Ancora una volta colpisce il dato che gli incidenti addebitabili allo stato psicofisico del conducente siano solo il 3,12% del totale, in sostanza i cosiddetti incidenti alcol-narco correlati. Quelli da ebbrezza da alcol sarebbero appena 2,12%, quelli da sostanze stupefacenti un trascurabile 0,34%. Sarebbe opportuno verificare (come sostiene da tempo l’Asaps) quanti sono gli incidenti da alcol e sostanze fra i mortali e fra quelli che causano ferite gravi e invalidanti. Va rivisto anche il sistema di raccolta dei dati durante i rilievi. In molti casi emerge la sola violazione della norma di comportamento (velocità, contromano, mancata precedenza, semaforo) e non la causa scatenante sottostante che spesso è riconducibile all’alcol e alla droga. E’ indilazionabile cominciare poi a distinguere bene fra quei 310.739 feriti quante sono le lesioni gravi e irreversibili e quelle mortali. Il dato complessivo dei feriti oggi accomuna infatti chi si schiaccia un’unghia o ha subito un "sospetto" colpo di frusta insieme al tetraplegico che si trova nell’ospedale di Montecatone di Imola o chi rimane in coma irreversibile per anni in una clinica specializzata (un triste esempio è Eluana Englaro). Ecco questo è un aspetto che va ben distinto e analizzato. Scopriremmo che l’incidenza dell’alcol e delle sostanze è molto, molto più pervasiva. Se oggi gli incidenti della strada sono calati di un altro 7,8% con 400 morti in meno, la motivazione va ricercata sicuramente anche nell’intensificazione dei servizi di controllo con l’etilometro da parte delle forze di polizia dello Stato e Locali. Forlì, lì 13.11.2009
Giordano Biserni Presidente Asaps
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