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Rassegna alcol e guida del 13 e 14 novembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

C’E’ LA CRISI DEL VINO ED ALLORA I PRODUTTORI CERCANO IN TUTTI I MODI DI AUMENTARNE I CONSUMI INVENTANDOSI SEMPRE IDEE NUOVE.
ANCHE I CAT STANNO DIMINUENDO, PERCHE’ NON INVENTARE QUALCHE COSA DI NUOVO ANCHE NOI?
QUALCUNO SUGGERIVA DI APRIRE LE PORTE DEI CLUB, COPIANDO I VITICOLTORI CHE PUBBLICIZZAVANO  LA MANIFESTAZIONE “CANTINE APERTE”.
ALTRI PROPONGONO I CAT IN PIAZZA, UNA MANIFESTAZIONE CHE VEDREBBE NELLO STESSO GIORNO IN TUTTE LE PIAZZE D’ ITALIA LA PRESENZA DI GAZEBI, COME GIA’ FANNO DIVERSE ALTRE ASSOCIAZIONI CHE VENDONO FIORI, MELE, ARANCE ECC.
IMPORTANTE E’ FARE QUALCHE COSA PER FARCI CONOSCERE SEMPRE DI PIU’.


WINENEWS

SIENA - 12 NOVEMBRE 2010, ORE 16:11
NELLE BODEGAS IN SPAGNA, DAI VIGNERONS IN FRANCIA, LUNGO LE ROTAS DOS VINHOS IN PORTOGALLO E NELLE CITTA’ DEL VINO E CANTINE DEL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO IN ITALIA: IL 14 NOVEMBRE GLI ENOAPPASSIONATI CELEBRANO LA “GIORNATA EUROPEA DELL’ENOTURISMO”
Alla scoperta delle bodegas nelle regioni vitivinicole di Spagna, ospiti dai vignerons nei grandi territori del vino di Francia, lungo le Rotas dos Vinhos dall’oceano all’entroterra in Portogallo o nelle Città del Vino e nelle cantine del Movimento Turismo del Vino di tutta Italia: il 14 novembre gli enoappassionati celebrano la “Giornata Europea dell’Enoturismo”, l’edizione n. 2 dell’evento promosso da Recevin, la rete delle Città del Vino d’Europa, dedicata ad un fenomeno, quello del turismo all’insegna del wine & food, che solo in questi Paesi muove ogni anno 20 milioni di amanti del buon bere da tutto il mondo (info & eventi: www.recevin.net; www.movimentoturismovino.it).
Dai 5,5 ai 6 milioni sono gli enoappassionati in giro per l’Italia, per un volume di affari che vale 3 miliardi di euro (+20% nel 2009 sul 2008), ma il turismo del vino vola anche in Francia con 7,5 milioni di appassionati di Bacco, in Spagna dove gli enoturisti sono 6 milioni, e in Portogallo con 1 milione di viaggiatori amanti del wine & food alla scoperta dei territori del vino. “Sempre di più la vera risorsa di questi Paesi è il turismo enogastronomico - sottolinea il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - che non conosce crisi, come dimostra ogni anno il suo trend in crescita continua. E la nostra mission è proprio quella di mantenere e custodire i territori che rendono unici i vini italiani nel mondo”.
Per il presidente del Movimento Turismo del Vino Chiara Lungarotti “sposare la Giornata Europea dedicata all’Enoturismo è una ottima occasione per rafforzare l’obiettivo che accomuna a livello europeo numerosi Paesi e realtà: portare i turisti nei territori dove il vino nasce, conquistando nuove fasce e nuovi mercati. Questo obiettivo oggi può essere raggiunto attraverso la creazione di strumenti innovativi, come pacchetti turistici dedicati o tecnologie multimediali che consentano all’utente di organizzare e realizzare autonomamente il proprio viaggio nel mondo del vino”.
E la “Giornata Europea dell’Enoturismo” sarà una vera e propria festa per tutti gli amanti del nettare di Bacco, che potranno essere protagonisti di degustazioni e visite guidate nei vigneti, alla scoperta dei prodotti tipici della tradizione europea, lungo le Strade del Vino d’Europa e nelle cantine che apriranno le loro porte per l’occasione. L’Italia del vino aprirà agli enoappassionati con le sue piccole e grandi Città del Vino - come Bomporto in Emilia Romagna, Castiglione in Teverina nel Lazio o Furore in Campania, ma anche nel Parco Nazionale delle Cinque Terre in Liguria - e con le cantine del Movimento Turismo del Vino. Quest’anno, infatti la “Giornata Europea dell’Enoturismo” coincide con la festa di San Martino in Cantina, evento realizzato nelle cantine socie del Movimento Turismo del Vino di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto per godere tutto il piacere del vino novello e dei grandi vini invecchiati alla loro prima uscita ufficiale.

UNA LETTERA SCRITTA A PIU’ MANI PER RICORDARE LA SCOMPARSA DI UN AMICO DEI CAT

L’ADIGE

Lettere
La scomparsa del dottor Paolo Setti rattrista molte persone, molte famiglie della nostra comunità. È stato un professionista che ha saputo mettere al centro la persona, non la sola diagnosi o la sola terapia. Il parlare con lui era davvero paritario, quasi si piegava  ad ascoltarti. Ecco, il saper ascoltare la gente era una sua caratteristica a dire il vero non comune nella sua professione.  Ma tra tutte queste persone, oggi tristi, che lo hanno conosciuto alcune gli devono molto. Sono quelle famiglie che lui verso la fine degli anni ottanta ha seguito passo dopo passo nel problema  alcolcorrelato. Il “ mitico” dottor Setti ha aperto la strada al mondo dei club nella nostra comunità ed ha seguito per qualche tempo le famiglie con quel problema. Ed erano anni difficili quelli, era ancora il tempo in cui si parlava di alcolizzati, il tempo dove la medicina cercava soluzioni improbabili.  Lui ha fatto suo l’approccio del club al problema e ci ha creduto da subito motivando e convincendo le famiglie a frequentarlo per mettere a punti un nuovo stile di vita. Ed oggi tutte le famiglie dei club della Vallagarina e non solo lo ricordano volentieri anche se con il cuore spezzato dalla tristezza. A noi piacerà ricordarlo nel tempo magari dando il suo nome al prossimo club che sarà aperto  nella nostra comunità. Così, per sentire ancora il suono del suo nome nei percorsi di salute liberi dall’alcol.
A questa espressione di cordoglio si uniscono anche gli amici operatori del  Servizio di Alcologia  del Distretto Sanitario di Rovereto  con il quale ha sempre collaborato offrendo il suo tempo e le sue capacità professionali  ma soprattutto umane.
Alla moglie e alle figlie va  un caro abbraccio di cordoglio.
Le famiglie dei club delle Acat  Vallagarina di Rovereto e Montalbano di Mori assieme e Servizio  di alcologia di Rovereto.

DAL FORUM NUTRIZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA

CORRIERE DELLA SERA - FORUM NUTRIZIONE

Alcol e droghe
Raffaella Sabato, 13 Novembre 2010
Gentile Dottore, La seguo sempre e ho trovato nelle linee guida e nel forum quelle informazioni necessarie per adottare uno stile di vita sano. La ringrazio molto per questo servizio.
A proposito del Suo post sull’alcol, Le invio per conoscenza il link ad un articolo apparso ieri http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina/articolo/lstp/374719/. Gradirei un suo commento. Grazie e cordiali saluti.

Risponde Andrea Ghiselli Sabato, 13 Novembre 2010
Be’, intanto non sono "gli" scienziati italiani, ma "tre" scienziati italiani. Io per esempio non sono d’accordo con loro e siamo già 3 a 1...poi qualcun altro lo racimoliamo...insomma.
Si insiste sul fatto che chi beve pochino può avere effetti benefici: intanto è tutto da dimostrare che l’associazione esistente (ed esiste, non c’è dubbio) tra consumo di piccole dosi di alcol e mortalità cardiovascolare sia spiegabile con l’alcol. E’ come dire che l’acqua minerale fa ingrassare perché l’aumento di consumo di acqua minerale è associato all’aumento di obesità. E’ una associazione pura e semplice. Ma ammesso e non concesso che sia l’alcol a piccole dosi non dimentichiamo che anche la morfina a piccole dosi ha effetti benefici, anzi, viene usata in medicina. Anche la cannabis ecc ecc. Non c’entrano le dosi perché in quel lavoro vengono presi gli effetti della sostanza a prescindere dalla dose. E quello che emerge è che tra tutte le sostanze stupefacenti, l’alcol è quello cui è legata una maggiore pericolosità. Che poi il bicchiere del vino a pasto non abbia tutto questo grande rischio (ma un po’ ce l’ha) grazie, non bisogna scomodare lo scienziato, lo vediamo tutti...così come vediamo tutti che un po’ di morfina sapientemente usata fa più bene che male

CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE

Ancora su alcol e droghe
alessandro sbarbada Sabato, 13 Novembre 2010
Caro Ghiselli, mi permetto di aggiungere una mia nota al commento all’articolo de LA STAMPA a titolo Alcol peggio delle droghe? Gli scienziati italiani: "un’assurdità", segnalato da Raffaella.
La tecnica di comunicazione utilizzata in quell’articolo è quella cara a un conduttore di TG sempre abbronzato, ovvero prendere tre persone d’accordo tra loro e farle commentare uno stesso fatto, così che uno rafforzi il pensiero dell’altro, e lo spettatore alla fine si convinca che quella sia la verità.
In realtà è solo il parere di tre persone.Posso assicurare che per chi si occupa di alcologia lo studio pubblicato da THE LANCET non fa che confermare in maniera autorevole cose sacrosante e risapute da tempo, anche se poco divulgate dalla popolazione.
Solo pochi giorni dopo i media hanno dato risalto ai dati allarmanti ("dati choc") sul numero dei morti da cocaina: IN EUROPA sono mille morti. Chi si è allarmato, con la sigaretta in una mano e il bicchiere del vino nell’altra, forse non ha pensato che, SOLO IN ITALIA, di fumo e di alcol muoiono ogni anno più di centomila persone.

Risponde Andrea Ghiselli Sabato, 13 Novembre 2010
Sono perfettamente d’accordo. Non so come non ci si possa rendere conto della pericolosità sociale di una sostanza così diffusa nella popolazione e che viene immancabilmente associata a tradizione e salute...ma pare che sia così

OGGI ENTRA IN VIGORE LA LEGGE CHE PREVEDE GLI ETILOMETRI NEI LOCALI

ANSA

A MEZZANOTTE SCATTA OBBLIGO KIT MISURA-ALCOL NEI LOCALI
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Dalla mezzanotte scatta l’obbligo per i gestori di bar, ristoranti e locali di mettere a disposizione dei clienti il kit ’fai da te’ per la misurazione del tasso alcolico e di affiggere le tabelle previste dal nuovo codice della strada. Tabelle e ’precursori’ (i kit per la rilevazione del tasso alcolico), informa la Fipe, ’’consentono al cliente di affrontare piu’ serenamente la guida ed evitare, in caso di fermo delle forze dell’ordine, di incorrere nelle sanzioni previste per la guida in stato di ebbrezza’’. Il limite di legge da non superare e’ quello di 0,5 gr. di tasso alcolemico. Per esempio il valore 0,5 corrisponde a 3-4 bicchieri di vino per una donna di 60 kg a stomaco pieno o a poco meno di mezzo litro per un uomo di 80 kg, sempre a stomaco pieno(*). Per alcune categorie di conducenti permane tuttavia il tasso zero di alcol nel sangue per poter guidare. Le sanzioni prevedono la confisca dell’auto per il consumatore che supera il livello 1,5 di alcolemia. Gli obblighi riguardano tutti i locali che somministrano alcolici (quindi anche circoli, agriturismi, chioschi, camion e baracchini, enoteche, alberghi, campeggi, fiere, sagre, feste varie e simili), la cui attivita’ si protrae oltre la mezzanotte. (ANSA).
(*) Nota: è sempre pericoloso fare esempi perché il tasso alcolemico varia da persona a persona! Per esempio: se io bevessi mezzo litro di vino a pasto non riuscirei più ad alzarmi da tavola perché sono tanti anni che non tocco più bevande alcoliche!

QUIBRESCIA.IT

Alcol tester in tutti i locali notturni
venerdì 12 novembre 2010
(s.s.) Da sabato 13 novembre tutti i locali pubblici in cui si somministrano alcolici dopo la mezzanotte dovranno mettere a disposizione gli alcol tester.
Quest’obbligo per i commercianti è l’ultimo a entrare in vigore fra quelli emanati nel luglio scorso nella legge 120 "Disposizioni in materia di sicurezza stradale". Da agosto, infatti, è già in atto il divieto di vendere alcolici da asporto dalle 22 alle 6, mentre nelle aree di servizio autostradali il divieto scatta dalle 2 alle 6. Inoltre alcolici e superalcolici sono vietati in tutti gli esercizi dalle 3 alle 6.
Tutti i ristoratori, proprietari di bar, discoteche, alberghi e locali notturni, quindi, dovranno dotarsi di un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, del tipo precursore chimico o elettronico, da posizionare almeno ad una uscita del locale. L’inadempienza dell’obbligo farà scattare una multa all’esercente da 300 a 1200 euro.
La normativa non scende nel dettaglio rispetto alla tipologia di rilevatore da utilizzare, perciò ogni commerciante potrà scegliere se dotarsi di uno automatico, il cui costo può arrivare anche a 2000 euro, oppure mettere a disposizione della clientela quelli chimici monouso. Il gestore potrà anche decidere se far pagare al cliente l’utilizzo dell’alcol tester oppure no.
Una libertà di azione che, almeno in parte, sembra vanificare l’efficacia del provvedimento di prevenzione, anche perché la legge impone che il tester debba essere presente nel locale notturno, non che debba essere usato né che il ristoratore possa obbligare i suoi clienti a controllare il proprio tasso alcolemico anche di fronte ad uno stato di evidente ubriachezza.
"Forse sarebbe stato più utile fare distinzione fra le varie tipologie di locale", ha spiegato Raffaele Chiappi, presidente Fiepet Confesercenti di Brescia, "anche perché realtà molto piccole hanno avuto difficoltà a trovare una collocazione a questi apparecchi". E se da un lato l’associazione di categoria è concorde nel rilevare che il problema dell’abuso di alcol esiste soprattutto fra i più giovani, dall’altra suggerisce che il provvedimento si poteva affrontare diversamente.
"Si potevano coinvolgere le associazioni, anche quelle dei produttori di alcolici, per fare un lavoro davvero efficace", è l’opinione di Walter Zugno, vice presidente Fiepet, "è necessaria una cultura sul territorio che disincentivi l’abuso di alcol. Bere in sé non fa male, il problema sta nella quantità e nelle qualità di ciò che si beve, (*) sono contrario alla vendita di vino a prezzi stracciati".
Il coordinatore Fiepet Confesercenti Stefano Boni ha spiegato che tutti gli associati sono stati avvisati per tempo della scadenza, così come sono state distribuite le tabelle sul tasso alcolemico ora obbligatorie all’entrata, all’uscita e all’interno degli esercizi pubblici.
"Sappiamo che ci sono stati problemi tecnici per adempiere a queste norme, così come abbiamo capito che questa legge è stata subita più come una imposizione che come una soluzione al problema", ha detto Boni. "Tuttavia rivolgiamo l’ultimo invito ai nostri associati per attivarsi e prepararsi al 13 novembre con tutte le carte in regola".
(*) Nota: l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che anche piccole quantità di bevande alcoliche sono un rischio per la nostra salute.

IL SECOLOXIX.IT

La rivolta degli esercenti contro l’obbligo del drink-test
13 novembre 2010   | Gianluigi Cancelli
SAVONA
E il questore Vittorino Grillo ha convocato per i primi giorni della prossima settimana un vertice con le categorie
Etilometro obbligatorio a partire da oggi nei locali pubblici che restano aperti oltre la mezzanotte e nei quali si servono bevande alcoliche, e nel savonese scoppia la polemica. Le prime proteste arrivano da parte della Confesercenti, non tanto per quanto riguarda la nuova norma ma sul fatto che a dover fornire ai clienti lo strumento per poter controllare il proprio tasso alcolemico debbano essere i titolari degli esercizi commerciali. «Per gli esercenti si tratta dell’ennesimo balzello - accusa il presidente provinciale Franco Zino - e poi è una finta soluzione del problema». L’argomento è senza dubbio estremamente delicato, tanto che proprio ieri pomeriggio il questore Vittorino Grillo, d’intesa con il prefetto Claudio Sammartino, ha deciso di convocare per i primi giorni della prossima settimana, quasi certamente martedì o al massimo mercoledì, un vertice in questura al quale prenderanno parte anche i responsabili provinciali delle associazioni di categoria, vale a dire Confcommercio e Confesercenti. «Per il momento - si limita a sottolineare il capo di gabinetto della questura Massimo Molinari - possiamo solo dire che i controlli non saranno immediati e scatteranno in maniera graduata». Da oggi, quindi, tutti gli esercizi commerciali che restano aperti oltre le 24 e che somministrano bevande alcoliche (pub. bar, ristoranti, pizzerie e discoteche) dovranno munirsi di un etilotest monouso che dovrà essere messo a disposizione “dei clienti che desiderino verificare il proprio stato di idoneità alla guida dopo l’assunzione di alcol”. Mentre dalle ore 3 e sino alle ore 6 del mattino è vietata la vendita di qualsiasi bevanda alcolica. Norme riguardanti la sicurezza stradale che sono previste dalla legge 120 del luglio scorso sulle quali, però, negli ambienti commerciali non tutti sono d’accordo. A partire dalla Confesercenti. «Non intendiamo assolutamente contestare la norma, anzi siamo perfettamente d’accordo sul fatto che sotto questo aspetto i controlli debbano essere sempre più frequenti e rigorosi - spiega il presidente provinciale Franco Zino - Tra l’altro già molti nostri iscritti avevano scelto di loro spontanea volontà di dotarsi di strumenti usa e getta per poter consentire ai clienti di verificare il loro tasso alcolemico. Quello che contestiamo è il fatto che la legge obblighi i commercianti a munirsi a loro spese di tali strumenti e dei cartelli con le tabelle che indicano i valori alcolemici delle bevande. Si tratta di una cosa che obbligherà i commercianti ad aumentare di almeno 50 centesimi i prezzi delle consumazioni, a scapito dei clienti». Scettico anche Fabrizio Fasciolo, presidente provinciale della Fipe Confcommercio. «Una scelta cervellotica - afferma Fasciolo - che non potrà certo influire sulla diminuzione dell’uso di alcol. Forse sarebbe stato meglio proibire di far pubblicità alle bevande alcoliche. Ma se uno dei principali sponsor della nazionale di calcio è una marca di birra...».(**)
(*) Nota: riporto un commento che ho trovato su http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2010/11/13/AMYojRFE-esercenti_rivolta_obbligo.shtml dal quale ho preso l’articolo:
13/11/2010 14:07
Mario7
poveri ristoratori, andranno in fallimento... ma per favore smettetela di piangere miseria e aumentare i prezzi quando poi girate in jaguar e mercedes e non pagate le tasse!!! iniziate a fare gli scontrini e ad essere più onesti quando si dice la faccia di bronzo!
(**) Nota: potrebbero provare a sostenere questa proposta!

INIZIATIVE DI PREVENZIONE E CONTRASTO AI PROBLEMI ALCOCORRELATI

SASSUOLO2000

Il Consiglio comunale modenese sollecita azioni di contrasto ad alcol e droga
12 nov 10 - (56) • Categoria Modena,Politica,Sociale
Il Consiglio comunale di Modena ha chiesto alla Giunta di mettere in atto tutte le misure politiche per mantenere e sviluppare, pur tenendo conto delle ristrettezze di bilancio, iniziative per ridurre il danno personale e sociale che deriva dall’uso di stupefacenti e di alcol. E’ stato approvato infatti nella seduta di ieri, giovedì 11 novembre, l’ordine del giorno presentato in corso di seduta dal Pd e approvato anche con il voto favorevole di Sinistra per Modena; contrario il Pdl, astenuta Modenacinquestelle.it.
Respinta, invece, la mozione di Pdl, Lega nord e Mpa, con voto favorevole di Pdl e Modenacinquestelle.it e contrario di Pd e Sinistra per Modena, che chiedeva al sindaco di emettere un’ordinanza per vietare in area pubblica (compresi esercizi, locali, impianti sportivi e scolastici) l’assunzione per usi non terapeutici di sostanze stupefacenti o psicotrope. Secondo l’ordine del giorno, illustrato in aula da Adolfo Morandi (Pdl), le violazioni all’ordinanza dovrebbero essere punite con sanzione amministrativa di 250 euro.
La mozione del Pd, illustrata da Luigi Alberto Pini, invita il Comune a promuovere iniziative di educazione “in un’ottica di prevenzione all’abuso, mirando all’educazione delle coscienze e alla maturazione della personalità nel rispetto delle regole civili e non focalizzando l’attenzione sulle sostanze, come se questo fosse ‘il problema’ invece che lo strumento ‘attraverso il quale si produce il problema’”.
Ad aprire il dibattito, per il Pd, è stato Maurizio Dori, che ha dichiarato di essere rimasto senza parole per la mozione dell’opposizione. “Si gioca ancora una volta sul fattore percezione per pura demagogia”, ha affermato. “Ciò che viene richiesto è già ampiamente disciplinato dal decreto del presidente della Repubblica 309/90″. Paolo Trande ha invitato a “uscire dalle rigidità ideologiche che non consentono di comprendere i problemi fino in fondo e di individuare soluzioni. Il proibizionismo da solo non basta – ha detto – dobbiamo pensare a politiche multidimensionali, che tengano insieme educazione, prevenzione, politiche di riduzione del danno e, perché no, aspetti proibizionisti”. William Garagnani ha individuato un possibile intervento di contrasto all’uso di sostanze stupefacenti in luoghi pubblici nel recupero degli spazi, “attraverso interventi legati all’arte, alla musica e alla creatività”, mentre per Luigi Alberto Pini l’applicazione della legge Fini-Giovanardi non ha portato nessun vantaggio. “Anche le Nazioni Unite hanno danno un parere negativo alle politiche proibizionistiche”, ha detto. “Bisogna creare un percorso che consenta di recuperare le persone tenendo conto che il problema droga oggi si vede meno rispetto al passato perché non riguarda solo chi sta in strada”. Michele Andreana ha aggiunto che “il fenomeno continua ad aumentare con l’uso di nuove sostanze totalmente invisibili. L’intervento che l’opposizione propone risponde solo a un perbenismo di facciata che non affronta nel profondo il problema”.
Per l’opposizione, Sergio Celloni, Mpa, ha commentato che sia l’ordine del giorno dell’opposizione che quello della maggioranza “sono accettabili, ma stiamo parlando di un problema devastante che non compete al nostro Consiglio”.
Per il Pdl, Olga Vecchi ha chiesto spiegazioni sui contenuti dell’odg del Pd: “Con la nostra mozione non entriamo nel merito del discorso droga e di chi l’assume nel privato, ma della sicurezza di chi, non facendone uso, deve subire certe situazioni nei luoghi pubblici”. Adolfo Morandi ha spiegato che l’ordinanza si propone di “lanciare un segnale, oltre alle azioni necessarie per contrastare la droga: proibire l’uso anche personale delle sostanze stupefacenti”, mentre Luigia Santoro ha ricordato che “il Consiglio dei ministri ha presentato un nuovo Piano di azione nazionale antidroga, che raccoglie indicazioni dalle Nazioni Unite adattandole alla nostra realtà. Non mi risulta – ha aggiunto – che gli interventi siano punitivi, molti sono rivolti anche alla prevenzione”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha definito l’ordine del giorno del Pd “acqua fresca”, mentre la mozione di Pdl, Mpa e Lega nord “dà la sensazione che si faccia qualcosa per combattere il degrado, anche se la sanzione di 250 euro è poco efficace. La Polizia municipale, applicando l’ordinanza, potrebbe segnalare con più convinzione casi spiacevoli e sfortunati di persone da seguire”, ha aggiunto.
Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco di Modena Giorgio Pighi, che ha sottolineato come in materia di stupefacenti, disciplina riservata allo Stato, con le ordinanze si può intervenire solo nell’ambito di quanto stabilito dal decreto Maroni “e cioè non sul fenomeno, ma sulle situazioni di degrado o isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi”.

CORRIERE FIORENTINO

Stop all’alcol dalle otto di sera
12 novembre 2010
Le scelte del comitato per la sicurezza. Pronta l’ordinanza: anticipo dell’orario in cui scatteranno i divieti per i minimarket e i locali. Non più dalle 22 (fino alle 4), ma dalle 20
Pugno duro contro i minimarket che vendono alcolici a tutte le ore. Da Palazzo Vecchio è pronta una stretta sugli alcolici da asporto nel centro storico. Con due novità di rilievo: controlli a tappeto su tutti i punti vendita e l’anticipo dell’orario in cui scatteranno i divieti. Non più dalle 22 (fino alle 4), ma dalle 20. La soluzione (che dovrebbe diventare un’ordinanza) è stata discussa, mercoledì pomeriggio, durante una riunione del comitato di ordine e sicurezza in prefettura.
L’ordinanza di divieto della vendita di alcolici è scaduta a fine settembre. Ma il Comune non l’ha rinnovata perché, dopo le modifiche al codice della strada entrate in vigore dal primo agosto, c’è stata confusione sulle competenze. Se da un lato, infatti, vengono stabilite le responsabilità del questore nella predisposizione dei provvedimenti di divieto, dall’altro si attribuiscono compiti specifici anche al sindaco. E così il Comune ha chiesto un incontro al comitato per la sicurezza per chiarire la situazione: «Le avvocature di Comune e questura si sono già attivate per stabilire esattamente a chi spetterà fare l’ordinanza», spiega il vicesindaco Dario Nardella. Ma al di là delle competenze, Palazzo Vecchio ha in mente una nuova strategia per contrastare il consumo di alcolici.
L’ipotesi è «di anticipare alle 20, o al massimo le 21 — continua Nardella— l’orario in cui scatterà il divieto di vendita. Stiamo ancora valutando quanto dovrà essere restrittiva l’ordinanza, ma siamo nella fase dei dettagli». Le parole d’ordine per il Comune diventano «determinazione e severità»: «Abbiamo intenzione — promette l’assessore — di mantenere altissima l’attenzione sul problema dell’abuso di alcolici». Chi sarà colpito dai divieti? «Tutti i rivenditori — continua — in particolare i minimarket in cui è più difficile effettuare un controllo sul consumo. Il nostro obiettivo è che finiscano di rappresentare luoghi di approvvigionamento di alcol per i giovani». Di solito questi negozi sono gestiti da stranieri nel centro storico, i cosiddetti asian market. Ma non sempre le precedenti ordinanze hanno ottenuto lo sperato effetto deterrente. Anzi. Proprio per questo, sottolinea Nardella, «insieme al divieto metteremo in campo una serie di controlli mirati sulle vendite». Ma se da un lato si inaspriscono le regole, dall’altro le ore di consumo di alcol all’interno di bar e locali si allungano. Sempre il codice della strada ha previsto che la somministrazione di alcolici può andare avanti fino alle 3.
Mentre a Firenze è in vigore la chiusura a mezzanotte, sulla base delle norme del commercio regionali: «A nostro avviso— spiega Nardella — prevarrà la chiusura a mezzanotte». In ogni caso per questo motivo gli uffici dello sviluppo economico sono stati sommersi dalle richieste di aperture prolungate e su questo fronte potrebbero quindi allargarsi le maglie: «Trovo veramente contraddittorio — afferma Nardella — che da un lato la legge abbia inasprito le norme di sicurezza e dall’altra dilati la possibilità di somministrazione». In ogni caso il consumo nei locali preoccupa meno rispetto al problema della vendita nei minimarket: «Nei negozi i giovani possono comprare quanto alcol vogliono e poi consumarlo altrove, creando degrado e insicurezza — conclude il vicesindaco — nei locali dove gli alcolici si consumano sul posto esiste maggiore controllo». La prossima settimana saranno sciolte tutte le riserve giuridiche, permettendo l’entrata in vigore dei nuovi divieti. Federica Sanna

LA GAZZETTA DI REGGIO

Un weekend dedicato al cioccolato
12 novembre 2010   pagina 19   sezione: CRONACA
Si parte dalla mongolfiera a forma di cioccolatino in piazza Prampolini, in questo weekend, per passare alle «letture cioccolatose» per bambini ed arrivare fino a Rubiera a spiegare che il cioccolato è meglio dell’alcool. Quasi sempre e soprattutto per chi è alla guida.  L’iniziativa di Confcommercio e Lindt «Le Vie del cioccolato), giunta alla 9ª edizione, si amplia sviluppando iniziative in giro per diversi Comuni della provincia e arriva fino a tutto dicembre con gli appuntamenti e le iniziative che si svolgeranno prima a Canossa e poi ad Albinea, per finire in bellezza sulle nevi di Febbio.  «Il cioccolato come filo conduttore di un’azione di marketing territoriale per aiutare il commercio e la promozione dei nostri centri storici», dice la presidente di Confcommercio Donatella Prampolini, mentre l’organizzatore della kermesse dolce per eccellenza, Paolo Cucchi, si augura di bissare il successo di pubblico delle precedenti edizioni. Dopo le iniziative culturali a Scandiano, in città si inizia questo weekend in piazza Prampolini con la mongolfiera della Lindt, sulla quale sarà possibile salire gratuitamente nelle giornate di sabato e domenica dalle 10 alle 19 per vedere la città dall’alto.  A partire dalle 10.30 alla biblioteca Panizzi si svolgeranno le «letture cioccolatose» per bambini, cui farà seguito una gustosa merenda a base di cioccolato. Nel pomeriggio di sabato e domenica, dalle 15.30 e alle 19, in piazza Casotti i bambini potranno trovare e giocare con i «laboratori Cioccocreativi», per colorare il cioccolato e costruire burattini con vestiti di cioccolato. Questa volta per i più grandi, sabato pomeriggio la Panizzi aprirà, come accade di rado, le sezioni «nascoste», solitamente chiuse al pubblico. In questo caso per la visita è necessario prenotarsi (0522-456084).  Sempre domani sera, nella sede della concessionaria Bmw-Mini di Rubiera dalle 21 in poi, ci sarà il party con cioccolato in dieci giusti, sushi, e gelato, ovviamente al cacao e test drive in collaborazione con le forze dell’ordine contro l’abuso dell’alcol in chi guida, oltre all’immancabile dj, che proporrà performances di Capoiera e Hip Hop. Per tutti come sempre e per tutta la durata del week end, non mancherà la possibilità di fare assaggai e naturalmente acquisti.  Finito il weekend, Le vie del cioccolato «emigrerà». Prima a Canossa, l’11 e il 12 dicembre e poi ad Albinea il 19, mentre tra Natale e Capodanno si arriverà fino a Febbio, neve permettendo. (r.f)

MESSAGGERO VENETO

Stop all’alcol tra i giovani: scatta il progetto condiviso tra scuola, Acat e Comune
— 12 novembre 2010   pagina 14   sezione: PORDENONE
MANIAGO. Un progetto condiviso con le scuole, l’Acat (Associazione club alcolisti in trattamento) e l’amministrazione comunale: è con questi presupposti che la commissione consiliare maniaghese ha inteso affrontare la questione alcol, un percorso avviato con un ordine del giorno presentato dal gruppo Per Maniago e condiviso all’unanimità dal consiglio comunale e che intende portare a una maggiore sensibilizzazione giovanile sui temi legati all’abuso alcolico. Nell’ultima riunione, alla presenza dei rappresentanti scolastici, è stata confermata la disponibilità a condividere un progetto da rivolgere agli studenti per individuare i casi di difficoltà all’interno delle classi, e a intervenire se ciò risultasse necessario. Per quanto riguarda la progettualità prevista nella scuola media Marconi, nell’ambito del piano dell’offerta formativa in definizione in questi giorni, sarà previsto un progetto di educazione alla salute da realizzare in collaborazione con l’Acat. Una delle ipotesi formulate e che saranno proposte all’interno di questo progetto concerne l’avvio di un percorso che parta dalla seconda media (quando qualche problematica o disagio legati all’alcol cominciano a emergere) e prosegua in terza, in modo che possa diventare un intervento duraturo. Il preside del Torricelli Gianfranco Nosella ha raccomandato la necessità di una condivisione da parte di tutti per quanto riguarda tempi, modi e persone da coinvolgere. In questo modo, la commissione ha condiviso l’opportunità di un incontro ristretto tra i dirigenti scolastici, gli assessori competenti, il presidente della commissione e i volontari dell’Acat al fine di determinare un percorso di sviluppo del progetto. Al termine di queste consultazioni sarà nuovamente convocata la commissione per approfondire ulteriormente la tematica. (l.v.)

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE

VIOLENZA

REPUBBLICA

LE FOLLIE DELL’ UBRIACO
— 12 novembre 2010   pagina 14   sezione: BARI
Non ha risparmiato neanche due cani randagi che ha colpito con alcuni calci. E prima che potessero reagire, ha giocato il difesa, chiudendo con la mano la loro bocca. E’ stato fortunato perché i cani erano di indole docile. Decisamente più di lui: Fabio Buccieri, 34 anni, è stato arrestato a Palagiano perché, in preda ai fumi dell’ alcol, ha seminato il panico nel paese. Prima in un bar si è appoggiato in modo così brusco al registratore di cassa, da farlo cadere. All’ esterno ha preso di mira i due cani, poi ha pensato bene di riposarsi, stendendosi su una Polo Volkswagen in sosta. E siccome non è riuscito a prendere sonno, arrabbiato, ha colpito con un pugno uno dei due carabinieri che avevano chiamato l’ ambulanza. Lui ha rifiutato il trasporto in ambulanza. A quello in carcere invece non ha potuto opporsi.
PAOLO VIOTTI

TRAGEDIE

REPUBBLICA

Portuense, fiamme nella baracca un uomo morto carbonizzato
13.11.10 Tragedia nella notte: i vigili intervengono e trovano un cadavere completamente bruciato. Due i feriti, ricoverati in ospedale: uno è stato già dimesso. E di prima mattina al Quadraro un passante scopre il cadavere di un clochard. Scambio di accuse fra destra e sinistra
Una baracca di legno, abitata da tre romeni, è andata a fuoco intorno all’una di questa notte a Roma, su via Fosso della Magliana, angolo via Portuense. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del Fuoco, che dopo aver domato le fiamme hanno trovato all’interno della costruzione bruciata il corpo di un uomo di circa 35-38 anni.
Secondo i primi accertamenti effettuati dal medico legale, l’uomo è deceduto senza accorgersi di nulla dato che dormiva profondamente perché ubriaco. Per scaldarsi l’uomo ha acceso un fuoco all’interno dei 15 metri quadrati della baracca con stracci imbevuti di alcol e poi si è addormentato. Il suo coinquilino, Marian Duplea, di 37 anni, è rimasto gravemente ferito ed è ricoverato al Sant’Eugenio con gravi ustioni alle braccia, di secondo e terzo grado, ma non è in pericolo di vita. L’altro ferito, Lorenzo Yunie, di 29, è ustionato a una mano. I due sono cugini e lavorano in Italia come muratori. L’uomo intorno all’1 e 10 della scorsa notte, ubriaco, stava tornando nel suo rifugio. Ma quando si è ritrovato di fronte all’incendio ha subito lanciato l’allarme e insieme al cugino ha cercato di spegnere le fiamme con secchi d’acqua, aiutati anche dal titolare di una pizzeria. E’ stato quest’ultimo ad allertare i vigili del fuoco. La baracca era realizzata con pali di legno sotto il ponticello di un canale. I tre romeni vivevano insieme nella baracca da circa 4 mesi, utilizzavano candele per illuminare l’interno e mettevano l’alcol in bottiglie di vetro o in barattoli di fagioli vuoti, che poi accendevano per riscaldare il cibo. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato San Paolo. E sempre oggi, al Quadraro, è stato trovato il cadavere di un uomo circa 40 anni: ad avvistarlo e a dare l’allarme è stato passante. E’ accaduto intorno alle 7,30 del mattino. L’uomo, probabilmente straniero, potrebbe essere un senza fissa dimora: nella zona c’è infatti un casale abbandonato usato come ricovero dai clochard. Indagano i carabinieri.
E l’ennesima tragedia dell’emarginazione diventa di nuovo terreno di scontro politico. "Sono due anni e mezzo che il sindaco ogni tanto fa degli spot con telecamere al seguito sulla chiusura di qualche baraccopoli - aggiunge - senza prevedere luoghi alternativi dove disporre i nomadi e gli immigrati che infatti si disperdono senza controllo nella città. E i risultati sono questi dell’incendio mortale alla Magliana", il coordinatore del Pd Roma, Marco Miccoli. "Il governo Berlusconi e la giunta di destra a Roma - aggiunge il deputato del Pd, Jean Leonard Touadi - sommano tagli a tagli mostrando una drammatica incapacità di affrontare e risolvere i problemi delle persone". "E’ bene che il sindaco Alemanno si svegli dal torpore di questi mesi - aggiunge - e che cominci a fare davvero sul serio perché la Capitale sembra ormai fuori controllo, ai livelli di metropoli sudamericane, ed il disagio sociale, la povertà, l’abbandono delle periferie rischiano di diventare una ’bomba sociale’ che potrebbe essere difficile da contrastare solo con la propaganda", afferma la deputata del Pd Ileana Argentin, membro della commissione Affari sociali della Camera e dirigente dei democratici laziali. "Nonostante le dichiarazioni della Giunta Alemanno sul controllo territorio e sulle politiche sicuritarie, a Roma si continua a morire nelle centinaia di barraccopoli improvvisate ai margini della società. Se si sceglie la strada della città-immagine, con l’annuncio di progetti come il Gran Premio di Formula 1, si perde di vista la questione sociale", sottolinea Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà e coordinatore del Gruppo Federato della Sinistra in Provincia. "Come al solito sono strumentali e inopportune le critiche sollevate dal centrosinistra. Voglio sottolineare a chi specula davanti a simili tragedie che la nostra amministrazione da quando si è insediata ha lavorato costantemente per bonificare un numero indescrivibile di dimore abusive proliferate senza alcun controllo durante le passate amministrazioni di centrosinistra", replica il delegato alla sicurezza  del sindaco di Roma Capitale, Giorgio Ciardi.
"Tragedie come quelle di questa notte non vanno strumentalizzate - aggiunge Ugo Cassone, vicepresidente Politiche sociali del Pdl - e anche durante gli anni in cui era al governo di Roma si verificano episodi simili. Le responsabilità politiche di questa tragedia - conclude Cassone - vanno invece addebitate a coloro che hanno permesso l’immigrazione clandestini e gli ingressi troppo facili anche di paesi comunitari come la Romania e la Bulgaria".

DENUNCE

LA TRIBUNA DI TREVISO

Al volante con un tasso alcolico 5 volte sopra il limite
— 12 novembre 2010   pagina 35   sezione: PROVINCIA
ASOLO. Tasso alcolico 2,39. Era in condizioni impresentabili l’automobilista di 43 anni fermato mercoledì notte dai carabinieri a Casella d’Asolo: l’alcol presente nel suo sangue superava di quasi cinque volte il livello di guardia consentito dalla legge (ovvero 0,5 grammi/litro) per mettersi alla guida. L’uomo è stato fermato per un normale controllo mentre era al volante della sua vecchia Volkswagen Golf: i carabinieri hanno immediatamente notato lo stato di alterazione alcolica dell’automobilista e lo hanno sottoposto al controllo con l’alcoltest.  Il risultato dell’esame ha dissolto definitivamente i pochi dubbi: l’uomo è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza. Per lui anche il ritiro della patente e il sequestro (poi scatterà la confisca, cioè l’addio definitivo) dell’auto.  E’ stata una notte di controlli intensi in tutto il territorio provinciale da parte dei carabinieri. Il servizio coordinato ha visto impegnati complessivamente 95 militari su 47 mezzi.  In tutto sono stati fermati 331 veicoli, con il controllo e l’identificazione di 420 persone. Il bilancio dell’operazione, tutto sommato, è positivo: l’automobilista di Asolo è stato l’unico trovato ubriaco alla guida. Un’altra patente è stata ririrata, ma perché risultava scaduta.  Le contravvenzioni al codice della strada sono state sei.
Fabio Poloni

INCIDENTI STRADAL

IL MESSAGGERO

Nettunense, ubriaco al volante provoca frontale: muore un 23enne
ROMA (13 novembre) - Un ragazzo di 23 anni, a bordo di una Polo con altri quattro coetanei, è morto in un incidente stradale frontale con una Fiat Punto con due persone a bordo rimaste incolumi. Gli altri quattro ragazzi sono rimasti feriti, due in modo grave. E’ avvenuto la notte scorsa intorno alle 2.40 sulla Nettunense, a Castelgandolfo, in località Pavona. L’autista della Punto, un 24enne, è stato trovato positivo all’esame alcolemico ed è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza dai carabinieri. La Fiat Punto era condotta dal 24enne, con a bordo un uomo di 37 anni (entrambi sono di Marino): mentre percorreva via Nettunense in direzione Roma, si è scontrata con una Volkswagen Polo, con a bordo i cinque ragazzi (di età compresa tra 20 e 24 anni, tutti romani, quattro residenti ad Albano e uno a Ciampino) che sopraggiungeva in direzione opposta. Uno dei ragazzi, di 23 anni, residente ad Albano, è morto durante il trasporto all’ospedale civile di Albano. Degli altri ragazzi, due sono stati giudicati guaribili in 45 giorni

MESSAGGERO VENETO

Tir con rifiuti tossici fuori strada sull A23
— 12 novembre 2010   pagina 17   sezione: UDINE
MALBORGHETTO. Un autoarticolato Fiat Stralis con targa slovena, è finito fuori strada, ieri all’alba, sull’autostrada A23, nel tratto tra Pontebba e Tarvisio. Un incidente come tanti, se non fosse che il mezzo trasportava rifiuti speciali (non pericolosi), che sono stati recuperati dal personale specializzato dei vigili del fuoco dopo un’intera giornata di lavoro. L’incidente è avvenuto poco dopo le 4 del mattino. L’autotreno, che stava viaggiando in direzione nord, verso Tarvisio, è uscito di strada subito dopo l’area di servizio “Fella Est” di Bagni di Lusnizza, in comune di Malborghetto-Valbruna. Il mezzo ha divelto il guard-rail finendo nella scarpata a fianco della carreggiata, dopo un volo più di tre metri, ribaltandosi su un fianco. Incolume l’autista, che dagli accertamenti effettuati dalla Polizia stradale di Amaro, intervenuta sul luogo per i rilievi, è risultato positivo all’alcol test. Sarebbe stato proprio un colpo di sonno causato dallo stato di ebbrezza dell’uomo a provocare il sinistro. Nonostante la dinamica piuttosto spettacolare dell’incidente, il carico speciale (costituito per lo più da stracci imbevuti di acetone e da altri materiali utilizzati per la pulizia di sostanze oleose) non è fuoriuscito dal camion, scongiurando qualsiasi pericolo per l’ambiente o per le persone. I Vigili del Fuoco di Tarvisio e alcune ditte specializzate nel recupero di materiali speciali, hanno dovuto lavorare per l’intera giornata per riuscire a trasferire il carico dall’autoarticolato sloveno su alcuni camion da cava. L’area è stata quindi bonificata e i 250 quintali di rifiuti speciali sono stati temporaneamente trasferiti in un piazzale della società Autostrade per l’talia, in attesa dell’rrivo di un altro autoarticolato inviato dalla ditta slovena incaricata del trasporto. Il carico, proveniente da Motta di Livenza, era diretto all’inceneritore di Monaco di Baviera, in Germania. Difficoltose anche le operazioni di recupero del Tir, che hanno richiesto l’intervento di una speciale gru. Il traffico sull’A23 non ha subito rallentamenti. Alessandro Cesare

IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

ASCA

ROMA: CONTROLLI POLIZIA SUL GRA, 22 PATENTI RITIRATE
(ASCA) - Roma, 13 nov - Ben 328 veicoli controllati e 22 patenti ritirati. Questo l’esito dei controlli effettuati, dalla mezzanotte alle ore 06.00 di questa mattina, dagli agenti della Polizia di Stato nel tratto compreso tra le uscite di Via di Boccea e Via Trionfale del Grande Raccordo Anulare. Si e’ ripetuta, spiega una nota della Polizia, la collaborazione tra la Polizia Stradale e gli agenti della Questura di Roma, per controllare il traffico e garantire la sicurezza su strada, sanzionando gli automobilisti irregolari. Durante il servizio con tre posti di controllo, i poliziotti hanno fermato 450 persone e 328 veicoli utilizzando il sistema di canalizzazione predisposto dall’Anas per permettere agli Agenti le dovute verifiche sulle autovetture e sulle persone da controllare. Tra le sanzioni elevate durante il servizio, da evidenziare quelle riguardanti la guida in stato di ebbrezza, ben 19, mentre 3 sono state le persone trovate alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Inoltre, a seguito di irregolarita’ relative ai documenti e ai mezzi fermati, gli Agenti hanno ritirato 22 patenti e 12 carte di circolazione. Nella stessa circostanza, dopo il controllo, 11 veicoli sono stati sottoposti a fermo amministrativo ed altri 4 sono stati sequestrati. Al termine dell’intervento il personale di Polizia ha decurtato un totale di 261 punti. res-map/mar/ss

BOLOGNA2000

Guastalla: sei automobilisti denunciati per guida in stato di ebbrezza
13 nov 10 • Categoria Cronaca,Reggio Emilia
Sei automobilisti sono stati denunciati questa notte dai carabinieri della Compagnia di Gustalla, perche’ sorpresi a guidare in stato di ebbrezza alcolica. Nei guai sono finiti quattro parmigiani e due reggiani di eta’ compresa tra i 23 e i 43 anni. Per tutti c’e’ stato il ritiro della patente.
L’automobilista piu’ giovane conduceva la macchina nonostante la patente gli fosse stata sospesa proprio perche’ sorpreso a guidare in stato di ebbrezza alcolica. Un 25enne di Rio Saliceto, invece, e’ rimasto miracolosamente illeso dopo essere uscito di strada con la sua vettura proprio a causa dell’alcol bevuto.

GAZZETTA DI PARMA

Guida in stato d’ebbrezza: "saltano" le patenti di 4 parmigiani nella Bassa reggiana
13.11.10 Quattro automobilisti parmigiani fermati dai carabinieri nella Bassa reggiana sono stati denunciati per guida in stato d’ebbrezza ieri notte. Denunciati anche due reggiani, uno dei quali - un 25enne di Rio Saliceto - è finito fuori strada con la propria vettura. Per lui niente ferite ma una denuncia per guida in stato d’ebbrezza.
I carabinieri della Compagnia di Guastalla hanno effettuato una serie di posti di blocco nella Bassa reggiana, fermando alcune centinaia di veicoli. Per i conducenti è scattato l’alcoltest. Alla fine sono i 6 denunciati: quattro parmigiani e due reggiani, di età compresa fra 23 anni e 43. Tutti avevano un tasso alcolemico compreso fra 1,13 e 2,25 g/l (contro un limite di 0,5 g/l e, per i neopatentati, di 0). Il 23enne, che fra i 6 denunciati aveva il tasso alcolemico più alto, guidava l’auto nonostante gli fosse già stata sospesa la patente per motivi analoghi. Una delle auto è stata sequestrata e sono «saltati» circa cento punti-patente.

LE FORZE DELL’ORDINE NON OPERANO SOLO SULLE STRADE…

IL MATTINO

Maxi sequestro di vini pregiati in un’altra cantina di Paternopoli
Antonella Marano Paternopoli.. E’ di circa 150mila euro il valore dei prodotti che la Forestale irpina e l’Ispettorato Centrale Repressioni frodi di Salerno hanno bloccato nell’azienda prima che potessero essere immessi in commercio. Dopo diciotto ore di lavoro il risultato è stato più che positivo: i sigilli amministrativi sono stati posti su 2400 ettolitri di vino, di cui 70 bottiglie di aglianico, etichettate in modo errato, ed altre 400 bottiglie di vino novello ed aglianico destinate a strutture turistiche e conservate senza alcun documento che ne giustificava la detenzione. Inoltre gli uomini diretti dal Comandante della stazione di Chiusano San Domenico, Nicola De Piano, hanno scoperto ben 56 mila etichette non conformi ai disciplinari di qualità dei vini a denominazione d’origine controllata e 250 bottiglie di grappa (circa 175 litri) non etichettate e prive di lotto identificativo. Al momento dell’ispezione il titolare dell’azienda, un cinquantenne del posto, non ha messo a disposizione dei militari gli atti giustificativi relativi alla presenza di tutti quei litri di vino, così il prodotto è stato sequestrato e conservato all’interno di diciotto serbatoi di acciaio inox. All’interno della struttura è stata riscontrata, quindi, una differenza tra i quantitativi di vino presenti materialmente in azienda e quanto autorizzato dall’ispettorato centrale repressioni frodi. Sempre durante lo stesso controllo è stato sequestrato un contenitore di circa 20 chilogrammi di mosto concentrato. Tra la documentazione esaminata dalla Forestale, infatti, mancava anche l’autorizzazione rilasciata dall’organo regionale preposto per la detenzione del vino non fermentato. Sono state contestate al titolare dell’azienda agricola anche violazioni alle norme ambientali, quelle relative allo smaltimento illecito di rifiuti derivanti dal ciclo di produzione di trasformazione delle uve. Il cinque novembre scorso, sempre il personale del Corpo Forestale di Chiusano ha sequestrato, in una cantina, ubicata alla periferia di Paternopoli, millequattrocentocinquanta ettolitri di vino sfuso e tredicimila bottiglie con marchio doc, docg e igt prive di etichette e dal valore complessivo di centomila euro. In quell’occasione, oltre all’azienda furono controllati anche due depositi che non erano stati denunciati all’ufficio competente. Al suo interno furono trovate e sequestrate 1200 bottiglie di Cabernet e di Chardonnay, 3000 di Aglianico, 1400 di Falanghina, 720 di Fiano e 6500 di Taurasi. I controlli, iniziati nel mese di ottobre, proseguiranno nelle prossime settimane estendendosi su tutto il territorio irpino e in tutte le aziende che forniscono alimenti e prodotti di qualità, igt, doc e docg. Il vice questore del Comando Provinciale di Avellino, Maria Dolores Curto, da sempre rivolge la sua attenzione, in collaborazione con tutte le stazioni dislocate sul territorio, alla lavorazione e alla qualità dei prodotti, al rispetto dell’ambiente e degli stessi operai impegnati in questo tipo di attività.

Rassegna alcol e guida del 14 novembre 2010

INCREDIBILE MA VERO! LA CONSULTA NAZIONALE SULL’ALCOL E SUI PROBLEMI ALCOLCORRELATI E’ STATA SOPPRESSA PERCHE’… ENTE COSTOSO!!!

Cari amici , ieri come  presidenza AICAT ho ricevuto comunicazione dalla Direzione generale per il Volontariato l’Associazionismo e le Formazioni sociali  presso il  Ministero del Lavoro e delle  Politiche sociali che  informa  che il processo di ricostituzione della Consulta nazionale sull’Alcol e sui problemi alcolcorrelati , organo previsto dalla L.125/01  e  in via di rinnovo dopo la scadenza del suo regolare mandato, è stata sospeso in quanto " la Consulta nazionale  sull’alcol e i problemi alcolcorrelati  non risulta  ricompresa  nell’elenco degli organismi collegiali  prorogati ai sensi  della Direttiva  del Presidente del Consiglio  dei Ministri  del 4 agosto 2010 "Indirizzi interpretativi  in materia di riordino  degli organismi collegiali  e di riduzione  dei costi degli apparati amministrativi "  .
Insomma, l’unico organismo previsto da una Legge dello Stato  in cui la società civile ,la comunità scientifica, i rappresentanti dell’industria e dei produttori  e  i decisori politico amministrativi di Regioni e Governo  hanno potuto confrontarsi,lavorare  insieme e  produrre  linee guida importanti  che hanno ispirato in questi anni di attività  alcuni provvedimenti  governativi in tema di protezione e promozione della salute  in campo alcologico; la cabina di regia della prima e  finora unica Conferenza nazionale dedicata esclusivamente ai problemi sociali e sanitari causati dall’alcol, che oggi il mondo occidentale indica come la droga più pericolosa e il terzo fattore di rischio per la salute della popolazione generale( con una spesa socio-sanitaria pari a circa  45 miliardi di  Euro) viene soppresso per i suoi costi .
Ma  di quali costi parliamo ? Del rimborso spese dei partecipanti  per  un  numero massimo di   quattro incontri annuali della Consulta ( con molti membri peraltro  residenti a Roma!) o delle spese di fax  per la convocazione degli incontri e  del materiale di cancelleria consumato ?
Un governo che non si preoccupa di contrastare  l’impatto significativo sul   PIL  (3% circa) dei costi sociosanitari prodotti dall’alcol e che sembra anzi al contrario preoccupato delle ripercussione  negative sui consumi di vino, ritenuto prodotto strategico  dell’economia nazionale  da tutelare, scopre che  uno dei principali fattori di sofferenza  per la nostra economia non è la proliferazione ormai fuori controllo  per esempio delle auto blu, la non soppressione di enti inutili come Comunità Montane o Province;  o il continuo  adeguamento al costo della vita di vitalizi e stipendi per deputati senatori  e consiglieri regionali ; o la vergognosa distribuzione di ricompense  clientelari sancite addirittura in sede di legge finanziaria  ( cfr. le inchieste di Milena Gabanelli su  Report) ma  qualche spicciolo speso per le attività della  Consulta sull’Alcol!!!!!.
Come AICAT  chiederemo in tutte le sedi e con un’azione concertata con tutte le  istituzioni, le  realtà della cittadinanza attiva e della società civile impegnate in campo alcologico nonchè con la comunità scientifica più responsabile ed attenta alle politiche di  protezione della salute che tale provvedimento venga ritirato .
Perchè questo avvenga invitiamo tutti alla mobilitazione generale perchè l’unico spazio di confronto e dialogo in  tema di interventi  sui problemi alcolcorrelati sancita da una legge dello Stato non venga soppresso.
Aniello Baselice
Presidente AICAT
(Associazione Italiana dei Club  degli Alcolisti in Trattamento)

IL MINISTRO DELLA SALUTE FERRUCCIO FAZIO SUGLI ETILOMETRI OBBLIGATORI NEI LOCALI PUBBLICI

IL CORRIERE ADRIATICO

“E’ un punto di partenza per salvare tanti giovani”
14.11.10 Torino Un punto di partenza “per far fronte a questo problema così grave come è quello di tanti giovani che guidano in stato di ebbrezza”: è il commento del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sulle misure introdotte dal nuovo codice della strada.
Quello dell’alcoltest “è un tema - ha detto Fazio - che riguarda più chi si occupa di trasporti e sicurezza che sanità.(*) Comunque è un problema di tale gravità che ci siano sempre più giovani che guidano ubriachi che questo dispositivo dell’alcol-test nei locali, può essere un punto di partenza per fargli fronte”.
Soddisfatto anche Edi Sommariva, direttore generale della Fipe-Confcommercio, la federazione che rappresenta i gestori dei locali pubblici - non tutti però avevano l’etilometro: “Direi che c’è una buona consapevolezza che chi deve mettersi alla guida debba farlo in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri”.
(*)Nota: e tutti i feriti di incidenti stradali chi riguardano?

ALTRO PARERE SULLA LEGGE 120

STRADE SICURE di Maurizio Caprino
Non fidatevi dell’etilometro nei locali
13.11.10
Da oggi nei locali che stanno aperti oltre la mezzanotte è in vigore l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti un precursore per misurare il tasso alcolemico. Lo prevede la riforma del Codice. Che però non spiega che il test rischia di essere poco attendibile. E questo a prescindere dalle note diatribe sull’affidabilità di precursori ed etilometri (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/03/la-roulette-dellalcoltest-etilometro-e-analisi-del-sangue-non-concordano.html). Ecco perché.
Mettiamo che abbiate bevuto a stomaco vuoto da 10-15 minuti fa e che ora stiate uscendo dal locale. Il precursore vi dirà quesi certamente che siete in regola: l’alcol che avevate ancora in bocca (ininfluente sulla vostra lucidità ma rilevato dall’apparecchio) è evaporato, mentre l’assorbimento di quello che avete ingerito è appena cominciato. Ma quando si è digiuni il tasso alcolemico sale molto in alto e lo fa rapidamente. Quindi dopo un altro quarto d’ora, se vi becca una pattuglia, rischiate di farvi trovare positivi. E non sognatevi di fare causa al gestore del locale per avervi messo a disposizione un precursore fasullo: il tasso alcolemico cambia.
Più prevedibili gli effetti quando si beve a stomaco pieno: l’assorbimento è più lento e non arriva agli stessi livelli che tocca a digiuno.
In ogni caso, a scanso di equivoci, rinnovo il mio invito: se dovete guidare, non bevete affatto. I vostri riflessi si appannano anche se il tasso alcolemico resta nei limiti consentiti, aumentando sensibilmente la probabilità d’incidente. Soprattutto di sera, quando si è già stanchi e il buio invece richiede riflessi pronti. Perché rischiare?

CON ALCOLEMIA ZERO PER TUTTI NON CI SAREBBERO TANTI PROBLEMI E TANTA CONFUSIONE

REPUBBLICA

Etilometri, al via i blitz per la movida sicura
Ma il kit fai da te è introvabile nei pub

La Fipe: "Pronte nuove tabelle, anche con la traduzione in inglese". I gestori dei locali "Abbiamo ordinato i tester ma le farmacie ne sono sprovviste"

di EMILIO ORLANDO e CHIARA RIGHETTI
(14 novembre 2010)
Un conto sono le "tabelline" che indicano il tasso alcolico consentito. Appese da mesi su porte e bacheche dei pub, ormai così abituali che nessuno quasi le vede più. Un altro i "precursori": termine tecnico per indicare le macchinette che da ieri, per legge, devono consentire a chi esce da un locale di verificare da solo se può guidare fino a casa o ha bevuto troppo. In teoria, a Roma sono circa 1.500 i locali interessati. Il nuovo obbligo riguarda infatti i luoghi aperti al pubblico che somministrano bevande alcoliche e restano aperti oltre la mezzanotte. Quindi non solo bar, pub e ristoranti: anche circoli, chioschi, sagre e agriturismi. Una prima indagine dimostra però che l’adesione finora è stata a macchia di leopardo. E di fatto, anche nel "triangolo della movida", i kit sono quasi introvabili: "Noi li abbiamo ordinati da un mese - spiegano in un locale nei pressi di piazza Navona - Ma tutte le farmacie a cui ci siamo rivolti ne erano sprovviste".
Diversi, invece, i pub che già da qualche mese si sono dotati di etilometri elettronici. Sono a pagamento, quindi non adeguati alla nuova normativa, ma attirano lo stesso - se non altro per curiosità - l’attenzione dei "bevitori". "Io lo uso spesso - spiega un ragazzo fuori da un pub - ma non credo sia la soluzione. Chi beve e guida continuerà a farlo, e certo non ha interesse a conoscere il suo livello di ubriachezza". Secondo il nuovo codice della strada, è di 0,5 il tasso alcolico consentito (che scende a zero per alcune categorie). La quantità di alcolici che può assumere chi si mette al volante varia però a seconda che lo stomaco sia pieno o vuoto e in funzione del peso corporeo. Quanto alle tabelle (ovviamente indicative), la Fipe - Confcommercio ne ha predisposte di nuove, più facili da consultare e corredate di traduzione in inglese per i turisti. Ma il giudizio degli esercenti sulla novità è controverso: "I clienti saranno indotti ad un consumo di alcol più equilibrato e consapevole", spiega Nazzareno Sacchi, presidente Fipe, che però segnala due criticità del provvedimento. La prima è
Lunedì, 15 Novembre 2010
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