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Comunicati stampa 12/01/2008

Pirateria stradale - I dati dell’osservatorio Asaps dei più gravi episodi nei primi sei mesi del 2007
78 eventi monitorati, con 37 persone uccise e 66 ferite. L’ombra dell’alcol su molti incidenti con fuga



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Foto Blaco – archivio Asaps


(ASAPS) FORLÌ, 17 dicembre 2007 – Sono 78 gli episodi di pirateria stradale osservati dall’Asaps nel corso del primo semestre del 2007: 37 persone uccise, 66 quelle ferite. Cifre importanti, che pesano sulla sinistrosità complessiva, ma che sono però solo la punta di un iceberg. Si pensi infatti che mediamente, ogni anno, si consumano in Italia circa 11.000 delitti di omissione di soccorso stradale, fra episodi gravi e meno gravi, 8.000 dei quali nei confronti di ignoti (statistiche giudiziarie). Gli eventi passati al setaccio dallo speciale Osservatorio istituito dall’Asaps sono senz’altro quelli più gravi, ed offrono spunti di riflessione estremamente interessanti: intanto, il 62,8% degli autori viene poi smascherato, mentre “solo” il 37,2% resta ignoto. Sono dunque migliorate le tecniche investigative, ma è cresciuta anche la sensibilità degli inquirenti, che non tralasciano più alcun particolare. In effetti, sui 78 inchieste monitorate, 49 hanno condotto all’identificazione del responsabile, arrestato in 28 occasioni (57,1% delle individuazioni) e denunciato a piede libero in altre 21 (42,9%). Su tutti questi eventi pesa, come un macigno, l’ombra dell’alcol e delle droghe: in 18 casi ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato “attendibile”. Bisogna intanto considerare che la positività dei test condotti è riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile sia stato identificato, dunque 49 su 78. “Nei casi conclusi con l’identificazione dell’autore – spiega Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – gli investigatori non possono più sottoporre il pirata a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall’evento”. Gli eventi mortali sono stati 33 (42,3%), mentre quelli con lesioni 45 (57,7%), con 37 vittime e 66 persone ospedalizzate. “È ovvio – aggiunge Biserni – che al nostro esame passano solo gli atti di pirateria più grave, quelli che bucano la cronaca o che i nostri 700 referenti sul territorio selezionano sulla scorta di precisi standard di riferimento”. L’analisi che emerge indica che le categorie deboli della strada, in modo particolare anziani e bambini, pagano un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: 17 sono gli anziani coinvolti, 14 i bambini, rispettivamente il 21,8% ed il 17,9%. L’Osservatorio sulla Pirateria ha preso in esame anche la presenza di conducenti stranieri, definiti per questo “attivi”. Il 32,7% dei pirati identificati è risultato essere forestiero. “Parliamo – spiega ancora il presidente Biserni – di 16 conducenti su 49. un elemento che conferma altre nostre precedenti analisi sulla sinistrosità, riferite però alla presenza di stranieri, anche in qualità di vittime, sul fenomeno. Il dato è assolutamente in linea con le nostre valutazioni, che indicano il 37,5% della sinistrosità correlata a conducenti provenienti da oltre confine”. Il 71,8% degli atti di pirateria – 56 su 78 – avviene di giorno.
L’identikit del pirata? “Nella maggior parte dei casi – conclude Giordano Biserni – si tratta di uomini di età compresa tra i 18 ed i 44 anni, spesso sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti, privi della patente (o ritirata), o con assicurazione falsa o scaduta e per questo decidono di fuggire, sottraendosi alle proprie responsabilità. Le pene, peraltro, sono inconsistenti: da tre mesi a tre anni. Un incensurato, praticamente, non resterà in cella (se mai ci andrà) molto a lungo”. (ASAPS)


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Sabato, 12 Gennaio 2008
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