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Rassegna alcol e guida del 6 ottobre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido dellagiacoma e Roberto Argenta

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

 

VIOLENZA

IL MATTINO DI PADOVA

Ubriaco al volante

il mattino di Padova — 05 ottobre 2010   pagina 35   sezione: PROVINCIA

SALETTO. Stava zig-zagando lungo la Padana Inferiore, quasi sicuramente in preda ai fumi dell’alcol. Fermato dai carabinieri, ha reagito con violenza spedendo un militare al pronto soccorso. E’ accaduto l’altra sera a Saletto.  Intorno alle 20 arrivano al 112 numerose chiamate: segnalano un’Autobianchi Y10 che corre lungo la strada regionale 10, verso Montagnana, invadendo a più riprese la corsia opposta. Una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri riesce a bloccare la vettura all’altezza di Saletto, dove la Padana Inferiore incrocia con via Garzara. Al volante c’è Manuel Granella, 27 anni, residente a Villa Bartolomea (Verona). L’uomo è visibilmente alterato e i carabinieri gli chiedono di sottoporsi al test dell’alcol. Granella rifiuta, e scatta la obbligatoriamente la denuncia per guida in stato d’ebbrezza.  Vedendo i carabinieri compilare il verbale, Granella però si infuria, corre verso uno dei militari e lo spinge contro l’auto d’ordinanza. Scattano le manette, l’uomo viene condotto in caserma ad Este, denunciato per guida in stato d’ebbrezza (peraltro ci sarebbe già un precedente) e violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Per il carabiniere, trasportato al pronto soccorso, 15 giorni di prognosi per contusioni al braccio e al busto. (n.c.)


SENZACOLONNE.IT

Botte ai poliziotti che li arrestano

Mercoledì 06 Ottobre 2010 18:39 Redazione_2

OSTUNI – Era ubriaco alla guida, l’amico e passeggero della Clio era anch’egli un po’ alticcio. Quando sono incappati nei controlli degli agenti del commissariato di Ostuni se le sono date reciprocamente nel tentativo di procurarsi lesioni ed evitarsi il carcere. Poi, negli uffici di polizia, hanno anche picchiato i poliziotti.  Due cittadini marocchini sono finiti in carcere per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale: si tratta di Jamal Lekrati, 25 anni domiciliato a Carovigno e Said Damkar, 22 anni, residente a Ostuni. Già nella mattinata di ieri i due, dopo la convalida dell’arresto, sono stati processati per direttissima e condannati a otto mesi di reclusione, pena sospesa perché entrambi incensurati.  I fatti risalgono alla notte tra sabato e domenica quando i due sono stati fermati dalla polizia in piazza Matteotti. Erano entrambi a bordo di una Renault Clio. Il conducente è risultato positivo all’alcoltest e per questa ragione gli agenti hanno deciso di sottoporre a sequestro amministrativo la vettura.  Per impedire ai poliziotti di procedere i due ragazzi avrebbero iniziato a picchiarsi, affermando che si sarebbero fatti così male da dover andare in ospedale e non in una cella della casa circondariale di via Appia.

Gli uomini diretti da Francesco Angiuli hanno cercato di riportarli alla calma, li hanno condotti in commissariato ma, neppure lì, i due si sono calmati. Hanno reagito anche agli agenti, sferrando colpi in ogni direzione.  Sono stati arrestati, dopo la scenata. I due ritenevano di essere vittima di un abuso, hanno chiamato i carabinieri dicendo di aver subito percosse dai poliziotti. Anche in ospedale avrebbero poi dato in escandescenze. Alla fine gli agenti di polizia hanno eseguito l’arresto, in flagranza di reato. Già ieri i due marocchini sono stati processati per direttissima, condannati, e sono così ritornati in libertà.


DENUNCE

IL TIRRENO

Ebbro alla guida 2 anni appiedato 

Dovrà sborsare maxi-multa 

Patteggia 40 giorni convertiti in 10.000 euro di ammenda 

MERCOLEDÌ, 06 OTTOBRE 2010

SANTA FIORA. Si era messo alla guida di una Land Rover dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo.

Quando lo avevano fermato gli agenti della polizia stradale, lungo la strada provinciale n. 6 di Santa Fiora, intorno alle 23 del 30 ottobre dello scorso anno, l’etilometro aveva fatto registrare 1,58 e 1,67 grammi di alcol per litro, oltre tre volte i limiti di legge.

Per guida in stato di ebbrezza, Roberto Bravi, 50 anni, residente a Santa Fiora, ha patteggiato 40 giorni (convertiti in 10.000 euro) e 667 euro di ammenda.

Potrà pagare a rate. Il giudice Bilisari ha inflitto la pena accessoria della sospensione della patente per due anni. Difesa Vetuli, pm onorario Di Guglielmo.


TUMORI

 

IL TIRRENO 

Melanoma, attenti al sole ma anche agli effetti dell’alcol 

GIAN UGO BERTI 

MERCOLEDÌ, 06 OTTOBRE 2010

FIRENZE. Sono circa seicento l’anno, in Toscana, i casi di melanoma, il tumore della pelle, la cui incidenza è aumentata dieci volte nell’ultimo mezzo secolo. Dal 49º congresso nazionale dell’associazione dermatologi ospedalieri a Cagliari, è emersa una viva preoccupazione. Il problema riguarda i genitori e i loro figli.

Pochi sanno, infatti, che gli effetti dannosi del sole lasciano i segni nella memoria delle loro cellule.

Se si prendono scottature da bimbi, anche a distanza di anni - si è detto nell’incontro presieduto da Patrizio Mulas ed Ornella De Pita - si possono avere spiacevoli sorprese, pur rispettando magari in seguito ogni accortezza.

Novità per alcol e prodotti di trasformazione dopo la sua ingestione: agiscono da fotosensibilizzatori, quindi accentuano l’impatto dei raggi sola


NON HO PAROLE PER LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE

 

IL TIRRENO

«Si promuove l’abuso di alcol con il patrocinio del Comune»

il Tirreno — 05 ottobre 2010   pagina 06   sezione: PRATO

PRATO. Polemica per i banchini dei goliardi che invitavano i ragazzi a bere. «Sono la mamma di un ragazzo di 17 anni - scrive A. D., una lettrice - - e trovo contraddittorio il comportamento del Comune che da una parte si preoccupa di regolare con ordinanze la distribuzione e la vendita di bevande alcoliche in centro e partecipa agli incontri nelle scuole sul rischio alcol; e poi dà il patrocinio a un’iniziativa come quella dei gruppi goliardici, domenica pomeriggio, durante la quale gli studenti promuovevano con molta superficialità l’uso e l’abuso di alcol tra gli adolescenti. Gli assessori coinvolti dovrebbero prendere le distanze da certi riti stantii e fuori luogo. Ormai, più che di “trasgressione” alcolica, si può parlare di “conformismo” alcolico. Un conformismo, tra l’altro, sempre più irresponsabile e pericoloso. Farsene complici non è un bell’esempio».  «Non sono l’assessore di riferimento per quanto riguarda la festa in piazza S. Francesco, la competenza riguarda Borchi e Caverni - replica Giorgio Silli - Ho dato la mia disponibilità ai club goliardici in quanto ex Paglietta. Non penso che ci sia stata un’istigazione al bere, se ci fosse stata avrei condannato il gesto. Ciascuno è però libero di partecipare oppure no ai giochi, del resto il motto della goliardia è Bacco Tabacco e Venere. Non prendo le distanze dalla festa, se i ragazzi hanno portato dell’alcol in piazza non era compito del Comune controllare, piuttosto dei genitori». Sul banco degli imputati i giochi, tutti a base di birra e vino che sono stati proposti dai club; con varie modalità, ma per tutti lo scopo era di far bere chi perdeva. «Il vino che è stato portato - spiega Gabriele Villoresi uno degli ideatori della manifestazione - era ad uso personale dei gruppi goliardici dove non ci sono ragazzi con età inferiore ai 16 anni. Comunque è stato distribuito in modo moderato. Non ho visto ubriachi».


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

 

IL MATTINO DI PADOVA

Imprenditore di Piove ubriaco va contromano

il mattino di Padova — 05 ottobre 2010   pagina 33   sezione: PROVINCIA

PIOVE DI SACCO. Controlli anti alcol dei carabinieri della tenenza di Dolo e un imprenditore di Piove di Sacco ci rimette l’auto, un’Audi A3 nuova di zecca, che ora potrebbe essere destinata alle forze dell’ordine per le operazioni di prevenzione del crimine. Il bilancio dei controlli fra sabato e domenica parla di tre patenti ritirate, oltre all’auto sequestrata. I controlli sono avvenuti lungo le principali arterie stradali comprese tra Dolo e Pianiga, e si sono svolti nella nottata tra sabato e domenica. Il caso più eclatante si è verificato alle 3.30, in via Martiri della Libertà a Dolo. La pattuglia ha visto un’Audi A3, nuova fiammante, che procedeva lungo la corsia di sinistra, in contromano. Fermato, il conducente, B.A., 34 anni imprenditore di Piove di Sacco, ha fatto registrare 1,63 all’etilometro (il massimo tollerato è 0.50). L’uomo ha cercato di discolparsi, ma i fatti erano evidenti. Oltre al ritiro della patente e la denuncia per guida in stato di ebbrezza, i carabinieri hanno provveduto anche al sequestro dell’auto. (a.ab.)


LA PROVINCIA PAVESE

Troppo alcol Due nei guai

la Provincia Pavese — 05 ottobre 2010   pagina 18   sezione: CRONACA

LODI. Tre persone sono state denunciati dai carabinieri della compagnia di Codogno durante i controlli del fine settimana. In particolare due persone sono state denunciate per guida in stato d’ebbrezza. E’ stato denunciato per guida senza patente T.G. 45 anni, lodigiano, che era a bordo di Lancia Y a Codogno. La patente gli era stata revocata due anni fa, nel 2008.


I SOLITI INTOPPI

 

MOTORI.IT

Bolzano: guidi ubriaco? Lavori gratis!

di Andrea Barbieri Carones

Tra gli automobilisti di Bolzano è boom di richieste di misure alternative alla confisca dell’auto per guida in stato di ebbrezza

06/10/2010

Tra gli automobilisti dell’Alto Adige condannati per guida in stato di ebbrezza è boom nella disponibilità a scegliere misure alternative alla confisca dell’auto per saldare il proprio debito con lo Stato, come i lavori socialmente utili di cui si sente parlare da tempo.

Il codice della strada, infatti, si è fatto sempre più severo e rigido verso chi si mette al volante dopo aver assunto dosi di alcol superiori al consentito (1,5 milligrammi per litro di sangue).

Fino a qui, la notizia può far piacere a chi è stato pizzicato dalle forze dell’ordine dopo aver alzato troppo il gomito. Il problema, però, è che nella provincia autonoma di Bolzano mancano le convenzioni con gli enti disposti a dare un lavoro "volontario" e non retribuito a tali automobilisti come misura di riparazione.

La confisca del veicolo, infatti, risulterebbe molto onerosa per gli automobilisti che, smaltiti i fumi di vino, birra o superalcolici, ritornano in sé e optano per lavori socialmente utili. Che però non sono abbastanza per soddisfare tutte le richieste.


INIZIATIVE DI PREVENZIONE ED INFORMAZIONE

 

LA TRIBUNA DI TREVISO

Maurone contro le stragi sulle strade

la tribuna di Treviso — 05 ottobre 2010   pagina 26   sezione: PROVINCIA

CASTELFRANCO. Mauro Marin, il vincitore del GF 10, veste i panni dell’attore e recita da protagonista nel cortometraggio «Il Sogno». Il film, diretto da Giacomo Franciosa, è stato girato nei giorni scorsi tra Napoli e Salerno. Nel cast, oltre a Marin, compaiono Benedetta De Perna, Daniele Santoianni e Victoria Zinny. Il vincitore del Grande Fratello 10, dopo aver lanciato un messaggio sociale molto serio ai giovani grazie al suo libro «C’è qualcosa che non vi ho detto», scritto insieme al giornalista Gabriele Parpiglia, si appresta ha affrontato un altro tema piuttosto delicato. Quello delle stragi del sabato sera. La trama del corto vede Mauro nei panni di Luca, trentenne benestante che abita in una villa lussuosissima. Sportivo e dinamico, oltre che ricco, Luca ama la compagnia degli amici, ma soprattutto correre in auto, bere, frequentare amici e fare baldoria. Ma una serata in discoteca con alcol e belle donne si concluderà tragicamente. Marin si è impegnato per cercare di mandare messaggi positivi ai giovani. L’intento è quello di far capire ai ragazzi l’importanza della vita: non bisogna drogarsi o «sballarsi» e poi morire sulla strada. Il corto potrebbe essere usato dal Ministero per la Gioventù come pubblicità progresso. «E’ stata un’esperienza bellissima - racconta Mauro - ma molto difficile. Al primo ciak tremavo. Non pensavo fosse così difficile recitare. Mi ha aiutato moltissimo Victoria Zinny (moglie dell’attore Remo Girone) che è una professionista eccezionale. Tutti sono stati molto bravi ad aiutarmi in questa nuova esperienza». Su Facebook, dove Mauro Marin ha un grande seguito, c’è stato subito il tam tam dei fan, i Marin’s, nel diffondere la notizia riguardante il loro beniamino. «Il film ha un intento sociale - continua Marin - perciò sono molto felice di avervi partecipato». La fama di Mauro è riconosciuta a livello nazionale. A Napoli è stato accolto da tantissimi fan che gli chiedevano autografi e foto. «La gente è stata fantastica con me - afferma il vincitore del GF - Mi hanno ospitato con tanto affetto e simpatia. Mi piace molto questa parte d’Italia, questo calore. Domenica sono persino andato al San Paolo a vedere Napoli-Roma. E’ stato bellissimo essere in mezzo a 60 mila persone». Il cortometraggio «Il Sogno» è prodotto dalla D’Andrea Franciosa Film. Il regista Giacomo Franciosa è nipote del famoso produttore di Holliwood, Anthony Franciosa. Di recente ha diretto anche un corto sul suo Abruzzo ed è impegnato all’estero con uno spaghetti western. Il sceneggiatore del corto è Rovero Impiglia, già regista di «Street Boulder». Il montaggio durerà un paio di settimane e poi «Il Sogno» sarà lanciato ufficialmente. Quest’ultima fatica dimostra come Marin sia uno dei concorrenti più amati usciti dal GF. - (Redi Halimi)


INIZIATIVE PER FAR SBALLARE LE PERSONE

 

LA TRIBUNA DI TREVISO

Una limousine in affitto contro i rischi dell alcol

la tribuna di Treviso — 05 ottobre 2010   pagina 40   sezione: PROVINCIA

VITTORIO VENETO. E ora al locale Post Garage del Victoria Sport&City di via De Nadai si arriva in limousine. Un’elegante auto bianca è a disposizione dei clienti dei locali Post Garage di Vittorio e Gioia di Conegliano per provare l’ebbrezza di girare per le strade delle nostre città da un locale all’altro con tanto di autista. «La convenzione è stata fatta tra i gestori dei due locali di Conegliano e Vittorio - spiega Giusy Samogin del Post Garage - Si può chiamare un numero di telefono cellulare e prenotare la limousine fino a otto passeggeri partendo da Treviso, Pordenone, Oderzo, Sacile, Orsago, Pieve di Soligo, Mareno, Santa Lucia, Susegana, San Vendemiano Conegliano con destinazione il Post Garage e il Gioia. Il senso di tutto ciò? Offrire un servizio diverso ai giovani, ma anche ai meno giovani, tutelando soprattutto i ragazzi dal mettersi al volante se si è bevuto un bicchiere di troppo». L’esperimento è decollato venerdì scorso con il primo gruppetto di ragazzi che da Conegliano è arrivato al Victoria, si è fermato un paio d’ore per bere e mangiare qualcosa ed è ripartito. I prezzi? Per andare da Conegliano o San Vendemiano al Post Garage la macchina per otto posti costa 19 euro. Quindi se si è in otto il prezzo per persona, in questa tratta, è di soli 2 euro e 38 centesimi. Se la comitiva parte da Susegana, Santa Lucia, Mareno il prezzo dell’auto per Vittorio è di 21 euro. Da Pieve di Soligo e Orsago di 24 euro. Per i posti più lontani come Sacile, Oderzo, Pordenone, Treviso la tariffa è di 1,20 al chilometro. «La limousine può partire da uno dei qualsiasi posti delle località individuate - spiega Samogin- - quindi anche dall’esterno di un ristorante piuttosto che da un parcheggio. E’ la destinazione finale che deve essere o il Gioia di Conegliano o il Post Garage di Vittorio. Per ora il servizio è disponibile ogni venerdì dalle 22.30 alle 2.30, ma abbiamo avuto già richieste per il sabato. Crediamo che al di là dell’effetto pubblicitario dell’iniziativa sia un modo per tutelare i ragazzi da eventuali problemi alla guida dopo aver bevuto qualche bicchiere in più». - (Stefania Rotella)


SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE

 

WINENEWS

ITALIA OGGI

Con l’alcol i decimali fanno la differenza ...

06-10-2010

Bastano due misurazioni con l’etilometro superiori anche solo di un centesimo alla soglia di 1,5 g/l per incorrere nelle sanzioni più pesanti previste dal codice stradale per chi guida alterato dall’alcol. E non serve a nulla pretendere l’applicazione di una fattispecie sanzionatoria più leggera nonostante il superamento sia così leggero. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sez. IV penale, con la sentenza 18/08/2010, n. 32055. Un automobilista è stato fermato dalla polizia stradale e trovato decisamente alterato dall’alcol con due misurazioni pari a 1,56 g/l di alcol nel sangue. Contro le conseguenti sanzioni previste in materia ed in particolare il sequestro del mezzo ai fini della confisca l’interessato ha proposto ricorso al tribunale del riesame ma senza successo. E la Cassazione ha confermato la legittimità della severa decisione dei giudici di merito. In buona sostanza il legislatore non ha indicato i numeri centesimali corrispondenti alle tre differenti soglie di alterazione che prevedono un progressivo incremento della gravità delle sanzioni conseguenti. Ma questo non significa che questi dati non abbiano valore anche perché letteralmente le soglie sono individuate facendo riferimento ad ambiti ben delimitati al cui superamento scattano determinate conseguenze. Oltre alla recente modifica estiva introdotta con la legge 120/2010, un sensibile inasprimento delle punizioni previste in materia di guida alterata è stato introdotto qualche tempo fa con il dl 117/2007, convertito nella legge 160/2007. La sensibilità degli strumenti utilizzati per l’accertamento urgente del tasso alcolemico, specifica la sentenza, “era già ben nota al legislatore stesso prima dell’adozione della modifica normativa. Il legislatore sapeva quindi che i valori dell’alcolemia erano rilevati dai predetti ed approssimati al centesimo di grammo/litro”. In pratica l’omessa indicazione nell’art. 186 del codice della strada dei centesimi di grammo lascia impregiudicati gli effetti di qualsiasi superamento delle soglie di legge. Nel caso di due ripetute misurazioni di 1,56 g/l, effettuate a distanza di almeno 5 minuti l’una dall’altra pertanto troveranno applicazione i più gravi provvedimenti sanzionatori previsti dalla lettera c) dell’articolo 186 cds, compreso il sequestro per la definitiva confisca del veicolo di proprietà del trasgressore.

Autore: Stefano Manzelli


IL CALO DELLE INFRAZIONI DOVUTO AD UNA CAMPAGNA A RITMO BATTENTE E UNA MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO.

MA ANCHE LA SICUREZZA DI ESSERE CONTROLLATI, AGGIUNGO IO!

 

IL GAZZETTINO

Calate del 40% le infrazioni per guida in stato di ebbrezza

Gazzelle "falco" anti ubriachi

Nei primi 10 mesi dell’anno sono stati confiscati venticinque veicoli

Mercoledì 6 Ottobre 2010,

BELLUNO - Nei primi 9 mesi del 2010 calano molto (- 40%) le infrazioni per guida in stato di ebbrezza e arrivano sulle strade le «macchine falco», vetture civetta dei carabinieri che anticipano i posti di fermo delle pattuglie dotate di strumentazioni per fare alcol e drogatest.

Una campagna a ritmo battente e una maggiore consapevolezza del rischio che si corre a guidare ubriachi (ma anche di perdere patente e auto) sarebbero alla base del forte calo registrato dai carabinieri della Compagnia di Feltre nei primi nove mesi di questo 2010. Lo ha anticipato ieri in conferenza stampa il comandante della Compagnia, capitano Antonio Cavalera. Le violazioni all’articolo 186 del codice della strada (guida in stato di ebbrezza) sarebbero state 61 mentre resta alto il numero di veicoli confiscati, in base alla nuova normativa, cioè 25. Resta incredibilmente alto il tasso alcolemico medio delle persone cui è stata ritirata patente e confiscata l’auto: 1,74 grammi per litro, mentre il valore massimo riscontrato di 3,45, rasenta il coma etilico. È calata la percentuale di donne trovate ubriache alla guida di un’auto: nei primi nove mesi sarebbero state solamente due. Quanto alla fascia di età più critica, stando ai dati delle infrazioni sarebbe quella oltre i 32 anni, seguita dalla fascia 23-27 anni, 18-22 anni e per finire con i giovani tra i 28 ed i 32 anni. Merito del calo di patenti ritirate è anche un cambiamento di abitudine degli automobilisti: chi beve fa guidare qualcun altro o chiede al gestore del locale di accompagnarlo a casa, anche dietro pagamento. Quanto ai controlli: da qualche tempo i carabinieri hanno introdotto le «macchine falco», auto civetta che senza colori di ordinanza vigilano sul territorio segnalando alle pattuglie le auto con guidatori "sospetti" che poi vengono fermati. Un sistema dei militari di contrastare il fenomeno dello "sfanalamento" tra automobilisti per avvisare gli altri della presenza di posti di fermo.


IL GAZZETTINO

A chi alza il gomito via patente ma anche l’amata macchina

Mercoledì 6 Ottobre 2010,

Tempi duri per gli amanti del bicchiere, tanto che sempre più spesso la gente esce a piedi, con gli amici, sfrutta, in assenza di mezzi pubblici, i mezzi privati quali night bus e affini. Del resto, c’è poco da stare allegri: essere fermati alla guida in stato di ebbrezza non comporta solo la sospensione della patente e il pagamento di una multa.

Da alcuni anni lo Stato ha deciso di battere cassa anche in questo settore e ha così lanciato l’idea della confisca della vettura. Sotto il limite di 0.5 grammi per litro, ovviamente, non si rischia nulla. Da 0.5 a 0.8, multa e sospensione della patente da tre a sei mesi. Da 0.8 a 1.5, multa e sospensione della patente da sei mesi a un anno. Oltre 1.5 grammi per litro: multa superiore ai 1.500 euro, arresto da sei mesi a un anno, sospensione della patente da uno a due anni. E confisca della vettura, che in seguito lo Stato venderà.

Meglio non rischiare quindi, perché oltre a cornuti – senza patente e multati – si rischia di essere anche mazziati – costretti, una volta riottenuta la patente, a ricomprare l’automobile. (I.P.)


PADRE UBRIACO

 

CORRIERE VENETO

Sedicenne rientra a casa tardi il padre lo manda all’ospedale

Massacrato di botte con calci e pugni, il giovane è in prognosi riservata per traumi a tutto il volto

PORTOGRUARO (Venezia) – «E’ tardi vai a dormire». Lo ha ripetuto un paio di volte e poi è passato alle vie di fatto spedendo il figlio sedicenne direttamente su un letto di ospedale privo di sensi. Quando i carabinieri della stazione di Villanova di Fossalta di Portogruaro sono intervenuti avvisati dalla madre, dalla zia e dalla nonna del ragazzo hanno trovato l’uomo, di origini marocchine ma da anni in Veneto, completamente ubriaco mentre continuava a colpire il figlio con pugni e calci al volto perché era uscito senza permesso. Il ragazzo infatti, agli occhi del padre, si sarebbe reso colpevole di essere rimasto alzato fino alle 23.30 dopo essere uscito con alcuni amici al termine dell’allenamento di calcio. Inutili sono stati i tentativi della madre, della zia e della nonna che hanno cercato di far ragionare l’uomo: dopo un breve alterco con un rapido scambio di insulti il padre ha aggredito il figlio con una violenza mai vista. Attualmente il ragazzo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata per traumi a tutto il volto e l’infossatura della regione temporale e parietale destra, mentre il padre è in stato di fermo presso il carcere di Venezia con l’accusa di lesioni gravi e ubriachezza molesta. Al.A


UN GRIDO DI ALLARME LANCIATO DAL POLICLINICO UMBERTO I

 

CORRIERE ROMA

Alcol, è allarme tra i giovanissimi

«Il primo sballo già a 12 anni»

Il day hospital dell’Umberto I: fenomeno in crescita

anche a Roma. In città 31 gruppi di alcolisti anonimi

ROMA – «Il paziente si è allontanato senza il consenso del personale medico». Una frase scritta con un pennarello rosso al centro di una cartella clinica. «Per noi, tutte le volte che siamo costretti a scriverlo, è una sconfitta, perché l’alcolista non smette mai di esserlo; anche dopo anni di terapia. E da solo, di certo, non può farcela». Maria Luisa Attilia è la dottoressa responsabile del trattamento Day Hospital del reparto di prevenzione e cura dei danni epatici da alcol del Policlinico Umberto I di Roma. Una struttura che, dal 1997, anno della sua istituzione, è un centro di riferimento per i 400 casi all’anno studiati da vicino; con tutte le difficoltà possibili.

NIENTE POSTI LETTO - «Non abbiamo posti letto, non siamo mai stati finanziati dalla regione, e ce la vediamo in due, io e il professor Ceccanti». Sembra di toccare con mano la denuncia fatta nei giorni scorsi dal Corral (Coordinamento delle strutture residenziali alcologiche: ne fanno parte dodici), riunitosi a Senigallia, secondo cui nonostante il problema dell’alcol riguardi ben nove milioni di persone, le strutture per la riabilitazione mancano in molte regioni, soprattutto da Roma in giù.

«Io non la metterei su questo piano: è vero che nel centro-sud la situazione è drammatica, ma anche nel resto d’Italia non è che se la passino meglio». Continua Attilia: «Voglio dire che non dobbiamo confondere la presenza dei gruppi di auto-aiuto, gli alcolisti anonimi, per intenderci, come la soluzione principale; quando invece sarebbe necessaria la diagnosi, garantita solo dalle istituzioni».

RAGAZZE A RISCHIO - Un passo avanti rispetto al concetto di «alcolismo non è un vizio», ma forse ancora troppo lontani dal salto culturale: l’alcolismo è una patologia,(*) che non fa sconti tra uomini e donne. «Prima erano soprattutto gli uomini i nostri pazienti, adesso c’è un rapporto alla pari, purtroppo già in età adolescenziale». Ragazze e ragazzi presentano lo stesso indice di rischio, come dimostrano anche i controlli antialcol effettuati la scorsa estate da polizia e carabinieri tra Roma e il litorale pontino.

«I dati nazionali sono questi, impietosi, e vanno da un milione e mezzo di alcolisti ai 30 mila morti all’anno; ma è l’età della prima bevuta che fa spavento: a dodici anni ci si ubriaca, sballandosi fino all’inverosimile: soprattutto durante il weekend con gli amici».

ALCOLISTI A 12 ANNI - Cosa fare? «Sono più o meno 18 i milioni di euro spesi ogni anno per pubblicizzare l’alcol, mentre 1 milione di eruo, al massimo, è destinato alla lotta alla prevenzione: se poi, un prodotto per gli adolescenti, come Hello Kitty, decide di mettere in commercio spumante e birra a bassa gradazione, diventa impossibile venirne fuori». Lo sballo del weekend, poi, non è che sia una impresa tanto ardita.

«Una bottiglietta di birra Ceres contiene due unità alcoliche, appena un livello inferiore rispetto alle tre unità (un bicchiere di vino, per intenderci) da non superare al giorno». Continua la dottoressa: «In età adolescenziale non possiamo parlare di dipendenza vera e propria, ma di comportamenti a rischio; anche perché, nel tempo - e questa è una cosa che raramente viene ricordata - l’assunzione di sostanze alcoliche nel tempo rappresenta la causa, per il 40%, della cardiopatia dilatativa».

PERCHE’ SI BEVE - Il grido d’allarme lanciato dal Policlinico Umberto I, lo conoscono molto bene gli alcolisti anonimi di Roma, nati più o meno quarant’anni fa e spesso a stretto contatto con il gruppo di lavoro di medici e ricercatori. Emilio, poco più che cinquantenne, impiegato all’aeroporto di Fiumicino, da 13 anni non ha toccato più un goccio. Lui fa parte di uno dei 31 gruppi di alcolisti anonimi presenti nella Capitale.

La sua storia, passata per la parrocchia di Santa Galla, è una bella storia, ma di scriverne la parola fine non gli va proprio. Uno come lui, dopo aver evitato una fine «lenta, progressiva e mortale», è riuscito a risalire scalando la montagna di un recupero «altrettanto lento, progressivo e vitale». Di mezzo, un infarto e tante parole non dette ai propri cari. Ma che cosa si racconta in queste riunioni, tempo un’ora o di più? «Che all’inizio si beve, da adolescenti, per sentirsi più sicuri, poi di nascosto e di notte, continuando a far credere agli altri, famiglia e lavoro, che tutto sia come prima: invece, ecco il tracollo, nessuna voglia di uscire di casa, crisi di nervi e problemi relazionali». Oggi è guarito? «No, ho solo stoppato la malattia e provato a risollevare la vita di chi mi circonda».

CALA L’ETA’ DEGLI A.A. - E’ interessante il raffronto tra città e provincia, con tanto di coinvolgimento degli adolescenti, per quanto riguarda il problema dell’alcolismo; che almeno socialmente non fa sconti. «Alle riunioni degli A.A. (ndr. alcolisti anonimi), i partecipanti hanno un’età media di 35 anni, dieci anni di meno di quando ho cominciato a frequentarli», ricorda Emilio. Gli può capitare di trovarsi davanti un manager o un autotrasportatore: nessuna differenza in piena confessione.

I centri di auto aiuto in provincia si dividono così: uno a Frosinone, Rieti e Viterbo, quattro a Latina. «Cambiano le sostanze alcoliche, ma rimane il problema di fondo: così, per esempio, se a Rieti, il vino, bevanda familiare, viene servito anche agli adolescenti, mentre i super-alcolici sono evitati, non vuol dire che non esista il problema», osserva Enzo Becchetti, fiduciario nazionale, non alcolista, dell’associazione nazionale alcolisti anonimi.

Proprio in questi giorni, si è svolta a Rimini la loro riunione nazionale. «Abbiamo potuto verificare, attraverso alcuni test, quali siano i problemi principali legati alla lotta contro l’alcol; su tutti, la sottovalutazione del problema e la mancanza di comunicazione».

CORRAL? NO GRAZIE - Si scopre così che il 70% degli alcolisti presenti negli incontri di autoaiuto vi arriva per forti pressioni familiari, mentre il 20% attraverso il passa parola. Un problema di comunicazione, quindi, sollevato del resto anche dal Corral, secondo cui ai loro centri di recupero si rivolgerebbero ogni anno tremila persone «cifra imponente vista la scarsa promozione dei nostri centri, i quali, molto spesso si reggono esclusivamente sul passaparola dei pazienti», come ha ricordato Giovanni Cittadini, presidente del Corral.

«Sì, ma le strutture residenziali alcologiche non risolvono il problema: chi decide di parlare di sé, aprirsi e farsi aiutare, non potrebbe mai curarsi in una struttura e sparire per tre settimane: l’alcolista non saprebbe infatti come giustificare la sua assenza dal lavoro o dalla propria famiglia», precisa Becchetti. Maria Luisa Attilia invece pone l’attenzione sulla condivisione di strategie «assenti, molto spesso; c’è chi predilige l’auto aiuto e meno protocolli scientifici, ma l’approccio deve essere più complesso e comprendere l’aspetto medico, psichiatrico e farmacologico». Peppe Aquaro

(*)NOTA: secondo l’approccio ecologico sociale ideato dal prof. Vladimir Hudolin, i problemi alcolcorrelati derivano da un comportamento, da uno stile di vita sbagliato.


CHI PUO’ TRARRE GIOVAMENTO DA QUESTE RICERCHE?

CHI LE FINANZIA ?

 

ANSA

Salute: Gb; Uso Moderato Alcol In Gravidanza Non Fa Male

(ANSA) - LONDRA, 6 OTT - Bere alcol (molto) moderatamente durante la gravidanza non provoca danni al nascituro ma anzi ne migliora, leggermente, il carattere e il comportamento. A raggiungere questa conclusione e’ uno studio condotto su oltre 11mila bambini da un team di tre universita’ britanniche guidate dalla University College of London (UCL) e pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health. La ricerca e’ la seconda nel suo genere. La prima aveva condotto dei test su bambini di tre anni - senza rilevare nessuna differenza fra i nati da una madre completamente astemia durante la gravidanza e donne che hanno invece fatto uso moderato di alcool. I ricercatori della UCL si sono ora spinti oltre e hanno analizzato i bimbi in eta’ scolare. Di nuovo non e’ stata rilevato nessun danno. Anzi. ’’Ora vi sono prove robuste che non vi e’ un aumento di rischi allo sviluppo dei bambini se esposti durante la gravidanza a consumo moderato di alcool’’, ha detto Yvonne Kelly della UCL.

I test hanno semmai mostrato che i bambini di questo gruppo fanno segnare di solito punteggi piu’ alti ai test cognitivi e soffrono meno di disturbi al comportamento. Detto questo, il ministero della Salute, dopo aver studiato le prove disponibili, ha preferito, ’’in via precauzionale’’, non modificare la posizione ufficiale, che resta dunque quella ’’di evitare completamente il consumo di alcolici durante la gravidanza’’. La soglia dichiarata ’’sicura’’ dai ricercatori della UCL e’ ad ogni modo davvero bassa: una, massimo due, unita’ alcoliche britanniche alla settimana. Il che equivale a una birra piccola o a un bicchiere standard - 175ml - di vino rosso. (ANSA).


SIAMO ALLE SOLITE: IN CLASSE CHIAMANO I RIVENDITORI E NON GLI EDUCATORI!!!

IL TIRRENO

Si può bere ma senza abusare incontro con gli studenti del Datini 

MERCOLEDÌ, 06 OTTOBRE 2010

PRATO. «Bere è cultura, ma non bisogna abusare». Spiega così Canio Molinari, presidente dell’associazione Pubblici esercizi dell’Unione commercianti, l’iniziativa fissata per domani, alle 10,30, all’istituto Datini.

“No alcol” è il titolo dell’iniziativa, voluta espressamente dai due enti «per informare i più giovani - continua Molinari - sulle conseguenze degli abusi del bere.

Non si tratta di criminalizzare il bere, che al contrario manifesta la cultura anche di un popolo, basti pensare alle nostre tradizioni enogastronomiche. Si tratta di sapere quando occorre fermarsi e, se proprio scappa qualche bicchiere di troppo, quali comportamenti vanno evitati, per non mettere in pericolo la nostra e l’altrui incolumità».

Da qui nasce l’iniziativa. «Non è nostra intenzione educare - prosegue il presidente dell’associazione Pubblici esercizi - Non spetta a noi questo compito, è una funzione della scuola. Noi contribuiamo a fare informazione. Per questo abbiamo chiesto ospitalità all’istituto Datini. Voglio ringraziare pubblicamente il preside per la sensibilità dimostrata».

All’istituto Datini sarà presente anche la Polizia Municipale, che con filmati, illustrerà le conseguenze, spesso drammatiche, della guida in stato di ebbrezza e delle conseguenze per questo comportamento.

 

Giovedì, 07 Ottobre 2010
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