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Emilia Romagna - Incidenti e feriti in calo e in linea con i dati nazionali del 2008, rispettivamente -5,8% e -6,5%

Male i morti. Rimane inchiodato da anni il dato, con ancora 529 vittime sulle strade della regione (11,2% del totale), appena 2 in meno rispetto al 2007
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(Asaps) I dati Istat sull’incidentalità stradale del 2008 confermano che l’Emilia Romagna rimane una regione ancora ad alta vocazione infortunistica, soprattutto per la gravita degli incidenti.
L’incidentalità con 21.744 sinistri registrati è diminuita del 5,8% , rispetto ai 23.074 incidenti del 2007, e i feriti sono stati 29.746, scendendo per la prima volta da anni sotto la fatidica soglia dei 30.000 con un calo del 6,5%. Due percentuali migliori del dato nazionale che vede una diminuzione di queste voci rispettivamente del 5,1% e del 4,6%.
E’ sul versante della mortalità che le cose non vanno per niente bene. Infatti nel 2008 sulle strade della regione sono stati stesi ancora 529 lenzuoli bianchi, appena 2 in meno rispetto ai 531 del 2007 e una percentuale in calo di un impercettibile 0,4%. Anche nel 2006 le vittime furono 539. Insomma in Emilia Romagna non si riesce a scalfire il dato della sinistrosità grave e mortale. Nella regione si conta il 11,2% delle vittime totali nazionali.
Crediamo sia giunto il momento di capire il perché di questa condizione di rischio sedimentato. E’ il sistema stradale che incide su questa micidialità? E’ il modello motoristico?
E’ l’eterogeneità della mobilità stradale, tante moto, molto trasporto pesante? E’ il sistema urbano? E’ urgente a questo punto una analisi puntuale dei perché di una condizione di rischio non più accettabile e non omogenea nel territorio.
L’esame dei dati delle singole province ci dice che i numeri di Bologna sono migliori di quelli regionali su tutte le voci. Gli incidenti sono stati 4.884, cioè 314 in meno con un calo del 6%, i feriti sono stato 6.624 con 663 ingressi in meno negli ospedali e un bel -9,1%. I morti sono stati 99 (finalmente si è scesi sotto quota 100), 4 in meno del 2007 -3,9%, un calo però inferiore rispetto a quello nazionale.
Molto bene Modena con un calo degli incidenti del 6,7% e dei feriti del 6,1%, ma soprattutto nel numero dei morti che sono stati 50, ben 23 in meno rispetto ai 73 del 2007 e una diminuzione record del 31,5%.
Buoni anche i numeri di Reggio Emilia dove gli incidenti calano del 4,9%, i feriti solo del 3,9%, ma i morti sono stati 60, con una diminuzione di 6 pari a -9%.
Appena positivi i dati di Rimini con modestissimi -1% degli incidenti e -0,3% dei feriti. Ma con 4 morti in meno, 34 nel 2008, rispetto ai 38 del 2007 e un calo del 10,5%.
Anche la provincia di Forlì-Cesena ottiene dei discreti risultati -5,3% e -5,9% rispettivamente gli incidenti e i feriti, mentre i morti sono stati 54 solo 3 in meno rispetto ai 57 dell’anno prima, -5,3%, un dato migliore di quello regionale, ma peggiore di quello nazionale.
Ma quali sono state le province che hanno ribaltato la sequenza dei numeri positivi sulla mortalità della regione? Eccole.
Cominciamo con Parma. Buona la diminuzione degli incidenti -9,7% cioè 186 in meno e dei feriti 299 in meno -11,5%, ma i morti schizzano da 44 a 57, vale a dire 13 in più e un balzo del 29,5%.
Segue Ferrara con lo stesso percorso, infatti pur avendo fatto segnare percentuali positive, anche se modeste, nel numero di incidenti e feriti rispettivamente -3,9% e -3,4%, registra un notevole incremento nel numero delle vittime che sono state 61 contro le 49 del 2007, ben 12 in più e un aumento del 24,5%.
L’elenco dei dati deludenti sulla mortalità prosegue con Ravenna. La provincia di Galla Placidia registra un calo di 173 incidenti -7,8% e di 266 feriti -8,4%. Ma le vittime passano da 59 a 67, + 8 e un incremento del 13,5%.
Infine Piacenza dove gli incidenti sono stati 94 in meno con una diminuzione del 6,5% e gli ingressi al pronto soccorso sono calati di 154 -7,4%. In crescita purtroppo il numero delle vittime passate da 42 nel 2007 a 47 nel 2008 +11,9%.
Insomma un chiaro/scuro fra le 9 province con un dato complessivo preoccupante che va analizzato con attenzione e competenza.

Forlì, lì 14.11.2009

Giordano Biserni
Presidente Asaps

© asaps.it
Sabato, 14 Novembre 2009
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