti!!!!

Donne e alcol

 

AMANDO.IT

L’elevato consumo di alcolici è un problema purtroppo sempre più vicino al mondo femminile. Perché le donne bevono?

04/01/2010

Se fino a qualche anno fa era un’abitudine quasi esclusivamente maschile, oggi le donne hanno cambiato atteggiamento nei confronti dell’alcol. Il nuovo ruolo sociale femminile rende il bere alcolici un “must” e l’aperitivo è un “cult” entrato nella routine quotidiana. Ogni occasione è buona per bere, sia sole che in compagnia, tanto che gli esperti analizzano il fenomeno come una vera e propria emergenza.

Perché le donne bevono?

Il gentil sesso beve per imitazione, per sentirsi parte di un gruppo, perché ci si rilassa divertendosi e soprattutto perché ci si sente più disinibite. Queste sono alcune tra le motivazioni principali del fascino che l’alcol esercita sulle più giovani, oltre alla sempre maggior offerta di luoghi e situazioni in cui si può bere agev olmente. Sembra infatti diventato del tutto normale tra le teenager incontrarsi per bere e sballarsi. Il Giovani e alcolrisultato? Le adolescenti sono abituate sin da piccole al consumo di alcolici.

Le fasce a rischio sono due: le teenager e le over 65. Se le prime consumano soprattutto birra e bevande alcoliche al gusto di frutta, le seconde scelgono vino e super alcolici. E se le giovanissime bevono per emulare i coetanei e sentirsi adulte, le donne mature usano l’alcol come rimedio per superare la solitudine, illudendosi così di stare meglio.

La soglia di guardia

Un’ampia fetta di donne bevitrici non è a conoscenza dei rischi correlati ad un consumo non controllato di alcol. Le campagne pubblicitarie associano sempre la donna al bicchiere di alcol, che diventa, in questa logica, elemento imprescindibile di seduzione e persuasione. La maggior parte delle consumatrici di alcol è convinta di bere con moderazione, ma in realtà non ha ben chiaro quale sia la soglia di rischio. Per le donne sono ritenute poco pericolose dosi giornaliere che non superano i 10-20 grammi e mai assunte lontano dai pasti. Quindi consumare un bicchiere di vino o di birra al giorno mentre si mangia non espone a grandi rischi. Tuttavia nelle donne over 60 e nelle ragazzine sotto i 25 anni la soglia diminuisce.

Come non esagerare

L’Istituto Superiore di Sanità ha fornito una serie di consigli e regole utili per tenere sotto controllo l’impulso a bere.

    *       Consumare piccole dosi, riempiendo solo mezzo bicchiere e berne uno invece di due.

    *      Non portare in tavola l’intera bottiglia

    *      Appoggiare il bicchiere tra un sorso e l’altro;

    *      Tenersi occupate andando in palestra, facendo attività fisica, ascoltando musica;

    *      Non bere fuori pasto e a digiuno, ma mangiare sempre qualcosa prima di un drink;

    *      Non mescolare le bevande alcoliche

Depressione e alcolismo I rischi

L’alcol viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. Quando l’alcol non viene espulso tramite urine, feci, sudore e non rimosso dal fegato, può causare con il tempo vari disturbi. Tra questi:

    *      Diminuire la produzione degli ormoni causando scompensi al ciclo mestruale e in menopausa;

    *      Rendere maggiormente sensibili agli sbalzi d’umore e alla depressione;

    *      Causare tumori e cirrosi epatiche.

Autore: Bianca Maria Fracas - Psicologa e consulente sessuale

 


L’ALLARME DEL SERT

 

IL TIRRENO

Droga e alcol, boom di malati(*) 

A lanciare l’allarme è il Sert. Si abbassa anche l’età del consumo 

850 gli utenti censiti dal servizio in 11 mesi sono quasi raddoppiati il 15% sono tossicodipendenti 

PAOLA SILVI 

5.1.10 PONTEDERA. Sono sempre più giovani i consumatori di droga. Hanno meno di 16 anni, alcuni addirittura arrivano a 14, e nella maggioranza dei casi abbinano ai classici spinelli, la polvere bianca ed altre sostanze stupefacenti. Ci sono però in agguato anche dipendenze come il gioco d’azzardo patologico e internet.

 A lanciare l’allarme è il Sert di Pontedera che fotografa un aumento sensibile di domande di trattamento per i giovani under 16. Sono 850 gli utenti registrati dal Sert da gennaio a novembre del 2009. Di questi solo una quindicina riguardano soggetti minorenni. Una cifra esigua certo, ma significativa, se si pensa che nell’arco di un anno sono quasi raddoppiati. Si può dunque parlare di tendenza? «Non sappiamo se questo sia un fenomeno destinato a durare o meno - spiega Milo Meini, responsabile del dipartimento dipendenze del Sert pontederese - quello che sappiamo è che non riguarda esclusivamente i nostri territori, ma è una situazione che abbraccia tutta la nazione». Situazione che va di pari passo all’incremento generale dell’utenza che bussa al Sert ogni mattina.

 «Nel 2009 - traccia un primo bilancio Meini - siamo stati presi letteralmente d’assalto. La maggior parte arriva da noi di sua spontanea volontà ma ci sono anche le segnalazioni delle prefetture, delle istituzioni come la scuola o delle famiglie».

 I numeri parlano chiaro. Dall’adolescente al vecchio eroinomane al professionista quarantenne che non sa come ha fatto a cacciarsi in questo guaio, le richieste sono cresciute nel giro di 11 mesi del 49%. Il 10% riguarda le dipendenze da alcol, il 15% le tossicodipendenze e poi concludono il quadro i tabagisti e gli altri “cultori dell’eccesso”. «Non dimentichiamoci - aggiunge - che si tratta quasi sempre di patologie croniche». Tra le sostanze, per entrare nello specifico, la cocaina è la più diffusa e mantiene così il primato ma reggono il passo anche l’eroina e l’ecstasy. Tra le nuove droghe gli psicostimolanti e gli allucinogeni preoccupano meno gli esperti. «Per un semplice motivo - aggiunge Meini - perché è più difficile che l’assunzione di tali derivati si trasformi in dipendenza. Magari fanno da anticamera all’uso di cocaina ma raramente danno adito a fissazioni». E non è un caso che proprio su questa droga si sia concentrata la sperimentazione. «Di due tipi - continua il responsabile del Sert - farmacologica e residenziale. Quest’ultima prevede la permanenza, per un periodo che varia dagli 8 ai 10 giorni, del malato in una casa di cura con l’aggiunta di trattamenti psicologici e terapie di gruppo». Non mancano gli utenti che concludono il loro percorso di recupero. Sono stati 170 a completare positivamente il trattamento. «Vanno - conclude Meini - in remissione di lunga durata».

(*)NOTA: chiamarli “malati” è togliere loro ogni responsabilità. Le persone con problemi di sostanze sono “responsabili” del proprio comportamento.


forse perche’ sono aumentati i controlli?

 

il gazzettino di  padova

LA STATISTICA

Sempre più ubriachi al volante

Martedì 5 Gennaio 2010,

(L.Lev.) Aumentano le persone sorprese alla guida sotto l’effetto dell’alcol. Nel 2009 gli agenti del comando della polizia locale dell’Unione dell’Alta Padovana ne ha sorprese 277 su un totale di 416 controlli. Tra gli automobilisti trovati positivi all’alcoltest, 266 sono stati uomini e 11 le donne. Un dato in aumento del 72,5%.

      In 57 casi è stato superato il limite consentito di 0,5 grammi per litro: 51 automobilisti avevano un tasso alcolemico fino a 1,5 g/l, e sei invece coloro che l’hanno superato abbondantemente.

 


ECCO COSA COMBINANO LE BEVANDE ALCOLICHE

 

INCIDENTI STRADALI

 

EMILIA ROMAGNA

LA GAZZETTA DI MODENA

Investe ciclista e fugge, era ubriaco

04 gennaio 2010   pagina 17   sezione: PROVINCIA

  4.1.10 SAN FELICE. Una 33enne stata investita da un’auto mentre percorreva in bicicletta via Grande a Rivara di San Felice e ha riportato ferite che ne hanno reso necessario il ricovero in ospedale. L’automobilista è fuggito, ma è stato seguito da due testimoni che hanno allertato la polizia stradale. Il conducente è stato rintracciato e portato in commissariato; era positivo all’alcol test.  L’incidente è accaduto poco dopo le 18.30 su via Grande nella frazione sanfeliciana di Rivara.  La donna, M.C., una straniera di 33 anni, era in sella alla sua bicicletta quando è stata investita da una Peugeot 206 che, anzichè fermarsi, è fuggita lasciando la donna sul posto, riversa nel fossato dove era finita.  I due mezzi procedevano nella stessa direzione di marcia.  L’impatto con la vettura è stato violento, tanto che l’automobile ha riportato la rottura del parabrezza.  Due sanfeliciani che con la loro auto erano dietro la Peugeot si sono però accorti di quanto era accaduto e hanno seguito l’automobilista fino a casa, proprio in centro a Rivara.  L’uomo, M.F., un artigiano 40enne originario di Castelmassa, dove ancora lavora insieme al fratello, nell’entrare nel cortile di casa ha anche urtato e danneggiato il cancello. I due testimoni, dopo avere chiamato i soccorsi per la donna ferita, hanno avvisato la polizia stradale che è arrivata sul posto.  L’automobilista è stato quindi identificato; gli agenti si sono recati nella sua abitazione, nei pressi di via Estensi, e lo hanno prelevato e condotto in commissariato dove è stato sottoposto all’alcol test risultato poi positivo. Aveva dunque un tasso alcolico nel sangue non compatibile con la guida di un’autovettura. Per lui scatta quindi la denuncia.  Nel frattempo i sanitari del 118, accorsi sul luogo dell’investimento, hanno stabilizzato la ragazza e l’hanno trasportata all’ospedale di Baggiovara dove è stata ricoverata e sottoposta alle cure del caso. Non versa comunque in gravi condizioni.

 


TOSCANA

IL TIRRENO

Cinese ubriaco alla guida

va a sbattere contro auto in sosta

EMPOLI. Guidava ubriaco in piazza Guido Guerra e ha urtato alcune auto in sosta. E’ stata chiamata una volante della polizia.

 Il guidatore, che è di origine cinese e che proveniva da Fucecchio, è stato sottoposto al test per stabilire il tasso alcolemico. E’ risultato positivo con un livello pari a tre volte quello consentito dalla legge.

 Per questo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Gli hanno poi ritirato la patente e sequestrato l’auto.

 


DENUNCE

 

VENETO

IL MATTINO DI PADOVA

Barista, disoccupato, bidello: i nuovi cocainomani

04 gennaio 2010   pagina 13   sezione: CRONACA

  Una barista, un dipintore, un agente di commercio, un bidello e un disoccupato: sono questi i primi cinque positivi alla cocaina del 2010, scoperti dalla polizia durante un controllo stradale che si è concluso con 22 patenti ritirate.  Di questi cinque, quattro, oltre che troppo alcol, avevano assunto anche sniffato cocaina e fumato cannabinoidi. Solo uno (il bidello) si era «limitato» al solo mix alcol-cocaina. I cinque sono stati segnati al prefetto e privati del permesso di guida per almeno un paio di mesi. Nel dettaglio si tratta di una barista di 25 anni residente a Padova che stava rincasando dopo una serata trascorsa in un locale pubblico insieme alle amiche, di un dipintore di 27 anni residente a Noale che aveva passato la serata al Bowling di Padova, di un agente di commercio di 44 anni (residente in città) di ritorno dal centro cittadino, di un bidello di 34 anni di Padova che aveva bevuto al «Prvlg» di via Longhin (lo ha dichiarato agli agenti lui stesso) mezzo litro di vino e una grappa, e di un disoccupato di 27 anni, padovano, che era stato in discoteca.  Le altre dieci patenti sono state ritirate solo per eccesso di alcol: fra i sanzionati spicca una padovana di 29 anni che aveva un tasso alcolemico pari a 2,3 grammi di alcol nel sangue, ovvero quasi cinque volte più del consentito (il limite per legge è 0,5 g/l). Gli agenti hanno ritirato anche sette patenti per eccesso di velocità (i veicoli viaggiavano a 40 km/h più del limite) e elevato altre tredici multe. In totale sono stati decurtati 260 punti.  Il pattuglione anti stragi è stato organizzato dalla polizia e dai colleghi della Stradale nell’ambito della campagna di prevenzione contro le stragi del sabato sera voluta dall’allora prefetto Michele Lepri Gallerano e rinforzata dal suo successore Ennio Mario Sodano. Il servizio ha visto anche la presenza all’ospedale Sant’Antonio dei medici del Sert (che hanno effettuato le analisi) alle dipendenze del direttore Andrea Vendramin.  Fin qui le note dolenti. Ai 52 guidatori controllati e negativi all’alcoltest la Polstrada ha regalato biglietti d’ingresso allo Showroom di Noventa Padovana. Così come promesso dopo l’avvio dell’iniziativa «Brindo con prudenza» che la Polstrada ha messo in cantiere insieme alla fondazione Ania e all’associazione italiana imprenditori dei locali da ballo e che continuerà anche nelle prossime settimane. - (Paolo Baron)

 


TOSCANA

IL TIRRENO

Ebbro al volante e con un trans in auto

 04 gennaio 2010   pagina 06   sezione: MASSA

 SARZANA. Superlavoro, la scorsa notte, per i militari dell’Arma della compagnia di Sarzana impegnati nei controlli sul vialone di Marinella.  Come spesso accade, nelle maglie sono finiti diversi automobilisti.  La situazione più grave quella di un meccanico 36enne della Spezia: oltre ad essere stato trovato alla guida in stato di ebbrezza, per cui gli è stata bloccata l’auto ed è stato denunciato, aveva con sé un transessuale; quindi, è scattata anche la supermulta prevista dall’ordinanza del Comune di Sarzana. Era l’1,30 circa, davvero un sabato sera trasgressivo finito nel peggiore dei modi.  Leggermente meglio è andata a un autotrasportatore massese di 50 anni: per lui, risultato positivo all’alcoltest, “solo” una denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro dell’auto. Erano le 4, ha dovuto far fare una levataccia a un amico che lo andasse a riprendere.  Fermati anche due carraresi: un 35enne è risultato senza patente e senza il tagliando dell’assicurazione; un 31enne, invece, senza patente. Per entrambi, per ora, non ci sono stati provvedimenti o verbali di contravvenzione, perché hanno spiegato che si trattava di pura dimenticanza; al più presto però devono portare al comando in visione i documenti.

 


IL TIRRENO

Alcol al volante, auto sequestrata 

5.1.10 PISTOIA. Due persone sono state denunciate dalla polizia nel corso dei controlli predisposti durante lo scorso finesettimana, una per ricettazione e vendita di prodotti contraffatti, l’altra per guida in stato di ebbrezza.

 Ad essere sorpreso al volante con un tasso alcolico nel sangue di quasi quattro volte quello consentito dalla legge, è stato un pistoiese di 53 anni. Poco prima della mezzanotte di sabato, l’uomo è stato visto zigzagare alla guida della sua Renault Cangoo nei pressi di Villa di Piteccio, per poi fermarsi in mezzo alla strada e, dopo un po’, ripartire. Qualcuno ha chiamato il 113 e sul posto è arrivata una volante della questura. Sottoposto all’etilometro, i due consecutivi esami hanno evidenziato valori di 1,77 e 1,93 (a fronte del limite di 0,5). L’uomo è stato denunciato, l’auto sequestrata.

 Sempre sabato, gli agenti della volante hanno denunciato in centro un ambulante senegalese che vendeva borse Prada contraffatte. Alla vista dei poliziotti, il 54enne ha cercato di scappare ma è stato raggiunto nei pressi della sua auto, dove aveva altro materiale con griffe falsificate. Agli agenti ha confessato di aver acquistato le borse - di buona fattura - in un magazzino clandestino nella provincia di Napoli.

 


IL TIRRENO

All’etilometro un tasso record 

5.1.10 ROSIGNANO. Fermato sulla Ligier dai carabinieri. T.E. 51, muratore, di Rosignano aveva un tasso alcolemico di 3,33 gr/l, quasi sette volte superiore ai limiti. Denunciato.

 


MARCHE

IL CORRIERE ADRIATICO

Guidavano ubriachi Ritirate cinque patenti

5.1.10 Amandola Cinque patenti ritirate sul litorale della Provincia di Fermo nella nottata tra domenica e lunedì. Tutti sotto i 35 anni gli automobilisti fermati dalla polizia stradale di Amandola nel primo week-end del nuovo anno. Tutti accomunati dalla stessa sorte: patente ritirata in quanto ubriachi alla guida della propria autovettura. Proseguono i controlli finalizzati a porre un freno alle stragi del sabato sera. Servizi in strada soprattutto durante le feste e i week-end che continueranno a ritmo serrato. In totale, oltre ai cinque automobilisti rimasti senza patente, sono state tredici le infrazioni al codice della strada rilevate dagli agenti di Amandola, tra queste c’è la guida senza cinture e la mancanza di revisioni dell’auto che si stava guidando.

 


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Tenta investire carabinieri che sparano alle gomme, arrestato

05-01-2010

Non si è fermato all’alt, ha tentato di investire due carabinieri che hanno poi sparato alle gomme dell’auto. Il giovane, 21 anni, risultato positivo ai test di alcol e droga, e’ stato poi bloccato e arrestato. Si chiama Castrese Passaro, e’ originario di Calvizzano ed è incensurato. Dovra’ rispondere di tentato omicidio e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. E’ accaduto a Giugliano in Campania. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Varcaturo e dai colleghi della compagnia di intervento operativo del battaglione Sicilia, il giovane, alla guida di una Lancia Y, mentre transitava lungo via Lago Patria, non si è fermato all’alt dei militari a un posto di controllo rifugiandosi in uno spiazzale senza illuminazione pubblica. Quando i militari si sono avvicinati all’auto, il giovane e ripartito all’improvviso cercando di investire un brigadiere e un maresciallo che per evitare l’impatto si sono gettati a terra sparando contro le gomme dell’auto e riuscendo a colpire quella anteriore destra. Con una ruota a terra il giovane ha ripreso la fuga lungo via Domitiana e cercando anche di far finire fuori strada un auto dei carabinieri che lo aveva affiancato. Tutto è terminato quando il carabiniere alla guida della gazzella ha costretto il giovane a entrare nel parcheggio di un supermercato dove poi e’ stato bloccato e arrestato.

 


Giovedì, 07 Gennaio 2010

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