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Altre statistiche 01/09/2005

ITALIA ANCORA A RISCHIO PER I CICLISTI. - PRIMA IN EUROPA COME NUMERO DI VITTIME CON OLTRE 300 MORTI L’ANNO RISPETTO A UN TOTALE DI 1.121 CICLISTI CHE HANNO PERSO LA VITA . Nel 2003 la percentuale sul totale delle vittime è passata al 5,4% rispetto al 4,7% del 2002.

ITALIA ANCORA A RISCHIO PER I CICLISTI.
PRIMA IN EUROPA COME NUMERO DI VITTIME CON OLTRE 300 MORTI L’ANNO RISPETTO A UN TOTALE DI 1.121 CICLISTI CHE HANNO PERSO LA VITA .
Nel 2003 la percentuale sul totale delle vittime è passata al 5,4% rispetto al 4,7% del 2002.

Le miti biciclette condotte dai nostri connazionali ciclisti corrono ancora seri rischi nel nostro Paese. Anzi a rischi più elevati rispetto agli altri Paesi Ue. Ce lo ha ricordato nei mesi scorsi l’ex vicepresidente e commissario ai Trasporti Loyola de Palacio. Il commissario, al termine del suo mandato, ha voluto puntare la sua attenzione proprio su questo segmento di utenti deboli (e qualche volta un po’ disinvolti) della strada. La de Palacio ci ha ricordato che l’Italia è al primo posto come numero di morti in termini assoluti in Europa con 351 vittime, seguita dalla Francia con 249 e dalla tradizionalmente ciclistica Olanda con 199. Però il Paese dei Mulini a vento è poi proprio quello che conta la percentuale di ciclisti deceduti rispetto al totale dei sinistri mortali, il 21,4% rispetto per esempio al 6,6% dell’Italia. Si deve ricordare che nei Paesi Bassi, la bicicletta anche per motivi legati alla piatta conformazione del territorio, è tradizionalmente il primo mezzo di locomozione a breve raggio.

Il Paese che conta la più bassa percentuale di vittime rispetto agli incidenti totali (tolto il minuscolo Lussemburgo con una sola vittima) è la Grecia con l’1,8 seguita dalla Spagna col 2,2%. Paesi questi nei quali l’uso della bicicletta non è ancora così diffuso come da noi. Alte invece le percentuali in due paesi del nord Europa come la Finlandia con il 15,3% e la Danimarca con il 14,8%. Anche questi paesi ad alta vocazione ciclistica.

Vediamo ora da vicino gli ultimi dati disponibili per il nostro Paese.

Nel 2003 in Italia, secondo gli ultimi dati Istat in incidenti con coinvolti ciclisti sono morte 325 persone (251 maschi e 74 femmine). Di questi 317 erano conducenti, 5 i trasportati e 3 i pedoni investiti. I feriti sono stati ben 10.995 in aumento del 4,9% rispetto ai 10.482 del 2002.

Nel 2002 i morti fra i ciclisti furono 320. Quindi nel 2003 abbiamo assistito ad un lieve incremento. Però attenzione sono cambiate le percentuali di incidenza sul totale.

Se nel 2002 i 320 morti rappresentavano il 4,7% degli incidenti mortali. I 325 morti fra i ciclisti nel 2003, fanno crescere la percentuale al 5,4% delle 6.015 mortalità totali.

E’ innegabile, il rischio per i dueruotisti a pedale sta percentualmente aumentando.

Probabilmente su questo aspetto incide un maggior uso dei velocipedi e un traffico sempre meno attento verso questa categoria di utenti della strada e una ancora insufficiente estensione di piste ciclabili.

 

Incidenti stradali, morti e feriti - Anni 2002-2003 (Valori assoluti e variazioni percentuali)


 

2002

 

2003

 

Variazioni percentuali 2002/2003

 

Incidenti

 

239.654

 

225.141

 

-5,90%

 

Morti

 

6.739

 

6.015

 

-10,70%

 

Feriti

 

341.660

 

318.961

 

-6,60%


 

INCIDENTI A VELOCIPEDI - ANNI 2002/2003


 

2002

 

2003

 

Variazioni percentuali 2002/2003

 

Percentuale sul totale

 

Morti

 

320

 

325

 

1,60%

 

4,70%

 

Feriti

 

10.482

 

10.995

 

4,90%

 

5,40%

Fonte Istat - Elaborazione Il Centauro-Asaps.










Giovedì, 01 Settembre 2005
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